10.10.24

Recensione: "Il Buco - Capitolo 2" - Con molte letture personali per ogni vostro dubbio, probabilmente sbagliate

 

Dopo non so quanti mesi (sì, lo so, 3) torno a scrivere un film.
Ci tenevo a parlare di questo secondo capitolo de Il Buco, film che amai moltissimo avendo avuto la fortuna di vederlo in anteprima a Torino.
Era quasi impossibile restare al livello del primo, non foss'altro perchè non c'è più l'effetto meraviglia-sorpresa della location e delle dinamiche della Fossa (due degli elementi che rendevano "grande" il capostipite).
Quindi il senso di deja vu era abbastanza scontato ma forse si è andati anche troppo oltre in quanto a ripetitività :)
E, altro difetto, Il Buco 2 è troppo caotico, confuso, di quella confusione che più che stimolare fa innervosire.
Eppure, in qualche modo, resta un esperimento riuscito, un bel film - spietato, cinico, violento e con una grande protagonista - che spiega alcuni passaggi del primo ma crea, paradossalmente, ancora più domande.
In questa recensione provo a darvi qualche risposta, le mie risposte.
Risposte, citando Guzzanti, probabilmente sbagliate.

Non so che futuro avrà questo blog visto che ormai da mesi, mesi e mesi l'ho quasi abbandonato.
In realtà non c'è nessuna motivazione in particolare di questa pausa nè alcuna voglia di chiuderlo.
Probabilmente è solo "stanchezza" mentale, e dopo 15 anni ci sta :)
Comunque sono ottimista e ogni volta mi dico "dai che riprendo", per poi non farlo.
Quindi boh, i problemi della vita sono altri, vediamo che succede e intanto dopo 3 mesi scriviamo un nuovo film (nel frattempo ne ho accumulati tipo 25 visti e non recensiti, mannaggia).

E' che io a Il Buco son legato.
Visto in anteprima al TFF di Torino, folgorò quasi tutti.
Ma nessuno di noi si sarebbe aspettato che quel piccolo film - visto di straforo - poco più di un anno dopo potesse finire su Netflix e divenire - con merito - un successo planetario.
Successo planetario talmente grande che - credo - sia alla base della scelta di voler fare questo sequel (coff coff coff).
Era necessario?
Boh, non credo, pochissimi sequel sono necessari (a meno che ovviamente non ci troviamo davanti ad una saga concepita come tale o a film tratti da una serie di libri).
Però, ecco, secondo me come idea ci stava anche se ora andiamo a vedere, però, cosa ne è venuto fuori :)



Cominciamo col dire che era quasi impossibile che il secondo capitolo stesse ai livelli del primo.
E questo non tanto per la bellezza del primo (opinabile, ovviamente) ma perchè un merito quasi "oggettivo" di quel film era il catapultarci in un immaginario originalissimo, nuovo, strano, affascinante e perturbante.
Ecco, anche i detrattori del Buco 1 sicuramente non potranno non riconoscerne il fascino dell'ambientazione e del concept.
Ci troviamo quindi in una location identica (e quando dico identica intendo identica), con dinamiche già viste, con passaggi narrativi già visti.
Insomma, potevano anche fare i salti mortali nella sceneggiatura del 2 ma comunque avrebbero perso in partenza, qualsiasi cosa avessero scritto avrebbe avuto il sapore del già visto.
Ecco, fossi stato in loro io avrei inserito cose fuori dalla Fossa, tipo qualche flash back dei protagonisti, del perchè arrivano al colloquio per entrare, o magari la storia di un cuoco del mega ristorante in cui si cucina tutto, o quella di uno dei Creatori, o qualsiasi cosa avesse potuto farci uscire di lì.
Se ci pensate in due film così completamente dentro La Fossa sarebbe stato paradossalmente il mondo di "fuori" a creare shock e destabilizzare.
Insomma, per me ambientarlo tutto dentro al Buco mi ha dato una sensazione non solo di già visto (riferendomi al primo) ma anche di ripetitivo (riferendomi alle dinamiche, alle azioni).
Quindi, la domanda da porci è una, "hanno fatto qualcosa gli sceneggiatori per darci qualcosa di diverso"?
Mmm, sì, ma troppo poco.
Due secondo me le cose più interessanti.
La prima è regalarci un film che per 45 minuti ci dà la sicurezza di essere un sequel (chi di voi non ne era sicuro? chi di voi quando parlano del Messia non ha pensato che si riferissero al personaggio principale del primo? ) per poi, con l'apparizione "sorprendente" di Trimagasi (il "vecchio" del primo) farci capire che tutto quello che stavamo vedendo era un "prima".
Un prequel insomma.
Ecco, sta cosa mi è piaciuta moltissimo.
E, se ci pensate, cambia anche la lettura del film.
Perchè questo nuovo elemento della Legge secondo la quale ognuno doveva mangiare solo il proprio piatto fino a quel punto eravamo sicuri fosse stata maturata dai carcerati (aka, l'Umanità in senso lato) dopo mesi e mesi (anni?) di creazione della Fossa (o comunque dopo le vicende del primo), e invece no, e invece questo tentativo di creare un metodo che potesse salvare tutti era un qualcosa di tentato all'inizio e che poi fallirà miseramente (già in questo Capitolo 2 e, ovviamente, nell'intero primo capitolo).
Non abbiamo assistito quindi ad un'Umanità che ha provato a migliorarsi e salvarsi (fosse stato un sequel sì) ma, al contrario, al manifestarsi di una barbarie sempre più selvaggia.
Ovviamente anche questo nuovo film ha molte letture sociali o sociopolitiche.
E' interessante soprattutto il concetto per cui non per forza il creare e far seguire una Legge equa (e sì, quella di "ognuno il proprio piatto" lo è al massimo) corrisponda al mettere dalla parte dei buoni chi la segue, dei cattivi chi non la segue.
Anzi, nel film alla fine saranno proprio gli Unti (ovvero i carcerati che hanno avuto la fortuna di "vivere" il Messia) e i Lealisti (quelli che li seguono ed applicano la Legge) a rivelarsi come i mostri (o i villain) di questo microcosmo.
E' interessante, dicevo, perchè dimostra come le leggi vanno applicate sì, ma se non si ha l'elasticità di capire le trasgressioni nei momenti del bisogno (mi vengono in mente quei poveretti che rubano il pane nei supermercati) o comunque tali leggi le si fanno rispettare attraverso il Terrore, le punizioni e le torture, nessuna Legge, de facto, è più importante, visto che viene surclassata dalla disumanità.
E vedere quei lealisti che amputano teste e braccia, che mutilano, che uccidono, che seviziano, è senz'altro uno degli elementi più forti del film ma anche uno dei più interessanti perchè, appunto, generano discorsi etici non banali.
Del resto viene proprio detto "il Terrore è il Messaggio", citando, mutatis mutandis, "La Panna Cotta è il Messaggio" del capostipite.
Ora, prima di andare a dare qualche interpretazione ai punti più oscuri del film due cose al volo.
Il Buco 2 è un passo (e mezzo) indietro al capostipite.
Intendiamoci, non aveva chances (vedi discorso introduttivo) ma ha anche difetti congeniti.
E' un film molto confuso, di quella confusione che non ha il fascino della complessità (cosa che adoro) ma la frustrazione e incazzatura di quando vedi cose spiegate male, narrate male, non chiare.
Una nottata a pensarci mi ha portato, credo, a capirlo tutto ma la sensazione che il film fosse caotico rimane, e quello che si vive durante il film è sempre la cosa più importante.
Anche tutte queste persone che si dividono tra Unti, Lealisti e Barbari (cambiando anche spesso le parti manco fossero politici italiani) è sicuramente un metodo in sceneggiatura di creare un gioco delle parti che, però, mica riesce tanto.
Chè a volte lo spettatore manco capisce il dato personaggio da che parte sta, quelli che arrivano da sopra da che parte stanno, quelli che si troveranno sotto lo stesso.


Mi è piaciuta moltissimo lei, la protagonista, bellissima, espressiva, perfettamente capace di restituire la complessità del personaggio.
Mi è piaciuto, come detto, questo split del passaggio da sequel a prequel.
Mi sono piaciuti altri attori e/o personaggi.
Mi è piaciuta la violenza.
Mi è piaciuta, ovviamente, la location, specie questa ormai iconica tavola imbandita, metafora di tutte le risorse che l'umanità ha per sopravvivere, troppo spesso mal distribuite, distrutte o non rispettate.