18.8.20

Recensione: "Tre Identici Sconosciuti" (Three Identical Strangers) - BuioDoc 47



Un documentario bellissimo su una storia incredibile.
Un ragazzo va ad un nuovo college ma sembra che tutti lo conoscano già.
Scoprirà che in quel college studiava un suo fratello gemello omozigote, ovviamente identico a lui, di cui nemmeno sapeva l'esistenza.
Nemmeno un giorno dopo si scoprirà che anche un terzo ragazzo è uguale ai primi due.
Sembra una storia bellissima e unica, quella di 3 fratelli gemelli che si ritrovano per caso dopo 19 anni.
Ma più si andrà avanti più lo spettatore scoprirà nuovi dettagli e quella che sembrava una storia "miracolosa" ed entusiasmante assumerà contorni foschi, quasi terribili.

Il documentario diventerà uno studio sulla lotta tra natura e cultura, tra destino e libero arbitrio, e anche lo spettatore dovrà interrogare più volte sè stesso.
Ma è solo nel finale che verrà fuori quello che è forse l'unico elemento che può cambiare radicalmente le nostre vite, l'amore.


Se c'è una cosa che adoro sono quei documentari "sporchi", quelli che raccontano storie incredibili, leggermente malsane e, se possibile, anche fonte di riflessione.
Mi piace ancor di più quando queste storie riguardano gli Stati Uniti e le loro famiglie.
Documentari come Una Storia Americana, The Wolfpack, L'Impostore, cose così.

Ecco, Three Identical Strangers prosegue in quella scia e, sia per storia che per realizzazione, raggiunge gli stessi vertici.

La storia appunto.
Ecco, è incredibile.

Capita che un giorno un ragazzo di nome Robert arrivi nel suo nuovo college. Tutti lo abbracciano e lo salutano come se già lo conoscessero.
Iniziano a chiamarlo per nome, ma il nome che esce fuori dalla loro bocca è un altro, Eddie.

La faccio breve, dopo poche ore Robert scoprirà (a 19 anni e per puro caso) di avere un fratello gemello omozigote che frequentava lo stesso college.
Un fratello che non pensava nemmeno di avere.
La notizia diventa "virale" in quella zona, finisce nei giornali.
E quei giornali li legge la famiglia di un altro ragazzo. E quel ragazzo è identico agli altri due.

Ecco così che nell'arco di un paio di giorni, per purissimo caso, 3 ragazzi americani scoprono di avere altre due copie di sè stessi.
Tutti e 3 sapevano di essere stati adottati ma nessuno di non essere "unico". E nemmeno le loro famiglie adottive sapevano nulla.



Si inizierà ad indagare e quando la verità verrà a galla sarà veramente inquietante.

Nasce come documentario molto leggero Three Identical Strangers, come un racconto di una storia bellissima e incredibile.
Vedere il primo incontro di queste 3 copie è davvero bello ed emozionante, specie perchè i tre sembrano un'unica persona, non solo nei tratti somatici, ma per coesione, empatia, capacità di stare naturalmente insieme.

"E' come se si fossero sempre conosciuti" dicevano tutti.
E questa è una delle prime frasi che inizierà a portare lo spettatore su quella che è la vera anima del documentario, ovvero una accurata e interessantissima indagine su natura e cultura, libero arbitrio e destino.

I 3 diventano famosissimi, finiscono in tutte le televisioni, l'America li adora, specie perchè son belli, hanno un sorriso che ti ipnotizza, si vogliono bene, amano divertirsi, sono istrioni.

Finiscono su Time, New York Times, al cinema in "Cercasi Susan Disperatamente", portano avanti una vita di sesso, droga e rock and roll e si godono insieme tutto il tempo perso nei 19 anni precedenti.
Amano lo stesso tipo di donna, fumava tutti le stesse sigarette, hanno gli stessi colori preferiti e tutti e 3 avevano fatto lotta libera al liceo.

Insomma, la dimostrazione di come un dna identico porti a delle scelte, a delle predilezioni e a dei destini quasi identici.
Poi, però, si comincerà a scoprire qualcosa di più.
I 3 bambini erano nati in una grandissima clinica ebrea, la Louise Wise.
La clinica li affidò a 3 famiglie diverse senza comunicare loro che avessero fratelli.

Già questo sembra terribile ma più il documentario andrà avanti (e anche il modo in cui le cose vengono scoperte poco a poco lo rende stupendo narrativamente) più i dettagli saranno orribili.
La faccio breve.
La clinica affidò i 3 bimbi a 3 famiglie di ceti diversi, per cercare di capire quanto l'ambiente in cui si cresce possa influenzare l'essere umano, una specie di natura contro contesto sociale.

Non solo, i 3 senza saperlo erano quindi in delle specie di Truman Show in cui c'era qualcuno che li studiava come cavie. Persone andavano a casa loro a parlargli, osservarli, appuntarsi ogni minimo dettaglio. Le famiglie sapevano solo che si trattavano di esperti della clinica che facevano uno studio sui bimbi adottati, in realtà tutto era un vero e proprio esperimento.
Tutte e tre le famiglie avevano poi un'altra figlia adottata (sempre alla Louise Wise), insomma, loro stesse erano oggetto dell'esperimento.
Ma non finisce qui.
I nostri 3 gemelli non erano gli unici sotto esperimento, c'erano almeno altri 4-5 gruppi di fratelli. E tutti avevano come madri delle donne sotto cure psichiatriche, come a vedere se eventuali "malattie" psichiche ereditarie potessero evolversi in maniera diversa in contesti diversi.

Il documentario metterà a dura prova l'etica dello spettatore perchè se è vero che tutte le cose che questo viene a scoprire sembrano agghiaccianti è anche vero che l'esperimento, SULLA CARTA, è di un interesse incredibile.
Scoprire quanto i contesti cambiano lo STESSO uomo è davvero straordinario scientificamente, vedere se la natura e il destino sono più forti di tutto o magari scoprire che il luogo in cui si cresce e il modo in cui si cresce ci rendono quello che siamo.
I 3 gemelli sembravano naturalmente amare le stesse cose, si muovevano allo stesso modo.
Eppure più crebbero più iniziarono a venir fuori differenze, non tanto nelle cose esterne e superficiali come sigarette, donne e colori, ma dentro di sè.
Un giorno Robert, per dei litigi, andrà via dal locale che avevano costruito insieme.
Tempo dopo Eddie si suiciderà, non avendo mai superato quel trauma.

Si scoprirà che già da bimbi tutti e 3 i fratelli avevano subito delle cure, quasi sicuramente dovute a quella separazione che ebbero l'uno dall'altro quasi in fasce.
E già qui il documentario mostra quanto incredibile sia la psiche umana, quanto piccolissime cose anche di quanto eravamo infanti possano restarci dentro per sempre.
Ma è nel finale, emozionantissimo, che avremo la risposta più importante, quasi straziante.


C'è da dire che questo è un bellissimo documentario, quasi completamente costituito da immagini reali (solo nel primo quarto d'ora ci sono ricostruzioni con attori), pieno di foto, filmati, documenti dell'epoca alternati a tante interviste (specie quelle dei fratelli nel tempo d'oggi, con un effetto simile a L'Impostore).
Si rivede un pezzo di America, si riscoprono luoghi e usanze degli anni 80 e 90 e nel frattempo si riflette su questa incredibile storia.
E quello che viene fuori alla fine, la risposta a tutto, è al tempo stesso straziante e bellissima.
C'è solo una cosa che conta di più del Dna, dei contesti in cui si cresce e dei luoghi in cui si vive.
L'amore.
Eddie, il fratello suicida, era stato quello ad avere il padre peggiore, autoritario, incapace di amarlo. Tanto che il bambino quasi non si sentiva parte di quella famiglia.
E' quello che dopo 30 anni lo porterà al suicidio, è quello l'unico ingrediente segreto diverso dai fratelli. Tu puoi essere anche la stessa persona, in tutto e per tutto.
Ma l'amore che riceverai nei primi anni dalla famiglia è l'unica vera base di tutta la tua vita futura, è la fabbrica dove costruirai le tue sicurezze e le tue mancanze, i tuoi angeli e i tuoi demoni.

Nessun ceto, nessun dna, nessuna educazione migliore o peggiore.
Essere amato o non essere amato quando si cresce.
 Possiamo fare tutti gli esperimenti che vogliamo ma è quella quasi sempre la risposta a tutte le cose

8 commenti:

  1. L'avevo adocchiato ma non essendo molto propensa al genere documentaristico (pur sbagliando ne sono conscia), l'avevo temporaneamente "scartato". Però a quanto leggo qui sembra davvero un film da non perdere, quindi cercherò in qualche modo di recuperarlo.

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    1. volevamo sottotitolarlo noi del guardaroba ma poi ci siamo fermati perchè ce l'aveva Chili

      lì purtroppo è a pagamento, io per fortuna l'ho beccato in prima tv sul NOVE ;)

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  2. Ora è disponibile nel catalogo netflix

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    1. me l'0avevano detto un paio di giorni fa, hai fatto benissimo a segnalarlo anche qui!

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  3. Un grandissimo doc, finalmente sono riuscito a recuperarlo. Costruito davvero molto bene, con quella seconda parte che assume toni che inquietano non poco. Tocca temi che mi stanno particolarmente a cuore. I rapporti ereditarietà-ambiente, innatismo-apprendimento, natura-cultura - dicotomie che in qualche modo accompagnano sempre il mio approccio e la mia visione. E mi ha riportato alla mente tante cose. Gli esperimenti di Federico II con i neonati, privati di contatti e relazioni sociali; gli studi di René Spitz sui bambini "istituzionalizzati": prove del fatto che noi umani, per vivere, abbiamo bisogno di carezze, sorrisi, abbracci, amore. Senza, moriamo. Semplicemente. Non ci basta assumere il giusto dosaggio di proteine e nutrimenti vari per sopravvivere. Ma lo stesso discorso vale anche per alcune specie animale (quelle di grado superiore). Penso ai famosissimi esperimenti di Pavlov coi suoi cani, ma anche agli esperimenti di Harlow con le scimmie. Ma soprattutto penso agli studi e agli esperimenti dello psicologo comportamentista Watson, che si poneva esattamente gli stessi interrogativi dell'equipe che guidava l'istituto nominato nel film (esperimenti, risalenti tra gli anni 20 e gli anni 30, oggi impossibili da ogni punto di vista). Il discorso è lunghissimo e affascinante, e un film del genere non può che giovare anche al dibattito scientifico, secondo me. Insomma, come hai capito, Tre Identici Sconosciuti mi ha entusiasmato :)

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    1. Io rimango sempre affascinato da quante ne sai (ogni 10 cose che citi ne conoscerò una).

      Ora me appunto una decina di cose che hai accennato e quando vieni a Perugia te le chiedo, perderemo parecchio tempo ;)

      sì, doc bellissimo costruito in un modo che diventi da curioso ad inquietante (direi lo stesso climax emotivo di quell'altro gioiello che è L'Impostore)

      e sì, l'insegnamento è quello, alla fine se si parte tutti alla pari la differenza nelle varie vite la fanno sempre l'affetto, l'essere amati, le carezze e i sorrisi

      contentissimo sia finito su Netflix :)

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    2. In realtà io so quattro cose in croce, e parlo solo di queste ;) Ma lo faccio sempre con passione ed entusiasmo, perché le adoro. E sarà per me un grande piacere discutere e parlare con te, dal vivo, di ciò e di qualunque altra cosa. Sperando di poter tornare presto a muoverci in totale libertà :)

      L'impostore l'ho ordinato in dvd, a giorni mi arriva ;)

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    3. Io spero che tra due mesetti si possa :)

      tra l'altro non è escluso venga io a Napoli, è incredibile non ci sia mai stato (solo 2 ore di passaggio)

      ahah, grande che l'hai comprato

      c'era anche su piattaforma a 2.99 o 4.99 però, non so se lo sapevi

      vabbeh, spero tu abbia speso poco

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due cose

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3 ciao