7.4.16

Recensione "Imprint"


Insieme a Cigarette Burns l'altro gran episodio di quella serie affatto trascendentale che è stata Masters of Horror.
Un Miike in formissima per un'opera visivamente abbastanza disturbante.
Se odiate gli aghi state alla larga.


Presenti spoiler


Quando vidi e recensii il bellissimo Cigarette Burns (per durata e progetto considerato non un film "normale", ma comunque uno dei vertici dell'horror moderno), mi ricordo che dovunque leggessi notizie riguardo Masters of Horror erano tutti concordi nel dire che l'unico episodio che poteva stare al pari con quello di Carpenter era Imprint di Miike (con terzo incomodo Homecoming).
Devo dire che avevano ragione.
Intendiamoci, per me siamo mezzo punto sotto, ma è innegabile come questo qua sia proprio un gran bel mediometraggio, c'è poco da fare.

Con Miike ho un rapporto buono tendente al molto buono ma, insomma, non sono stato mai un miikiano purosangue, uno di quelli che va in giro con la maglietta di Ichi o che considera Audition un capolavoro imprescindibile.
Per quanto mi riguarda il mio miglior Miike resta Visitor Q.
Imprint ha dentro tanto del regista giapponese.
Ha dentro il suo gusto per il grottesco, per il weird, per l'esagerazione visiva e psicologica, per l'atmosfera malsana. E anche le tematiche "sporche" a lui care, l'incesto, il sesso "sbagliato", la malattia mentale, di solito una perversione, dei suoi personaggi.
L'ambientazione scelta è azzeccatissima, un'isola sperduta nella nebbia e nella notte che sa tanto di luogo non solo fisico, ma anche mentale. Del resto l'interpretazione metaforica di quel luogo è, volendo, quella che possiamo dare all'intero film ("isola di demoni e puttane" la definiscono dandoci questa sensazione di trascendenza).


Un americano è arrivato quaggiù per riportare indietro l'amata ragazza giapponese conosciuta anni prima.
Diciamocelo, il plot è terra terra.
Ma, come dicevo, a rendere vincente Imprint è l'atmosfera lugubre, minacciosa, promiscua, ipnotica.
E i personaggi che vivono in quest'atmosfera sono fastidiosi, deformi, disturbanti.
Ecco, di solito uso pochissimo il termine weird ma credo che questo film possa rappresentarlo come pochi, in ogni suo aspetto.
Nani col naso deturpato, giovani donne col viso sfigurato, vecchie puttane dai denti neri, lo stesso protagonista è alquanto bizzarro.
Ma il weird, come accennavo sopra, è anche nelle tematiche e negli eventi.
Non esistono visi rassicuranti, non esistono, se non uno soltanto, personaggi positivi e puri.
La costruzione narrativa è abbastanza interessante nel mostrare la stessa storia (un flash back) raccontata in due versioni simili ma allo stesso tempo completamente distanti una dall'altra (scelta molto più felice, ad esempio, del mostrare due passati del tutto diversi ).
Ma atmosfera, costruzione e bizzarria dei personaggi a parte è importante accennare alla parte più visiva del film.
E, anche qua, Miike deborda.


Prima con una tortura veramente girata alla grandissima (impossibile non ripensare ad Audition) molto interessante anche "culturalmente" perchè richiama l'antichissima pratica giapponese del bondage.
Poi arriva quel colpo di scena, che non è solo narrativo, ma specialmente visivo, la mano sulla testa (avevo detto weird?).
Quello che sorprende è vedere quella mano, che in altre occasioni e in altri film ci avrebbe fatto ridere per quanto ridicola, funzionare invece alla grande. Merito dell'atmosfera creata, di un make up pazzo ma funzionale e di una storia abbastanza efficace che la giustifica.
Ma quello che è più interessante è il ruolo di quella mano, una specie di coscienza sporca, un diavoletto intracerebrale che conduce alle peggiori efferatezze la propria "sorella".
Del resto il concetto di coscienza altra, di "mostro" e di senso di colpa investe lo stesso protagonista, personaggio a me odioso interpretato in maniera ancora più odiosa da tale Billy Drago, uno che gesticolerebbe anche quando al gioco del "Chi sono?" dovesse interpretare una statua.
La parte finale può apparire confusa ma in realtà, credo, serva a premere anche di più l'acceleratore in questa condizione e spiegazione metafisica che pare pervadere tutto il film.
E così dopo un cervello spappolato abbastanza rivoltante arriviamo alla fine confusi e felici, convinti di aver visto un horror allo stesso tempo grossolano e di classe.
Del resto, non sarebbe Miike sennò.



25 commenti:

  1. Altro gran bel film. Io con Miike ho un rapporto d'amore totale, mi fa letteralmente impazzire e ho visto molte sue pellicole (ma ammetto che non tutte mi sono piaciute, anche se la maggioranza va a quelli piaciuti). Imprint l'ho visto anni fa e lo ricordo come un film disturbante per le varie tematiche che affronta (c'è pure l'aborto, non scordiamolo) e per l'aria malata e cattiva che si respira. Ci sono scene che difficilmente rimuoverò dalla mia mente, ma dopotutto è Miike, quindi è la normalità che succeda questo in alcuni frangenti. Indubbiamente una pellicola di un certo spessore, per stomaci forti e che merita davvero tanto. Da vedere.

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    1. Sai quale è la cosa buffa?
      Che io di Miike ho visto solo 5 film (forse 6, dovrei ricontrollare), ma è un "solo" che diventa tale perchè stiamo parlando di uno che ne fa 3 all'anno.
      CInque film con altri rgisti non dico rappresentino la filmografia completa ma sicuramente sono abbastanza per un giudizio definitivo.
      Con Miike ne vedi 5 ed è come se non hai visto nulla alla fine.
      Però credo che stile, tematiche e tecniche (e perversioni) ritornino spesso, almeno io l'ho notate.
      Hai ragione, l'aborto cavolo, non marginale, ma importantissimo.
      Sì, tre quattro scene mettono davvero a dura prova lo spettatore sprovveduto...

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  2. Volevo vedere un horror stasera, poi ho deciso per visitor q (l'avevo messo pure in download) , alla fine ho optato per mr nobody.
    Per la serie "sono una persona decisa".
    Non conosco cigatte burns, non conosco questo imprint e non conosco masters of horror, il che è molto grave.
    Devo recuperare qualche info su questa saga.

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    1. Hai optato per un grande film, Mr. Nobody è bellissimo.

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    2. Beh, meglio di MrNobody c'è poco, il 95% dei film che gli avresti preferito per me sarebbe stato inferiore.
      Io di solito quando vedo film a casa sto cambio di testimone che dici te tra 3 film lo faccio anche con 10.
      Quindi, figurati...

      La saga non è eccezionale eh...
      ma sti due vedili

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    3. Vabbè, ne parlate tutti bene e usate termini come "che schifo visivo", "che capacità di creare incubi", "squallore, tristezza e crudeltà della vita", "pieno di immagini che farebbero accap­ponare la pelle a chiunque"
      Stasera battezziamo Miike in casa Tommaso,dai.

      Ps:voglio prendermi un po' di tempo per commentare mr Nobody.
      Di passare passo sicuro.

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    4. Quando io dico "faccio presto" di solito passano 5,6 mesi.
      Quando te dici "mi prendo tempo" passano 15 ore invece di 5.

      La vita è relatività, sempre

      ah, allora ora chiamo Tommaso, se vai a casa sua ti faccio fare qualcosa di buono

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    5. Veramente pensavo di commentare dopo pranzo o al massimo prima di cena ,ahahahahha

      Mo raccomando niente piatti a base di animali piccoli e teneri (coniglio,agnello, capretto e porchetta).
      E tu non vieni?

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    6. Non posso venire perchè io mangerei proprio quelli.
      E mi scoccia fargli fare due cucine diverse

      tra l'altro, sono molto più ferrati per la mia ipotesi lì, me sa che devi portatte il panino con la frittata da casa

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    7. Vabbe dai, passo dopo cena allora.
      Porto io il dolce

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    8. No, che la ragazza de Tommaso le fa troppo boni, perderesti in partenza.

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  3. Effettivamente è anche uno dei miei MOH preferiti, nonostante tutte e tre le volte che l'ho visto abbia avuto serie difficoltà con la lingua (oh, anche il cofanetto di DVD comprato in Inghilterra non vanta, ahimé, i sottotitoli) e ciò abbia contribuito ad aumentare il mio senso di confusione: come hai detto, Billy Drago non è proprio un attorone con le contropalle e gli altri attori sono giapponesi, quindi fai due più due.
    A parte i miei problemi con la lingua, Imprint è forse il più disturbante dei MOH, pieno di immagini che farebbero accapponare la pelle a chiunque e permeato di un disagio che entra sottopelle, soprattutto a causa di quell'atmosfera da incubo che Miike riporta magistralmente. A livello "schifo" però ho avuto ben più problemi con Sick Girl, forse hai guardato anche quello altrimenti te lo consiglio spassionatamente.

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    1. Ma davvero Erica?
      Io l'ho visto non solo subbato, non solo doppiato, ma addirittura col titolo italiano.
      Forse un'edizione venuta dopo?
      Comunque ora si trova tranquillamente, come ti dicevo, addirittura doppiato.
      Drago è assurdo, gesticola in un modo irreale, non capivo se su indicazioni di Miike o ha proprio problemi suoi...

      Erica, lo ammetto, io ne ho visti solo 3, questi 2 bellissimi e quello di Argento, dimenticabile.
      A parte Homecoming non ho mai letto niente di bene sul resto, e manco m'è mai venuta voglia di controllare, ahaha

      ecco, ora mi spari sto Sick Girl che qualcosa mi ricorda ma sono quasi sicuro di non avere mai visto

      grazie della dritta!

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  4. non ho visto molto di quella serie. Ad esempio, mi manca Cigarette Burns.
    Imprint però lo conosco bene. Lo vidi circa due o tre anni fa, mi ricordo che poche cose al mondo siano riuscite a descrive lo squallore, la tristezza e la crudeltà della vita come quel mediometraggio.
    C'è un contrasto enorme tra i colori, molto vivaci, e la grigia realtà vissuta dalla ragazza protagonista, una realtà arida di qualsiasi sentimento umano.
    Il grosso difetto forse è la trama. Trama non mi ricordo proprio, quindi in reltà non posso dire che sia un difetto.
    Però è proprio il fatto che non la ricordo per niente (in genere mi ricordo non dico tutto ma abbastanza), che mi fa pensare che la trama sia il punto debole.
    Mi ricordo sprazzi di immagini terribili, stop.

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    1. Come dicevamo qua sopra non ti sei nè ci siamo persi tanto Marco.
      Però Cigarette Burns è obbligatorio, un gioiello.
      E' vero, squallore e tristezza sono due aggettivi che non ho usato ma che calzano a pennello.
      E anche il contrasto delle atmosfere e dei colori è ottimo, giusto.
      E sì, come dicevo in rece, il plot è davvero un mezzo pretesto, imn Cigarette Burns secondo me è molto più complesso ed affascinante.
      Ma che atmosfera, che schifo visivo, che capacità di creare incubi

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  5. Senza ombra di dubbio questo e Cigarette Burns sono i due episodi del progetto Masters Of Horror più meritevoli. Appurato che Miike è un pazzo scatenato, uno che sforna anche tre film l'anno di altrettanti generi diversi, spaziando dall'horror, al crime fino ai film in costume e che è impossibile aver visto forse nemmeno la metà della sua infinita produzione e filmografia è indubbio che sia un regista visionario e horrorificamente inquietante per come tratta certi temi che già sarebbero aberranti solo a sentirli nominare.

    Non sono nemmeno io un incallito suo fan, ma Ichi The Killer, Audition, Visitor Q e 13 Assassini credo siano insieme a questo mediometraggio tra le cose migliori che ho visto di lui. In particolare questo è un compendio delle sue abilità di incutere terrore e sgomento, punge lo spettatore come gli aghi dell'opera fino al midollo, non sempre facile e immediato sconvolge e stupisce come pochi autori sanno fare.

    Voto: 8,5

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    1. Guarda Revu, io credo sia impossibile anche averne visti un quarto, vai su imdb e ti rendi conto...
      Anche perchè credo che qui in Europa ne siano arrivati veramente pochi.
      Visionario come pochi, eclettico come pochi, matto come pochi, con tutte le conseguenze che ne vengono fuori (ossia una qualità giocoforza non sempre eccelsa).
      Abbiamo visto gli stessi identici titoli praticamente, o comunque quelli che reputi i suoi migliori li ho visti tutti tranne 13 assassini.
      Dice sia bellissimo Gozu

      perfettamente d'accordo sul minigiudizio a questo suo film. Se non fosse per una sceneggiatura un pò facilona e per Billy Drago era un piccolo gioiello.
      Anzi, lo è, ma lo era di più

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    2. 13 Assassins e Gozu sono bellissimi. Due dei suoi migliori film.

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    3. Ecco, vedi, confermi anche te.
      Il secondo mi interessa enormemente di più, e da anni.
      Ma te sei uno che quello che vuole vedere se lo spara subito, io più lo voglio vedere più rimando


      motivazioni? boh

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    4. L'attesa aumenta il desiderio, no? Però non so se questa cosa la si può applicare pure sui film... Ahahah!

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    5. E certo che si può ;)

      Ma è vero anche l'opposto, l'attesa aumenta il desiderio ;)

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    6. Dei Masters Of Horror in realtà credo gli abbiano trasmessi tutti sia in chiaro (Rai 3) sia a pagamento (Sky) e uscì anche i cofanetti in DVD delle due stagioni, io ho visto solo 3 episodi, ma ai tempi erano facilmente vedibili.

      Io ti ho citato quelli che ho visto e che mi sono piaciuti di più, il realtà ne ho visti altri di Miike ma minori rispetti a quelli che ti ho elencato. Gozu non l'ho visto anche se sono stato più volte sul punto di farlo ma poi ci ho sempre ripensato perchè ho letto che è delirante quasi fino all'impossibile, estremo come pochi suoi.

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    7. Assolutamente, ricordo che sto masters of horror scappava fuori dapertutto.
      Solo che non sapevo, o forse semplicemente non ricordavo, delle più stagioni.
      Sì sì, avevo capito che ne avevi visti di più ma son contento che i migliori sembrano essere quelli che ho visto anche io, pensavo di essermi perso tantissima roba, invece forse meno del previsto.

      Eh, lo so, è la stessa cosa per me, il delirio mi attrae e repelle allo stesso tempo

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  6. Sono passati già dieci anni, se non undici da 'sti cazzo di Masters of Horror. Ai tempi fu un piccolo evento. Alla fine le cose migliori sono proprio in questa prima stagione, le troiate cominciano nelle seconda e terza "apocrifa", "Fear Itself". Detto questo, anche per me "Imprint" sul podio con Carpenter, anche se l'episodio di Miike (con la classica ipocrisia tutta USA) non fu trasmesso regolarmente negli states, perchè considerato troppo temerario ed estremo. Vabbè, con Miike ho un rapporto di amore/odio, tanto per semplificare. Non riesco a bermi tutto quello che è in grado di produrre quell'uomo, che fa quello che cazzo gli pare e già questo è un grande merito.

    Dai, alla fine pure il povero Dario è riuscito a tirare fuori qualcosa di dignitoso (non di importante eh) ma rispetto a quella puttanata di "Ti Piace Hitchcock", sembra di stare in un'altra dimensione, la differenza tra le produzioni, alla scrematura finale, si sente e si vede. Bello anche Dante, in debito pesante con "La Morte Dietro la Porta" (1972) e pure Landis mi è piaciuto molto, un distillato del suo stile, anche se il corto è molto "leggero". Evvai, scusa per 'sta tesi senza arte né parte. Sò i medicinali.

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    1. AH, vedi, manco sapevo che erano più stagioni io...
      E pensa che Fear Itself vidi parecchi episodi, forse di tre parlai anche.
      Ricordo la particolarità che misi praticamente tutti 6, non c'era niente di buono e niente di orribile.
      Guarda, de sta cosa della distribuzione di Imprint mi ha scritto su fb Giorgio, quello di Boarding House, la rubrica che ti dicevo di vedere.
      Io non sapevo proprio nulla...

      Sì, Jenifer lo vidi, robetta, ma mille volte meglio di quello che citi, cartaio e terze madri.
      E dracula.

      Interessantissima la citazione di Dante.

      Anzi, interessantissimo, al solito, tutto il tuo commento, anche se come sempre fai il coglione e te nascondi

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