19.12.17

Recensione: "February - L'innocenza del Male" ( o The Blackcoat's Daughter)

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La conferma che il figlio di Anthony Perkins sia uno dei migliori giovani registi horror del momento.
Prima del bel "Sono la bella creatura che vive in questa casa" c'era infatti quest'opera prima, probabilmente ancora superiore.
Un thriller psicologico di ambientazioni nuovamente gotiche. Un film con una trama abbastanza canonica ma che riesce a diventare interessantissimo attraverso il montaggio.
Ma, a mio parere, February è soprattutto un omaggio ad uno dei più grandi horror di sempre.
 Magari, vedendolo, penserete la stessa cosa anche voi (sempre che non leggete prima il titolo a cui mi riferisco...).
Con una giovanissima attrice straordinaria, Kiernan Shipka

presenti spoiler dopo la seconda immagine (quelli in cui lo paragono al filmone) e ancora più grandi dopo ultima immagine


Ne ero sicuro ma ho avuto la conferma, il figlio di Perkins è autore e regista vero.
Pur avendo fatto il percorso inverso -son passato dall'opera seconda alla prima- ho ormai la certezza di trovarmi davanti ad un nuovo regista dell'horror di grande raffinatezza e sensibilità.
Bastano poche inquadrature di February per riconoscere la mano (educatissima) di Perkins, quella mano che avevo notato nel davvero bello "Sono la bella creatura che vive in questa casa".
La stessa cura dell'inquadratura, la stessa centralità (a volte un pò troppo ricercata), e un'eleganza che, c'è poco da fare, rende certi film qualcosa in più.
Anche se, devo ammetterlo, la cura estetica presente in February non raggiunge quell'ossessione formale del film successivo.
In realtà questo bellissimo thriller psicologico è quasi in tutto e per tutto un film di montaggio (notevole) che rende dinamica, interessante e suggestiva una storia che, di per sè, non farebbe per niente gridare al miracolo.

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Visti i due film di Perkins possiamo già dire che sta proprio nell'intreccio, nel plot e nella mancanza di coraggio nella scrittura un limite che prima o poi vorremmo sia superato.
Ma se l'intreccio non lo fa la scrittura riesce, come dicevo, a crearlo il montaggio.
Un montaggio che gioca col presente e col passato, coi personaggi e con, un pò alla Elephant, le diverse angolazioni di stesse sequenze.
Ne nasce così un film che è un puzzle (per niente complicato) che si costruisce piano piano ma senza mai ricercare l'effetto colpo di scena. Solo un lento formarsi.
Kat e Rose sono le uniche due ragazze rimaste all'interno di un istituto religioso per sole donne. Tutte le altre sono andate a casa per le vacanze invernali mentre per loro due niente da fare, i genitori non sono arrivati (per differenti motivi).
La giovanissima Kat comincia a presentare strani comportamenti.

Innanzitutto non posso non citare la straordinaria Kiernan Shipka (Kat) una giovanissima attrice -classe 99- che sembra avere addosso il fuoco sacro della recitazione.
Quello che sorprende è il suo saper giostrare tra il sotto e il sopra le righe mantenendo sempre la stessa, allucinante, efficacia.


Ma che Perkins sia un regista che sa scegliere le sue attrici (attenzione, ho usato il femminile non a caso, son due film quasi del tutto a tinte rosa) è ormai, con soli due titoli, un dato di fatto.
February è un thriller che alternerà momenti di psicologico, altri di demoniaco, qualche sequenza slasher davvero notevole e una continua atmosfera da horror gotico, aiutata dalla superba ambientazione del vecchio istituto sperduto e innevato.
La storia, se la mettessimo in fila cronologicamente, non sarebbe niente di nuovo. Ma, come dicevo, sta nel come viene montata e raccontata la caratteristica migliore.
In realtà a mio parere February è un gigantesco omaggio al più grande film horror di sempre, Shining.
Ed è notevole la maestria con la quale Perkins attinge da quell'indimenticabile film riuscendo però allo stesso tempo a dargli nuove vesti.
E così l'Overlook Hotel diventa un istituto religioso.
Sperduto allo stesso modo, circondato dalla neve allo stesso modo.
E allo stesso modo ci troviamo in un momento della stagione in cui non c'è più nessuno, se non i nostri, pochissimi, protagonisti.
E come successe a Jack Torrance la nostra piccola Kat sarà completamente soggiogata dal Male.
In entrambi i casi non sapremo mai la genesi di tutto (è il luogo ad essere malvagio? è metafora della pazzia? è dovuto alla solitudine?) ma, sta di fatto, che entrambi i protagonisti saranno in qualche modo "infettati" da qualcosa di diabolico.
Qualcosa di diabolico che ordina loro di uccidere tutti, in due sequenze così diverse e al tempo stesso così sovrapponibili (il dialogo in bagno tra Nicholson e Mr Grady, la telefonata col "diavolo" di Kat. In tutte e due i casi viene esplicitamente detto di far fuori tutti).
Ma non finisce qui.
Le modalità degli omicidi saranno simili, armi da taglio.
Ma la cosa che richiama più Shining, forse, sta in un particolare molto interessante presente soltanto nel libro di King.
La caldaia, praticamente inesistente nel capolavoro di Kubrick.
E, sempre che questa mia lettura sia giusta, grande idea quella di Perkins personificare il demonio proprio con la caldaia nei sotterranei.
Ma anche la stessa fine, se ci pensate, richiama Shining, loro persi nella neve.

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Detto questo February è un film che funziona anche se questo mio parallelo non venisse notato.
Un film benissimo girato (la panoramica a 360 gradi -ancora Elephant...- di quando il preside, al suo ritorno, fa il giro dell'edificio è splendida), recitato benissimo, con sequenze di grande atmosfera e omicidi davvero devastanti per crudeltà.
Si arriva anche ad un certo tasso gore veramente inaspettato per quello che il film aveva raccontato fino a quel punto.
Probabilmente i piccoli, piccolissimi, colpi di scena che Perkins mette dentro risultano facilmente prevedibili, va ammesso.
Ed ho trovato gli ultimi minuti abbastanza banalotti, canonici, nuovamente prevedibili e senza la potenza che uno ci si poteva aspettare (l'esorcismo - basta!- il ritorno di lei alla scuola).
Finale un pochino strano, interpretabile. 
Una presa di coscienza?
O forse qualcos'altro, forse tornare là e trovare quella caldaia spenta, forse tornare là e non trovare più Colui che si era andati a ricercare dopo che lo si era perso nell'esorcismo (lei stessa dice all'uomo "là mi aspetta qualcuno") diventa per Kat qualcosa di sconvolgente.
Al tempo stesso una liberazione ma anche un rendersi conto che, forse, nessuno si era mai impossessata di lei, che niente di trascendentale è mai intervenuto, ma che tutto quello che è successo è solo la pazzia di una ragazza cresciuta sola, senza amore, senza amici.
Senza futuro


17 commenti:

  1. Me lo dovrei rivedere, perché i dettagli me li ricordo poco, ma comunque pochi cazzi, film notevole. Bello il paragone che fai tu con Shining, io non ci avevo pensato, ma ci avevo visto una sorta di atmosfera fiabesca, come in Suspiria, di quelle fiabe un po' tristi e cattive come piacevano ai Grimm (ma è una dimensione presente anche nel film di Kubrick, con un bambino che sfugge a una specie di padre-orco, come fanno notare alcuni), un po' alla Hansel e Gretel, con due ragazze "abbandonate" dai genitori e lasciate in un ambiente ostile (volendo con uno grosso sforzo di immaginazione la caldaia potrebbe essere il forno della strega), anche se poi la direzione del film è ben differente

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    1. verissimo Enrico, la povertà di intreccio richiama tanto i canovacci fiabeschi

      commento, al solito, "superiore"

      ho quasi la certezza che Perkins il suo personale capolavoro debba ancora farlo

      e certo dirai te, è all'inizio

      ma, per paradosso, mi sono accorto che questi giovani registi talentuosi di solito il loro top lo raggiungono nei primi 3,4 film

      poi, se son bravi, vanno a al piano di sopra

      e lì peggiorano sempre

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    2. complimenti enrico...non potevi saperlo a fine 2017...

      https://www.comingsoon.it/cinema/news/gretel-e-hansel-il-trailer-dell-horror-di-osgood-perkins-con-sophia-lillis/n94071/

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  2. Ehiolà!!
    Buon Natalecapodannobefanafesteingenerale, preparatore atletico di criceti da corsa che non sei altro!!

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  3. un regista da tenere d'occhio.2 film 2 centri

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  4. Ehm...in tutta questa trafila avete dimenticato una cosa: EMMA ROBERTS. LA UNICA E MITICA.
    Lei è tipo il TOP ovunque,anche se non capisco la sua posizione di personaggio...cosa ci fa lì? perchè? da dove viene?
    Mi spremo la mente ma non capisco,aiuto T_T

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    1. ma sei serio amico?

      l'hai visto tutto il film?

      :)

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    2. certo :D
      due volte anche... ma su certe cose non ci arrivo,perdonate ç_ç

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    3. ahah, mitico ;)

      SPOILER--------------

      ora non ricordo perfettamente ma, in ogni caso, lei è la ragazzina del passato. E torna lì perchè lì aveva incontrato "il diavolo" (la caldaia) e sente ancora il suo richiamo

      ma trova tutto spento (bellissima metafora per me)

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  5. Il fiore del mio giardin Belzebù lo coglie qui

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  6. No! Sono solo due film uno piu' noioso dell' altro, che tirano i critici de' poveri a dirne meraviglie, per sentirsi grandi.Lenti indemoniati ( loro almeno), banali, pomposi, con scene inutili messe ad allungare la broda. February ancora ancora si salva, anche se il parallelo con Shining e' atroce!L' altro e' ottimo per chi soffre di insonnia.

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  7. L'ho recuperato solo oggi (mea culpa) e, senza mezzi termini, l'ho amato. Bella la similitudine con Shining. Anche io ho temuto che l'esorcismo fosse di troppo ma il fatto che non abbia avuto spazio (saranno cinquanta secondi) mi ha portato a pensare che sia stato un espediente mirato a slegare il film dal filone demoniaco e riportare l'attenzione sull'insanità mentale della protagonista. Anche l'ultima scena sembra essere una presa di coscienza del fatto che non ci sia nulla oltre la semplice malata natura umana. Non so, sarà che l'ho appena visto, sarà che ci sono andato senza aspettative ma a me sembra che ai titoli di coda ogni pezzo sia andato perfettamente al suo posto (senza essere didascalico). La protagonista poi da un interpretazione pazzesca.
    L'ho trovato rovistando sul tuo blog quindi come sempre grazie!

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    1. ah, sì sì, dici che l'esorcismo serve solo a togliere una chiave di lettura scontata allo spettatore e focalizzzarsi più su altro, ci sta ;)

      mi piacciono da morire questi film che sembrano raccontare il trascendentale ma poi, probabilmente, restano sempre nell'umano

      Oz Perkins, per quanto mi riguarda, ha fatto 3 film uno migliore dell'altro con l'ultimo, Gretel & Hansel, che forse li batte tutti (anche se è stato massacrato dalla critica)

      ma scherzi, grazie a voi che ancora venite a cercar qua :)

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