7.2.15

Recensione "Birdman"


Birdman andava sempre più avanti e io non riuscivo proprio a trovare
Inarritu. Il regista del dolore e della morte, quello delle ambientazioni sporche e periferiche sembrava aver lasciato il posto ad un altro che sotto le mille luci di Broadway sfoggiava tecnica e virtuosismi in maniera talmente debordante da esser sempre sul filo dell'esagerazione.
Io di virtuosismi semmai ricordavo quelli di scrittura, specie quelli indimenticabili del suo compagno fidato Arriaga.
E ricordavo poi tutti film e personaggi al confine tra la vita e la morte, disillusi, persi, senza più alcuna speranza.

Ma quella che stavo vivendo all'inizio come una mancanza, non trovare il "mio" Inarritu, alla lunga si è rivelata invece una magnifica sensazione.
Perchè sapersi rinnovare così è solo dei più grandi.
Ecco, a me sembrava piuttosto un film di Aronofsky, una specie di unione tra i suoi The Wrestler e Il Cigno Nero.
Del primo ricalca buon parte del plot (anche, se vogliamo, il rapporto con la figlia da riconquistare) ma anche qualcosa che va al di fuori del film.

Risultati immagini per birdman film

Rourke era Randy the Ram, e non solo nel ruolo ma anche nella scelta di interpretarlo dopo anni di nulla. E con una vita che si stava distruggendo.
Keaton è Riggan Thomson, e non solo nel ruolo ma anche nella scelta di interpretarlo dopo anni di quasi nulla dopo il successo di Batman.
La stessa identica operazione, una simbiosi tra vita e personaggio.
De Il Cigno Nero c'è invece la schizofrenia, il dualismo, il convivere con due anime completamente differenti.
Anche se qua non si parla di anima bianca e anima nera, oscura, ma di un dualismo se vogliamo molto meno profondo.
Ma non meno interessante.
Birdman racconta di un uomo che vuole dimostrare a tutti (ma anche a sè stesso) di valere di più del successo, fragoroso, che ha avuto in passato.
Quel successo raggiunto interpretando, come assoluto protagonista, 3 episodi di un blockbuster supereroistico, Birdman.
Ma quel personaggio, quel Birdman, non l'abbandona, neanche dopo tutti questi anni.
E Inarritu racconta del conflitto interiore (esplicitato da "dialoghi" tra Keaton e la voice off di Birdman) che può colpire un artista che cerca disperatamente di dimostrarsi (e riconoscersi) vero attore, scrittore e regista teatrale resistendo alla tentazione di non ricercare soldi facili con un nuovo episodio della saga, qualitativamente pari a zero, che gli diede tutto il successo.


Un uomo profondamente insicuro, pessimo marito e pessimo padre, un uomo sull'orlo dell'abisso. E quell'abisso è nascosto dentro le quinte teatrali di un allestimento che gli darà tutto o niente. Riggan ha ancora tanto di Birdman dentro, e non lo testimonia soltanto la presenza costante e inquietante della voce del personaggio che lo tormenta, ma anche l'immaginarsi di possedere poteri speciali veri e propri. Riggan ha bisogno di questo spettacolo, e di avere successo, per affrancarsi definitivamente di Birdman, per ucciderlo.
La tematica del successo è predominante, il volere a tutti i costi essere in prima pagina (ci sono 3 riferimenti precisi a questo legame tra successo e carta stampata: la morte di Farrah Fawcett "oscurata" da quella di Michael Jackson, il sogno dell'aereo con Clooney e la prima pagina dopo l'anteprima in cui si parla soltanto di Mike -Edward Norton- e non di lui), il non sopportare di essere secondi a nessuno. E Riggan vuole essere il migliore solo grazie alla sua arte, senza blockbuster, senza social network, senza vendersi minimamente. Ha continuamente bisogno di rassicurazioni, di sentirsi dire bravo, perchè Birdman è sempre lì, in agguato.
Inarritu realizza un film tecnicamente pauroso, con un "unico" piano sequenza (aiutato da molti trucchetti però, non puro) veramente impressionante. Segue il suo personaggio, poi lo lascia e ne segue un altro, poi torna su di lui, poi esce dal teatro, poi percorre Broadway, poi torna in teatro e ricomincia a seguire vicende e personaggi.


 Una danza infinita, sinuosa, che si ferma e riparte più volte, correndo però il rischio di dare la sensazione di un esercizio di stile molto più importante di quello che racconta.
Birdman è un grande omaggio al teatro, alla messinscena, al palcoscenico che si contrappone alla vita, anche se a volte assistiamo a un cortocircuito, come con il personaggio di Mike, vero soltanto nel palco, falso nella vita. Ho trovato le scene durante gli spettacoli (non durante le prove) meravigliose con quel vagare continuamente tra il palco e le quinte, tra quello che anche il pubblico in sala vedeva e quello che non poteva vedere (e sentire). A tal proposito da brividi la scena con Norton e la Watts sotto il letto, con quel dialogo e quel tentativo di far sesso che comincia dietro e poi, senza che noi ce ne accorgiamo, restando sempre sotto le lenzuola, finisce fuori.
Non è un caso che in una scena Norton stia leggendo Labirinti di Borges perchè se è vero che nei racconti dell'immenso scrittore argentino il labirinto aveva tante e profondissime connotazioni, è anche vero che questo Birdman è, un labirinto.
Ho trovato l'ultima mezz'ora notevolissima, decisiva per capire tante cose e chiudere cerchi. Ammetto invece che nella prima ora la sensazione di non capire cosa fosse questo film e perchè Inarritu, a parte lo sfoggio tecnico, l'avesse girato, aveva fatto capolino più volte.
Prima la scena, bellissima, di lui nudo che rientra nello spettacolo dopo aver percorso tutta Broadway. Una camminata goffa e ridicola che gli darà più "successo" di qualsiasi tentativo artistico.
E poi quel finale, con quel teatro che diventa ancora di più vita vera.
E quello sparo.
Che è quasi la ratatouille che mangia Ego, qualcosa di talmente nuovo, essenziale e vero che piega anche il critico pronto a distruggere Riggan.


Ed è qui che Inarritu compie il suo capolavoro, in quell'ospedale. Quella ridicola benda a mascherina rende Riggan praticamente identico a Birdman.
Poi arriva il giornale, poi arriva la conferma di un successo aspettato una vita.
Riggan va allo specchio, si toglie la benda e si guarda.
E' Birdman.
Il vero Birdman, quello in costume, gli sta vicino ma stavolta non ce la fa ad insultarlo, martoriarlo, tormentarlo.
Riggan e Birdman si sono uniti insieme ma non è stato Riggan a rimettere i panni dell'Uomo Uccello ma l'Uomo Uccello a piegarsi e fondersi in Riggan.
Ce l'hai fatta.
Puoi volare.

77 commenti:

  1. L'ennesima recensione entusiasta che leggo. E la mia smania di vederlo (al cinema!) si fa sempre più immensa!

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    1. Vediamo se riusciamo a mandare Giacometto/Jean Jacques/Giacomo Festi al cinema...

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    2. Non solo ci è andato... ma pagherebbe per riandarci!
      UN FILMONE!

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    3. Guarda che per riandarci dovresti ripagare comunque eh, non ti fanno entrare gratis la seconda volta

      ahaha, a parte gli scherzi, bene!

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  2. Ne parlerò lunedì.
    Quindi non dico nulla, nel frattempo. ;)

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    1. E allora aspettiamo lunedì

      Ma tanto ci sarà solo da capire quanto, non se

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  3. Birdman merita davvero, anche io guardandolo avevo sempre un po' di timore iniziale perché pensavo che giungesse prima o poi il momento dove tutto si sputtanasse invece no. Fino alla fine, meraviglioso. PS = la slide qui sopra del sito dedicata a Mommy <3

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    1. Io ero curiosissimo ci capire dove voleva andare a finire.
      E in questo senso ho trovato il finale perfetto oltre che bellissimo.

      Benvenuta :)

      (quella scena di Mommy per me p La Scena)

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  4. Per fortuna non mi ha fatto pensare al cigno nero nemmeno un attimo, altrimenti sarei uscita dalla sala urlando di dolore!
    Non riesco a metterti il link perché sto scrivendo dal telefono, ma tanto ne ho parlato nell'ultimo post, quindi lo trovi subito!

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    1. Sì, ce la posso fare, lo ammetto :)

      Ah, quindi non ti è piaciuto Il Cigno Nero? particolare come cosa

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    2. Quindi no, e, visto che so che sei curioso...
      http://viaggiandomeno.blogspot.it/2011/02/black-swan-eo-il-cigno-nero-eo-che-due.html

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    3. Vediamo un pò sta matta che dice

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  5. L'ho visto solo poche ore fa e anche io ho la stessa identica reazione. Impressionante. Spero di riuscire a parlarne il prima possibile.

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  6. gran pezzo come al solito. E quei riferimenti ad Aronofsky sono assolutamente calzanti. Anche io ho passato una buona oretta a cercare l'Inarritu del passato...Anche io ne parlo domani...

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    1. Lunedì Birdman Day, per una volta sono arrivato prima oh...

      Grazie Emidio.
      No, il vecchio Inarritu non c'era, o almeno io non l'ho trovato. Ma ci piace anche questo :)

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  7. pure per la mia opinione si dovrà aspettare domani...

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    1. Domani dovrò passare la mia giornata a leggere le rece di Birdman mi sa...

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  8. Hai ragione... sempre un gran regista! Straordinario "ritorno" di Keaton. Edward Norton per me è Edward Norton!

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    1. Ma dove la trovi una rece così lunga che riesce a NON parlare degli attori??

      Ahahha, mi manca sempre un pezzo...

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    2. Secondo me ci sono, direttamente e indirettamente ne hai parlato. Per questo li ho citatati. È il bello di leggerti, anche tra le righe.

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    3. Non son d'accordo nel caso particolare (ossia questo personale riguardo me) ma che tra le righe ci siano sempre mondi interi concordo pienamente :)

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  9. Di questo non leggerò niente finchè non lo avrò visto. Ma come dici tu (che dicono i bravi): hype alle stelle :)

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    1. Se lo dicono quelli bravi perchè non dirlo anche noi?
      Se son bravi son bravi

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    2. Non so tu Giusè, ma io ogni tanto, durante la visione, ripensavo a "Synecdoche New-York".
      Dici bene: un Inarritu irriconoscibile, e bellissimo.

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    3. Gianluca, nel mio blocchetto il primo appunto è stato "SNY"

      E' inevitabile.
      Ma per una volta ho voluto scegliere se parlare apertamente dei punti di contatto dei due oppure lasciare perdere del tutto.
      E la rece mi ha portato a questo secondo scenario.
      Ad esempio avrei potuto mettere anche 20 righe sul cast, ma anche quelle alla fine son rimaste solo in testa.
      Ma già son troppo lungo :)

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    4. Ah ecco, dicevo io. Certo, questo film è parecchio più 'digeribile' e facilmente interpretabile di SNY, però il riferimento ci sta tutto.
      Anch'io, comunque, ho pensato al Cigno Nero. The Wrestler non mi è venuto in mente, ma effettivamente il parallelismo è pertinente (sia nel film che nella vita reale).

      Visto che ci siamo, posso chiedertelo io un parere sul cast? Ed in particolare su Norton? :)

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    5. Più ci penso più credo che The Wrestler sia il primo richiamo di Birdman.
      Le luci del successo del passato che ti richiamano, tu che vuoi provare ad essere un altro, le difficoltà della vita, il rapporto con la figlia.

      Il cast secondo me non è stato pazzesco come dicono tutti, "soltanto" perfetto. Io di Keaton non avevo mai visto nulla (ci credi? nemmeno Batman) perchè era un viso che non mi trasmetteva niente.
      E anche qua l'ho trovato sì grandioso, ma sono convinto che in un altro film tornerebbe il Keaton che mi dice poco o niente.
      A me son piaciute molto la Stone (specie quando guarda Norton negli occhi per capire se sta mentendo) e l'"amante" di Keaton.

      Norton è senza ombra di dubbio, ancora, il migliore.
      Che poi lo sai che ANCHE il suo personaggio, come quello di Keaton, a me è sembrato essere legatissimo alla realtà?
      Ossia quello di un attore superiore, che può permettersi quello che vuole, che improvvisa, che sa perfettamente di fare la differenza. Secondo me Norton recitava appena, sembrava proprio il grande attore messo lì che poteva permettersi di dire e fare tutto quello che voleva

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    6. Ma sai che anch'io ho pensato la stessa cosa su Norton? Pensa che quando hanno iniziato ad elencare gli attori (reali, tipo Fassbender) papabili per sostituire il coprotagonista nello spettacolo teatrale, mi aspettavo che Norton lo chiamassero per nome: come, cioè, se recitasse nel ruolo di se stesso (però poi, in realtà, nella dinamica del film non ci sarebbe stato). E anche un mio amico ha avuto quest'impressione: che lui recistasse poco, che fosse più o meno così nella vita reale.
      Quindi ci ritroviamo. Ora tutti a tifare per lui la notte degli Oscar :)

      Anche a me Keaton dà veramente di poco.

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    7. E' così.
      E comunque non si scappa, come la giri la giri.
      Perchè se non avesse quasi recitato come diciamo noi, improvvisando magari anche qualcosina e facendo un pò sè stesso è stato grandissimo.
      Se invece avesse recitato da copione al 100% dandoci però questa sensazione di non averlo fatto è stato ancora più grande.

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    8. Mi intrometto per dire che il paragone più vicino per me è stato "Synecdoche, New York", film che ho trovato più penetrante e interessante di questo pur bel Inarritu.
      Wrestler per me è un gradino sopra, e non trovo grandi analogie così sul momento, ma sarebbe bello sviscerare!

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    9. Vabbeh, più penetrante di SNY non credo esista nulla carissimo amico :)

      Ahah, no, la struttura richiama moltissimo The Wrestler.
      Un uomo che un giorno aveva tutto ed era famosissimo.
      Che dopo anni e anni viene "richiamato" per interpretare quello che era.
      Tutti i suoi dubbi morali.
      E intanto una vita che nei rapporti, moglie e figlia, se ne era andata a puttane.
      E poi, se vogliamo, ma a questo ho pensato solo ora, un volo finale...

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    10. Rivisto ieri. Uno dei pochi film per cui, personalmente, scomoderei la parola 'capolavoro'. C'è tutto quello che cerco in un film.

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    11. Io purtroppo quella parola la uso troppo spesso ;)

      Grandissimo film, anche io un giorno lo rivedrò.
      Ma non credo che sarà nel podio annuale, forse appena fuori.
      Vedremo ;)

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  10. Hai detto tutto tu, recensione al top grande.
    Io l'ho visto senza sapere fosse girato con un (finto) piano sequenza unico, è stata una bella sorpresa.
    Mi piacerebbe vedere un backstage su come è stato fatto.

    Mi piace che non metti più i voti.

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    1. Neanche io sapevo nulla del piano sequenza. Pensa che nel mio blocchetto avevo scritto

      piano sequenza di 5 minuti
      poi cancellato e ho scritto piano sequenza di 10 minuti
      poi cancellato e ho scritto piano sequenza di 15 minuti

      poi ho capito ed ho lasciato perdere :)

      grazie!

      sì, ho deciso di non metterli più perchè condizionavano sia me che il lettore. Li metto solo a quei piccoli film non tanto famosi che voglio "sponsorizzare"

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  11. Risposte
    1. Non ti è piaciuto??

      A Ismaele, forse l'unico più buono di me, non è piaciuto??

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    2. diciamo che a (quasi) tutti è piaciuto molto più che a me :)

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    3. Eh, appunto, questa è quasi una primizia...

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  12. Spero sarà la mia prossima visione cinematografica. A questo punto non vedo l'ora!

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  13. Visto ieri sera, mi e' piaciuto molto.
    Molto bella la tua recensione che condivido pienamente.
    Grande prova stilistica anche se, forse, lo stile (un unico piano sequenza "truccato") a volte ostacola la narrazione: nella seconda meta' il film sembra arrotolarsi su se' stesso e alcune scene e virtuosismi diventano ripetitivi... ma nel finale si riprende ed il risultato complessivo e' ottimo (mi sono piaciuti anche tutti gli attori).

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    1. Ostacola la narrazione non lo so, ma che ci siamo molti mo(vi)menti ripetuti è vero, ma forse non poteva essere altrimenti...
      Sul cast non ho scritto nulla!
      Ho un pò recuperato qui nei commenti.
      Grazie Jacopo

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  14. Visto oggi. Non saprei esattamente come giudicarlo ma si tratta di sicuro di un film interessante. Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui è stato girato, davvero fenomenale sotto questo punto di vista. Bravi anche gli attori.
    Ho adorato i "dialoghi" tra Riggan Thomson e Birdman, per me sono le parti migliori del film.
    Però... la scena finale mi ha lasciato parecchio perplesso, non so davvero come giudicarla.
    Per il resto, ottimo film.



    Alessandro.

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    1. Condivido per il modo in cui è stato girato e gli attori...aggiungo...perfette le musiche, ma non mi ha coinvolto particolarmente. L'unico pensiero a fine film è stato...mah!

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    2. Come avrete letto io invece ho amato moltissimo il finale :)

      Sulla possibile mancanza di coinvolgimento concordo, ma non credo che il coinvolgimento sia quello che Birdmanm cercasse.
      Anche a me sono piaciuti moltissimo i dialoghi "mentali" tra Riggan e Birdman.

      Insomma, vi capisco.
      Ma Alessandro che dico io?

      E benvenuta Giusy.

      Scusate per la risposta doppia ma Giusy stessa si è unita ad Alessandro, ho preferito così :)

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    3. Personalmente credo che il vero punto di forza di questo film sia in tutti gli spunti di riflessione che da allo spettatore; in particolare è interessante vedere come viene analizzato il mondo dello spettacolo. Significativo in questo senso il dialogo con la critica. Per non parlare dei già citati dialoghi tra Thomson e Birdman,
      Sembra quasi che una delle intenzioni principali del regista fosse quella di fare una sorta di satira "amara" sul mondo dello spettacolo e su tutto ciò che si trova al suo interno. E qui, secondo me, viene fuori uno dei principali punti di forza di Birdman. Fa riflettere. È vero, non è un film particolarmente emozionante, ma il suo modo affrontare tutte quelle tematiche lo rende un film estremamente interessante. L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stata, come già detto, la scena finale.

      Vero, mi sono dimenticato delle musiche, davvero eccezionali.



      Alessandro.

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    4. Prova a fare sto account!!

      Analisi perfetta.
      Sì, assolutamente, c'è tantissimo satira dentro, e i dialoghi scontri con la critica sono affatto che marginali, anzi!
      E' proprio grazie all'articolo di lei che lui sente quasi di aver "vinto2, avercela fatta, annientato Birdman.
      La critica, il successo, sono la base del film.
      Anche se, regionando in maniera più generale, Birdman parla del farcela tout court, del dimostrare chi si è contrapposto all'immagine che si è dato finora. E' il tentativo, anche superbo, di dimostrare a tutti quanto si vale, spettacolo o no.
      Sul finale sei in grandissima compagnia, il lo reputo invece vero e proprio punto di forza del film, scena che da sola spiega tutto e tutto completa.

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    5. Riflettendo sul finale, mi sono lentamente convinto che quello era
      l'unico finale possibile per il film. Insomma, l'ho rivalutato.
      Tra l'altro ho recentemente visto "Il cigno nero" e, come hai detto nella recensione, ci sono un bel po' di punti di contatto tra il film di Inarritu e quello di Aronofsky. Magari dopo vado a commentare anche la recensione de "Il cigno nero".
      A presto.


      Alessandro(che finalmente ha fatto l'account).

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    6. Quel 99 mi mette una paura enorme :)
      In compenso anche io ho l'anno doppio, 77.
      Farei a scambio :)

      Lo vedi, sono un perverso manipolatore di giovani menti, piano piano ti convinco sempre. Alla fine farò tipo The Sacrament, farò suicidare tutti.

      Grazie! sei l'unico che mi dà man forte su quel paragone. E, fidati, c'è tantissimo The Wrestler anche.

      A presto, benvenuto nel club degli Ex Anonimi

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    7. The Wrestler lo devo ancora vedere, ma ho l'impressione che mi piacerà. Il Cigno nero comunque mi ha un po' deluso. Anzi, più di un po'. Ma magari ne parliamo meglio nella recensione.

      Se il 99 ti fa paura, lo tolgo e metto il 15 :)

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    8. Non sei l'unico rimasto deluso dal Cigno.
      Anche se la cosa è assolutamente plausibile poi mi dirai i perchè.
      The Wreslter piace per forza, altrimenti ti levo l'accesso.
      Non puoi cambiare il 99 col 15, sei talmente intelligente da capire perchè...

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  15. Grazie per il benvenuta.
    E comunque,limite mio, ma il finale non l'ho proprio capito

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    1. Non è un tuo limite, sempliemente sensibilità diverse.
      Non migliori o peggiori, diverse.
      A me ha dato tantissimo quel finale. Capirlo non serve, o lo vivi o non lo vivi.
      Ciao!

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  16. Vogliamo parlare di questo Oscar?!? A me è piaciuto MOLTISSIMO e subito, fin dalla citazione di Carver iniziale che mi ha fatta tremare sulla sedia, ho avuto la vertigine di essere davanti a qualcosa di grandioso ma.. mai avrei pensato potesse vincere come miglior film!!! Non è da tutti.. Non è per tutti... O forse invece lo è..? Si addentra talmente tanto nella profondità del dramma dell'uomo che ha bisogno di essere qualcuno, di essere visto, amato, riconosciuto che forse, indipendentemente da virtuosismi di regia, citazioni colte e scene non immediatamente fruibili può esser un film d'autore realmente apprezzato da tanti!
    Non credo che il punto sia semplicemente il mondo dello spettacolo.... Ma il mondo dello spettacolo come metafora della vita, tanto che il cinema si trasferisce in teatro .... "il mondo non è che un teatro e noi non siamo che attori" disse (più o meno così) il più grande genio sulla natura umana svelata dal dramma teatrale.... Infatti non è un caso che il protagonista sia il cinema (Birdman, successo di botteghino a Hollywood) ma che poi inevitabilmente il tutto si sposti a Broadway... E ancora di più, tra i cunicoli, dietro le quinte, tra le corde che tengono le luci e i camerini di un teatro! Questa io l'ho trovata la cosa più geniale e che più ho apprezzato di questo film: trasferire il cinema nel teatro per appesantire, calcare ulteriormente la metafora spettacolo/vita.. Tanto da far dire al personaggio Thompson, mentre interpreta il suo personaggio teatrale, le frasi di Carver che parlano proprio di lui/a lui nel profondo dello stesso istante che vive .. "è possibile che debba implorare per essere amato? Io non esisto..!?"..... Perché lui vuole esistere come Birdman, ma non solo grazie a Birdman e nello stesso tempo avere ulteriore riconoscimento implorando successo con la messa in scena di quel testo. E tutto è talmente mischiato tra realtà e finzione che lui, (oltre al colpo di scena dello sparo) dopo la pausa, invece che rientrare sul palco al suo turno, si ritrova nudo in strada!!!!!!!! Insomma.... Troppo.... Un film troppo carico!! Ci sarebbero da dire altre mille cose sul piano sequenza, la musica, quella batteria costante che ti buca la testa e che a un certo punto si vede, sugli attori, sul dialogo tra lui e la figlia, sul rapporto tra Norton e la Stone che sinceramente è il punto più scadente e posticcio del film che non mi è piaciuto per niente... Ma basta, un vero regista non esaurisce tutte le cartucce al primo colpo.. Ne conserva alcune per il prossimo show........
    ;) quindi stop!

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  17. Ah sono partita a scrivere sulla scia dei pensieri che mi son venuti leggendo i commenti che non avevo letto ed ero venuta a cercare stasera, mentre la tua rece l'avevo letta giorni fa. Ora che la rileggo mi accorgo che avrei scritto le stesse cose ma insomma, partendo col darti ragione su tutto e con un'ulteriore prospettiva.... Va beh :) avevo dimenticato la questione di lui che diventa "famoso" grazie al video su youtube con la figlia che gli "insegna" che è quello il mondo "reale" dove se non ci sei "non esisti". Top!

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    1. Ah, non ti si vedeva più da un pò ma se devi tornare ogni volta con messaggi come questo ben venga!
      Io non ho detto assolutamente le stesse cose, le tue sono molto più interessanti, esaustive e "competenti" (almeno per quanto riguarda il teatro).
      Il film ha avuto successo abbastanza trasversale paradossalmente perchè è stato preso più alla leggere di quello che è, un pò per la sua parte tecnica, un pò per gli attori e un pò per la labile base supereroistica. In realtà è puro e grande cinema d'autore e non tanto una commedia nera come dicono, ma un drammatico a tutto tondo.
      Sulla tematica vita/spettacolo/teatro hai detto tutto e anche di più.
      A me è piaciuto molto invece il rapporto Stone-Norton ma sarebbe troppo lungo spiegare perchè. Ha a che fare con i loro personaggi ovviamente, con le loro vite, le ho trovate straordinariamente intrecciabili.
      Comunque non è il primo colpo per Inarritu eh, di cartucce ne ha sparate, e di bellissime, anche prima :)

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  18. Dai.. Quando vuoi/quando puoi mi spieghi il rapporto E. Stone/E. Norton?? A me non è piaciuto perché mi è sembrato come "appicciato", come se venisse da un altro copione e dovessero metterlo lì per "assolvere" la questione pizzico di pepe data dall'attrazione uomo-donna.... In quei punti il film mi è scaduto, ma è la mia opinione eh

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  19. Ps. Visto che sono tornata?? Mi merito un "visti per voi" :)

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    1. No, il rapporto Stone-Norton è una cosa delicata, nel senso che esce un pò dal film. Non devo spiegartelo (chi sono io?) ma ognuno può viverlo o non viverlo :)

      Ma ti ho capito perfettamente.

      Ahaha, ma sai quanti lo meriterebbero...

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  20. Complimenti per la recensione e per il blog, che trovo ben costruito e con una scrittura umile ed entusiasta. Quella che indubbiamente preferisco.
    Io ho iniziato da pochissimo (lasediapurpureadelcinema.blogspot.itl) e sto facendo un giro tra i vari blog di cinema, il tuo è uno dei migliori.
    Ciao, Valentina

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    1. Grazie Valentina :)

      Ti faccio un in bocca al lupo per il blog che ho già visitato.
      Recensisci tutti film in sala, complimenti. Ma li vedi al cinema o in altre maniere?
      Comunque verrò a leggere i film in "comune" appena posso.
      E grazie ancora

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    2. Li vedo principalmente in sala e faccio la volontaria in un piccolo cinema d'essai. Ma non disdegno televisione, streaming e dvd per quelli che "perdo". Grazie a te per la visita :)

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    3. Ah, ma su quello non ci piove, conta il film alla fine, non il canale. Anche io uso tutti e 4 i metodi che dici te. No, ma l'ho chiesto solo perchè hai recensito tutti i film più importanti usciti in sala gennaio/febbraio, mi chiedevo se l'avessi visti al cinema o no. Anche perchè quelli che io perdo in sala poi aspetto mesi e mesi prima di recuperarli in altre maniera, spero sempre in qualche rassegna.
      A presto!

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  21. recensione ottima per un film a mio parere immenso, bravo :)

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    1. Grazie!

      Se mi avessi detto che non ti era piaciuto(a) (o film o recensione) venivo a rubarti il tappeto :)

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  22. È successa una cosa stranissima.
    Finisce il film, guardo i titoli di coda e penso : "si, carino, ma il capolovoro di cui tutti parlano dov'è?
    Decido di commentare e inizio a riflettere, cioè mentre commento rifletto mica rifletto prima! e inizio a fare collegamenti tra la condizione dell'attore e quella dell'uomo richiamando scene e frasi del film. Ne esce questa cosa:

    Cerchiamo sempre il consenso degli altri, abbiamo la necessità di piacere agli altri, Siamo degli attori e chi ci sta intorno è il pubblico che può applaudire o fischiare alla rappresentazione che diamo della nostra vita. Approva o biasima le nostre scelte, il modo in cui affrontiamo le cose, come ci relazioniamo agli altri.
    Il pubblico vuole che mettiamo in scena la commedia, la parte divertente , i sorrisi , le battute... a loro non importa assistere ad uno spettacolo deprimente, conoscere la parte profonda che abbiamo, che forse sarà noiosa per la maggior parte, magari sarà troppo intensa per altri, ma di sicuro è anche quella più interessante.
    La frase che Birdman dice a Keaton "Guarda queste persone, guarda i loro occhi scintillano di piacere, amano questa merda, amano il sangue, amano l'azione, non quelle stronzate deprimenti, filosofiche e pallose". Credo richiami perfettamente quello che dicevo sopra.
    E quando ci rendiamo conto che l'unica cosa che conta è fregarsene del pubblico, vivere senza sentirci costantemente sotto i riflettori, vivere davvero, beh, solo se riusciamo ad essere noi stessi allora saremo liberi di volare sopra il giudizio della gente.

    Insomma finisco di scrivere e mi rendo conto che Birdman mi piace e pure tanto. Partivo da un giudizio tiepido e invece mi ritrovo a considerarlo anch'io un gran film. Scrivere sul blog mi sta aiutando a riflettere e ad analizzare i film, cosa che prima facevo raramente.Cavolo!

    Ah, ho adorato il piano sequenza ( ho letto che si chiama cosi. Giusto per la cronaca non capisco una mazza di tecnica cinematografica), inizialmente mi aveva disorientato, abituandomi, però ,l'ho trovato bellissimo. Spostarmi da una scena all' altra senza accorgermene, rimanendo per una frazione di secondo sulla scena precedente è stato figo, e mi sa che non l'avevo mai vista una cosa del genere. Forse, tecnicamente ,Inarritu ,è uno dei registi migliori che c'è in giro, dopo una cosa come questa e Revenant, beh, che gli puoi dì?

    Ho adorato Edward Norton, dopo american history x ,che ho visto l'anno scorso per la prima volta , è entrato nella top ten degli dei hollywoodiani da venerare.

    E comunque non ho trovato il culo di Emma Stone cosi bello come dicono.

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    1. 1 beh, anche io spesso rifletto mentre scrivo. Come del resto anche mentre rispondo ai commenti rifletto pezzo per pezzo, in fieri

      2 la tua lettura è perfetta Rachele e sì, di base è un pò la lettura standard che abbiamo dato tutti ma te l'hai sia ampliata che specificata in modo molto migliore. Del resto mentre leggevo tutto quello che hai scritto mi sembrava di leggere una riflessione su facebook.
      Ogni frase che hai scritto la puoi abbinare al social network. Tra l'altro c'è anche la scena di Youtube nel film a corroborare queste tesi.
      Le due parole chiave sono "pubblico" e "riflettori", poi le puoi mutuare in mille ambiti.
      Ma se te hai bisogno del pubblico e vuoi stare sotto i riflettori allora difficile che tu sia te stesso. Perchè ciò che piace al pubblico e ciò che la gente ama stia sotto i riflettori giocoforza fa sì che tu non sia più te stesso.
      Il cinema stesso è così, per il 90% è un compromesso col pubblico.

      3 Beh, è per questo che non riesco a vedere tanti film di fila o uno dietro all'altro, manca poi il tempo per rifletterci. Bene così :)

      4 come già per i piani e i campi pensavo di fare una puntata, sempre molto base, sulle inquadrature in movimento. Il piano sequenza è la rovesciata del calcio, il gesto più difficile e bello. Ma ormai si sta inflazionando.
      Il piano sequenza di Birdman, fintamente unico, è magnifico. Anzi, è il film, fosse stato girato in maniera classica era tre punti sotto. Ovviamente è finto, non può esistere un'unica inquadratura senza stacchi che compie alcuni virtuosisimi visti in Birdman (ad esempio non può andare in cielo e poi tornare nella stanza passando attraverso la ringhiera).
      Però anche se artefatta l'effetto di ripresa unica è eccezionale (credo di aver letto che siano 8 piani sequenza).

      4 Norton è nella top ten per forza, senza manco discussioni

      5 sai che non me lo ricordo? strano... Sarà che penso sempre a quello di Sheri Moon

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    2. Se dopo 3 mesi di blog e una moltitudine di commenti non ho ancora imparato a copiare il messaggio prima di inviarlo, beh allora sono scema. Punto.
      Più tardi ri-commento. Uff

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    3. Avrò visto quasi 50 film negli ultimi 2 mesi, e ti posso assicurare che impiego più tempo ad analizzare e commentare che a guardare il film. Fortunatamente non guardo solo film da te recensiti, sennò diventerebbe un lavoro a tempo pieno ;)

      Ma allora qualcosa di lords of Salem ti è piaciuta ;)

      Sarebbe interessantissimo apprendere qualche nozione di tecnica cinematografica soprattutto per chi come me è ignorante in materia. Tra l'altro ho letto da qualche parte che hai studiato cinema, quindi saresti anche qualificato per farlo.

      I social network come palcoscenico intendi?
      Guarda, come già sai ,non ho fb, tuttavia non disdegno youtube ed ho un account instagram. Trovo assolutamente patetico il voler stare sotto i riflettori ad ogni costo, fingendo di essere quello che non si è, dando l'impressione di essere delle persone sensibili, colte e intelligenti, impegnate e strafighe quando in realtà si è l'opposto. Non voglio demonizzare fb , in realtà sarebbe un ottimo strumento di confronto tra persone lontane per poter discutere su argomenti vari, far conoscere le proprie passioni, tenersi in contatto ( anche se questa è un po una stronzata visto che esistono i telefoni) , ma chi è che lo usa cosi? Un 10% degli utenti. Ormai se non hai fb (ma anche altri social) non sei praticamente nessuno. Non esisti. La gente perde automaticamente interesse per te non appena pronunci le parole "non ho fb".
      Questa necessità di apparire e voler piacere a tutti è veramente triste. La realtà è che cerchiamo consenso continuo in chi ci circonda, perchè i primi a non apprezzarci siamo noi stessi. Siamo degli insicuri patologici resi ancora più insicuri dal confronto con gli altri che i social tendono ad evidenziare.
      Ed evito di parlare dell'altra categoria che si trova sui social: i narcisisti ,perchè oltre ad essere off topic potrei iniziare e finire la prossima settimana.

      Mi sa che sono un po fuori tema,vabbè:)
      Mi parte la mano quando si tocca l'argomento social :D

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    4. 1 diventerebbe un lavoro a tempo pieno per te o per me? per tutti e due credo...

      2 Un film fatto a cazzo quasi salvato da un culo

      3 Beh sì, ho un diploma da sceneggiatore preso con un corso post laurea anche lunghetto, 600 ore, più di un anno...

      4 Quello che dici sui social c'è poco da dire, è una lettura perfetta e che ormai, ahimè, abbiamo fatto più volte. Per me facdbook è quasi solo positivo, condivido là le recensioni, parlo un pò di cinema e scrivo due cazzate. Non guardo nemmeno la bacheca, "nascondo" accuratamente tutti gli "amici" che pubblicano selfie e cazzate, non mi lascio mai prendere o trasportare da nessuna mania. Se lo usi bene facebook è straordinario.
      Buffa la cosa che parli alla fine di "altra categoria", i narcisi. In realtà tutto quello che hai scritto in precedenza sembra proprio riguardare loro ;)

      come tutte le cose bisogna saperle usare ;)

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  23. Nota a margine

    Nel 2017 Michael Keaton interpreterà il supercriminale Avvoltoio (un uccello, un uomo uccello, bird man) nel film "Spider-Man: Homecoming" del Marvel Cinematic Universe.
    Simpatico no?

    https://goo.gl/EsLbs6

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  24. Quante cose avrei da dire su questo film, ma cercherò di tenere a freno le mie ditine prolisse..

    E' la prima volta che mi sono sentito il cattivo di un film, perchè in questo film i cattivi siamo noi del pubblico, che non riusciamo a vedere gli attori come esseri umani, con debolezze e sogni, e che involontariamente influenziamo la loro vita con il nostro giudizio più o meno consapevole.
    Keaton rappresenta se stesso, ma potrebbe benissimo rappresentare Ellen Ripley, Harry Potter, Billy Elliot, Leila Organa.. Tutta gente che vorrebbe essere conosciuta col proprio nome e valutata per le proprie qualità professionali; invece della nanerottola affetta da disturbo bipolare e con problemi di alcol e droga di nome Carrie Fisher non glien'è mai fregato niente a (quasi) nessuno, nessuno la amava, la gente amava la principessa Leila.
    Per questo quando Keaton si spara mi sono sentito un po' una merda, e mi sono sentito così anche quando si caccia giù dalla finestra. Anche se il finale ammetto di non averlo capito: E' morto? Lo sta sognando? O stiamo assistendo a un caso di realismo magico, quindi vola per davvero?
    Anche tutti gli altri personaggi rappresentano uno stereotipo degli attori fuori dal set: Edward Norton è la prima donna che con la sua arroganza crea grattacapi sul set, Emma Stone (anche se non interpreta una attrice) è la ex bambina prodigio Che si è data alla droga. Parlando di quest'ultima l'ho incredibilmente apprezzata; dico incredibilmente perchè mi è sempre stata sull'anima, sia per la faccia che a pelle mi sta antipatica, sia in quanto rivale della mia amata Jennifer Lawrence.

    Una cosa che ho adorato di questo film, tra le tante, è il fatto che ho sentito la vicinanza degli attori, li ho percepiti come persone vere e mi sembrava di essere li con loro. Quando Naomi Watts lasciava il palco ed entrava nel camerino pensavo: ecco, questa è la vera Naomi Watts, è lei! Chiaramente è un'illusione, ma è un'illusione ben riuscita, ed è una sensazione di realismo e genuinità che non mi capitava dai tempi in cui mi guardavo i vecchi film di Woody Allen. Non so se l'illusione la crea proprio l'ambientazione da dietro le quinte (e qua a me personalmente mi influenza il fatto che in passato ho militato in una compagnia teatrale, quindi è facile per me sentirmi trasportato in un camerino). o se l'uso del piano sequenza perenne da un senso di immersione; a tal proposito apllausi per la scelta di girare il film così, visto che è un tipo di ripresa che amo (Quando guardo I figli degli uomini attendo la scena del lungo piano sequenza come un bambino che aspetta i regali di natale) e che rende questo film unico ancora più unico.

    Alcune cose ammetto che non mi hanno convinto, come ad esempio l'uso di Edward Norton, che all'inizio è una figura soverchiante ma a metà film diventa quasi inesistente. O come il rapporto tra Norton e Stone, abbozzato, lasciato a metà, incompleto e inutile.
    Piccola nota di demerito anche per il mostro-uccello metallico.. La CGI mi colpisce come l'acqua santa colpisce un vampiro, non posso farci nulla.

    Splendida l'associazione con The Wrestler, che io assolutamente non avevo colto. Ecco perchè leggo le tue recensioni. Mi rendo sempre conto di qualcosa di nuovo dopo aver sentito il tuo parere :D

    Comunque difetti o meno, film top, un inno agli attori e al mondo del cinema (malgrado l'ambientazione teatrale), per veri appassionati di questa arte. Infatti non mi capacito di come abbia fatto a vincere gli Oscar più ambiti, ma sono contento così.

    Ciao!

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    1. eccoci qua, dopo 10 giorni...

      sì, quello che dici è vero. Anche se a me questa immedesimazione cattiva manca visto che oltre che a piacermi tutto anche le volte che non mi piace qualcosa tendo ad avere rispetto o trovare il buono. Insomma, non mi ci vedo con quel pubblico capace di esaltare come rovinare le carriere di attori o registi.
      Ma hai ragione

      secondo capoverso ancora più interessante anche se secondo me Sigourney Weaver è andata molto oltre la Ripley.

      Però più che il discorso "vita privata uccisa da un personaggio simbolo" io qui parlerei di "tutti gli altri personaggi interpretati uccisi da uno simbolo", nel senso che questi attori soffrono per essere ricordati sempre in un personaggio ma non è che ambiscano a fare conoscere sè stessi, semplicemente che tanti altri loro lavori vengano riconosciuti

      insomma, la vita privata in questo discorso la lascerei da parte

      qui nel film forse un altro caso ancora a parte, non si vuole tanto essere ricordati anche per altro ma dimostrare proprio di saper recitare senza una maschera e quale migliore occasione del teatro

      io credo in un finale molto metaforico. Una possibile morte che invece è pura vita, un riuscire finalmente ad essere sè stessi, un poter volare con le proprie...gambe, un aver dimostrato cose a sè e agli altri

      un punto di arrivo

      d'accordissimo sulle cose che dici sugli altri due personaggi e anche sulla Stone che antipatica non mi è mai stata ma che nememno mi ha mai emozionato. Direi anche per me il suo ruolo più bello. Ma è brava, motlo brava. Ah, anche io sono un lawrenciano

      il film, specie grazie alla tecnica del piano sequenza e di questi due mondi -palcoscenico e vita- così intercambiabili, dà molto questa sensazione di verità, sicuramente di verità oggettiva del mondo che racconta (il teatro), a te poi anche di mimesi con i veri attori, bello

      dovrei rivederlo per captare sta cosa

      ecco, ti ho risposto e te nelle due righe successive davi le stesse due motivazioni mie, a posto

      ah, io fonderei un club dei piani sequenza, figurati...

      riguardo i problemi di sceneggiatura sui personaggi ricordo poco

      anche io cgi non sopporto ma quando è applicata a film che non c'entrano niente con lei mi affascina abbastanza

      sì sì, credo siano due film cloni, sia per il tipo di racconto che hanno che per il fatto che i due attori che li interpretano stanno raccontando anche quello che gli è successo veramente in vita e in carriera

      film bellissimo che ho sempre voluto rivedere per dare un giudizio definitivo :)

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