Come promesso ieri, per tutte le persone che non leggono recensioni lunghe su film non ancora visti ma, al contempo, amano comunque vedere piccole classifiche e scoprire piccole informazioni sui film, ecco qua la lista in ordine di gradimento (con qualche riga di presentazione per ogni film) di tutte le opere viste da Riccardo a Cannes.
- UN POETA (di Simón Mesa Soto, Un Certain Regard)
Il nichilismo caustico di Bojack Horseman, la malinconia fallita di Entertainment di Rick Alverson. Un esordio folgorante su un piccolo uomo trasandato dalle labbra carnose deflesse che scrive di cose tristi aspettando la prima cosa bella.
- PILLION (Harry Lighton, Un Certain Regard)
Il candido Harry Melting e lo statuario Alexander Skarsgård in una relazione pungente di sottomissione/possesso, attorno a motori roboanti, pantaloni di pelle aderenti e teste rasate. Decostruire il maschio forte, l’amore al di fuori di ogni desiderio normato.
- BRAND NEW LANDSCAPE (Danzuga Yuiga, Quinzaine des cinéastes)
Una Tokyo verticale in perenne costruzione si interseca ai ricordi di famiglia interrotti e mai più ricostruiti. Siamo granelli di polvere microscopici, sempre intenti lì a raccoglierci.
- MIROIRS NO.3 (Christian Petzold, Quinzaine des cinéastes)
Il film più perturbante e gotico di Petzold, eppure sempre leggero e leggiadro. Una storia familiare di fantasmi dolci come il vento, un soffio attraverso le tende, tutto giocato fuoricampo.
- ALPHA (di Julia Ducournau, Concorso)
La solita biologia stravolta di Ducournau, i soliti traumi che si insediano sottopelle. Ma il virus (solo apparentemente simile all’AIDS) è l’amore e tutte le sue deformazioni.
- AMOUR APOCALYPSE (Anne Émond, Quinzaine des cinéastes)
Inizia come Her di Spike Jonze, si trasforma nel più libero e sfacciato cinema canadese possibile. Sullo sfondo dell’apocalisse climatica due 45enni in crisi si incontrano attorno ad un’improbabile lampada terapeutica per creare la loro catastrofe sentimentale.
- AISHA CAN’T FLY AWAY (di Morad Mostafa, Un Certain Regard)
Una testa squadrata (e inquadrata) da dietro. Davanti due occhi eterocromici che hanno qualcosa di sacro. Blu e marrone, una pelle d’ebano più scura di tutti gli altri. Aisha fa la badante a Il Cairo, è intrappolata nel suo alveare infernale. Ma il Male trova sempre il modo di uscire.
- THE LOVE THAT REMAINS (Hlynur Pálmason, Cannes Premiere)
L'amore finisce, la natura d’Islanda ne ripara le ferite. Un anno nelle stagioni trasformative di una famiglia che rimane, nonostante tutto. Un film minore tra i meravigliosi di Pálmason, ma con un ingegno ironico e creativo del tutto nuovo.
- YES (Nadav Lapid, Quinzaine des cinéastes)
Il rumore bianco che si sporca del sangue della guerra, il volume sempre più alto per cancellarne ogni altro. La richiesta di comporre un nuovo inno (assordante) per lo Stato d’Israele. Sì o No. Un Lapid, rispetto al solito, ancora più splendidamente confusionario, fuori beat.
- EAGLES OF THE REPUBLIC (di Tarik Saleh, Concorso)
Il cinema è un atto politico, fatto di raggiri, sotterfugi, frodi e raccomandazioni, ma soprattutto di minacce e propaganda. Il nuovo thriller politico di Tarik Saleh racconta della connivenza (anche metacinematografica) del sistema delle immagini. Peccato per una sceneggiatura zoppicante piena di parentesi e con pochi punti fermi, ma che si riprende tutta nel finale.
- URCHIN (Harris Dickinson, Un Certain Regard)
Un ciclo inarrestabile di vagabondaggio e droga che si ripete sempre uguale. Un giovane come tanti, che ha scelto di non avere niente e di come quel niente sarcasticamente farselo bastare. Perché allora tutto questo artificio registico lontano dall’umano?
- RENOIR (di Hayakawa Chie, Concorso)
Un trattato contemporaneo su tutti i dolori non empatizzati, sulle immaginazioni possibili ma ancora senza immagini. Certo però che fatica arrivarci.
- WILD FOXES (Valéry Carnoy, Quinzaine des cinéastes)
La boxe come racconto di formazione per scoprire, da adolescenti, la paura per la prima volta. Sì, ma dov’è (cinematograficamente) lo sport?
Queste pillole, scritte con una qualità veramente rara, ti invogliano a scoprire di più su ogni singolo film. Nessuna parola di questa piccola classifica è lasciata al caso, complimenti.
RispondiEliminaGrazie mille per il bellissimo commento Matt, sono felicissimo che ti siano piaciute!
Elimina