30.5.11

Recensione: "Two Lovers"





(solita possibilità di spoiler)


"Il disturbo bipolare è un disturbo della personalità più comunemente chiamato malattia maniaco depressiva, una condizione che descrive una categoria di disturbi dell’umore, il quale può oscillare alternando stati d’animo maniacali di estrema euforia (felicità) definita ipomania, e tristezza maniacale depressiva."
"Bipolare", bisbigliano da dietro la porta i genitori di Leonard, ultratrentenne che vive in casa con la famiglia, una famiglia che lo ama e protegge più che può. La sua malattia e un'esistenza vuota e priva di obbiettivi lo portano a vivere in una depressione che più volte è sfociata nel tentativo di suicidio (come nella prima scena del film, dalla fotografia magnifica). Per non farsi mancare nulla, soffre anche della Sindrome di Ty-Sachs, una malattia rara e incurabile che colpisce il cervello e può portare a danni serissimo, fino alla morte.
Il caso vuole che proprio nel giorno dell'ultimo tentativo di suicidio Leonard conosca non una, ma due ragazze: la dolcissima e responsabile Sandra e la rampante e immatura Michelle. E' amato dalla prima ma non la ama, ama la seconda ma non è amato.
Un grande Joaquin Phoenix incarna alla perfezione il protagonista, un ragazzo riservatissimo, timido ed educato, goffo e modesto fin dall'apparenza (abiti smorti e sformati e andatura pesante). Come bipolarismo vuole è portato ad enfatizzare al massimo le proprie emozioni, lo sconforto per un amore non corrisposto o l'eccessiva gioia ed entusiasmo quando, al contrario, sente l'affetto di qualcuno.



 Sandra (un'eccellente Vinessa Shaw, superiore alla Paltrow senz'altro) sarebbe pronta ad amarlo incondizionatamente ma Leonard le preferisce Michelle, una ragazza coinvolta in una storia con un uomo sposato (eccellente Koteas, che qua ricorda Servillo) la quale vede Leonard soltanto come amico del cuore. La Paltrow sovrasta anche fisicamente Phoenix, simbolo forse di un amore irraggiungibile.


Two Lovers è un film americano sui generis, che agisce per sottrazione come certo cinema europeo o quello orientale. Preferisce le emozioni trattenute a quelle plateali, l'impatto psicologico di un evento all'evento stesso. Tutto è sussurrato, leggero e dolcemente "nascosto" , come gli incontri tra Leonard e Sandra o le telefonate "muro a muro" con Michelle (veramente ottime).
Leonard non è un approfittatore, un falso. Non fa credere a Sandra qualcosa che in realtà non prova. Leonard vive ogni momento della sua vita quasi come fosse staccato dal resto. Quando ha una notte d'amore con Sandra prova davvero sentimento, come in tutte le altre emozioni che lo vedono coinvolto. E' difficile per lui progettare, lo può fare soltanto in un attimo di estrema felicità o serenità.
Si arriva allo splendido finale, preceduto dalla straordinaria scena con la madre, una madre che solo all'apparenza sembrava oppressiva, una madre che vuole soltanto il bene di Leonard, anche se questo fosse raggiunto per vie completamente opposte a quelle che
lei sperava.

Risultato immagine per two lovers

Michelle l'immatura lo lascia lì. Leonard va sulla spiaggia, completamente distrutto. Nel momento peggiore vede il guanto regalatogli da Sandra. Quel guanto è la Speranza, quel guanto è l'Amore, quel guanto è tutto quello che rimane per non cader giù, quel guanto è una fune per tornare in alto. Avere quel guanto è una fortuna che auguro ad ogni uomo, perchè senza quello, senza una ragione di vita, stupida o importante che sia, è davvero difficile andare avanti. Leonard si volta e qui abbiamo il secondo fortissimo simbolismo. Voltarsi e tornar su non è un ripiego, non è una menzogna a se stesso, voltarsi e tornar su vuol dire avere davanti a sè la malattia, guardarla negli occhi, sorridere, e sputargli in faccia.
E quella lacrima che si porta su per le scale fino all'appartamento è una lacrima speciale, una lacrima magica, perchè è stata versata per una persona ma si è rinnovata in un'altra. Michelle e Sandra, come diceva qualcuno, sono nella stessa lacrima.


(voto 7,5)

27 commenti:

  1. Un grandissimo film, cui avrei dato molto di più.
    Curioso il fatto che si veda Leonard da due punti di vista molto diversi: ho sempre pensato che il suo ritorno, più che un ripiego, sia l'adattarsi alle regole della vita che non prevede l'uscita dagli schemi.

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  2. Hai ragione sul voto, soprattutto visto quelli che metto di solito...

    Ci sta la tua lettura finale, ma io ho preso tutto il film dalla parte della malattia (e ora che sto leggendo decine di recensioni vedo che pochissimi l'hanno fatto). Per me quindi oltre che un grandissimo messaggio di speranza, il finale ha lo stesso significato che può avere sconfiggere il cancro, e scusami per l'impatto devastante di questa affermazione. Il bipolarismo esaspera le emozioni, Leonard lì in pochi attimi, grazie al guanto, riesce a sopraffare completamente la depressione e tuffarsi nell'amore. Sarò un romantico ma a mio parere la storia con Sandra sarà bellissima. Peccato che tu abbia vissuto il finale in quel modo, molto amaro in verità. Se l'hai commentato domani vengo a dare un'occhaiata, ciao!

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  3. vedi che combino? quando recupero un film tendo a sbirciare il finale. ho visto quindi lei che lo molla, lui che va dall'altra. l'anello. e mi son detta: checcazz'diunbastardo! usa la moretta come una ruota di scorta! per questo ancora non l'ho guardato. ora invece credo che lo farò anche per capire se hai ragione tu o se la mia prima impressione era esatta!

    :-)

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  4. Io più o meno sto con Ciku, anche se più che un bastardo mi è parso qualcuno che capisce che nella vita a volte occorre ripiegare.
    Non l'ho ancora postato, perchè l'ho visto due volte prima di aprire il blog.
    Ma prima o poi succederà.

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  5. Confermo il mio totale dissenso a questa lettura del ripiego o similia. Per l'ultima volta ribadisco che se il film è visto nell'ottica di una persona normale avreste ragione, ma per uno affetto da bipolarismo (e soprattutto dalla Tay-Sachs, malattia che piano piano porta alla decerebrazione, a un regredimento intellettivo) il tutto è perfettamente plausibile.

    Leonard lì non pensa "vabbeh, ce n'è un'altra", ma nel momento in cui vede il guanto scopre davvero il vero amore,è una specie di madeleine proustiana che gli ricorda una sensazione meravigliosa e gli da la forza di superare la depressione per cercar finalmente di vivere appieno.

    My opinion.

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  6. Ah, il "per l'ultima volta ribadisco" non era polemico, o meglio, al caso lo era proprio contro di me, dato che sto ripetendo sempre la stessa cosa e dopo un pò posso risultar patetico.
    Sarà che ho la moglie medico, ma io sto film fuori dalla malattia non riesco a vederlo, sarebbe di una banalità e di un già visto disarmante.

    Saluti.

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  7. Secondo me, avete ragione entrambi. Nel senso che una volta che ci si documenta sulla malattia bipolare, è chiaro che tutto quello scritto sulla recensione è giusto. Anche io ho visto sempre sincerità nei comportamenti di Leonard, anche con Sandra, ciò non toglie che la sua scelta cade da subito e sempre su Michelle e sulla fuga da tutto e tutti senza nessuna certezza, opzione che per uno che pensa al suicidio è senza la minima paura.
    Nella scena del mare lui si sarebbe tolto di mezzzo (lancio dell'anello e camminata in lacrime verso le onde), ed è proprio il guanto che gli fa aprire gli occhi, e capire che cosa stava facendo e qual'era la scelta giusta, forse addirittura quella che voleva veramente ma che la malattia nascondeva. Così anche l'anello dato a Sandra mi è sembrato subito sincero, ma anche io ho utilizzato la parola ripiego perchè comunque tutto questo non sarebbe successo se Michelle non si fosse ritirata. Non è stata una sua volontà, ripeto anche se inconsciamente lo era. Ripiego nel senso quindi di tornare indietro su quello che si aveva lasciato, che non necessariamente, e soprattutto non in questo caso, signica peggiore. Non mi veniva in mente un'altra parola.
    E' importante quindi vedere il film pensando alla malattia, anche perchè ci si può confondere facilmente e giudicare male Leonard (come ho fatto in parte anche io), considerandolo come semplice depresso, dato che i sintomi e i suoi comportamenti sarebbero stati identici.

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  8. Sì sì, direi che hai riassunto alla perfezione le varie posizioni.

    Voglio ricordare anche la Tay-Sachs, l'altra malattia gravissima di cui è afflitto Leonard. Fatevi un giro su Wikipedia, cambierà ancor di più l'angolazione del giudizio.

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  9. Ciao :-)
    Anche io l'avevo interpretato in maniera opposta, ossia avevo visto il tornare indietro di Leonard come una specie di "ripiego"; anche se poi magari non ci avrei necessariamente escluso la possibilità di essere felice.
    E' che la felicità non è detto che debba essere sempre una conquista, a volte può anche nascere dal caso, o da ciò che inizialmente, appunto, appare come un ripiego.

    Il film mi è piaciuto, però se proprio dovessi trovargli un difetto sarebbe quello dell'eccessiva stereotipia antitetica nei due personaggi femminili.
    Sandra è posata, dolce, affidabile, quasi materna.
    Michelle è vulnerabile, nevrotica, lunatica, masochista, immatura (significativo il fatto che si sia innamorata di un uomo già sposato, con tutte le inevitabile sofferenze che la situazione comporta).
    Allora la scelta/ripiego su Sandra mi appare come troppo ovvia e pregiudizievole: Sandra come donna affidabile - simbolico il guanto come gesto di mano che si tende a porgere aiuto - e quindi, di conseguenza, come donna che potrà guarire, curare Leonard: ecco, mi sembra un automatismo fin troppo banale.
    Anche perché, essendo ogni relazione una sorta di terza entità che prende vita dall'incontro tra due persone, quindi ogni volta peculiare, unica ed estremamente imprevedibile, non è detto che accostare una persona sana, affidabile ecc. come Sandra, debba essere la cura giusta per una persona affetta da bipolarismo come Leonard.

    Nel complesso, film toccante, soprattutto per l'impeccabile recitazione di J. Phoenix, ma a mio avviso troppo automatico per i motivi che ho accennato.

    Comunque vorrei rivederlo, anche alla luce della tua recensione e dei commenti letti.

    (ho trovato il tuo blog tramite quello di Mr James Ford) ;-)

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  10. Ah, ma la tua lettura è perfetta, niente da dire. Sai che l'ottima metafora del guanto come mano tesa l'avevo pensata anch'io ma mi sono dimenticato di scriverla?

    Credo che più di una lettura a freddo, sia la sensazione che abbiamo provato in quella scena a farci propendere per un'ipotesi (la scoperta dell'amore) o l'altra (il "ripiego").

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  11. Oggi pomeriggio ti rispondo anche su nuovomondo e vengo a conoscerti. Ciao!

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  12. guanto un par di balle! lui alla fine piange per quello che ha perso, non per quello che ha trovato. è la sicurezza che lui cerca in sandra. secondo me l'occhiata finale è significativa. dopo 2 batoste sceglie lei perchè sa che lei non lo lascerà. e resto dell' idea che lo fa per puro e semplice egoismo. ecco.

    ora datemi pure dell'insensibile.

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  13. Non è l'ora giusta per dibattere, ma pur rispettandola, non condivido la tua lettura (che è poi la più diffusa a sto punto). Sono fermamente convinto che la mia sia quella giusta, e voglio andare a dormire con questa convinzione!

    Ciao!

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  14. Bellissima recensione che finalmente ho trovato! Sono fuori tempo massimo ma la mia opinione sta un po' a metà.Nel senso che lui è travolto da Michelle ma alla fine è praticamente costretto a stare con Sandra soprattutto da se stesso, perchè sa che non sopravviverebbe alla solitudine.E in questo c'entra anche la malattia. Sandra è la persona giusta, una donna-amante-madre-amica a cui affidare la propria psiche segnata. Mi sa che recupero la mia opinione scritta ai tempi che furono e la metto sul blog!

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    1. Ah ah, ma non dai è facile, basta ogni volta mettere su google il nome del film e il buio in sala

      two lovers il buio in sala

      oppure usare il cerca qui a destra.

      Grazie!

      sì sì, la tua lettura è perfetta, niente da dire.

      Magari la trovi, ciao!

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  15. ecco fatto , ho appena traslocato la mia opinione se ti va di dare un'occhiata...

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  16. Ciao Giuseppe ho visto questo film e poi volutamente l'ho cercato nel tuo blog per vedere se ne avessi fatto una recensione e leggere le tue "riflessioni" .

    Credo che sia anche interessante
    un approccio in solitaria per prima onde evitare condizionamento nella visione di un film così come ,alla musica ,alla lettura di un libro o di qualunque cosa possa alimentare la nostra naturale curiosità.Questo per dire che su questo film ad esempio io ho lasciato solo spazio alle mie percezioni ed interpretazione ,senza minimamente soffermarmi sul concetto di malattia,anzi non l'ho colta proprio ...perché in quel che vedevo era una situazione di conflitti interiori che insorgono un po in tutti i personaggi del film ,di certo in Leonad essendo il protagonista del film ,tali atteggiamenti erano più visibili.Diciamo che è un riflesso se vogliamo ,di quelle situazioni interiori che nascono nel mondo tangibilmente reale.Genitori preoccupati per i figli che possono diventare iper protettivi ,dando suggerimenti e consigli che inquadrano una sorta di loro conformismo...sperare che quella bella ragazza ai loro occhi,figlia anche di persone che conoscono per rapporti di lavoro,sia la ragazza perfetta per il figlio.Poi magari un retroscena dove siamo noi e quel senso di pregiudizio inculcatoci che ga fallito ,perché alla mamma interessava solo ed unicamente la felicità del figlio a prescindere da quale delle due donne scegliesse.Michelle mentre litiga con il padre mette in mostra altri conflitti interiori e poi si innamora di persone sposate ,padri di famiglia che in qualche modo sostituiscono e sono attratte dalla figura di quello stesso padre che non ha saputo amarla .Poi il simbolo della ragazza per bene Sandra ,quella che ama e che vuole conoscere Leonard perché lo vuole lei non per un accordo tra famiglie.Qualcosa di vero ,di naturale ,di bello deve pur esistere per non perdere mai la speranza nell Amore ...peccato che quell'anello era prima per un altra donna e poi in un secondo momento destinato a lei .Ma quel *momento* è un momento prezioso dove l'amore rompe i contrasti di ogni tipo,interiori ,esteriori ed esce da una scatola scegliendosi *lui il posto che merita ...in questo caso Leonard ha avuto una parte fondamentale ...è il "missionario dell'amore" colui che è destinato a diffondere l'Amore... a lasciare questo messaggio forte ,colui che dalla paura di essere nuovamente lasciato solo a se stesso ,dove l'amore evidentemente non era Amore...riesce ad afferrare quel simbolo protettivo di una mano ,un guanto, e a capire che doveva correre a proteggere il segno e il sogno di tutti :l' Amore!

    Mi ha colpito più che la tua recensione questo commento :"ma io sto film fuori dalla malattia non riesco a vederlo, sarebbe di una banalità e di un già visto disarmante.

    La malattia?Perdonami Giuseppe ma credo che dovremmo essere consapevoli di una sola e grande malattia prima . L'incapacità di saper riconoscere l'Amore!..credo sia davvero la malattia più grave su cui mettere attenzione ,è da questa che scaturiscono tutte le piccole malattie non credi anche tu?

    Un abbraccio virtuale fortissimo ...mai come adesso anche questo genere di abbraccio assume un importanza vera su cui prima era perfino un solo modo di dire...ciao

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    1. il film l'ho visto 9 anni fa, non ricordo mezza scena :(

      il tuo commento è bellissimo e mentre lo leggo mi sembra pure giustissimo rispetto al film

      ma non posso "discordare" col giuseppe che vide il film e ne scrisse quindi se ho scritto quelle parole, ecco, l'ho pensate ;)

      grazie davvero del bel commento, un abbraccio anche a te anche se, per favore, mettete un mezzo nome, anche finto, per non rendere i vostri commenti così impersonali

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    2. Si hai ragione scusami... avevo visto la data di questa recensione e a dire il vero non so nemmeno a quanto risale l'uscita di questo film ,non mi sono documentata in merito ,però l'ho visto un paio di sere fa.E quindi si ,ci sta che si cambia e ci sta quello che hai risposto!... è importantissimo credo, che traspaia comunque quella autenticità ,la dimostrazione anche attraverso queste parole :non posso "discordare" col giuseppe che vide il film e ne scrisse quindi se ho scritto quelle parole, ecco, l'ho pensate.

      Anche io quando scrivo certi pensieri davvero "li sento"...e chissà a volte possono anche non piacere o essere in contrasto con altri punti di vista,ma è così che si continua a crescere ,è sempre un bene penso.

      Ad esempio sul discorso" malattia" ...il mio commento ha un punto di vista un po stravolto ,nel senso che può essere malattia qualunque tipo di interpretazione nei personaggi del film,dipende molto dal senso e dalla capacità di introspezione soggettiva ,dal vissuto ,dalla propria cultura e non solo da un fatto meramente di passione per il cinema...ecco qui sei tu l'esperto in un certo senso no?

      Ricordo che a un mio commento una volta hai risposto che ti sarebbe piaciuto se commentassi qualcosa su un film...ed anche io allora non sentivo questa necessità ...e da qui parte il mio commento inviato alle 11:56 ed il collegamento ...

      Sono L. Giuseppe ,stai bene ...un abbraccio anche alla tua "creazione" che impersona l'Amore!


      L.

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    3. no, ma ho scritto in quella maniera perchè ho solo quell'elemento, io che vedo quel film nel 2011

      ad esempio rivedendolo potrei cambiare opinione

      ma fino ad allora posso usare solo quello che scrissi e ricordo che questo film mi fece avvicinare molto al mondo del bipolarismo e capii (e poi la vita, ahimè, mi ha fatto conoscere bipolari) che senza quella lettura tanti comportamenti non potevano essere capiti e compresi

      assolutamente, tutto può essere malattia, la vita stessa

      in questo caso ero motlo meno metaforico e più "scientifico", nel senso che ci sono alcune malattie che scientificamente ti portano ad alcuni comportamenti

      poi sul discorso chi è malato e chi no, il sano è malato, il malato è sano, l'amore è una malattia e tanti altri possiamo scrivere libri ;)


      beh, certo, per me chiunque commenta film son contento, anche perchè so che tanti sono inibiti, è più difficile passare dal commento 0 a quello 1 che da 1 a 10

      grazie!

      un abbraccio anche a te

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  17. Visto il film ora...11 gennaio 2021 ! Proprio vero alcuni film ti vengono a cercare...se lo avessi visto all'epoca della sua uscita nelle sale non lo avrei compreso abbastanza o forse addirittura mi sarei arrabbiata. Oggi lo leggo in chiave diversa ed aggiungo solo una cosa : secondo Te appena la reincontra cosa succede ? Cioè se Leonard incontra ( da felicemente sposato ed amato da Sandra) Michele sono sicura al 100 per 100 che avrebbe un sussulto, un sobbalzare e se lei lo invita ad uscire lui Esce. Ecco questo è il dramma dell'amore!! Cadere cadere e ricadere. E da lì...il senso di nuovo di non essere Felici

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    1. mannaggia Sabrina non sai quanto mi dispiace ma capisci che dopo 10 anni e mezzo èimpossibile ricordarsi un film così bene da rispondere a domande specifiche...

      ma tanto non serve a niente ricordarsi il film visto che3 quello che dici è...vero, c'è poco da fare

      l'amore è questo. Ma è anche la capacità di sentirvi vivo e sperarci sempre. Senza amore non si vive

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  18. Questa volta non ti scrivo il solito “pippone”, è che tutta la bellezza del film è condensata in quel magnifico finale; e proprio su quello ci tenevo a mettere in fila due pensieri visto che qui, a suo modo, è stato motivo (inevitabilmente) di riflessione; e un film e un finale del genere sì che sono un dono!
    In Leonard si vede semplicemente l’impossibilità di essere felici, perché la ricerca della felicità implica l’accettazione dei rischi per raggiungerla; la sua malattia è una mutilazione dell’anima: egli si aggrappa a una donna (per lui “ideale”) che non ha mai dimostrato di amarlo ed egli sa – in fondo – di non essere amato pur coltivandone l’illusione, che è il surrogato della felicità (lei, con tutta evidenza, lo usa come mentore e conforto prima, e come “rincalzo” poi). E’ l’impossibilità, infine, di sostenere quella nuova solitudine che lo porta a tornare in quel rifugio “domestico”, senza poter andare altrove; perché l’abisso è tentazione sempre troppo vicina per potergli resistere ogni volta: cancellare il dolore è comunque risolutivo, quando brucia dentro senza passare per la pelle e la vita che lo aspetta è solo l’unica via che lo rende sopportabile: lo è per lui, lo è per chi affronterebbe il rischio troppo grande di non farcela. Ora quella mutilazione ha almeno la sua protesi, che non sarà mai l’arto ma salva da ogni caduta che potrebbe essere l’ultima. Le fragilità di Michelle erano la possibilità di essere sostegno e forza, trascendendo in quell’amore le proprie debolezze. Ora, di fronte a quelle non è più solo e - anche con i piedi ancora bagnati - l’abisso rimane fuori dalla porta.

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    1. Ciao Nicola!

      mamma mia che commento

      mamma mia

      grazie amico

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  19. Bel film. Mi ricorda , sopratutto il rapporto che il protagonista ha con Michelle, molti miei amori “ malati” , specie L ultimo. Amori idealizzati, non corrisposti , che lacerano l’ anima. Forse perché essa stessa è già lacerata , e questo tipo di amori all inizio sembrano prendersi cura dell anima stasera , il rimedio perfetto… mentre poi quando inevitabilmente questo amore malato finisce, ci ricordano ancor di più le lacerazioni della nostra anima. Gianluca G

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    1. sempre grazie per questi commenti che parlano di voi...

      hai detto cose molto vere e che riguardano quasi tutti noi. Ma forza, cura le ferite e credici ancora, arriverà quello giusto se te sei pronto ;)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao