28.6.20

Recensione: "Antrum"


Nel 1979 venne realizzato un film maledetto.
Fu proiettato una sola volta, a Budapest, e morirono 56 persone nel rogo che si scatenò nel cinema.
Nessun altro volle proiettarlo e a molti che si rifiutarono di farlo successero cose orrende.
Adesso quel film è stato ritrovato e ce lo fanno vedere.
Racconta di due fratelli a cui è morto un cane.
Decidono allora di andare in un bosco dove si dice ci sia la porta dell'Inferno.
Cominciano a scavare una buca, per andare sempre più giù.
Avrete il coraggio di vedere Antrum?
Io ce l'ho avuto, da solo, di notte.
Sono ancora vivo, per adesso.
Vedetelo anche voi, senza leggere prima niente, entrando puri e ignari dentro questo film e nella leggenda che lo circonda.

(su Prime)


Vi ricordate il film maledetto che viene citato nel meraviglioso Cigarette Burns di Carpenter?
Ecco, ne esiste uno davvero, si chiama Antrum.
Fu realizzato alla fine degli anni 70 in Est Europa.
Si dice che ebbe una sola proiezione, in un cinema di Budapest.
Beh, quel giorno ci fu un incendio e morirono 56 persone.
Il film fu proposto poi a molti festival internazionali ma tutti lo rifiutarono perchè, dopo averlo visto, preferivano non proiettarlo.
Ad almeno 3 organizzatori di festival che fecero questa scelta nemmeno 24 ore dopo aver visto il film successero cose terribili.
Soltanto uno (Budapest a parte) riuscì a fare una proiezione ma la gente impazzì in sala, letteralmente.
Poi si scoprì che era stata messa della droga nei pop corn.
E questo episodio è simbolo di quello di cui sia l'operazione Antrum che il film dentro al film rappresentano, ma lo diremo poi.
I produttori di questo film, di questo del 2019 dico, ne hanno finalmente trovata una copia e adesso tutto il mondo, a suo rischio e pericolo, può vederlo.
C'è un disclaimer, però, che ci avverte di quello che potrebbe accaderci post visione. Abbiamo un minuto per decidere di andare avanti o no.
Beh, io sono un uomo coraggioso e sono andato avanti.


Che dire, era dai tempi di Blair Witch Project che non vedevo una costruzione di leggenda così ben fatta.
Il film parte e si chiude come documentario, prima raccontandoci tutta la leggenda intorno ad Antrum e poi, nel finale, svelandoci alcuni suoi aspetti più nascosti.
Dico la verità, vederlo senza saper nulla mi ha davvero tenuto sul "ma è tutto vero?".
Quindi con me il film ha "vinto".
Trovandomi da solo, di notte, dopo quell'incipit e quel disclaimer, ammetto di aver provato un pochino di inquietudine, per questo spero che anche la vostra visione sia stata fatta in questa maniera, senza saper nulla prima.



Poi il film comincia, Antrum intendo, quello del 1979.
Ma avviene quello che è un errore davvero madornale secondo me, ovvero che i due attori parlino in inglese.
E capite che un film dell'Est Europa del 1979 con tutti nomi in cirillico e poi i personaggi  parlano inglese cade già tutto il castello.
Eppure il film funziona.
Vi giuro sono stato mezz'ora a decidermi se quello che stavo vedendo (intendo sia il film che l'operazione attorno) fosse geniale o una cazzata immane.
Resterò con questo dubbio quasi fino alla fine ma c'è poco da fare, secondo me Antrum funziona, anche a prescindere dalla storia che gli è stata attaccata addosso.
Probabilmente era talmente scarso il budget che si è pensato a questa leggenda per elevare il film, per rendere il poco non un difetto, ma un pregio.
E sì, hanno fatto bene.
Perchè quando hai solo un bosco, 4 attori in croce, nessun effetto speciale e una storia che più minima non si può (e anche poco minutaggio, un'ora) allora ci sono solo due strade, o quella di mostrarsi solo per quello che si è oppure quella di giocare proprio sui difetti, ovvero far passare un film troppo povero come realizzato 40 anni, perlopiù maledetto.
La fotografia è sporca, la regia lo stesso, l'atmosfera abbastanza malata.
E ci ritroveremo in un film che prende molto dallo stesso Blair Witch, da Picnic ad Hanging Rock ma che come atmosfera mi ha ricordato anche il "mio" gioiello The Crescent.

Ad un bimbo muore il cane.
La mamma gli dice che non andrà in Paradiso perchè è stato cattivo (solo a fine film vedremo che un giorno morse proprio quel bimbo).
E allora bambino e sorella (sui 20 anni) decidono di andare in un bosco dove, si dice, cadde il Diavolo quando fu scacciato dai Cieli, creando così l'entrata dell'Inferno.
I due ragazzi iniziano a scavare una buca, una buca che deve portarli negli inferi, per riprendere l'anima del loro cane.
Ne nascerà un viaggio terrorizzante, tra paure ancestrali e immateriali ed altre molto più reali, pericolose ed umane.


I due attori son bravi, niente da dire. E in questo piccolo film che ha intorno sta strana storia è davvero un piccolo miracolo di come si riesca a provare empatia per loro, a percepire il loro affetto, la loro unione.
Tanto è vero che quando Antrum darà a tutto una spiegazione "umana" la troveremo quasi commovente. Tutto quello che abbiamo visto è stato creato e inventato dalla sorella per aiutare il fratellino a superare i suoi traumi, i suoi demoni, a fargli smettere di avere visioni terribili (non a caso quel bimbo ricorda tantissimo Danny di Shining, e non solo come capelli, età e visioni, ma penso pure alla scena delle ferite non si sa fatte da chi).
Quindi era tutto finto, la leggenda, il libro, la buca.
Ma è proprio qui che capiamo di cosa parla Antrum, e non solo il film ma l'operazione tutta.
Ed è in questo labilissimo confine tra realtà e fantasia, tra verità e suggestione. L'operazione che ha dietro il film, se ci pensate, è la stessa che attua la sorella, ovvero costruire un castello di "bugie" che creano suggestioni, che influenzano, che convincono.
Ci viene raccontato come tante delle nostre paure siano soltanto costruzioni mentali nostre, non reali, o dovute a problemi personali o alimentate dall'esterno.
Ma nel film è anche interessante vedere come sia possibile anche il contrario, ovvero che in alcuni aspetti che consideriamo reali si possano nascondere elementi misteriosi e non razionali.
Tanto che alla fine la stessa sorella vedrà i demoni che vedeva il fratello, a ricordarci come è spesso impossibile dare risposte univoche ad alcuni fenomeni.

Come non pensare ad esempio al racconto del bimbo, molto simile al tremendo incontro col barbone dietro il muretto in Mulholland Drive (anche qui tra l'altro siamo dietro ad una tavola calda), racconto nel quale capiamo che la spiegazione razionale che abbiamo avuto è irrazionale proprio perchè ne era stata prevista la razionalità.
Ecco quindi che Antrum diventa un film che è scontro tra il Male e il Razionale, senza che avremo una risposta.



Ed in questo trovo perfetto l'inserimento dei due maniaci (terribile quando fa sesso col cervo morto) perchè andiamo ancora in un'altra dimensione, ovvero quella per cui il Male è nel Razionale, nella vita reale.
Dico la verità, quando ho visto lo scoiattolo in stop motion e il giapponese nudo che deve abortire l'harakiri ho pensato che il film fosse una geniale costruzione che ci avrebbe portato addirittura al comico. Non sarebbe stato male, partire con una leggenda che fa tremare le gambe, esser serissimi e piano piano autosabotarsi.
Invece no, invece quelle resteranno due scelte strane che finiranno là.
Che dire però, a me il film è piaciuto, è riuscito a colpirmi con la sua storia, mi ha anche fatto provare due-tre brividi.
Purtroppo credo che sarà uno di quei film che si presterà a molte derisioni perchè tutta la sua struttura e la sua "arroganza" possono portare a quello.
Io trovo invece che sia stato un modo straordinario per elevare un film di budget zero, in cui ogni singolo difetto poteva, paradossalmente, servire positivamente alla causa.
Ci sono bellissime immagini, come la ragazza nuda nella zattera (una specie di Caronte), come gli inserti "maledetti" con scene velocissime di tortura, come le sequenze con i due maniaci, davvero belle.
E soprattutto c'è una disturbante e fastidiosissima colonna sonora, vero e proprio personaggio del film (tanto che ne parleranno anche nella parte finale mockumentary).
Ed alla fine avverrà proprio quello che dicevo prima, mentre la sorella piano piano inizia ad avere visioni e diventare "pazza" al fratello succede  forse proprio l'opposto. Quelle catene che venivano tirate, le catene del mostruoso Caronte, altro non erano che quelle di un povero cagnolino rimasto intrappolato.
Forse in quel momento il bimbo "guarisce", ma potrebbe comunque esserci un finale tremendo.
I ruoli si sono quindi ribaltati e succede quello che tutta l'operazione Antrum alla fine è, ovvero una riflessione sul vero e sul falso, sulle posizioni che si prendono e poi si lasciano, sul credere o non credere alla forza della leggenda e del non spiegabile.

Un film su come si creano le nostre paure.
Voi rideteci pure, io l'ho amato

39 commenti:

  1. Aspetto lo vedano in tanti altri, quando sarò sicuro allora potrei pure darci un'occhiata ;)

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  2. Sai che c’ho voglia di vederlo.
    Con le maledizioni ho un rapporto un po’ strano.
    A vent’anni un ausiliaria in ospedale ( una donna che è una barzelletta vivente, si puliva i denti con lo stuzzicadenti e con lo stesso l’orecchio ahahah!!!) condotti veggenti mi lesse la mano.
    E mi disse che nel mio futuro avrei avuto qualcosa di brutto...
    Ma non volle dirmi cosa .
    Io sto ancora aspettando la profezia😀
    Adesso penso che stava a prendermi per il culo, non l’ho più rivista per approfondire.
    Ps .
    Ma possibili che ti ricordi del complì blog solo su Fb.
    E qua chi siamo i figli della serva?
    Manco uno scritto una postilla, niente.
    Ma scusami il post su Fb l’hai scritto dopo che la principessa Lory ti ha lasciato il commento sul primo commento del blog?
    Sarebbe grave ahaha!!
    Wrong Cops : voglio indietro i soldi della maglietta
    Nel gruppo del guardaroba lo trovo sottotitolato in italiano .
    O non c’è proprio
    Tanti auguri

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    1. Come sarebbe la principessa Lory? 👸
      E poi scusa, tu che leggi questo blog da più tempo di me, avresti dovuto saperlo...😝, ma per le ricorrenze credo che le donne siano più attente...(credo eh!)
      Certamente se Giuseppe ha messo il post solo su facebook fa sentire il blog al secondo posto mentre dovrebbe essere il primo!
      Magari lo mette più tardi....(adesso è obbligato! ahahah!)

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    2. magari intendeva solo che un giorno saresti morto...

      e secondo me ce prende

      assolutamente, io non mi sarei mai ricordato del "compleanno", ho fatto il post su fb appena dopo che ho letto qui Lory che me lo ricordava (basta vedere gli orari)

      ma no, su fb faccio il quintuplo dei post (forse anche di più) perchè è un servizio "veloce" ed ogni cosa mi viene in mente la scrivo, poi passa

      qui metto solo recensioni o scritti più "importanti" di piccoli pensieri su film e vita

      non abbiamo mai condiviso Wrong Cops nel guardaroba, te non l'hai visto sottotitolato in italiano?

      per il resto, rispondendo a Lory, sì, io dimentico anche il mio stesso compleanno o quello dei miei cari (ad esempio saltato quello di mio fratello 5 giorni fa)

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    3. Ciao Giuseppe, ma io non mi stavo riferendo a te, lo so, lo dici spesso che dimentichi le date, l'appunto era per Max, legge il blog da anni, poteva ricordarlo anche lui dicevo,anche se ripeto, per certe cose le donne sono forse più attente.

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  3. @Lory
    Ciao, no non lo ricordavo.
    Comunque Caden non farà mai un post a tema .
    Soprattutto se glielo chiediamo noi ahaha!!!

    Giuseppe ...quindi è veramente una veggente con poteri divinatori😀🤣😂
    Wrong Cops l’ho visto in inglese con sottotitoli in aramaico.
    Per quello che son riuscito a capire merita una seconda visione con sottotitoli in italiano.
    Comunque m’ha fatto voglia di recuperare Rubber dello stesso regista , Wrong invece mi prende meno.
    Boh?

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    1. Ah, ma allora te lo faccio vedere senza problemi, se mi ricordo te lo procuro e metto qua (o per mail)

      per me son tutti belli ma Wrong e Realitè sopra tutti, Rubber il più assurdo ma al netto di tutto per me uno dei meno entusiasmanti

      ma wrong cops è tutto dialoghi, se lo hai visto senza capirli è come non averlo visto

      ti faccio sapere

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    2. A Max: che Giuseppe non faccia mai qualcosa che gli viene richiesto questo è sicuro, è più facile che piovano rane!
      Però che scriva di più su Facebook non è carino....

      Comunque, non hai risposto Max, perché la principessa Lory?

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  4. Perché non mi sembri proprio donna da birra e rutto libero😀 tutto qua

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    1. Donna da birra si, il rutto finale... ahhh direi proprio no! 🍻

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  5. I dialoghi li ho pure capiti...non son proprio così ignorante.
    La trama del film me l’ero studiata ( non grazie alle tua rece che non sveli niente)..il problema è che avevo trovato una mezza inculata su YouTube con 15 minuti di film sottotitolati in francese ( potevano starmi pure bene) sempre gli stessi ( praticamente il blocco con Manson ) ripetuti in loop per un ora e passa.
    L’altra versione è quella che ho visto.
    Il mood del film , la colonna sonora l’ho percepito.
    Il trash , il grottesco chiaro che vederlo in italiano...comunque grazie se riesci a mandarmelo , senza impegno, se puoi altrimenti va bene lo stesso.
    Ciao

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    1. ahah, quella del loop è assurda ;)

      ma certo che posso, devo solo ricordarmi di chiederlo ai ragazzi

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  6. CHIACCHIERE / RIFLESSIONI

    Ieri, per chi non lo sapesse, era il blog compleanno de "Il buio in Sala". 11 anni !
    Da lettrice, non mi era sfuggito il primo post di Giuseppe e ieri l'ho ringraziato per il suo lavoro appassionato, per i suoi scritti che ci tengono compagnia, per i film che ha recensito e ci ha fatto conoscere, per la sua sensibilità e il suo impegno. Gli ho detto che era prevedibile un suo "discorso", e invece... niente.
    O meglio, il post c'è stato ma su facebook, l'ho saputo grazie a Max e sono entrata per la prima volta cliccando e l'ho letto.
    Adesso, siccome dice Max, sono una principessa, ma anche una rompi.... io ti chiedo Giuseppe, e non è polemica, ma semplicemente logica, ma come è possibile che parli degli undici anni del Blog su facebook e non sul Blog che sarebbe cosa ovvia?
    I semplici auguri magari anche banali e scontati ma che restano a dimostrazione di un affetto creato nel tempo, non sono quanto meno altrettanto importanti?
    Perché non dare la stessa considerazione a tutti, anche a chi non ha assolutamente voglia di iscriversi a Facebook?
    Certamente la maggior parte dei tuoi lettori facebook ce l'ha, ma non posso essere un po'stranita da questa cosa, e un po' dispiaciuta anche, perché se ne hai parlato lì un qualcosa certo rappresenta e non l'hai fatto per pura formalità, quindi....
    Ciao!

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    1. Ho già risposto a Max qua sopra, mi sembra l'ennesima polemica inutile, non so che dire

      un abbraccio

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  7. Guarda son ancora vivo , ma te secondo me ci stai a prendere per il culo con sto film.
    Non ho letto niente della rece come ci hai consigliato.’
    Son arrivato al demone travestito da scoiattolo 🐿...cosa mi devo aspettare?
    Io continuo...

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    1. no no, la recensione e il mio giudizio sono serissimi...

      ma in effetti, e lo dico anche in rece, su quella scena ho pensato che il film potesse essere una presa in giro che piano piano si svelava

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  8. Si va be...e hai aspettato un po’ a rispondere per farmi credere che fossi oltrepassato..:)
    Allora ti dico quello che penso: è na ciofeca pazzesca!
    Un film fatto ieri e fatto passare come fosse stato girato nel 1979.
    Un falso manco d’autore.
    Girato con tecniche che fan credere che sia stato effettivamente prodotto a fine anni 80.
    Inserti in bianco e nero che non c’entrano niente con la trama dei due tipi sotto la doccia (?) , simboli esoterici evocativi che scopiazzano male pure le peggiori opere psicadeliche di Kennet Anger.
    Un tarocco di un ora e un quarto .
    Peggio di I’m keller di Seidi ( se ricordo bene il nome del regista austriaco). ..quello era un finto documentario questo è un finto film.
    Poi leggerò la tua rece ...spero proprio che alla fine tu scriva che ci hai preso in giro con questo abominio di serie sotto la Z.


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    1. No no, come avrai potuto leggere io ero serissimo nel dire quanto mi è piaciuto, ma proprio tanto

      certo che è tarocco, tutti i motivi per cui ha fatto schifo a te sono quelli per cui è piaciuto a me

      se non c'avessero costruito quella leggenda finta non credo mi sarebbe piaciuto

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    2. Amen.
      Non ho ancora letto la tua rece...lo faccio adesso.
      😀

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    3. Che dirti ( ho letto)...se a te è piaciuto, tutta l’operazione che ci sta dietro ...la spiegazione che dai per cui lo salvi ecc...non aggiungo altro.
      Rispetto il tuo pensiero.
      Ciao

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    4. Se non altro finalmente hai avuto la conferma che ero serio, ahah

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  9. Che poi se non fosse così spudoratamente finto non sarebbe manco brutto..il finale ( il secondo ) ti incolla allo schermo.
    Il secondo perché il primo è uno scherzo di OStrogot no?😀
    Poi dico ma ..Prime fa passare un film che potenzialmente se lo guardi ti fa morire?
    È una pubblicità un po’ negativa.
    Adesso guardo che voto ci hai dato

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  10. A me è piaciuto. Un film sul pericolosissimo potere della suggestione (di chi può farsi trascinare dal fatto che un film possa portare alla morte, sulla base di leggende o coincidenze e di chi non ha ancora l'età per razionalizzare, i bambini appunto). Una bella operazione, poi esteticamente devo dire che c'è un lavoro interessante, ne scriverò a breve anche io :)

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    1. esatto, è una grandissima riflessione sulla suggestione, sia di noi spettatori che dei protagonisti del film

      se lo recensisci metti pure il link qua ;)

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    2. Eccolo qui: http://inthemoodforcine.altervista.org/antrum-il-mistificante-e-inquietante-potere-della-suggestione-e-della-paura-indotta/

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  11. Condivido la recensione di Caden Cotart, anche se non posso dire che mi abbia entusiasmata. Confesso, però, che mi ha fatto piacere vederlo perché, sin dalle prime immagini dei due ragazzi nel bosco, avevo intuito almeno il primo livello del film, ovvero che si trattava di un'iniziativa della sorella per consolare il fratellino per la morte della cagnolina. Probabilmente sono stata influenzata dai titoli di testa in cirillico, infatti mia nonna era russa (all'epoca "sovietica") e mi raccontava spesso storie di babayaga, babaroga, anche un po' spaventose, con uno strano andamento lento e un po' malinconico, oppure faceva e mi faceva fare delle cose tramite le quali farmene capire altre, ottenere da me dei ragionamenti e, in qualche modo, guardando il film, mi sembrava di ritrovare qualcosa della mia infanzia, della maniera in cui lei mi portava per mano attraverso determinate vicende della vita della nostra famiglia. Anche io sono rimasta perplessa dall'inserimento di quello strano scoiattolo e dal tipo che voleva fare harakiri, e trovo il "primo finale" del film un po' ambiguo. Infatti, l'ho guardato due volte: la prima , memore delle storie di nonna, mi sembrava che il bambino avesse capito qualcosa e si fosse rasserenato, ma proseguendo la visione non ne ero convinta. Allora l'ho riguardato e mi sono chiesta se, invece, non fosse uscito un tantino di testa decidendo di diventare come i due cacciatori che mi hanno ricordato, probabilmente perché influenzata dal solito cirillico dei titoli di testa, Cikatilo, il cosiddetto mostro di Rostov.
    Buon novembre.

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    1. mi fa sempre strano sentirmi chiamare per nick (ma del resto ho un nick, colpa mia, in ogni caso giuseppe)

      da brividi il tuo aneddoto riguardo la tua nonna e, di conseguenza, quel tuo poter anticipare quel "colpo di scena" del film (io non l'avevo capito per niente)

      guarda, l'ho visto da poco ma dovrei rivederlo per rispondere al meglio a quel tuo dubbio sul "primo" finale

      Chikatilo lo conosco benissimo, ho una passione (giovanile) insana per i serial killer e lui più di tutti, il suo sguardo al processo mi ha attraversato per anni

      ne ha fatto anche un discreto film un italiano, si chiama Evilenko e protagonista ha il MCDowell di Arancia Meccanica

      discreto, non bellissimo, ma molto "rispettoso" e ben fatto

      più pastrocchiato Child 44 che, tra l'altro, segue la vicenda da una angolazione più distante e "statale"

      grazie di questo tuo aneddoto, in un film, tra l'altro, che profuma proprio di "leggenda"

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  12. Grazie a te per il tuo blog! Le recensioni de "Gli abomini di serie Z" sono uno spasso!!!

    Anche io ho una passione per i serial killer e cerco di vedere tutti i film biografici che escono, o anche solo ispirati a loro! Ho visto sia "Evilenko" che "Child 44" e devo dire che li ho apprezzati entrambi, ognuno con le sue caratteristiche; che poi mi chiedo cosa guardi a fare i film, se prima ne ho già letto vita, morte e mira... no, magari miracoli no... ma è una sorta di compulsione, purtroppo, come per i film horror, anche se io mi rifiuto categoricamente di guardare quelli con squali tremendi o squapolpi, o Modzilla, o il drago di Komodo, cani demoniaci gatti luciferini cavallette belzebubiane ed eventuali uccelli asmodeiani, perché a parte le trame tutte pressappoco simili, amo troppo i non umani e, appena accennano a esperimenti genetici mi sale il veleno al pensiero di quello che fanno davvero nei laboratori, invece, per fortuna a te piace farti del male, perché ho letto recensioni in cui spergiuravi di non cascarci più e poi mi sorprendevi e mi facevi ridere con quella dopo! Alcuni film, pensa, mi hai fatto venire il pallino di guardarli!!!

    Ancora complimenti per il blog e alla prossima recensione, adesso guardo "Canepazzo", vado a vedere se ne hai scritto, ciao!

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    1. credo che alla fine sia invece "bello" vedere film di argomenti o cose di cui si sa tutto o tantissimo

      anche per vedere come un'altra arte, diversa da letteratura, tv o altro, possa trattare quell'argomento

      eh, gli abomini ne vedevo tantissimi ma purtroppo (o per fortuna) adesso davvero pochi visto che li considero una visione da fare in compagnia e da alcuni anni sono quasi sempre solo invece (andato a vivere altrove)

      sì sì, alla fine ne ho visti un pò di quel tipo ma sempre un decimo rispetto a mio fratello (che è quello che me li faceva vedere :) )

      no, per me sono film cazzoni, non riesco a vederci il parallelo con i veri esperimenti (ma del resto sono un amante degli animali ma non un animalista insomma)

      grazie per tutto, contento che ti sia divertita

      canepazzo assolutamente mai sentito, vado a vedere

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  13. Come dici tu alla fine è un film sulla paura più che di paura (anche se ammetto che è uno dei film che mi ha inquietato di più, guardato senza saper niente, di notte, al buio, casse al massimo (scusate vicini) come suggerisci tu nell'incipit).
    Mi è piaciuto molto, la parte documentaristica per me è la più debole (anche se quando parte il conto alla rovescia dei 30 secondo un po' di disagio te lo mette), ma il film secondo me è fatto molto bene.
    Ammetto che nonostante una discreta ansia creata da un sonoro angosciante e ottime interpretazioni, anche io per metà film non sapevo se inquadrarlo come una cagata o meno.
    La svolta è avvenuta alla confessione della sorella, l'atmosfera cupa, i suoni inquietanti, tutto ciò che era stato usato e forse abusato fino a quel momento per infondere angoscia è sparito, silenzio totale, giusto qualche verso di uccello come è normale che sia in mezzo ad una foresta, una spiegazione logica che ha spazzato via ogni suggestione e allora si che mi sono venuti i brividi.
    Il bambino credeva nel libro della sorella, ci credeva veramente e come per qualsiasi bambino di fronte a una cosa che lo spaventa, quella cosa viene amplificata e influenza le tue percezioni (mi ricordo che da piccolissimo, dopo aver visto Jurassic Park, per un bel po' di tempo mi sembrava di vedere delle code di dinosauro che scivolavano via da dietro gli angoli, o di sentire di notte, dietro la porta della mia cameretta, il respiro pesante di un T-rex).
    E ciò che il film rappresenta per me è proprio quello, il potere della suggestione sulla nostra percezione della realtà.
    Se il film fosse finito lì sarei stato contentissimo.
    Ma comunque non è stato un errore per me la conclusione.
    Il bambino rompe l'illusione scoprendo le catene non erano mosse da Cerbero ma da un normale cane ferito, ma la sorella, psicologicamente provata dal rapimento e dagli omicidi, non regge più, ora è lei che prova paura, che sente suoni strani, vede sagome scure che la inseguono e, chiusa nella sua tenda, senza sapere cosa c'è fuori, attende terrorizzata la sua fine, proiettata nel mostro che sta trascinando la catena lì fuori.
    Non l'ho visto grazie ad un tuo consiglio ma mi sento di ringraziarti lo stesso, perchè nel decidere se dargli una chance o meno, ho pensato "vediamo se Giuseppe ne ha scritto" e dopo le prime righe in blu non ho più avuto dubbi.
    Sappi che se in un'introduzione scriverai "guardatelo senza leggere prima niente" io lo guarderà di sicuro.
    Grazie Giuseppe! e bella recensione come sempre.

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    1. bravo Fabrizio, difendiamo sto film assurdo!

      1 oh, anche io una leggera inquietudine l'ho avuta, insomma, in qualche modo ha funzionato

      2 il "colpo di scena" della sorella è davvero bello bello. Tra l'altro se ci pensi va un pò contro questo tipo di film horror, film che sembrano "normali" e invece hanno poi una svolta trascendentale. Ma, come hai detto, sta cosa rende tutto sì più umano ma anche più inquietante

      3 esattamente, è un film sul potere della suggestione, sul crearsi paure che poi non se ne vanno più via

      4 perfetta la tua ricostruzione del finale

      5 scemo :)

      io spero sempre che la gente veda cose senza leggermi prima, davvero

      grazie a te amico

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao