3.2.15

Recensione: "The Raid"



Non mi piacciono gli action movie. Davvero poco.
Non mi piacciono i film di arti marziali. Ma zero proprio.
Figuratevi quanto mai potrà piacermi un action movie di arti marziali.
Sì, ma un annetto fa ero rimasto folgorato da un episodio del discreto collage horror V/H/S 2, in particolare quello della troupe televisiva che andava ad intervistare il guru di una setta.
Allucinante, debordante, inquietante, un cortometraggio "inside" davvero magnifico.
Alla regia c'era un gallese, Gareth Evans.
Scopro poi che questo ragazzone britannico oltre a quell'episodio aveva diretto soltanto film di arti marziali indonesiane (girati in loco con attori locali poi). E scopro anche che il suo secondo film, The Raid, è considerato come un vero e proprio capolavoro di genere.
Decido di vederlo.
E sì, non c'è proprio niente da dire, The Raid per gli amanti del genere credo sia davvero un film strepitoso, così strepitoso che è piaciuto anche a me che di solito al terzo urlo da karateki e al quarto salto inizio a diventare scemo ed innervosirmi.
The Raid parte da un'idea di soggetto talmente semplice da risultar geniale.


C'è un palazzo fatiscente, un magnifico palazzo fatiscente direi, talmente affascinante da diventar protagonista più degli stessi personaggi.
Nel palazzo vive un criminale, un Signore della droga con un intero impero sotto di sè. Tutto lo stesso palazzo, altissimo, è abitato praticamente solo da suoi scagnozzi o clienti.
Il palazzo va bonificato, un manipolo di poliziotti stile Teste di Cuoio lo assalta, da qui il titolo.
(che poi buffissimo come un famoso prodotto anni 80, un insetticida, nella sua pubblicità dicesse "Raid, li ammazza stecchiti". Beh, sarebbe perfetto come slogan del film).
Gareth Evans si conferma un regista pazzesco, maestro d'azione e di tensione, esagerato, dirompente.
E' un regista che non conosce la sottrazione, tutto è esasperato al massimo.
La prima parte è degna dei migliori polizieschi recenti, sporca, tesa e verosimile. Evans usa la location in maniera divina, alternando fughe e momenti stealth, corridoi a stanze. Sembra di essere nei migliori polar francesi. A livello narrativo si ha la sensazione di essere in un videogame platform verticale, dove invece di saltare da una piattaforma all'altra si va sempre più in alto.
Poi però la maggior parte degli agenti viene uccisa (splendide alcune sequenze di cecchini) e ne rimangono solo 5. Parte un altro film, una specie di survival in cui i protagonisti invece di scappare per sopravvivere vogliono comunque andare avanti ed arrivare a lui, Tama, il sanguinario signore della droga (ottima a tal proposito una scena nel prologo).
Ed è qui, nella parte centrale e in quella appena successiva, che Evans si perde in lunghissimi combattimenti di arti marziali (ma anche di pistole e macheti) che fanno perdere al film gran parte della sua verosimiglianza con, ad esempio,  il solito fenomeno che riesce a menarli tutti anche 1 contro 10. Per mezz'ora si sentono solo urla, nessuno parla più, sono solo botte da orbi.

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The Raid non è più quella salita agli inferi così ben raccontata ma un vero e proprio film di arti marziali. Il "problema"è che questi scontri sono coreografati, ripresi e montati così bene che c'è da restarne a bocca aperta. A livello visivo c'è di tutto, colpi tremendi, salti impressionanti, macheti che tagliano, pistole che sparano, sangue ovunque, corpi che volano per le scale o fuori dal palazzo, frigoriferi che scoppiano, gente agonizzante, uno spettacolo di violenza assurdo.
Anche se le due scene più intense, per me, rimangono le due più "ferme", ossia quella del cattivo con machete che percorre il corridoio e quella con lo stesso cattivo che infilza lo stesso machete nel muro dove sono nascosti i due.
Poi a livello di sceneggiatura c'è un doppio colpo di scena, niente di che, ma importante perchè serviva qualcosa che desse una svolta al racconto. Nei buoni c'è un amico dei cattivi e nei cattivi un amico dei buoni, tutto molto credibile e ben fatto.
Prima del finale (ottimo) l'ennesimo interminabile scontro tra la guardia del corpo di Tama ed i due fratelli, uno scontro che nella realtà avrebbe provocato almeno 57 morti (le ho contate) ma che invece qua si risolve solo con qualche lieve contusione. Ma, anche questo, girato da Dio.
Mi piace anche sottolineare una frase bellissima: "Gli schermi non hanno conflitti di coscienza" davvero perfetta per come e dove è inserita.
Insomma, una grandissimo film di genere che per gran parte della sua durata piacerà anche a chi quel genere non lo ama, come me.
Complimenti.

22 commenti:

  1. Lo vidi in anteprima al Torino Film Festival del 2011, in sala scattò l'applauso a scena aperta per ben due volte. Fantastico.
    (http://viaggiandomeno.blogspot.it/2011/11/un-mercoledi-da-leoncini.html)

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    1. Vengo a leggere!
      addirittura due applausi in sala durante il film?
      wow

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    1. Immagino che per te che ami anche l'actione e le tamarrate d'autore sia davvero quasi il massimo che si possa avere... :)

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  3. "Non mi piacciono gli action movie. Davvero poco."
    Ma sono io. Allora mi fido e lo guardo. Mio padre, che è una specie di Ford 2 - La Vendetta, ha adorato questo e il sequel. Ma di lui mica mi fido tanto, quando si tratta di 'ste cose :)

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    1. Ahah, ma no, intanto semmai è Ford ad essere Tuopadre 2 . La Vendetta (rispettiamo chi viene prima).
      Per il resto io son convinto che almeno i primi 40 minuti siano una bomba per tutti, poi paradossalmente il film diventa ancora più spettacolare sì, ma più per appassionati.
      E io non lo sono, per niente.
      Dai, se va male posso dire che sono in buona compagnia ad averti portato alla visione :)

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  4. bomba! pure il 2 non e` affatto male.

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    1. Il 2 è già pronto per essere visionato :)
      Ormai le cose van finite...

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  5. Il due, se non confondo con roba simile (uff, occhi al cielo), è un action-splatter.
    Alcune scene davvero di genere (-splatter-).

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    1. Non credere che sia una brutta notizia Edo ;)

      (poi ti dirò se gli occhi al cielo avevan ragione d'essere)

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  6. Ottimo! Ricordo che vidi il trailer di questo film quando lo davano al cinema e volevo assolutamente andarlo a vedere, ma non si presentò purtroppo l'occasione. Un film d'azione e di grande ritmo che, contemporaneamente, viene bocciato dai soliti intellettualoni ma promosso da tutti gli altri...è troppo il film che fa per me! Ed il fatto che tu l'abbia apprezzato pur ammettendo che non sei un fan del genere è una garanzia! Lo vedrò di sicuro prima o poi.

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    1. Marco, guarda, non ho nemmeno il minimo minimo dubbio.
      Questo è un film dall'8 in su per te ;)

      E se è vero quello che dice Edo ci aspetta un seguito ancora più sanguinolento...

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    2. Guarda che è già uscito eh ;) e sti cazzi, degno successore.

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    3. "ci aspetta" da vedere, non d'aspettare..

      Lo so bene fosse già uscito, li ho trovati insieme ;)

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  7. A questo film ci sono arrivato tramite una notizuola pescata quasi per caso in rete, la ricordo a malapena. Santa occhiata di sfuggita! Una fusione perfetta tra regia occidentale e orientale, che riesce ad esaltare alla perfezione la mostruosa bravura degli atleti in azione! Un noir durissimo, violento ed oltremodo spettacolare, che ti scaraventa in un manicomio di pazzi karateka deliranti dopo un brevissimo preambolo che sa tanto di quiete prima della tempesta. O forse sarebbe meglio dire dell'uragano. Guarda il secondo, è ancora meglio perché c'è una sceneggiatura di più ampio respiro.

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    1. Sì, anche mio fratello m'ha detto che il secondo è ancora più bello, anzi, la più bella cosa che ha visto sull'argomento in vita sua.
      E' vero, è la fusione perfetta tra i due stili l'arma vincente. Ma quasi 3, perchè per una buona mezz'ora invece degli Usa ci vedevo i polar francesi.

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  8. Non amo l'action, ma questo mi incuriosiva. Quando hai detto che lo davano in tv sono rimasto sveglio a guardare e... beh, avevo sonno e dopo cinque minuti mi è passato.
    Davvero un ottimo film!

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  9. Gallese con nel cuore il cinema e le marziali, conobbe Iko per caso (faceva il fattorino per una società telefonica) e lo scritturo per il suo primo film Merantau, più lento e più "drammatico" ma sempre del genere Action.. qualcuno capì che aveva talento, entrambi lo avevano, e il sogno di fare il miglior film di arti marziali (da molti è giustamente definito così) ebbe così inizio, molto tempo ci volle (anni) e dopo 4mesi di lavoro intensivo per i combattimenti (addestramento con il vero corpo di polizia che si vede nel film) ne uscì questo capolavoro del genere Action.. dettagli mostruosi, regia di questo genere da applausi, tensione per 2ore, scene di combattimento come mai prima d'ora per intensità e bravura, al punto da renderlo per tanti (me compreso) il miglior film di arti marziali.. e Iko divenne una star in questo campo, il seguito buonissimo ma non hai livelli del primo (doveva essere una trilogia ma il flop al botteghino del 2 ne compromise l'uscita, flop dovuto alla lunga durata ammessa dallo stesso regista e dalla pochissima promozione della casa di produzione che non puntó per nulla su questo seguito)

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    1. ah, che bella storia hai raccontato...

      madonna, sto film (per me entrambi) è incredibile, io ODIO il genere ed ero lì a bocca aperta

      poi dopo aver visto il mediometraggio di Evans in VHS ho capito che questo è un fenomeno...

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    2. Rileggendo il commento mi è DAVVERO uscito bene ahhahah! Si a tutte le tue parole, e (probabilmente l'hai già visto) il film Netflix da lui creato e diretto, L'apostolo, mi ha convinto

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    3. risposta cumulativa, ahah

      THE RAID : guarda, incredibilmente non ho visto Apostolo. Lo iniziammo tra amici 3 diverse sere ma mi andava sempre Netflix a scatti. Ora finalmente ho risolto con l'app e magari lo vedo ;)

      MINE: esatto, il rispetto viene sempre prima di tutto

      AFTER EARTH: non sono affatto inutili, anzi, è veramente molto curioso leggerle

      ANOTHER EARTH: sì, la Marling ha un'aura particolare che la rende "bellissima", in senso lato. E' il tipo di ragazze che mi affascina, le uniche per cui non preferisco star solo

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