21.11.24

Recensione: "Anora" - Al Cinema 2024

 

L'ultimo film di Sean Baker è, se possibile, il suo migliore (anche se io che ho come sfondo del blog The Florida Project sono combattuto).
L'ennesimo suo film con protagonista femminile.
L'ennesimo suo film sul mondo del sesso o della prostituzione.
L'ennesimo suo film con una protagonista "sbagliata", immatura, piena di contraddizioni, moralmente discutibile eppure, e qui sta gran parte della magia dei personaggi di Baker, amabile, umana, vera.
I suoi film pur raccontando spesso tematiche serie e importanti sono "leggeri", dolci, ironici, eppur non meno emozionanti.
Anora, se possibile, vira proprio nel comico tout court per gran parte della sua durata.
La storia di una spogliarellista che si innamora (finge di innamorarsi) del ricchissimo (e immaturissimo e superficialissimo) figlio di un oligarca russo.
Feste, sesso, soldi, un matrimonio a Las Vegas.
Un matrimonio che non s'ha da fare però, dicono i russi.
Si ride, tanto.
Eppure negli ultimi minuti il film diventa altro.
E lo fa attraverso un personaggio sempre rimasto sullo sfondo ma, in realtà, l'unico che c'è sempre stato.
Igor è la personificazione dell'amore, dell'affetto, della presenza, della protezione, dell'esserci.
E un finale da pelle d'oca ci darà le chiavi per raccogliere tutti i pezzi.
Stupendo.


A volte nel cinema ci sono dei finali non solo bellissimi, ma anche capaci, in pochi secondi, di far "rileggere" un film.
O dargli infinita più profondità.
O fargli quasi cambiare genere.
Ecco, tutto questo accade nel meraviglioso finale di Anora, ennesima perla di Sean Baker, qui FORSE al suo film migliore (e che lo dica uno che ha come sfondo del blog The Florida Project è tutto dire).
Baker è un regista unico, quasi una mosca bianca.
Perchè fa un "non genere" quasi solo suo, ovvero quello di film dolcissimi, teneri, a tratti anche divertenti (Anora in questo senso per buona parte è addirittura un film comico) ma che affrontano comunque temi molto drammatici, importanti, in un modo tutto loro però, senza mai sfociare nel drammatico tout court ma dandoti le stesse emozioni e la stessa efficacia.

E, ormai dopo la visione di 4 suoi film, possiamo notare due "ossessioni" di Baker, o comunque due suoi punti fermi quasi insostituibili.
Il primo è che i suoi personaggi, in qualche modo, sono sempre nel mondo del sesso.

Le prostitute trans di Tangerine.
Starlet che fa la pornostar.
Halley che in The Florida Project faceva la ballerina sexy per poi cominciare a prostituirsi in casa.
Anora che fa la spogliarellista (e poi pure la escort).
E per curiosità sono andato a vedere anche il soggetto di Red Rocket (che non ho visto) e, bingo, anche lì siamo dentro al mondo del sesso.

E questo rende anche più magico Baker, perchè i suoi film sono SEMPRE dentro contesti promiscui, laidi, di sfruttamento sessuale o di sesso visto come unica possibile fonte di guadagno.
Eppure è incredibile come riesca sempre a "mantenerli" dolci, leggeri, emozionanti, umani, con quei degradi di vita e di ambienti che diventano invece color pastello, ma non un pastello "finto" e macchiettistico come Wes Anderson ma realistico.
Come se quella di Baker più che una cifra stilistica sia piuttosto esistenziale, ovvero saper sempre descrivere e accogliere la vita col sorriso e la leggerezza, senza mai per questo sottovalutarne le brutture o sminuendone le difficoltà, anzi.

E il secondo must di Baker è che le sue protagoniste, oltre che sempre ragazze, sono anche esseri umani "tutti sbagliati", spessissimo immaturi, quasi sempre con pochi valori, arroganti, superficiali, maldestri, furbi, un disastro.
Ma anche qua abbiamo la magia, perchè in questo loro essere sbagliati e pieni di qualità negative noi li amiamo tutti, li "capiamo" tutti, riusciamo sempre a percepirne la bellezza che c'è sotto e un amore che hanno bisogno di scoprire, o di ricevere, o di dare.
E Anora, in questo, è un mezzo capolavoro.

Sì perchè - e finalmente arriviamo al film - Anora è il racconto di una ragazza di cui non conosciamo alcun passato (genitori assenti, solo un piccolo accenno alla nonna riguardo il nome russo) e che scopriamo essere arrivata a 23 anni senza alcun valore, immatura, sfrontata, arrogante, superficiale, una bellissima ragazza che sfrutta il proprio corpo (stupendo) e la sua bellezza per raggiungere tutti i suoi obiettivi.
E se nel lavoro Anora "deve" fare così (circuire chiunque sessualmente per guadagnare) sembra applicare la stessa forma mentis anche di fuori, cominciando una storia con il giovane rampollo figlio di oligarca russo Ivan.
Anora conosce solo questo format, io sono bella, io flirto, io conquisto, io faccio sesso, io guadagno e l'occasione di diventare la "cliente fissa" di Ivan è troppo grande, il ragazzo ha miliardi su miliardi.
Eppure accade un piccolo "click" nella testa di Anora, ovvero quello di iniziare - forse - a credere che dietro questo rapporto, stavolta, ci sia qualcosa in più.
Non è un innamoramento eh, chè Anora - ci torneremo - l'amore non sa nemmeno cosa sia, ma è la "sensazione" che ci sia qualcosa di diverso. Come se nella sua testa fosse stata inserita un'informazione nuova che rimane sottotraccia.
 Ma l'innesto c'è stato.

Per questo è difficile per lo spettatore capire se tutto quello che sta facendo Anora sia puro opportunismo o, ad un certo punto, frutto di un sentimento verso Ivan.
La verità, e ne sono abbastanza sicuro, sta nel mezzo, ovvero che lei compia sì tutte le sue azioni sempre con finalità strumentali (mi sposo con lui e lotto per non annullare il matrimonio perchè questa vita folle e miliardaria mi piace) ma, al tempo stesso, come un bambino che impara le cose piano piano, scoprire nuove sensazioni, anche molto belle, come quelle di appoggiare la testa nel petto del tuo ragazzo.
Sono informazioni gigantesche che Anora sta scoprendo ma che non riguardano lei e Ivan, no, riguardano solo lei (non è un caso che in queste scene potenzialmente così tenere lui giochi alla play).
Ivan, senza alcun merito se non quello di essere ricco (ma spesso capita che le persone sbagliate, anche involontariamente, ti portano a scoprire le cose belle) rappresenterà l'inizio del suo cambiamento, l'imboccatura del suo turning point che poi avverrà, però, e in maniera bella, intensa, "vera", profonda, solo con Igor.
Ivan è un ragazzino viziato, immaturo e strafottente, tremendamente superficiale, che ha permesso però ad Anora di avvertire quel click di cui sopra, ovvero il percepire che oltre ad ammaliare gli uomini, scopare e guadagnare ci possa essere dell'altro.
E adesso in quella fessura che si è aperta può entrare piano piano un altro essere umano meraviglioso, Igor, che quella fessura, in un magnifico finale - abbacinante per bellezza - senza fare quasi niente ma in realtà facendo una cosa gigantesca, ovvero "esserci", dicevo quella fessura la farà diventare una frana, una frana travolgente sulla quale torneremo dopo.



Ho faticato all'inizio, nella prima mezz'ora.
O meglio, più che faticato non riuscivo a trovare niente di così bello in Anora.
Non voglio dire che fosse una commedia come se ne vedono tante, ma poco ci manca.
Le tante scene al night (tra The Substance e Anora ho fatto il pieno per un anno di nudi femminili al cinema), loro che si conoscono, le mega feste, il sesso ogni 5 minuti, fatto in qualsiasi momento e in tutte le posizioni, il mega lusso della casa e delle vacanze e poi il matrimonio a Las Vegas.

Tutto bello eh (poi vedere Mikey Madison quasi sempre come mamma l'ha fatta è un piacere per gli occhi) ma, ecco, un film come tanti che racconta di sesso, sballo e gioventù.
In realtà anche in questa parte così poco "personale", stravista e alla fine quasi noiosa vorrei, a posteriori, dare una grande importanza.
Perchè l'esagerare le scene di sesso (lei praticamente - forse per guadagnare di più - vorrebbe sempre farlo), quelle di sballo e quelle di beata incoscienza e superficialità sono le fondamenta necessarie per costruire non tanto tutto quello che vedremo dopo, ma dare - se possibile ancor di più - un commovente senso al finale.
Quindi tutta questa parte è necessaria per farci capire che Ani (non Anora, torneremo anche qua) ha in testa solo quello (direi piuttosto "conosce solo quello"), ovvero far sesso, divertirsi e cercare di far soldi.
E, ovviamente, questa parte è importantissima anche per dare sostanza al personaggio di Ivan, specie alla luce di come lo vedremo dopo.
Poi il film cambia, completamente.

Entrano in scena i due armeni (Toros con quel fuggire durante un battesimo, splendido) e Igor.
E Anora, da film leggero di sballi giovanili diventa un comico, addirittura in più fasi addirittura uno slapstick.


I due armeni (non ho capito se sono veramente fratelli o si chiamano fratelli in gergo) sono personaggi magnifici.
Uno completamente strampalato, un bonaccione abbastanza coglione che prenderà solo botte e insulti.
Mentre Toros (se ho capito bene padrino di Ivan) dovrebbe essere il braccio destro negli Stati Uniti dell'oligarca, il padre del ragazzo.
Lui solo apparentemente è più centrato di Garnik (il tontolone sopra), più maturo, più organizzato, più carismatico.
Ma, in ogni caso, anche la sua figura risulta ridicola, inconcludente, un "boss" che nessuno considera e che non riesce a togliere un ragno dal buco.
L'umiliazione finale - uno dei punti più comici del film - è quel sentirsi chiamato "cappotto di cammello" dal giudice.
Stavo per schiantare.
E poi c'è Igor, Igor che parla poco e sta sempre un passo dietro, Igor che invece che urlare, minacciare o strafare come tutti gli altri sta nell'ombra a fare sì il suo "lavoro" ma, in realtà, la sua testa pensa ad altro, la sua testa ha dentro due cose meravigliose che sono l'empatia e l'amore.

E così mentre il film diventa una sorta di piece comica teatrale (per buoni 40 minuti staremo in una stessa stanza) in cui ci sono botte da orbi, scivolate, pezzi di casa che si rompono, insulti, minacce, umiliazioni, morsi (a me hanno fatto morire durante le urla degli altri i commenti lamentosi "in sottofondo" di Garnik) Igor è lì, in silenzio.

E così quando poi i 4 escono fuori a cercare Ivan, tra ricerche ridicole e sconclusionate, macchine sradicate dal carro attrezzi, negozi spaccati (unica gesto da gansters riuscito, ribaltare caramelle) e vomito in macchina Igor è lì, in silenzio.

E così quando trovano Ivan nello stesso Night dove conobbe Ani, completamente ubriaco, intento a divertirsi proprio con la ragazza che Anora odia, e lei che prova a parlargli, e lei che fa una rissa, e tutti che entrano in macchina e l'annullamento del matrimonio che non riesce Igor è lì in silenzio.

E sarà ancora in silenzio quando arrivano i genitori di Ivan, e Anora che prova a convincerli che sono veramente innamorati (non è vero, ma lei non sa cosa sia l'amore, ancora), e poi tutte le minacce reciproche, le umiliazioni reciproche e quel ragazzino che tratta Anora in quella maniera ("però ci siamo divertiti dai"), dimostrando come per lui niente fosse mai stato più di un videogame giocato in vita, e lui che firma senza problemi l'annullamento e lei che lo guarda.
E Igor, in silenzio.

Un'ora di film a ritmo vorticoso, comicissimo, pieno di dialoghi concitatissimi e sovrapposti (ma del resto Anora, per ritmo, dialoghi, regia e ambientazioni è il film che farebbero i fratelli Safdie se girassero una commedia), un'ora completamente sopra le righe, urlata, esagerata, macchiettistica in cui c'è stato un personaggio che è stato sempre quello "in fondo alla foto", sì, ma in realtà era il personaggio più importante, quello più vero, l'unico rimasto umano durante questo ciclone.
E adesso che tutto è finito, adesso che Ivan, il lusso, i soldi, il futuro radioso, il matrimonio da favola (incubo) non ci sono più, adesso Anora resta sola.
Anzi, non è sola.


Perchè con lei, per un'ultima notte, è rimasto qualcuno, quel qualcuno che sembra non esserci mai stato ma in realtà è l'unico ad "esserci" stato veramente.
Come accade un pò nelle nostre vite no? vediamo mille persone intorno, facciamo mille cose e poi passato il ciclone ci accorgiamo di chi veramente c'è sempre stato, anche nascosto, e vuole ancora esserci.
(Emblematico in questo invece Igor che addirittura era scappato di casa nel momento più difficile. Solo per ubriacarsi tra l'altro.)

Igor che aveva pensato a darle una sciarpa durante la camminata notturna.
Igor che le aveva passato una coperta nell'ufficio dell'annullamento.
Igor che dopo ore di silenzio aveva parlato per dire "chiedetele scusa".
Igor che nell'ultimo quarto d'ora da brividi le dice che a lui il nome Anora piace.
Igor che le dice che quel nome vuol dire "luce, splendente".
Igor che accetta ogni tipo di insulto da Anora, anche terribili come "sei uno stupratore" perchè sa che la ragazza non è in sè.
Igor che non sa dire Touchè in francese.
Igor che rimane a dormire di sotto senza mai infastidire quella splendida ragazza che dorme di sopra, senza provarci.
Click.
Anora gli butta una coperta.
Igor che le aveva preso l'anello, un pò per lei, un pò per fare un danno a quelle persone che odiava.
Click.
Igor che le porta le valigie in casa.
Click.
Ma stavolta il click è più grande per Anora.
Tutto quello che sta accadendo, tutte le gigantesche piccole cose che stanno succedendo sottotraccia si sono sommate tra loro, e adesso stanno arrivando alla superficie.

E Anora allora lo guarda così.


"Questa macchina ti somiglia"
"Ti piace?"
"No"
"E' di mia nonna"

Dialogo minimo da pelle d'oca.
Lei che sembra fargli un minimo complimento (e in realtà lo è, quella macchina è calore, protezione, umiltà, semplicità), lui che timidamente chiede conferma, lei che secca gliela nega, lui che invece che prendersela le risponde in quel modo, come a dire "non importa, per me è importante lo stesso".
Click.
Anora che in tutta la sua vita ha pensato che l'unico modo per interagire con gli uomini fosse il sesso salta quindi sopra Igor.
E' scattato qualcosa nella sua testa, quel ragazzo che è sempre stato in disparte e lei ha sempre umiliato (considerandolo addirittura un violentatore) le ha fatto scattare qualcosa, qualcosa che non conosce.
Sale sopra di lui.
E lui a differenza di Igor e di tutti gli altri uomini non vuole solo il suo corpo.
Il sesso veloce (come faceva sempre Ivan) ed egoista degli altri non c'è, Igor è lì, presente, coinvolto, ma lascia fare ad Anora.
E Anora in quel sesso lento con un uomo che in un solo giorno le aveva dato più amore, affetto, protezione e presenza di tutta quella che aveva mai ricevuto in 23 anni sente qualcosa.

Ed è un qualcosa di bellissimo mai provato prima.
E allora Anora lo picchia, ha uno scatto di rabbia perchè ha scoperto un mondo nuovo e bellissimo e scoprirlo adesso, a 23 anni, la sconvolge.
E' una rabbia inversa, una rabbia disperata perchè figlia di una nuova inaspettata, destabilizzante e splendida consapevolezza.
E Anora, il film, diventa un altro genere.
Diventa un coming of age, un film sulla maturazione.
Anora in un solo giorno ha attraversato quello che di solito si attraversa in più fasi e anni della propria vita.
CLICK
E' un'altra.
Non è più Ani, la ragazza che faceva soldi col proprio corpo, Ani, quel nome d'arte che aveva sostituito il suo vero nome, come del resto la sua arte, di fatto, aveva sostituito la sua vera vita.
E' Anora.
("mi piace Anora" le aveva detto)

La rabbia è finita, Anora abbraccia Igor.
Igor che, ancora col silenzio, è riuscito implicitamente e metaforicamente a urlarle cose meravigliose.
Anora piange.
E noi con lei.

8.5

3 commenti:

  1. Film bellissimo, recensione bellissima. Mi hai fatto piangere leggendola !!! Maledetto 🙃😘

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  2. Grande Giusè, sono d'accordo su tutto. A me questo film è cresciuto tantissimo nei giorni successivi, quando sono riuscito a far sbiadire le grasse risate. L'ho visto con un paio di amici che non conoscevano Baker, o lo conoscevano molto superficialmente, che hanno espresso un apprezzamento piuttosto pacato, a differenza del mio che era già estremamente alto già uscito dal cinema. Io credo che per apprezzare davvero Baker sia utile (non necessario, per carità) conoscere il suo lavoro, soprattutto l'attenzione, anzi, diciamo pure l'amore, che riversa su tutti i suoi personaggi. Offre davvero un'ottica diversa e permette di farsi intrigare da quei piccoli dettagli che semina in ogni suo film. Il personaggio di Igor, come hai giustamente detto tu, è splendido sotto cento punti di vista. Io ho adorato anche Red Rocket che, ovviamente, vanta un paio di personaggi davvero magnifici.
    Splendida recensione come sempre.
    Abbraccione.
    Marco

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