Torna dopo parecchio tempo la rubrica del Fatti da Voi, ossia lo spazio in cui siete voi stessi
(perlopiù lettori) a presentare i vostri lavori, più o meno amatoriali, più o meno riusciti, più o meno validi, ma sempre contraddistinti da tanta passione e tanto divertimento dietro.
Oggi è il turno di Filippo Patelli, giovane varesino da ormai 2 annetti frequentatore di questo insulso blog.
Commentatore molto pensante ma abbastanza scemo da scegliere molto spesso le visioni da fare con gli amici in base alle mie recensioni.
Filippo frequenta una scuola di Cinema a Milano, insomma, non solo ci fa ma prova anche ad esserci.
Di solito in questo spazio mi limito a far vedere il lavoro e dire due/tre miei pensieri su di esso.
Ma in questo caso è indispensabile che voi sappiate alcune informazioni:
1 Il Corto faceva parte di un concorso, Milano in 48 ore
2 Quest'anno il tema del concorso era "Milano che (s)fortuna"
3 Il tema veniva consegnato alle diverse "troupe" alle 21.30 del venerdì e da quel momento c'erano solo 48 ORE per ideare, scrivere, girare e montare il corto, da consegnare quindi entro le 21.30 della domenica.
4 In più ad ogni squadra veniva assegnato un oggetto da inserire nel film. Alla squadra di Filippo è capitato lo specchio
5 Filippo e i suoi su circa 35 squadre partecipanti sono arrivati secondi, con la seguente motivazione: "Per
l’efficacia con cui riesce a declinare i differenti aspetti del tema
dato, la (s)fortuna, con divertita sapienza tecnica, in una narrazione
pulp onirica e grottesca".
Dopo il corto scrivo due cose io.
Buona visione.
Se penso che ci sono state appena 48 ore non solo per pensare e scrivere il corto ma anche per realizzarlo credo che abbia quasi del miracoloso.
Sono due per me i punti di forza.
Il primo è il soggetto stesso. Tra l'altro è un soggetto a cui io sono legatissimo (e quasi vincolato), ossia il poter scrivere soltanto se ispirato dalla vita reale, da quello che ti succede. Non è un caso che qui troviate solo recensioni (quindi scrittura derivante dalla visione di film) o racconti di vita (tipi di videoteca o altri). Io non so inventare da zero, ci ho provato più volte ma secondo me con risultati scadentissimi.
Il secondo punto di forza è la fotografia. Ci sono almeno 4 situazioni diverse, l'interno casalingo, l'esterno notte, l'esterno giorno e la metro, e ogni volta c'è un perfetto utilizzo di luci ed immagine. Non era per niente facile, specie con questi tempi di lavorazione. Chi fa cose amatoriali sa perfettamente che (attori a parte) è proprio la fotografia il primo aspetto dove si viene "sgamati". Complimenti.
C'è solo una cosa a livello di sceneggiatura che ho trovato non perfettamente coerente ma voglio vedere se qualcuno se ne accorge.
Bravo Filippo!
non ho fatto caso all'incoerenza ma a mia discolpa devo dire che, oltre ad aver apprezzato assai il corto (di cui mi piacerebbe girassero un medio così da sviluppare bene il racconto perché merita), la mia attenzione si focalizzava un pochino sul protagonista piuttosto figo : )
RispondiEliminaè grave?
L'idea iniziale era quella di mostrare gli eventi che gli danno l'ispirazione ma la mancanza di tempo e di idee non lo ha permesso, magari si può fare quello nel medio che intendi tu.
EliminaPer il protagonista mi manca il codice fiscale ma nome, cellulare e facebook li ho ;) .
Well done!!!
RispondiEliminathanks!
EliminaCiao...passavo di qua e ho visto il tuo corto!
RispondiEliminaCarino.
Io non sono un tecnico non so ne di fotografia ne di sceneggiatura considerami uno spettatore.
Mi piace l'idea che hai dato di Milano by night!
Una citta'grigia ,triste.
Ti piace il giallo? intendo come colore ,molto presente :ombrello ,fari, sculture anche la camicia hawaiana...
Una cosa non capisco ...dopo l'aggressione che il protagonista subisce, lo lasciano in mutande e lui contento trova l'ispirazione!?
Bha...sei tu il regista!!!
Ciao Massimiliano!
EliminaGuarda mica bisogna essere tecnici per capire se un film/corto è bello o meno, casomai se sei un tecnico apprezzerai cose diverse rispetto a chi non lo è, però mica si fanno film per i tecnici si fanno per tutti.
Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuta questa visione di milano.
Il giallo ammetto che è casuale, come tante altre cose, scrivere girare e montare in 48 ore non significa scendere a compromessi ma fare veramente molte cose a cazzo di cane, però l'aggressione l'hai intesa bene, nonostante la nottataccia lui se ne torna a casa contento, chi se ne importa se lo hanno pestato, derubato, (o peggio?) lui ha la sua ispirazione e quella che in realtà per molti sarebbe stata una notte di sfortune per lui è stata la scintilla della sua fortunata ispirazione (e qui il tema del concorso).
Qualsiasi cosa gli sia successa quella notte, gli ha fatto trovare l'ispirazione, è per quello che è contento.
Che poi la storia di uno che deve scrivere e non sa che scrivere è la situazione in cui mi stavo trovando io in quell'occasione.
Quindi più che essere un regista sono un reporter, ho solo riportato i fatti :)
Sai non so se sia un caso il fatto che hai scelto un maschio come protagonista..perchè ammettilo con una donna avresti dovuto cambiare il finale!
EliminaMa è un discorso tra me e una certa fatina del bosco che segue questo Blog.
Se vedesse il tuo corto capirebbe tante cose...
che ho cercato di spiegare parlando di maschilismo...femminismo Tampax..ma lascia stare!
Complimenti ancora.
Ma che sei un reporter ..vuol dire che fai il giornalista..?
No ma che giornalista, faccio l'usciere.
EliminaScusa ho frainteso...
EliminaLeggo che frequenti una scuola di cinema, deduco che tu voglia fare il regista.
Immagino sia una strada difficile quella che tu hai intrapreso per realizzare il tuo sogno.
Capisco che il tuo corto lo hai realizzato in fretta e furia quindi ti auguro di realizzarne presto un altro...dove magari fai vedere veramente quello che vali al di la di qualsiasi concorso.
Che ne so magari lo hai già fatto!!!
IN BOCCA AL LUPO
GRAZIE!
EliminaMi fischiavano le orecchie, adesso so il perchè.
EliminaEh, Massimiliano ;)
Ovviamente non potevo non guardare il corto una volta passata da qui.
Titolo geniale!!!
Credo di non aver capito una cosa, il ragazzo, nel primo piano finale, è truccato?
Complimenti!
Grazie Rachele!
EliminaAllora è andata più o meno così:"ok regaz, è la scena finale ed il personaggio deve dare l'idea che abbia passato una notte di pazzie" Così ognuno ha dato la sua interpretazione di "notte di pazzie" e nel caos qualcuno ha deciso che andasse truccato.
GRAZIE!
EliminaAhahah
EliminaFantastico!
Questa spiegazione rende il corto molto più interessante:D
La piccola incoerenza dovrebbe stare nel fatto che al rientro dovrebbe ferirsi sui vetri dello specchio rotto quando ha sbattuto la porta per uscire.
RispondiEliminaIl fatto che fosse truccato mi è piaciuto.
Partiamo dal fatto che IspiraMi dovrebbe essere chiaramente un tributo alla città stessa, in chiave di "richiesta" ma anche di lusinghiero riconoscimento.
Il rapimento mi sembra assolutamente simbolico.
Aggiungo che il trucco ci sta benissimo, a mio avviso, perché evadere, uscire, il "farsi rapire" dalla notte è spesso legato allo sfrenarsi, al far vivere una o più facce di noi, esistenze che spesso possono vivere solo di notte, infondo sono maschere che possiamo indossare una alla volta.
In questa chiave mi ha colpito un particolare che per me è una vera piccola chicca, anche se forse non voluta: quando lui è a terra e gli viene lanciato addosso il libricino/diario per appunti.
La notte che ti rigurgita all'alba, ti scaraventa nuovamente nella tua vita, ti riporta la tua maschera, ti restituisce a te stesso.
Grazie mille antonio! Hai preso in pieno un erroraccio di continuità che abbiamo fatto, quello dello specchio. Nessuno si è ricordato di rimettere i pezzi dove li aveva lasciati.
EliminaPer il resto la tua analisi è eccezionale, posso concordare su tutto anche sul taccuino, tutto quello che hai detto rimanda al tema di una vita monotona che non sa dove trovare ispirazioni.
Però il concetto delle maschere non era intenzionale così come il lancio del taccuino per il motivo che hai descritto tu.
è davvero una bella sorpresa leggere, dopo tempo, qualcuno che ci trovi temi personali a cui sono legato e che ho cercatodi esprimere dentro questo corto, grazie!
Figurati! Ho solo detto ciò che pensavo e sono contento ti abbia fatto piacere.
EliminaIl fatto dello specchio mi sembra davvero una sciocchezza trascurabile...avevo anche pensato che in qualche modo sarebbe stato sfruttabile in senso metaforico, tipo che un'eventuale ferita avrebbe rappresentato il "ritorno" alla propria vita, che purtroppo spesso significa anche dolore e sangue...(Pippone mostruoso, hai ragione...)
Aggiungo una cosa sul lancio del taccuino.
Li per li ho pensato fossero i documenti, e cosa sono i nostri documenti, se non la nostra identità, il modo in cui il mondo pretendo di conoscerci?
Per questo ho letto il messaggio forte del "il mattino ti restituisce te stesso"...in effetti sono andato indietro per accertarmene e, appurato fosse il taccuino, ho attribuito lo stesso significato anche se vitato sul "te stesso ed i tuoi problemi/idee".
Detto ciò, davvero incredibile il lavoro fatto in così poco tempo! Sarei felice di vedere altro, non so se hai partecipato ad altre produzioni o che.
Di nuovo complimenti.
Grazie davvero!
EliminaAllora io per ora lavoro in una casa di produzione, però ci occupiamo di piccole pubblicità, ed io mi sono spostato da regia a montaggio, comunque entro sera ti rimedio un link di uno spot girato da me come regia e scrittura, e la tematica vuole sempre essere un pochino introspettiva come questa, ovviamente la durata è minima e la lettura che si può fare non potrà essere così approfondita credo.