5.6.15

C'era una volta la trama


Ho letto, o forse me la sono semplicemente immaginata visto che non la ritrovo da nessuna parte, una dichiarazione di Sorrentino (vera? falsa? recente? vecchia?) riguardo quella che lui definisce "l'inutilità della trama".
Sinceramente verificare o no l'autenticità della dichiarazione alla fine servirebbe a poco perchè per lui parlano i suoi ultimi due film, La Grande Bellezza e Youth, opere d'arte mobili (a proposito, dice abbiano bloccato l'account di Diprè mannaggia) di cui si può dire tutto il bene che si vuole - e io col primo mi sono sbracato- ma non certamente che siano narrativamente forti.
Stavo ripensando adesso al corso che feci di sceneggiatura tanti anni fa (10?) e a come non ci fu mai stato un solo accenno alla possibilità di scrivere un film senza trama o che non poggiasse su di essa tutto il suo peso. Poi uno poteva avere stili diversi, tematiche diverse, approcci diversi ma insomma, un film senza un buon intreccio di vicende che portassero avanti il film era impensabile.

In realtà di film, correnti di pensiero ed epoche che se ne sono fregati della trama o si sono divertiti a destrutturarla ce ne sono sempre stati ma non sono certo io il cinefilo (termine che sento proprio distantissimo da me, ma di questo parleremo alla prossima puntata) che potrà dimostrarvelo con prove inconfutabili, sentite quelli bravi per questo, e semmai fatemi sapere.
Allora io, semplice appassionato di film inserito perfettamente nel mio tempo, ho cercato di vedere se sta cazzo di trama interessa davvero ancora a qualcuno, se Sorrentino è un pazzo iconoclasta oppure semplicemente uno dei tanti nuovi cineasti che all'intreccio predilige altre componenti, come lo stile, le sensazioni, la regia, il messaggio o quello che vi pare.
Sarebbe stato impossibile fare un'indagine generale, sia perchè i film, per giudicarli, andrebbero visti (ah, Cannes...), sia perchè con un così gran numero di pellicole poi il rischio era quello che si ha con le odiose ricerche "di strada", quei sondaggi alla Del Debbio per cui si chiedono cose a presunti passanti. Dovete sapere che un servizio del genere, serio o no, non potrà mai essere genuino perchè sarà sempre in mano al montaggio e a quello che si vuol passare. Chiedi a 100 persone per strada che ne pensano dell'aborto, e magari 70 sono a favore e 30 contro, poi nel servizio basta farne vedere 20 (delle 30) che sono contro e 5 (delle 70) che sono a favore ed ecco che il "reale" 70-30% si trasforma in un opposto 20-80%.
Ecco, io avrei potuto far lo stesso, scegliermi caterve di film dell'uno o dell'altro schieramento in base al messaggio che avrei voluto dare. E allora l'unico metodo genuino, incontestabile, è quello di prendere in considerazione solo i film visti da me nel cinema quest'anno, con il blog a fare fede.
Ebbene, Sorrentino non è un pazzo...
Ho visto 21 film finora in sala, buffissimo perchè 21 sono proprio (se non sbaglio) le settimane passate da inizio anno.
1 film a settimana quindi, non male.
E togliendo i due cartoni (che in questa ricerca fanno poco testo) e il vecchio "Arca Russa" (riproposto in una rassegna) dei 18 restanti potrei riassumere questo dato:

12 film non si poggiano sulla trama o ne offrono di quasi inesistenti, labili, o destrutturate

6 film danno importanza al susseguirsi delle vicende e al loro intreccio

Anche se di questi 6 film, che a mio parere sono Foxcatcher -l'unico capolavoro visto quest'anno in sala per me-, il piccolo e bel italiano Cloro, il pessimo Humandroid, Mia Madre, l'ottimo Leviathan e Child 44, solo con quest'ultimo e Humandroid mi sentirei di parlare di film narrativi tout court, mentre negli altri c'è comunque la sensazione che ci siano componenti e istanze in qualche modo superiori a quelle di raccontare una storia.
Ma o.k, li metto tutti qua.

Per il resto c'è di tutto.
C'è Birdman, un ipnotico pianosequenza che quasi per definizione (essendo 2 ore praticamente di tempo reale) non può essere altro che antinarrativo, c'è l'Italiano Medio di Maccio Capatonda che tenta timidamente di mettere una storia sotto alla sequenza di gag comiche, c'è il Piccione anderssoniano, un insieme di 50 statici quadretti senza un minimo canovaccio narrativo, c'è White God di cui potremmo scrivere il plot in un post-it, così come del resto potremmo fare con Forza Maggiore, un bellissimo film svedese tutto incentrato sui comportamenti umani, sulla psicologia, e che si basa quasi unicamente su un'unica vicenda, c'è il piccolo La Invencion de la Carne, talmente ellittico e povero nella trama che sembra quasi non averla, c'è il particolarissimo Revolution Zanj, un film-documentario sulla ricerca di qualcosa ma che, nei fatti, e' quasi privo di snodi narrativi, c'è Il Racconto dei Racconti garroniano che per struttura e fonte (le novelle) certo non affida allo scheletro narrativo la sua forza principale, c'è Youth di cui è anche inutile ripetersi, c'è il Louisiana di Minervini che paradossalmente ha il suo unico difetto proprio quando vuole sceneggiare e fare racconto delle cose che mostra, c'è lo stranissimo -e per me ottimo- Hungry Hearts di Saverio Costanzo che a differenza degli altri sembra farsi racconto ma che in realtà, se lo si analizza bene, vive quasi in un tempo fermo, psicologicamente pregno ma quasi immobile, c'è infine il Vizio di Forma di Anderson, forse in questo gruppo e tipo di analisi il film più interessante perchè lavora proprio all'opposto degli altri, mettendo nell'intreccio tantissima roba, tanti nomi, tante sottostorie, tanti riferimenti, ma così tanti che alla fine ti sembra che la storia principale non ci sia, come se ci trovassimo in una via che ha talmente tante traverse che ci confondono e ci destabilizzano e che anche nel suo corso principale ha così tanti cartelloni pubblicitari che non riusciamo nemmeno a vedere davanti a noi, la retta via.

Scusate per questo fiume di parole senza nemmeno un punto ma in un post che parla di anti-narratività era quasi dovuto.
Ma dove sono finiti quindi i grandi film narrativi, magari quelli tratti da grandi libri?
Dove sonio finite le grandi storie?
Magari ce ne sono ancora, ma la sensazione è che il cinema stia diventando qualcosa di sempre più vario, sempre più sperimentale, sempre meno assoggettato a regole o tendenze.
Ed io, personalmente, ne godo.

35 commenti:

  1. Interessante riflessione, grazie :)

    Non sono del tutto d'accordo con il fatto che un film può non avere una trama. O meglio, caratteristica fondamentale di un film per me è che deve raccontare qualcosa e altra caratteristica è che deve riuscire a raccontare qualcosa alle masse!
    Quindi il fatto è questo: se non c'è una trama vera e propria o comunque la narrazione non è propriamente canonica (non lo sono la musica, la poesia, la pittura...), ma la visione mi racconta comunque una storia e lo fa bene è un buon film, ma è molto difficile farlo.
    Penso che molti degli autori che scelgono questa strada in realtà lo facciano perchè infondo non sanno bene cosa raccontare e il risultato per me non è buono.
    Mi viene in mente un film odioso che ho dovuto spegnere "To the wonder" di Malick, di cui poi non mi sono azzardata a vedere altro (errore, probabilmente)
    Con Sorrentino non ho ancora chiusa la partita, ma anche lui non mi ha ancora raccontato molto se non "guarda guarda io so girare una scena bellissima!"
    Ora concludo eh ;-) ma se c'è una cosa che ho imparato all'università e che ritengo verissima è che se sai disegnare una cosa e la disegni, allora la conosci. Lo stesso vale per il racconto, raccontare è conoscere e far conoscere, dunque è essenziale... il modo in cui si racconta è un'altro discorso....ma stile, sensazioni, regia per me non bastano a fare un film. E forse nemmeno messaggio se non messaggio raccontato. :)

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    1. Molto interessante te, grazie.

      Allora, io, ma lo sono anche nella vita, no ho idee e posizioni forti, di tutte le cose trovo lati positivi e negativi.
      Quindi, non so se il post in questo poteva dare un messaggio fuorviante, non è che sia favorevole ai film privi di trama (o con trama debole), ma solo favorevole a questo "allargamento" nelle tecniche con cui raccontare i film.
      Per me il miglior film dell'anno è Foxcatcher, ed è assolutamente narrativo, pieno di accadimenti, cose e intrecci.
      Ma, ad esempio, il mio film preferito in assoluto è Synecdoche New York, film destrutturato se ce n'è uno.
      Non ho visto quel Malick e nemmeno il precedente The tree of life proprio per il motivo per cui a te non sono piaciuti, ossia l'assoluto esistenzialismo del tutto, l'immagine che si fa solo poesia e filosofia e tenta di bastare a sè stessa.
      Sti film mi fanno paura e ho bisogno della serata giusta.
      Che in qualche modo un film debba "raccontare" qualcosa hai perfettamente ragione, però io credo che quel raccontare, paradossalmente, non debba per forza essere unito al racconto.
      Io amo moltissimo il cinema narrativo, quello delle grandi storie, ma anche quello puramente emozionale. E sì, anche in quest'ultimo vorrei però una minima base per poggiare i piedi, un molo che mi faccia stare nella terraferma nel mare delle emozioni.
      Però, ecco. alla fine no ho regole, di grandi film se ne trovano in tutti e due i mondi.
      Molto bella però questa tua lotta per il racconto tout court, il saper acquisire, comprendere e condividere storie :)

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    2. Non ho visto il tuo film preferito, ma ne ho sentito parlare molto bene.
      Ma non ho intrapreso nessuna lotta a favore del racconto (ancora!) ;-) sono favorevole ad ascoltare chiunque voglia raccontarmi qualcosa in qualunque modo lo faccia, ma se poi mi accorgo che non stanno parlando con me, che il film è completamente autoreferenziale... mi irrito! Quindi anch'io sono per la base per poggiare i piedi generalmente

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    3. Ho capito perfettamente ;)

      Però vedi, in altre forme d'arte l'astratto non solo non è malvisto ma addirittura idolatrato. Quanti pittori hanno realizzato opere che oltre a non avere quasi "basi" di comprensione o anche solo semplicemente di forma (ossia che non si capisce che cazzo hanno disegnato) sono ammirati?
      Ecco, il cinema in questo è svantaggiato, non può mai essere opera d'arte immediata, personale e libera da "regole". ha sempre bisogno di un legame con il pubblico, quel parlare con te che dicevi.
      Insomma, un pittore poteva fare quel che cazzo gli pareva e si prendeva del genio, un regista non può farlo e se lo fa rischia il linciaggio ;)

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    4. Anche questo è argomento molto discusso e interessante. Per quanto mi riguarda se è così è svantaggiata ogni forma d'arte.
      Io penso che ci sia astratto e astratto. Molti artisti hanno usato l'astrazione solo come linguaggio e il linguaggio è necessario ad esprimersi, ma è normale che ce ne siano di più popolari e di meno popolari. Generalmente non vado d'accordo con l'arte astratta, ma prendi ad esempio Mirò o anche kandinsky, in parte della loro opera le forme vogliono ancora raccontare qualcosa, qualcosa del loro tempo. E finchè il racconto è visibile io penso sia arte, quando è pura astrazione può essere la cosa più bella del mondo, magari posso desiderare di ricoprirci le pareti di casa, ma non è più arte secondo me.
      I contemporanei per esempio hanno questa brutta abitudine di pensare che per fare arte bisogna creare un opera d'arte! E allora conservano la bottiglia del latte, la dipingono di nero, la appoggiano su un piedistallo e ti dicono che è opera d'arte.
      Per me l'opera d'arte dovrebbe essere quasi un effetto secondario... tutto deve nascere dal desiderio di comunicare e dalla ricerca del mezzo adatto a farlo, di conseguenza alla relazione spontanea che si crea tra un'opera e un pubblico nasce un'opera d'arte. E al mondo d'oggi quello spontanea assume una certa importanza (parlo di promozione, pubblicità...)
      Leggevo di recente una riflessione sul fatto che il cinema ha un privilegio sulle altre forme d'arte (e dunque non uno svantaggio) un privilegio che avrebbe il dovere di sfruttare: nasce già come strumento di comunicazione di massa. Per questo il cineasta dovrebbe pensarci bene prima di far applaudire alle masse il suo nulla!

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    5. In tutti questi commenti hai dimostrato una grossa coerenza e la capacità di saper spiegare benissimo come la pensi (oltre ad avere idee molto forti, sicuramente più delle mie).

      Riguardo l'astratto io son convinto che ogni artista (se vero artista) in quell'astrazione voleva comunicare qualcosa, quindi non posso avere l'"arroganza" di amare chi "capisco" e odiare chi invece mi sembra pure fuffa.
      Cioè, posso farlo ma almeno con il beneficio dell'inventario di sapere che probabilmente il problema è mio.
      Quindi quando te parli di fuffa, cinema o arte in generale, io apprezzo, come ti ho detto, questo tuo prendere posizione.
      Io non ce la faccio, quindi mi limito ad una mia (non) interpretazione della cosa oppure a saltarla direttamente a piè pari.
      L'arte contemporanea...
      So talmente poco di arte che non dovrei aprir bocca ma, davvero se c'è una cosa che a pelle odio è questa.
      L'intentio autoris ci è quasi sempre sconosciuta, in ogni forma d'arte, quindi mi limito a dire cosa mi ha dato una qual cosa, non potendo aggiungere altro.
      Beh, il cinema può avere quel vantaggio ma ha anche degli svantaggi, è indubbio.
      Per me alla fine è tutto facile, non parlo mai di massimi sistemi, non ne sono capace.
      Quindi che sia la Cappella Sistina o un horroraccio di serie B il mio approccio è lo stesso, che mi ha dato sta cosa?
      E fanculo tutte le intenzioni, i linguaggi, le correnti, le tecniche, le forme d'arte di serie B e serie A.

      Ma mi piace molto la tua posizione

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    6. fa piacere di essere stata chiara, so anche essere molto poco comprensibile in realtà... vado a fasi ;)
      In realtà non credo di avere posizioni forti, ma mi piace la discussione ed è principalmente in quella che espongo i miei pensieri. Se non avessi un confronto mi sentirei molto arrogante a farlo, ma col confronto è tutto diverso...
      Siccome citi la cappella sistina: i monumenti sono un discorso ulteriore.. giustissimo l'approccio che mi ha dato sta cosa? Ma un monumento è comunque cosa che ha un valore che va oltre il suo riuscire a comunicare qualcosa al fruitore di oggi. Perchè i monumenti sono anche documenti storici, testimonianze.
      probabilmente anche alcuni film stanno pian piano diventando monumenti, ma il cinema è ancora giovane

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    7. No no, o.k, la mia era un'iperbole sul fatto che alla fine sia un'opera monumentale sia une trashata fatta in 5 giorni possono darmi emozioni simili, a prescindere dall'arte di cui stiamo parlando, dall'importanza, dal significato o dal suo significato storico.
      In realtà io sono un tipo molto banale in questo, non ho ordini di grandezza, ma nemmeno nella vita.
      Campo di sensazioni, fatico a vedere le basi, i materiali, le tecniche, le grandezze delle cose.
      E' un discorso complesso ma in questi anni in cui giocoforza ho dovuto analizzarmi, ho scoperto tante cose di me.
      E ho scoperto che sono veramente un tipo strano, capace di banalizzare l'immenso o rendere immenso il banale

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    8. non mi sembra una cosa tanto brutta, se non fossimo tutti tipi strani non ci sarebbe gusto a parlare e non ci sarebbe crescita e che noia poi! ;)

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    9. Ormai Sam è la ragazza delle chat bloggistiche notturne...

      Almeno questa era di livello un pò più alto del bravoh dell'altra volta ;)

      hai ragione, il problema è che essere in un certo modo ha anche tante controindicazioni

      notte ;)

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    10. La ragazza delle chat bloggistiche notturne suona malissimo. ahahah
      Bravoh ancora non ho capito cos'è... le controindicazioni fan parte del gioco.
      Notte a te!

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    11. Ho aggiunto "bloggistiche" apposta, per dargli quel significato di "alla luce del sole" che ripara da qualsiasi equivoco ;)

      Pensa che io ti scrissi "bravoh" perchè pensavo, da nick, fossi maschio.
      Vabbeh, cambia poco nella sostanza. Buon week end

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    12. é un pensiero logico a giudicare dal nick scelto illogicamente! Mi diverte l'effetto sorpresa.
      cambia poco eppure cambia tutto ;)

      Buon weekend anche a te

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    13. No, il cambia poco nella sostanza era riferito alla vicenda del bravoh, per il resto certo che cambia, eccome!

      Poi ho scoperto che sei femmina nel tuo blog, pensa te, neo primi commenti di qua non c'era stata alcuna parola a farlo capire.
      Ciao!

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  2. mmmm
    posso dire che per una volta non mi trovi molto d'accordo?
    o meglio che per "trama" intendiamo due cose molto diverse.
    I film che hai citato (oddio non ne ho visti nemmeno la metà) secondo me una trama ce l'hanno. che poi non sia la cosa che interessa principalmente ok, ma che non sviluppino un intreccio anche minimo no, e io quello la chiamo trama, o pretesto narrativo.
    anche sorrentino, per quanto destrutturata sia, racconta una serie di eventi.

    ma forse sono io che non ho capito una cippa, anzi probabilissimo!

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    1. Sì Tulli, mi hai capito male ;)

      ho scritto

      "12 film non si poggiano sulla trama o ne offrono di quasi inesistenti, labili, o destrutturate"

      l'assenza di trama non l'ho scritta, e sinceramente nemmeno la concepisco ;)

      per me quei film non poggiano la loro importanza sulla trama, ma su altri elementi. Ma la trama ce l'hanno, tutti, labile, destrutturata o pretesto narrativo come dici te stessa.
      Però, non sono film narrativi, che vogliono raccontare una storia o il susseguirsi di vicende e il loro intreccio, ma film che vogliono mostrano mondi, stili, temtiche, sensazioni, esperimenti in cui la trama c'è ma è solo necessaria base per essere altro.
      Se di quei 12 film mi chiedessero "che trama c'ha?" sarei in difficoltà, direi poche cose e mi soffermerei su tanti altri aspetti, emozionali, psicologici o stilistici.
      Se invece, ad esempio, me lo chiedessero con Child 44 starei là a dirgli tutta la sequenza degli eventi, questa è la differenza.
      Non parliamo mai quindi di assenza di trama ma di questa come caratteristica non principale.

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    2. ok, avevo interpretato male, allora siamo d'accordo, mi è rimasto troppo impresso "a come non ci fu mai stato un solo accenno alla possibilità di scrivere un film senza trama o che non poggiasse su di essa tutto il suo peso"
      capisco il tuo discorso comunque

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    3. Ah sì sì, mi sono espresso male là. Volevo dire che in quel corso qualsiasi lavoro di sceneggiatura facevamo verteva quasi esclusivamente sulla trama. Insomma, impossibile "inventarsi" un lavoro senza trama, senza avere prima tutta quella, intendevo questo.
      Magari correggo ;)

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  3. Noi due abbiamo il brutto vizio di toglierci reciprocamente le parole di bocca. Con questo post hai in parte espresso delle cose che, da un po' di anni a questa parte (diciamo da quando la passione cinematografica si è consolidata), mi è capitato spesso di pensare. E cioè che, personalmente, la trama non rappresenta più il fulcro del film. Un film può avere una storia bellissima ed essere bellissimo; ma può anche non averne una vera e propria (diciamo, più che altro, una traccia, una sorta di direzione) ed essere bellissimo lo stesso. Non è più solo 'cosa' sviluppa, ma 'come' lo fa. E questo, credo, per alcuni motivi precisi: il Cinema sta 'invecchiando'; le trame iniziano (inevitabilmente) a ripetersi; il gusto del pubblico si sta affinando (e anche inconsapevolmente cerca colpi di scena sempre nuovi). Anche se ammetto che noto che molte persone, nonostante la trama sia prevedibile (del tipo: "...sono incinta!"), continuano a sorprendersi. Io, semplicemente, non ci riesco.
    Per cui, ripeto, la trama per me è solo una parte, neanche così importante, del tutto. Anche perchè spesso, leggendo le trame di vari film, si rischia di associarli, di pensare di poterli sovrapporre, tanto sembrano simili; quando in realtà, guardandoli, si scopre essere molto diversi tra loro. Sembrano appiattirli, le trame.

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    1. In realtà questo post poteva essere molto lungo e interessante, con mille cose da dire.
      Volevo farlo ma alal fine ho preferito solo fare una specie di gioco, una semplice statistica, senza approfondire una sega.
      Ma è la differenza tra l'appoccio intellettuale delle cose, che io non ho, o il panesalamismo che mi contraddistingue e che, malgrado tutto, mi tengo stretto.
      Per il resto sono tremendamente con te, e ti dirò di più, non solo non mi soffermo sul cosa ma a volte nemmeno sul come, ma soltanto che l'effetto che mi fa.
      Ma alla fine, come dicevo sopra, a meno che non sei un cultore delle cose, uno studioso, un cinefilo in questo caso (e adesso capisci perchè io mi senti l'opposto) che ti frega di sapere le cose? che ti frega di perchè, percome, incasellamenti e di tutto il resto?
      ti è piaciuto?
      ti ha dato qualcosa?

      non serve altro

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    2. Esatto: questo post, come il mio commento, poteva essere molto più lungo e analitico, perché le cose da dire a riguardo sono moltissime. E forse la sintesi è stato il limite che ha comportato quel po' di confusione nei lettori (lo dici anche tu nella risposta a Dolly fc: "...faccio post potenzialmente interessanti ma poi li scrivo in 20 minuti senza spiegare e approfondire nulla, solo per dare qualche suggestione"). Secondo me un altro post, più ragionato (tipo quello, fantastico, sul Racconto dei racconti), ci starebbe tutto. Perché altrimenti l'argomento rischia di risultare depotenziato.
      Comunque, tornando al 'come', credo che anche senza soffermarcisi, senza esserne pienamente consapevoli, le modalità di un film ti arrivino, diciamo a pelle.
      Secondo me, fermarsi alla trama per valutare una pellicola è limitante quanto ridurre quest'ultima alla domanda: "Sì, ma qual è la morale?"; ma questo, e qui entriamo in un altro discorso parecchio ampio, ha a che fare con l'approccio al film, ad un discorso di 'educazione' diciamo. E credo che la prova del ragionamento sia data dalla difficoltà che, personalmente, incontro alcune volte nel rispondere alla domanda: "Di cosa parla il film?". Spiegarlo non lo restituisce, bisogna vederlo e basta.

      "Ci sono film che si possono raccontare con le parole e altri, invece, che non si possono raccontare. Ci sono film che una volta raccontati potresti fare a meno di vedere e altri, invece, che soltanto vedendoli scatenano e scaricano tutta la loro forza e tutta la loro carica emotiva. Film visionari, rapinosi, sorprendenti, imprevedibili, film capaci di sfidare il nostro sguardo, film in grado di proporci esperienze emotive che senza di loro non potremmo neanche immaginare." - Gianni Canova -

      "...sono convinto che se aveste provato a scrivere un film, una sceneggiatura, capireste meglio cosa dico": tu ci hai provato? Perché se sì, ce ne devi parlare... ;)

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    3. Ginluca, io e te, solo in una cosa forse, siamo diversi.
      Tu sei uno studioso, uno che analizza le cose, uno che cita e omaggia libri, musica e arte.
      Io sono un viscerale, un istintivo, uno che vorrebbe dire sempre tutto in poche parole.
      Sto post in realtà doveva essere un "gioco" di analisi dei 21 film visti in sala, sono una divisione per categorie.
      Poi c'ho aggiunto 2,3 cose e si è creato tutti sto (bellissimo) ambaradan.
      Ma in realtà, mi conosco, sto post lo scriverei sempre nella stessa maniera.
      L'argomento è notevolmente depotenziato ma in realtà non volevo nemmeno aprirlo, solo far notare quanti film "strani" stanno venendo fuori.
      La cosa che ho fatto per il Racconto dei racconti non fa parte di me, o almeno di questo recente me. Però m'ha "fregato" perchè ormai avevo iniziato e avevo dei confini precisi (ossia il numero di novelle e la lunghezza delle stesse), non potevo smettere. E' come se a me non piacesse fare le maratone ma poi partecipo ad una mezza di cui so dove essere il traguardo. E sono un agonista, non mi fermo ;)

      Bravissimo, l'ho scritto anche io, ormai non ricordo dove.
      I film narrativi sono quelli in cui risulta anche facile rispondere a "di che parla il film?". Per quasi tutti gli altri sono parole al vento, bisogna vederli.

      La solita perfetta citazione tua chiude tutto il cerchio credo, grazie Canova ;)

      Beh, ho fatto un corso di un anno, di cose se ne sono scritte.
      E di corti anche da solo.
      Ma morirà tutto con me

      ciao!

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  4. Risposte
    1. scusa Caden era una prova...mi sembra riuscita... era ora!

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    2. Alleluia!!

      (chissà che hai fatto di diverso dalle altre volte, ma te l'avevo detto che doveva essere una cavolata...)

      ormai la prova la lascio come documento storico

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    3. ahahahah! è che tu mi avevi parlato di account e nickname mentre si trattava di fare un profilo blogger.... ehm... che sia autismo il mio?...vabbè non sai che soddisfa...praticamente ho fatto giornata ...ti ho pure già tradito su un altro blog... :DDD

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    4. Ma che ne so, account o profilo per me era la stessa cosa.
      Perseverare, sempre, e si raggiunge tutto ;)


      (o quasi)

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  5. Allora vediamo se ho capito .....
    secondo ipotetiche dichiarazioni di Sorrentino " la trama è inutile.."
    secondo te ( prendo per buona la retifica fatta a tulipan perchè ammetto che anch'io in un primo momento avevo inteso che pure per te potrebbe essere inutile...) alcuni film "non si poggiano sulla trama o ne offrono di quasi inesistenti.."
    Restando su quelli da te citati e su cui la trama non avrebbe avuto il ruolo preponderante per intenderci, io ne ho visti solo due , Birdman ed Il Racconto dei Racconti . Su Birdman mi trovi totalmente in disaccordo ...non poggia sulla trama !? è antinarrativo !? ...questo significa che non ho capito una cippa oppure non ho le idee chiare sul termine narrazione, dimmi te....
    Sul secondo potrei ammettere che si basa su trame segmentate ma pur sempre trame , anzi già il fatto che derivi da novelle intese come racconti per intrattenere e divertire un pubblico dice tutto , del tipo " C'era una volta...."
    Sugli altri non posso pronunciarmi , mentre potrei dire che sicuramente potrebbe entrare facilmente nella categoria Holy Motors che vidi tempo fa e che solo a pochi minuti dalla fine , sull'ultima scena ,ho deciso di non definire una cagata pazzesca , proprio perchè non ci vedevo trama ma nemmeno un pensiero compiuto; poi , appunto , proprio alla fine , mi ha dato l'idea di un discorso ( ...rimane una cazzata eh... anche per altri motivi....) e ti posso garantire che quello potrebbe essere l'unico film da me visto in cui ho faticato a trovare un'idea di trama ; eppure alla fine ....pur nel suo volere ....destrutturare diresti certamente tu, sempre lì casca , la trama c'era , quindi potrebbe rientrare in quelle che definisci quasi inesistenti....quasi ...appunto , inesistenti no, non credo possa esistere un film così, a meno che non si voglia considerare " film " qualsiasi cosa " ripresa " con una telecamera , anche a cazzo....allora mi arrendo.....

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    1. Birdman è completamente anti-narrativo, quasi il paradigma della cosa.
      La trama è "l'insieme degli eventi" di una data opera e. specie nel cinema e in letteratura l'intreccio degli stessi.
      Non a caso ho messo quella foto, il termine prende il nome dal tessile.
      Birdman è un pianosequenza di due ore che poggia tutta la sua forza sulla psicologia del personaggio, gli accadimenti sono del tutto marginali, paradossalmente sono più importanti i dialoghi con il suo doppio che tutto il resto.
      Il Racconto dei racconti è un film a episodi, quindi anche questo quasi paradigmamente anti-narrativo. Che poi le singole novelle lo siano, e comunque non in maniera prorompente per me, poco cambia.
      Qui state confondendo l'essere anti-narrativi con il non avere una trama, non è così.
      Io sto parlando di prima istanza, non di caratteristica generale.
      E in tutti i film che ho citato il raccontare una storia, i suoi intrecci, i suoi fatti, il punto A che porta al B, il B che porta al C e via dicendo non è assolutamente la necessità più grande. A volte è comunque una buona base. a volte quasi nulla.
      Holy motors ancora non l'ho visto e sì, in lui questo rifiuto della trama è quasi radicale.
      Abbiamo due approcci diversissimi all'argomento, tu stai cercando ci capire in ogni film se la trama è presente o no (e se forziamo le cose allora la troveremo in ogni film), io invece ho cercato di analizzare se il raccontare una serie di eventi, raccontare una vicenda sia nei film citati la prima necessità.
      E non solo sono convinto che in quei 18 non lo sia, ma ne prenderei qualcuno anche degli altri 6...

      ma vedo che in generale ho faticato a spiegarmi
      sono convinto che se aveste provato a scrivere un film, una sceneggiatura, capireste meglio cosa dico
      A Inarritu non interessava raccontare le vicende che accadono in quelle due ore, ma tutte le implicazioni psicologiche che semmai quelle vicende, ma soprattutto vicende passate che noi non abbiamo visto, causano nel protagonista.
      E a Garrone interessava creare un mondo altro, delle suggestioni, mettere insieme tanti colori e tante storie, non certo raccontare un'unica grande storia.

      Per finire reputo narrativi i film che affidano quasi tutto alla narrazione degli eventi, antinarrativi, con varie intensità, quelli che usano le storie solo come accessorio.

      Ciao ;)

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  6. Ok ...chiaro .
    Di fatto mettici un pò la mia ignoranza un pò quella tua premessa ed anche direi proprio quella foto che secondo te doveva farci capire , invece pensa un pò , mi aveva messo più confusione....
    Ora resta il fatto che ragionando sui tuoi esempi e sulle tue spiegazioni ( perchè ci ho proprio ragionato su tanto eh...non tanto per dire...avrò riletto la tua risposta tre/quattro volte ..) e ripensando a Birdman , pur nonn essendoci quelle caratteristiche evidenti della narrazione, e fermo restando che è vero , ad Inarritu interessavano più le implicazioni psicologiche che le vicende e di fatto a me fanno impazzire di gusto queste belle sceneggiature piene zeppe di dialoghi ,resta il fatto che per me , sia chiaro ora sto semplicemente cercando di farti capire la mia sensazione eh , per me anche in questo caso c'è un punto A ed un punto B, perchè tutti i ragionamenti , i dubbi , le incertezze e debolezze del protagonista procedono a mano a mano che si scontra con gli altri ; mi spiego meglio , se non ci fosse stato un confronto con gli altri lui nonn sarebbe arrivato dove arriva, ed è " l'intrecciarsi " delle vite e dei dialoghi che porta alla fine del racconto, ecco perchè in questo caso io ci ho visto il ruolo narrativo unn pò più importante di quello che può apparire.
    In conclusione ho afferrato benissimo il tuo ragionamento e sotto un certo punto di vista devo dire anch'io che sicuramente ci sono film dove la narrazione ha un ruolo minore, se penso appunto a Holy Motors.., ho avuto i miei problemi pure con La Grande Bellezza......forse è solo la mia mente che tende a cercare un filo narrativo , magari nascosto, e se non lo trova deduce che sia una cazzata.
    Buona notte dalla Dolly

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    1. Ahah, ma no, la colpa è la mia, nel senso che faccio post potenzialmente interessanti ma poi li scrivo in 20 minuti senza spiegare e approfondire nulla, solo per dare qualche suggestione.
      In realtà forse l'errore più grande che ho commesso è non distinguere tra film anti-narrativi (vedi La Grande Bellezza) e quelli semplicemente non narrativi, quasi tutti quelli dell'elenco.
      Ti voglio dare un'ulteriore semplificazione, il cinema narrativo è quello che non ti mette mai i bastoni tra le ruote, che ti rende tutto facile, che non mette mai un intoppo nel farti capire il corso degli eventi, quello che cerca di farti entrare in una storia e guidarti sicuro nel cammino.
      E' impossibile che in un film narrativo ci siano snodi di trama, flask back, sogni o quant'altro che rendano difficoltosa la comprensione per intenderci,
      Guarda, non ieri, non oggi, ma proprio adesso, mentre ti rispondevo sono andato a cercare definizioni e ho trovato quella del cinema narrativo degli albori, anni 30 hollywoodiani:

      "la storia è creata su misura in maniera da risultare piacevole, gratificante; la tecnica è la più chiara possibile; le trasgressioni poetiche o le distrazioni dalla storia principale sono ridotte al minimo, in maniera da non rallentare la narrazione e non complicare la fruizione cinematografica."

      come vedi c'avevo abbastanza azzeccato dai, considerando poi che stiamo parlando di 80 anni fa, poi la definizione e il mondo del cinema sono leggermente cambiati

      ma capirai che Birdman in quella definizione ci sta malissimo, non rientra quasi in nessuna caratteristica

      poi che TUTTI i film, o quasi, anche gli anti-narrativi, si appoggino a cose "che succedono" nel film o.k, ma lo vedi subito se uno vuole solo racconterti una storia senza tante seghe oppure vorrebbe (anche) altro.

      Per il resto io ho amato La Grande Bellezza, il Piccione, amerò alla follia Holy Motors. Non mi interessano i fili narrativi, ma cerco suggestioni

      ciao!

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  7. "...faccio post potenzialmente interessanti..." ecc ecc ecc....per carità non t'azzardare a cambiare !!!!
    Ma tu hai una vaga idea di come i tuoi post mettano in moto un modo di dialogare di ogni cosa possibile , di come proprio il tuo modo di fare, senza dare quel senso di studiato e accademico che spesso smorza la voglia di discutere, porti poi ad avere voglia di approfondire !!!???
    E' da quelle suggestioni che parte piano piano tutto !!
    Detto ciò torno al nostro narrativo/antinarrativo eh eh eh credevi che avessi finito ...no scherzo , tutto chiaro; in fondo il concetto è semplice .
    Di fatto poi io non riesco a fare una distinzione a priori del tipo ...adoro film di un tipo meno o nulla dell'altro , troppe cose concorrono al giudizio finale ; come hai notato io ho adorato Birdman a prescindere ......indubbiamente se ora mi mettessi qui a fare un elenco mio personale sui film visti saranno in maggioranza quelli che rientrano nel filone narrativi, però davvero anch'io mi faccio prendere molto dalle suggestioni, magari ne trovo tante anche in film non propriamente antinarrativi, oppure chissà , magari per detreminati motivi mi hanno talmente emozionato che non ho fatto caso a che categoria appartenessero ; d'altronde non posso certo chiamarmi una cinefila ....ma su questo dovremmo trovarci d'accordo visto la tua nota , qui da qualche parte eh eh ...
    Ahh dimenticavo ...visto che appena ho un pò di tempo cerco di recuperare tue vecchie rece di film che ho visto anch'io , ho trovato A Serious Man !!!!! ecco , non hai idea di quanto abbia amato quel film , un pozzo senza fondo di considerazioni ,da vedere e rivedere ...cosa non è quella scena iniziale che pare non prendere in nulla ....il finale...... e che interpreti !!!! Perfetto ... d'altronde i Coen secondo me hanno sbagliato poche volte ...forse mai .
    Un saluto dalla Dolly

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    1. Grazie...
      Guarda, ho appena risposto a Gianluca riguardo il tuo primo capoverso. Non è questione di non essere saccente o no (perchè di cose ne so anch'io volendo), è che so scrivere e discutere solo così, l'accademico o l'intellettuale a me mi massacrano (in tutti i sensi),

      Guarda, è impossibile dire di preferire un filone o l'altro, non avrebbe senso.
      Sai chi può fare ste distinzioni?
      Il pubblichetto stupido, quello da fiction tv. Ecco, a quello devi dare roba narrativa e mostrata nel modo più banale possibile.
      Ma chi ha un briciolo di sale in zucca e gusto non può dire di preferire a prescindere una delle due modalità, modalità che nel 90% dei casi poi si mischiano tra loro.
      No, non sei una cinefila nemmeno te, qui dentro credo non lo sia nessuno, o pochissimi.
      Ma questo sempre secondo la mia concezione ;)

      Quel film ha stupito tantissimo anche me.
      Ma, se vuoi, ci troviamo là ;)

      grazie di tutto

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  8. Buondì, non entro nel merito, ma le tue considerazioni mi spingono ad esternare un piccolo, stupido pensiero.
    Ho trovato Synecdoche New York strepitoso, interpretazione straordinaria di Philip Seymour Hoffman.
    Detto questo, trama o non trama, il film (per me) è emozione, punto
    Ciao ;)

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    1. Sai che per me è il film della vita.
      Quindi apprendo commosso questo tuo giudizio ;)

      ecco, vedi SNY e capisci che alla fine trama o non trama non te ne frega una sega ;)

      ciao ;)

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