26.10.23

Recensione: "Nessuno ti salverà" - Su Disney Plus

 

Per prima cosa ci tengo a dire che, come sempre, darò al film interpretazioni completamente personali (probabilmente sbagliate) che, mai come in questo caso, potrebbero essere molto diverse da quelle dei più (non ho letto nulla ma l'istinto mi dice che generalmente il film possa essere stato letto in una certa maniera).
Invito quindi a leggere la recensione fino in fondo solo a chi ha visto il film.
  In ogni caso se tutti ne parlano e quasi tutti benissimo significa solo una cosa, ovvero che "Nessuno ti salverà" è un gran bel film.
A prima vista è derivativo, non originale, pieno di cose viste e riviste.
Eppure riesce, specie attraverso due scelte particolari - l'assenza di dialoghi e il mostrare "loro" sin dall'inizio - ad essere un film con una sua fortissima peculiarità, una cosa completamente diversa dalle cose simili a lui.
Ma l'aspetto più interessante di questo film è che eccelle dove, ad esempio, falliva "Talk to me", ovvero il riuscire, andando avanti nel minutaggio, a dare sempre più spazio ai sottotesti e alle tematiche che ha dentro (mentre il bellissimo horror della mano demoniaca le perdeva tutte per strada).
Tanto da farci arrivare alla fine con la sensazione che il vestito di genere fosse, appunto, solo un vestito.
Di sicuro "Nessuno ti salverà" è l'ennesimo film su uno dei "sentimenti" più affascinanti e devastanti che possa provare l'essere umano, il senso di colpa.


La cosa più bella di "Nessuno ti salverà" è il suo essere completamente derivativo, poco originale, visto e rivisto ma, al contempo, capace di darci la sensazione di unicità.
Come se ad una ricetta tradizionale noi cambiassimo due piccoli ingredienti che apparentemente non la modificano ma, al palato, ce la restituiscono in un modo diverso, quasi nuovo.
Un film che ci mostra alieni nel modo in cui ci viene mostrato da 80 anni, che ci mostra adduzioni nel modo che ci viene mostrato da 80 anni, che non ha un solo elemento visivo nuovo ma che riesce, quasi miracolosamente, ad essere originale, peculiare e, probabilmente, restarci nel ricordo.
E lo fa principalmente grazie a due idee davvero minime (i micro ingredienti di cui sopra) ma che, a ben guardarle, sono grandi e coraggiose.
La prima è quella di non avere una parola al suo interno, essere completamente senza dialoghi.
Non parliamo solo della protagonista (che non riusciamo a capire se

A non parli per circostanze
B sia veramente sordomuta
C sia diventata muta dopo la tragedia del passato

ma di tutti i protagonisti.
La sceneggiatura è intelligentissima perchè anche nelle interazioni di Brynn con gli altri personaggi non crea mai situazioni per cui "se deve parlà per forza", lasciando quindi questo dubbio allo spettatore (quello del mutismo della protagonista) e proseguendo questa sua radicalissima scelta dell'assenza di dialoghi.
Tra l'altro, ma questa è solo una delle tante suggestioni che il film mi ha dato, nei "gorgoglii" degli alieni, in quella loro lingua gutturale, ho visto qualcosa di molto simile alla "lingua dei sordomuti", ovvero a quei penosi (detto in senso molto empatico) tentativi di parlare di chi non ha voce (ho ripensato a un vecchissimo film della mia infanzia, "Figli di un Dio minore").

Il secondo micro ingrediente non è tanto l'aver trasformato un film di alieni in un home invasion (siamo a metà tra l'home invasion e un film apocalittico, fuori dalla casa), chè questo alla fine si è visto più volte, ma il non aver minimamente battuto la strada del mistero, del climax ascendente, e averci fatto vedere dopo appena un quarto d'ora, in maniera esplicitissima poi, che di alieni stiamo parlando.
Assenza di dialoghi, quindi, e rivelazione degli alieni sin da subito.
Unendo le due cose potete notare che, forse, abbiamo già un'indicazione molto rilevante.
Ed è quella per cui "Nessuno ti salverà" ha una mission molto precisa, ovvero quella di diventare, piano piano, sempre di più film esistenziale e di tematiche.
Prendiamo l'ultimo film recensito, ormai 20 giorni fa (niente, non riesco mai a riprendere un buon ritmo co sto blog), "Talk to me".
Ecco, "Nessuno ti salverà" si esalta proprio dove "Talk to me" quasi affondava.
Perchè mentre uno, il primo, più va avanti il film più si libera del vestito "esterno" di genere per diventare più profondo ed intimista l'altro, "Talk to me", fa il contrario, più passa il tempo più lascia perdere o non approfondisce tutte le bellissime cose che aveva messo nel piatto nella prima parte.
Fanno un percorso esattamente inverso ed è inutile dire quanto, almeno per me, il percorso di "Nessuno ti salverà" sia più bello.


Andiamo più nel dettaglio del film.
Brynn è una ragazza che vive da sola.
La sua casa, i suoi vestiti, le sue abitudini, sembrano uscire tutte dagli anni 60.
Tanto che se non fosse per la data di morte nella lapide della madre anche lo spettatore ne sarebbe convinto.
Vive in un'atmosfera apparentemente felicissima, quasi disneyana (e che il film sia su Disney Plus forse non è un caso), per cui cuce, balla, canta, ascolta musica, saltella qua e là, fa colazione in giardino, manda lettere, colleziona modellini di edifici.
Sembra letteralmente una bambina nella sua cameretta, senza un solo pensiero, felice.
Eppure Brynn ha un macigno nel cuore, una tragedia nel suo passato che non riesce a dimenticare e superare.
E, anzi, quel suo vivere apparentemente felice tra balli, canti e modellini, è forse dovuto al suo essere rimasta a 12 anni, quando la tragedia è avvenuta, come se, per sopravvivere, non sia mai più riuscita a crescere.
Il trait d'union tra il mondo fatato dove vive e l'orrore del passato è rappresentato dalle lettere che scrive ad una sua amica, lettere scritte "divertendosi" e in modo spensierato ma, in realtà, estratti della sua anima lacerata, del suo senso di colpa.
Una notte Brynn sente dei rumori e, in una lunghissima sequenza di 15 minuti - davvero bella - scoprirà che quei rumori altro non sono che alieni che le sono entrati in casa, e che vogliono prendersela con sè.
Vediamo sin da subito le fattezze degli alieni (come dicevo molto classiche, il classico "grigio") e capiamo sempre da subito che il loro obiettivo (anche questo molto classico) è prendere Brynn, addurla.
Brynn riuscirà ad uccidere questo primo alieno e fuggire in città.
Ma anche gli altri abitanti della città sono strani, l'invasione ha riguardato tutto e tutti.

Prima di addentrarmi nella mia lettura le solite note sparse qua e là.
Non ho amato particolarmente la giovane attrice principale.
Non che non sia brava, anzi, ma non è riuscita, almeno con me, a darmi quel "transfert emotivo" che in un soggetto del genere mi sarei aspettato.
Anche perchè questo è un film che racconta di dolori fortissimi, solitudine e senso di colpa, sono convinto che con altre attrici mi sarei emozionato molto di più.
Il film è ben girato, le inquadrature dall'alto (credo con droni) sono spettacolari (specie quella dell' "avvicinamento" della navicella alla casa di Brynn, all'inizio), c'è un gran bel lavoro di luci (sia il giorno e la notte che quelle fluorescenti delle adduzioni) e, in generale, questo è un film bello da vedere.
Ad esempio la scena a luce rossa nella quale lei viene intercettata dal raggio e lievita a mezz'aria è stupenda, forse la migliore del film.
Gli effetti visivi sono più che discreti, anche se non si grida certamente al miracolo.
Credo dipenda anche dal fatto per cui  "Nessuno ti salverà" non volesse puntare sulla spettacolarizzazione della parte "aliena" (navicelle e umanoidi) ma, come dicevo all'inizio, sia un film più incentrato alla tematica, al messaggio.
In ogni caso "carinissimi" sia l'alieno "nano" che quello - aracniforme - gigantesco (protagonista dell'unica parte inverosimile, l'inseguimento finito con l'incastramento in macchina).
Ma eccoci arrivati alla fatidica domanda che da 15 anni ci poniamo sempre qui nel blog.


Ok, ma de che parla sto film?
Allora.
E' indubbio che "Nessuno ti salverà" sia dentro con tutte le scarpe a quel filone di film che tratta il sentimento più affascinante, destabilizzante, debilitante e "strano" che affligge l'essere umano, il senso di colpa.
(che bello sarebbe se come anni fa avessi voglia di fare una lista sull'argomento...)

Brynn a soli 12 anni uccise la sua migliore amica (lo vediamo nel flash back finale, in una scena in cui non ci vengono date motivazioni sul perchè stessero litigando).
Da quel momento la sua vita è praticamente finita sia perchè ha perso la persona più importante sia perchè, ovviamente, è stata lei ad ucciderla.
Vive quindi in questo eterno presente disneyano in cui musiche, giochi e colori sublimano il suo dolore. 
Mondo in cui Maude (l'amica) è per Brynn al tempo stesso ancora viva (le scrive e le manda lettere tutte al presente) e morta (nelle lettere infatti le manifesta il suo tormento per averla uccisa).
Insomma, una specie di limbo in cui il dolore e la spensieratezza per toglierlo quel dolore convivono insieme.
Fuori, invece, c'è la vita reale, il suo paese, paese che la odia per quello che ha fatto.
Arrivano gli alieni.
Inizialmente ci paiono una "semplice" minaccia per la nostra vita, tanto che Nessuno ti salverà oltre che Home Invasion somiglia quasi ad un survival.
Poi, però, più va avanti il film e più cose vediamo, notiamo che non sono lì per ucciderci ma per fare qualcos'altro.
Nella notevolissima scena in cui Brynn vede i suoi concittadini "adorare" qualcosa in cielo iniziamo a capire che c'è una sorta di manipolazione da parte degli alieni verso gli umani, come se quest'ultimi diventino loro adepti.
Quando "finalmente" gli alieni riescono a bloccare Brynn capiamo quello che hanno fatto con tutti gli altri abitanti.
Ed è infilare nella loro bocca un orribile insetto, un parassita.
E cosa succede quando il parassita entra dentro di noi?
Ecco, lo vediamo con Brynn.
La ragazza entra in una specie di mondo alternativo in cui la tragedia del passato non è avvenuta, Maude è lì, cresciuta, davanti a lei.
In poche parole più che qualcosa di negativo gli alieni ti offrono un mondo in cui i tuoi demoni e i tuoi sensi di colpa spariscono all'istante (non a caso tutti gli abitanti sembrano vivere in una eterna letizia).
Brynn, però, sembra rifiutare questa scappatoia, questo mondo ideale e, dopo uno struggente "I'm sorry Maude" (uniche parole che sentiremo durante l'intero film, trovo questa cosa straordinaria, perchè sono le uniche parole che contano) decide di togliersi il parassita e tornare "sè stessa".
Poi però il parassita si trasforma in un clone di Brynn, del tipo "tu non accetti questo nostro dono/maledizione e allora noi creiamo un'altra te", clone che prova ad uccidere la Brynn originale per restare poi invece ucciso lui stesso.


Ancora una volta, metaforicamente, è come se questa ragazza lotti con tutte le sue forze per restare  nel mondo reale, nel suo mondo che magari è pieno di dolore e sofferenza per quello che ha fatto, sì, ma è il suo mondo.
In questi 3 minuti ho rivisto tantissimo di Another Earth, anche lì si parlava di sensi di colpa e di mondi alternativi con cloni che quel senso di colpa non ce l'hanno.

Poi Brynn viene presa e portata sull'astronave.
Forse un ultimo tentativo degli alieni di riuscire nel loro intento.
Per farlo le fanno rivivere la tragedia del passato, come a ricordarle cosa possono regalarle, una vita senza quel dolore, anche se non autentica.
Ma forse anche loro capiscono che Brynn è diversa da tutti gli altri e negli occhi dell'alieno sembra quasi esserci un accenno di commozione.
Tanto che un'entità superiore, una specie di Dio, probabilmente ordina loro di lasciarla perdere.
Nel finale, però, vediamo Brynn super felice e spensierata, finalmente accettata dai cittadini, anche loro "persi" in una costante felicità.
Solo che loro, lo vediamo, hanno il parassita nella gola, Brynn no.
Ed è così che "Nessuno ti salverà", secondo me, lancia il suo commovente messaggio.
Non ci può essere nessun aiuto solamente esterno e "alieno" a te per farti superare un dolore, o per cancellarlo.
Per riuscirci davvero devi affrontare un percorso tuo, devi scavare dentro te stesso, devi rielaborare tutto, accettare e trovare le forze di essere nuovamente felice.
Brynn la vediamo identica agli altri ma con una grandissima differenza.
Gli altri, infatti, sono esseri felici non autentici, semplicemente degli automi "programmati" a star bene da un'entità più forte di loro (interessantissimo soprattutto in questo aspetto il film, nella figura di questi alieni che ti "lobotomizzano" sì, ma per renderti felice, per farti superare sensi di colpa, dolori e tragedia, veramente ambiguisssimo come messaggio).
Lei, invece, ce l'ha fatta da sola, forse anche grazie agli stessi alieni, a quell'incontro immaginario con Maude e a quella frase che ha potuto finalmente dirle faccia a faccia.
Ma non ha bisogno di nessun parassita, se vivrà una vita felice lo farà perchè ha lottato con tutte le sue forze per restare autentica.
Ed ecco allora che il bellissimo titolo del film acquista diversi significati.
"Nessuno ti salverà", dice.
In realtà tutti nel film vengono salvati.
Ognuno di noi può essere salvato.
Ma solo Brynn ha capito che quella salvazione ha senso solo se autentica.
Nessuno ti salverà.
Solo te puoi farlo

7.5/8

6 commenti:

  1. Bravo Giuseppe.. Aspettavo la tua recensione di questo film che mi ha preso gradualmente dopo un inizio ottimo e i trenta minuti seguenti nei quali ho temuto un survivor, sempre però con la sensazione che mi portava ad attendere. Attesa premiata perchè la seconda parte, nella sua semplice ma perfetta rappresentazione di come si possano espiare i demoni all' interno ti portano a confrontarti con l'altro, altro che poi sei sempre tu. Le ultime due tue righe dicono tutto. E meno male che non riesci a prendere il ritmo: forse sei diventato ancora più selettivo e probabile che vai cambiando anche te. Gli anni passano per tutti e basta immaginarsi un poco diversi ogni giorno che passa. Buona serata.

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    1. Hai riassunto benissimo Paolo ;)

      Vero, più che gli altri "fisici" (mi sento giovane e super in forma) sono gli anni di blog che pesano

      non so se sono più selettivo, non credo nel livello, forse sì però riguardo film di cui ho voglia di parlare ed altri che alla fine rimando rimando e "salto"

      però non so, ho sempre la sensazione che un giorno mi tornerà tantissima voglia di scrivere

      però lo dico da due anni, ahah

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    2. Buongiorno Giuseppe. La Vastità della notte, in una tua recente risposta, scrivevi che il ricordo ti aveva lasciato belle sensazioni e che forse lo avresti rivisto: "Nessuno ti salverà"sarà un film da fare sedimentare e che un domani potresti rivedere ? Io un' altra visione dovrò concedermela, soprattutto per sensazioni differenti e non certo belle e per questo da approfondire, visto che già ora mi tornano in mente alcune scene che fanno riflettere.

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    3. Guarda, ti rispondo subito, l'ho già rivisto, ahah

      appunto perchè non scrivo quasi più molto spesso quando voglio recuperare una recensione rivedo il film, di solito scrivendo la rece durante la nuova visione

      degli ultimi 4/5 film recensiti, a parte quelli in sala, è andata sempre così, la voglia di parlare di quel film, il ricordo offuscato e la scrittura della recensione durante la seconda visione ;)

      insomma, forse più che merito del film quello di rivederlo è una mia piccolissima "professionalità", ovvero quella di scrivere non a caso ma con idee e ricordi freschi

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  2. Davvero una gran bella scoperta.
    Film, come già da te anticipato, che strizza l'occhio a dinamiche e spunti di grandi film degli ultimi anni, ma nessuno degli espedienti utilizzati é davvero fine a se stesso e nemmeno é puro e mero citazionismo.
    L'idea alla base, di fare un film instrospettivo sfruttando un'invasione aliena, é una trovata quanto meno bizzarra e ambiziosa, ma non poteva venir fuori un lavoro migliore di così.
    Se la prima sequenza, da puro home invasion, é girata e calibrata alla perfezione, sul finale si va decisamente oltre, con scorci, inquadrature e giochi di luce da far invidia a molti (penso al primo piano del "parassita" che le entra in bocca, o all'inquadratura subito dopo che "si uccide").
    Mi sarei giusto risparmiato quei 5 minuti col mega mostro, decisamente sopra le righe a tutto il resto e un po' ridondante e fine a se stessa, ma sti gran cazzi.
    Come già ci ha insegnato il grande kim ki duk, in certi film le parole sono superflue, se una storia può essere raccontata ad immagini, meglio non dire nulla.
    Inutile dire che é la trovata vincente del film, che nonostante la sua non linearità ci racconta tutto con grande chiarezza, senza forzare mai la mano e dando ancora più risalto alle splendide sequenze finali.
    Arrivando proprio all'epilogo, che in apparenza potrebbe sembrare un lieto fine, a parer mio porta con sé vari spunti di riflessione.
    Il finale lascia intedere che la ragazza, dopo aver rifiutato la fittizia felicità aliena, sia riuscita dentro di sé a trovare la forza di perdonarsi, vivendo felice e contenta circondandosi però di persone felici ma di fatto "soggiogate".
    Può davvero essere considerata una redenzione?
    Perdonarsi in un mondo dove nessuno sa più quale fosse il tuo demone. Perdonarsi in un mondo dove nessuno può più giudicarti.
    Essere felici in un mondo dove tutto intorno a te é finto.
    Il ballo finale é davvero diverso rispetto al balletto che fa la ragazza da sola in casa a inizio film?
    O sono solo 2 tipi diversi di solitudine?
    Potrai perdonarti solo con le tue forze, ma vivrai in un mondo fatto di fantocci, perché le persone reali quel perdono non te lo daranno mai.
    "nessuno ti salverà", neanche te stessa.

    p.s La tua lettura finale, anche rileggendola, probabilmente é quella più corretta, ma la prima sensazione che ho avuto a fine film é stata questa, valeva la pena sollevare il dubbio :)

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    1. grande Gian!

      per paura di dire una cazzata volevo scrivere che questa cosa del film instrospettivo usando l'invasione aliena come "cura" sia una cosa geniale e nuova, ma ho sempre paura che qualcuno una cosa del genere l'abbia già fatta ;)

      di sicuro è un terreno pochissimo battuto

      Oh, siamo in copia carbone, grandi applausi per la prima scena di un quarto d'ora dell'invasione, grandissima fotografia nella seconda parte con due sequenze di luce incredibili, parte più debole quella del mostrone, tutto uguale ;)

      "Arrivando proprio all'epilogo, che in apparenza potrebbe sembrare un lieto fine, a parer mio porta con sé vari spunti di riflessione.
      Il finale lascia intedere che la ragazza, dopo aver rifiutato la fittizia felicità aliena, sia riuscita dentro di sé a trovare la forza di perdonarsi, vivendo felice e contenta circondandosi però di persone felici ma di fatto "soggiogate".
      Può davvero essere considerata una redenzione?
      Perdonarsi in un mondo dove nessuno sa più quale fosse il tuo demone. Perdonarsi in un mondo dove nessuno può più giudicarti.
      Essere felici in un mondo dove tutto intorno a te é finto.
      Il ballo finale é davvero diverso rispetto al balletto che fa la ragazza da sola in casa a inizio film?
      O sono solo 2 tipi diversi di solitudine?
      Potrai perdonarti solo con le tue forze, ma vivrai in un mondo fatto di fantocci, perché le persone reali quel perdono non te lo daranno mai.
      "nessuno ti salverà", neanche te stessa."

      dici che la mia lettura è giusta ma

      1 è praticamente identica alla tua
      2 la tua è perfetta, spiegata anche motlo meglio di me

      hai ragione, la mia sembra più ambigua ma forse mi sono mal spiegato

      io ho "esaltato" il fatto che lei abbia voluto salvarsi da sola, rinunciando alla vita alternativa, alla Another Earth, falsa

      è il messaggio che ne viene fuori ad essere bellissimo

      ma se poi andiamo a vedere il mondo che ha intorno, sì, è tipo lìinferno

      un finale dolceamaro, bellissimo e terribile, secondo me perfetto

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao