22.12.17

Recensione: "Il Gioco di Gerald" - Su Netflx

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Una grandiosa trasposizione del romanzo di King, quel romanzo spartiacque che ci regalò un Re diverso.
Flanagan rispetta come meglio non poteva la portata psicologica, immensa, del testo originario.
Una lotta per la sopravvivenza che diventa soprattutto una nostra presa di coscienza, un dover affrontare i nostri demoni, un dover farsi male, terribilmente male, per potersi poi salvare.
Uno degli horror dell'anno.

presenti spoiler dopo ultima immagine

Eccoci Mike, finalmente.
C'ho provato in tutti i modi con te.
Con quell' Oculus così interessante ma insopportabile e patinato.
Con quel Somnia parimenti interessante ma troppo figlio del nuovo horror.
Poi è venuto Hush e, niente da dire, un pochino t'ho rivalutato.
E poi arriva Il Gioco di Gerald, una delle meglio cose tratte da King dell'ultimo decennio.
E sì, adesso il tuo nome lo assocerò a qualcosa di veramente bello.
Non potevi, non poteva, far meglio Mike Flanagan.
Raramente mi è capitato di vedere un adattamento del Re e rivivere quasi esattamente le stesse sensazioni.

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Quando uscì il gioco di Gerald fu un pò spiazzante. Era un King diverso da sè stesso, meno mostruoso, meno legato agli archetipi, un King molto più umano che poi, da lì, come uno spartiacque, si cimenterà ancora più volte in questa dimensione.
Il Gioco di Gerald era un romanzo puramente psicologico, un viaggio dentro la propria mente e i propri ricordi, una lotta per la sopravvivenza che somigliava quasi più ad una riconciliazione con sè stessi arrivati alla fine del nostro viaggio.
E Flanagan ha l'umiltà, la grazia e la capacità di riportare formato cinema quelle sensazioni.
Dirò di più, dimostra una sensibilità davvero sorprendente. Perchè, in ogni caso, da questo soggetto poteva venir fuori comunque qualcosa di molto più grossolano.
Certo, resta la grana di Flanagan, una grana molto elegante ma troppo poco sporca per i mie gusti.

Una coppia in crisi cerca di rivitalizzarsi con un week end passato nel cascinale di campagna.
Lui, narciso e vanesio, molto probabilmente fedifrago, la costringe ad ammanettarsi a letto.
Crede che fingendo un finto stupro (o una scopata da "amanti") possa di nuovo eccitarsi. Lei quasi da subito si sente in difficoltà, la cosa non le piace.
Un infarto improvviso colpisce il marito.
Lei si ritrova sola, ammanettata, in una casa sperduta.

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Grandissimo soggetto.
Mentre vedevo il film ho ripensato non so quante volte al bellissimo Mine, visto l'anno scorso.
Due persone bloccate, uno su una mina, una legata a letto, impossibilitate a muoversi.
E due film che allora giocano tutto sul ricordo, sulle prese si coscienza, sul rivivere il passato cercando una chiave per salvarsi nel presente.
Due film in alcuni punti quasi sovrapponibili.
Credo che Il Gioco di Gerald sia un film praticamente perfetto. Di quelle perfezioni relative, non assolute, quelle che ti fanno pensare che meglio di così veramente non si poteva fare.
Gli attori sono credibilissimi (lei, la Gugino, è immensa), la regia è pulita, le inquadrature, in alcuni casi, bellissime.
Ma è la sceneggiatura adattata dal romanzo a far gridare al miracolo.
Anzi, dirò di più, i piccoli cambiamenti adottati da Flanagan sono addirittura migliorativi.
Uno su tutti, l'importanza di lei bambina, così forte da renderla destinataria della lettera finale -nel libro Jessie si rivolgeva ad un'amica-.
Geniale ed emozionante questo piccolo cambiamento. La Jessie di adesso che scrive alla Jessie di allora per ringraziarla di averla salvata. Quasi un paradosso temporale che in realtà nasconde un, finalmente, fare i conti con sè stessa e con i propri demoni.
E quando i tuoi demoni li affronti diventi sempre più forte, più consapevole.
In realtà Gerald's Game è un film quasi ludico per certi versi.
Una specie di Escape Room, uno di quei giochi di logica ed intelligenza per cui ti mettono dentro una stanza e te devi trovare il modo di uscirne. Un inno al pensiero, al ragionamento, al non darsi mai per vinti e ricordare che quasi sempre c'è una via d'uscita.
Ma questa Escape Room per Jessie ben presto indossa le vesti traumatiche di un ricordo.
Un ricordo che aveva inconsciamente o consciamente dimenticato, risvegliato da quel "topolina".
Spesso si dice che in caso di abusi la vittima poi tenda a rimuovere l'accaduto negli anni. Può essere un processo inconsapevole, istinto di sopravvivenza, un autoconvincimento o semplicemente qualcosa che, con metodo, si riesce a cancellare.
Ma poi arriverà un giorno che quel groppo in gola tornerà su.
Jessie è seduta su una panchina, ha 12 anni, è bella e sensibile (grande piccola attrice).
Ha un vestitino nuovo, proprio come ce l'ha adesso, nella realtà, legata a letto (e qui la metafora padre-marito si fa ancora più forte).
E' un giorno importante, ci sarà un'eclissi totale.
Jessie è seduta a guardarla con suo padre.
Ma il buio che vedrà quel pomeriggio non è solo quello che oscurerà il cielo, ma anche quello che la priverà per sempre della purezza dell'infanzia.
Da quel momento in poi il film diventa un gioco di ruolo. Jessie a letto, suo marito che le parla (una parte della sua coscienza, quella accusatoria), l'altra sè stessa che la incoraggia (la sua parte più forte, quella del "dobbiamo farcela"), la Jessie bambina, il padre.
Un continuo dialogo a 4 (ma che belle le scene con le due "coppie", entrambi raddoppiati) che porterà Jessie a fare i conti con tutta la sua vita, ad analizzare in maniera lucida ogni dettaglio, a vedere tutto con occhi diversi. In questo senso siamo davanti ad un film che è quasi una lezione per come ci racconta l'importanza di analizzarsi. Ma Jessie è costretta a questo, un pò per sopravvivere un pò perchè, essendo sicura di morire, è finalmente "nuda", capace di vedere tutto senza veli e sovrastrutture. 
Noi, invece, difficilmente riusciamo a fare quello che fa lei, perchè se la nostra vita non è in pericolo dove trovare il coraggio di guardarsi dentro? perchè farlo? perchè rischiare di farsi male (penso a quando Jessie si rende conto che per il marito fosse soltanto "un supporto vitale di una fica") per qualcosa magari sì di importantissimo ma non vitale?
Jessie la Morte la vede anche, è l'Uomo del Chiaro di Luna, quello nell'angolo.


Sta lì, aspetta che lei crepi per prenderle un pezzo di sè.
Poi scoprirà che no, che era tutto vero, che quell'uomo c'era davvero. Un colpo di genio di King che rende tutto ancora più terrificante. Ma, finto o metaforico, quell'uomo era comunque simbolo della morte, qualcosa di terrorizzante e per questo, paradossalmente, di salvifico, un motivo in più per lottare.
Noi e i nostri ricordi, noi e i nostri demoni, noi e la morte, c'è tutto qua dentro.
Flanagan è perfetto anche nel dosare i momenti più forti, il cane randagio che sbrana e mangia, The Moonlight Man (ricordo che quando lo lessi da ragazzo mi terrorizzò), la scena, terribile, in cui Jessie si libererà.
I momenti di dialogo tra Jessie adulta e Jessie bambina, però, sono stati per me le cose più grandi.
E mi piace chiudere con un aspetto forse nascosto ma che io ho trovato potentissimo.
Il modo in cui Jessie si salverà.
Perchè, da sempre, tagliarsi i polsi è simbolo del farla finita, dell'uccidersi.
Per Jessie significherà l'opposto, salvarsi, tornare alla vita.
L'ennesimo insegnamento.
A volte anche le cose che sembrano poterci uccidere sono quelle che poi ci salveranno.
A volte solo affrontando un dolore quasi simile alla morte possiamo tornare in vita.
Ma per scoprirlo serve il coraggio di Jessie, serve il coraggio di tagliarsi un polso, serve il coraggio di accettare che il sangue sgorghi.
Serve il coraggio di credere che poi basterà una benda per essere persone nuove.
Serve guardare l'eclissi.



12 commenti:

  1. Ciao Caden!
    Anch'io sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla trasposizione su schermo dell'opera di King. Pur non avendo letto il libro (e quindi pur non sapendo se il film sarebbe potuto risultare più efficace di come sia - anche se da quello che ho capito dalla tua recensione non poteva essere fatto meglio), credo anch'io che Flanagan abbia confenzionato un thriller psicologico (con qualche ammiccamento orrorifico) davvero convincente.
    Peraltro sono felice che tu abbia rivalutato Flanagan che personalmente ho sempre considerato un valido regista di genere. In attesa di vedere Hush, Somnia e Ouija - le origini del male (tutti e tre del 2016!) che sono lì che mi aspettano, il Gioco di Gerald (8) mi ha confermato le impressioni che avevo ricevuto da Absentia (7,5) e da Oculus (8).
    Come al solito ottima recensione con un bel riferimento a Mine e con un grande climax finale.
    Buon Natale e buone feste!

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    1. gli ammiccamenti orrorifici c'erano anche nel libro (sempre King è ;) ) ma, paradossalmente, erano ancora più marcati. Flanagan è stato molto sobrio

      ad esempio se ricordo bene lo "sbranamento" da parte del cane era molto forte, qui c'è solo mezza scena (a parte quelle dove lui mangia da solo)

      per ora siamo in disaccordo solo su Oculus (per me, a memoria, 6.5) perchè su gerald ci siamo e Absentia non l'ho visto (ma credo mi piacerebbbe)

      grazie dei complimenti, ciao!

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    2. E che (mezza) scena quella dello "sbranamento"! Sì Absentia potrebbe piacerti perché carico anche di componente drammatica.
      Ciao!

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    3. Sì sì, non so nulla di Absentia, nemmeno un rigo di trama, ma tante persone che mi conoscono me l'hanno consigliato come Flanagan più "mio" ;)

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  2. Un libro che per vari motivi ho amato....Più Richard Bachman che Stephen King oserei dire.

    Ora cerco di recuperare il film.

    Grazie Giusè per un altro grande spunto

    Mandi Mandi

    e Buone Feste a tutti

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  3. Che finale!
    Stupendo ...il migliore forse!
    Dei film visti consigliati da te.
    Ma riesci ancora a leggere le cancellature?
    Cioè quello che scrivo e poi cancello .?

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    1. addirittura il migliore?

      in teoria sì, mi arrivano in mail tutti i commenti, anche i cancellati

      ma non vedo niente di cancellato tuo, boh

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  4. No forse mi son spiegato male.
    Metti che su quel commento t’avessi scritto “sei stronzo” diverse volte e poi che l’avessi sempre cancellato , te saresti riuscito a leggere il mio “ sei stronzo” lo stesso?
    Perché ricordo che anni a dietro scrivesti che blogger ti permetteva di leggere i commenti cancellati ,ah...ma forse se ti avessi pubblicato il commento e subito dopo cancellato te saresti riuscito a leggerlo lo stesso!

    Comunque t’avevo scritto e poi cancellato alla fine del commento: A vedi che qualcosa di buono sei pure capace di farlo...!
    Riferendomi ai film che mi hai fatto scoprire da quando ti conosco.
    Però avevo paura fraintendessi la frase , come se nella tua vita di buono ci fosse solo avermi fatto scoprire dei film a me.
    Sai a volte mi faccio tanti problemi per il cazzo.

    Comunque il finale mi è piaciuto un casino , sottolineo il finale non l’intero film....diciamo che quello salva tutto il resto.
    Precisamente dal momento che Jessie scrive la sua lettera salvifica.
    Da lì in poi il finale è perfetto.
    Un finale che spiega tutto che non lascia niente di irrisolto.
    Salvifico pure per me eh..!
    Già pensavo a un finale de merda durante la scena di lei che scappa in macchina e va a sbattere addosso all’albero.
    Pensavo adesso si sveglia ..si vede ancora incatenata al letto , morta , uno spiegone psicologico ecc..bla bla.
    E invece l’eclissi sparisce , torna il sole ..il chiaro su tutto quello che è stato.
    Il sole pure su quello che sarà il suo futuro , libera dai fantasmi del passato..da quei demoni che avrebbero dovuto essere invece le persone a cui di solito chiedi protezione:

    È quel finale , dire al profanatore di tombe che lo immaginava più grande nei suoi incubi ma invece che nella realtà è così piccolo nonostante sia lui il doppio di lei ..spiega tutto , chiude il cerchio.
    Nella maniera che piace a me almeno -:)

    Sorpresa pure sapere che fosse tratto da un racconto di King.
    L’ho saputo alla fine del film.
    Magari il libro è pure meglio.

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    1. eh, io posso vedere commenti cancellati ma se prima sono stati pubblicati, ahah, non posso vederli se cancellate prima di pubblicare, non è che sono tipo Grande Fratello che ha la telecamerina a casa vostra ;)

      sì sì, grande finale che, per me, migliora pure il libro con quell'idea di scrivere la lettera a sè stessa bambina, davvero commovente e bellissima come scelta

      sì, adesso lei può affrontarlo, vederlo "alla pari", senza paure, perchè ha cancellato tutti i suoi traumi

      adesso è una donna che può affrontare la realtà con forza e senza paura, e umiliarlo

      libro stupendo, ovviamente solo psicologico. Ricordo che quando uscì fu una specie si shock, era diverso da tutti i king precedenti

      poi invece ne uscirono altri su quella falsariga solo psicologica, ad esempio anche Dolores Claiborne che ha sempre a che fare con una eclissi

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  5. Ciao Giuseppe, perfetta come sempre la tua analisi del film :)

    Io ho sempre trovato qualcosa di interessante in Flanagan, o meglio, nei suoi personaggi, nonostante lavori meno ispirati come Oculus (che quando vidi mi piacque, ora l'ho un po' rivalutato) Somnia (che ricordo poco) e il prequel di Ouija (bruttino). Inoltre King è uno scrittore a cui sono affezionato e che adoravo, così oggi ho deciso di vedere Gerald's Game dopo che, nelle ultime settimane, avevo recuperato Doctor Sleep (il seguito di Shining), "Hush" e "Bly Manor", sempre di Flanagan.
    Ti dirò la verità. Doctor Sleep, al netto dei primi 20 disastrosi minuti e del finale arrangiato, l'ho trovato godibile - pur con alti e bassi - e non così tanto blasfemo. Ovviamente in quanto a grandezza non ha niente del capolavoro di Kubrick (benché vi sia una massiccia presenza di fanservice e riferimenti) sa di già visto e per di più non mette paura o inquietudine manco per sbaglio, tuttavia io ho l'impressione che in Flanagan, nei suoi film, ci sia comunque dell'umiltà. E una buona mano nello scrivere i personaggi, come dicevo (che un Wan ha molto meno per me).

    Al momento, Bly Manor (la seconda serie di The Haunting, la prima non l'ho ancora vista) è la cosa sua che ho preferito, ma Gerald's Game è davvero bello. Non ho letto il libro, ma ho letto Misery e so bene quanto King riesca (riuscisse) a imbastire storie da 400 pagine sui pensieri del/della protagonista rendendotele avvincenti benché vi accadesse relativamente poco. E qui Mike confeziona il film sviluppandolo tutto sull'interiorità di Jessie e non annoiando un secondo, fantastico.

    Se in Dolores Claiborne nella scena dell'eclissi il cielo era come se "chiudesse un occhio" per consentire a Dolores di fare quel che doveva fare - sbarazzarsi di un mostro - qui, in quei 3 minuti di buio, il mostro si palesa e quel mondo di ombra per Jessie si sostituirà alla luce per tantissimi anni, quel segreto rimarrà a suppurarle dentro finché non si ritroverà adulta ammanettata ad un letto a dover lottare per sopravvivere, lottare insieme e contro le voci nella sua testa, mettendo tutto il suo livido passato al servizio del suo presente.

    Bellissima la tua considerazione finale, come bello è che ci sia un lieto fine, che Jessie trovi la serenità e che nell'ultima immagine per lei il sole torni finalmente a splendere con una nuova consapevolezza. (però nella scena in cui si toglie le manette scarnificandosi la mano me so npò accartocciato sul divano, ahah, bene così!)

    Prossima tappa Hill House :) poi mi mancherà solo Absentia credo

    (comunque è strano che le 2 Haunting tu non le abbia ancora viste!) Ciaooo

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    1. che buffo che avevo fatto un post sul dolore e due giorni dopo mi commenti sto film in cui (e manco lo ricordavo) praticamente parlavo della stessa cosa :)

      io Flanagan non riesco ad inquadrarlo, 2 cose mi son piaciute tantissimo 2 molto poco ;)

      Doctor Sleep mai avuto voglia di vederlo, ma ci farò un pensierino allora

      sì, vero, King riusciva a tirar fuori trame anche solo su percorsi psicologici dei protagonisti. Molto bello il tuo confronto tra le due eclissi dei due libri (e relativi film), bravo!

      tra l'altro, davvero, la scena dell'eclissi qua è stupenda (in senso cinematografico)

      sì, c'è un finale catartico come pochi

      eh, lo so, ma prima o poi sento che arriveranno quelle due serie :)

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