26.9.15

Recensione "Across the River" (Oltre il Guado)


La dimostrazione che si possono fare grandi horror anche col niente.
E di come anche in Italia sia possibile.

presenti piccolissimi spoiler (ma tanto erano già nella locandina)

Circa due anni fa.
Comincia il film con qualcuno, mi pare un commissario, che esce da una scuola e trova un branco di giornalisti fuori ad attenderlo.
Lo assalgono (o assaltano?) con microfoni e taccuini.
E iniziano a parlare in una lingua sconosciuta, o no, forse è spagnolo.
Con mio fratello ci facciamo una risata e vabbeh, preso il download sbagliato, pace.
Mandiamo avanti e sentiamo una frase in italiano. Non torna la faccenda.
Lo rimettiamo dall'inizio, gli stessi giornalisti di prima parlano allo stesso modo di prima.
Ma non è spagnolo o qualche lingua straniera, è un dialetto veneto talmente stretto che non si capisce letteralmente una sega,
Rivediamo la scena 4,5 volte per farsi due risate e poi, sconfitti, lasciamo perdere.
Quel film era Radice quadrata di 3 e quel regista era un tale Bianchini di cui avevo sempre sentito parlar benissimo. Persi quel treno per via dell'ostrogoto.
Ma non ho perso quello di ieri.

Allora è possibile.
Allora è possibile anche in Italia girare horror coi controcazzi senza doversi fare il piantino sulla mancanza di budget.
Non solo, è possibile col niente anche fare film migliori di quelli che hanno tutto (Wan?).
Across the River è uno di quei classici film che ti sembra che più di ricercare il "materiale" per quello che si è scritto, è stato scritto per il materiale che si aveva.
Questa è intelligenza.
Non serve a nulla scrivere sceneggiature formidabili se poi non potrai renderle film come vorresti.
Bianchini aveva un bosco, un fiume e un borgo abbandonato.
Nient'altro.
Ah sì, una penna.
E con quella penna ha scritto, su "misura", il miglior film che poteva scrivere.
Partendo da un paio di idee formidabili.

Risultati immagini per across the river film

Quella dell'etologo che studia il comportamento animale, ovvero una genialata per mandar qualcuno, anche per giorni, da solo nel bosco, e poi quello della telecamerina nella volpe, altra grande intuizione per riuscire ad arrivare in modo originalissimo a quel borgo.
Siamo un pò in quel genere d'horror d'atmosfera che trae gran parte della forza essa dai luoghi.
Un pò Sauna, un pò Picnic ad Hanging Rock, il protagonista del film si ritroverà in un luogo "magico", perturbante, minaccioso.
Bianchini sa girare, e come muove la macchina da presa dentro il piccolo borgo è da manuale. Mille angolazioni diverse, impercettibili movimenti di macchina, la capacità di sfruttare al meglio la location (magnifica) che ha trovato. Stavolta l'ostrogoto non c'è, e non solo perchè il protagonista è uno scienziato, ma perchè non c'è bisogno di parlare. Anche questa l'ho trovata una gran cosa. In horror in cui i protagnisti solitari parlano e parlano senza alcun motivo (se non per spiegar cose che il regista non sapeva spiegare altrimenti) qua abbiamo un comportamento perfetto. Nessuna parola e, oltretutto, nessuna sensazione di trovarsi davanti qualcosa di paranormale, come è giusto che sia. L'etologo (ottimo attore) fino alla fine penserà di trovarsi accerchiato da qualche predatore animale, fino alla fine manterrà la calma e la capacità di ragionare, ottimo.
L'uso dei rumori è straordinario, così come quello dei calibrati e dosati filmini amatoriali, veramente inquietanti e affatto gratuiti, perfettamente inseriti nella storia.

Più si va avanti più avremo qualcosa che ci ricorda Blair Witch Project, e poi forse Silent Hill (non solo nel paese abbandonato, non solo nella scena della scuola ma in generale per la sensazione di trovarsi in uno di quei videogame horror di atmosfera e perlustrazione) e poi, nel finale, anche Them, capirete perchè.
C'è atmosfera, capacità di non esagerare mai, coerenza e mestiere.
Certo non mancano i difetti, ma per me sono tutti esclusivamente nella scrittura.
Ho trovato il film un pò ripetitivo, ma del resto l'unica location era un rischio in tal senso.
E ho trovato davvero strano che un bosco abbia un unico punto di accesso, e quindi anche di fuga, quello attraverso il fiume (col camper sì, ma a piedi...).
E ho trovato il film pieno di ellissi temporali troppo esagerate, passando da un giorno all'altro, dalla notte al giorno, come se in quelle 24 ore il protagonista non avesse tentato nulla.
E ho trovato la faccenda delle due gemelle qualcosa di visto e stravisto. Ma Bianchini lo usa alla grande.



E ho trovato irreale che i soccorritori non si parlassero mai quando, nel mio immaginario, ho sempre pensato il contrario.
E potrei ancora dire altre cose.
Ma sono inezie dovute a quella mia mania per cui mentre nei film "normali" mi piace tutto negli horror cerco sempre di trovare il minimo problema.
Piccole tracce di polvere sopra un gioiellino.
Come questo.

37 commenti:

  1. Me lo segno, anche io sono sempre in cerca di horror interessanti.
    E questo mi da l'idea di esserlo.

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    1. Sai che ero sicuro che tu avessi visto, e apprezzato, radice quadrata di tre e Custodes Bestiae?
      Da come scrivi invece sembra anche per te l'eventuale primo Bianchini

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  2. Segnato! Grazie per la dritta ;-) Cheers!

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  3. Di Bianchini vidi Custodes Bestiae (2004), ora non ricordo nulla del soggetto, ma ricordo bene che l'aspetto di maggior impatto risiedeva proprio nell'atmosfera, Un'atmosfera molto particolare, in effetti, che mi pervase per giorni, qualcosa di difficilmente rapportabile agli altri horror che circolavano in quel periodo, che poi son all'incirca gli stessi di ora. Dunque questo me lo segno anch'io, gli elementi essenziali perchè possa apprezzarlo credo ci siano...

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    1. Beh, se tu segni questo la tua minirece di CB fa segnare a me quello ;)

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  4. Mi hai incuriosito parecchio e mi sa che presto lo vedrò, anche perché è sempre difficile trovare film su questo genere che raggiungano un buon livello.

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    1. Si trova su mymovies in ottima qualità. Magari si trova della stessa qualità anche in rete, boh. Sì, il livello è sicuramente più che buono. ci sono tante cose che fanno storcere il naso ma insomma, ce ne fossero

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    2. Visto oggi pomeriggio: non male, parecchio inquietante.
      E pensare che da giovani ci piaceva esplorare i paesini abbandonati dei nostri Appennini.... ci dormivamo anche!

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    3. Sì, io forse ho esagerato ma volevo premiare un filmetto italiano fatto con 3 panini al salame e una troupe di 4 persone.

      Grandi! anche io ho fatto cose simili ma senza arrivare a questo punto, ti invidio ;)

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  5. Avvistato una settimana fa su Mymovies, mi aveva già convinto. Ora che ne hai scritto tu, lo recupererò al 100% ;)

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    1. Eheh visto lì ;)
      Se non hai l'unlimited e vuoi vederlo là fai un fischio che te lo faccio vedere io

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  6. Sembra curioso. E il fatto che sia italiano mi dà maggiore voglia di reperirlo!

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    1. Friulano doc ;)
      Da anni parlano di Bianchini come uno dei veri talenti italiani nascosti dell'horror. Purtroppo ho visto solo questo ancora...

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  7. e nessuna parola su renzo e lidia? dai, renzo spacca! è la parte migliore del film! :D

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    1. Mea culpa, grandissima.
      E' che, lo sai?, quella storia di raccordo l'ho trovata un pò gratuita...
      Ma di difetti ne avevo già segnalati troppi.
      Poi mi è arrivata una mail clamorosa con la quale, pur dissentendo nel giudizio finale, concordo con tutto.
      Semmai te la mando

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  8. Dal trailer sembrava interessante, con questa recensione mi spingi a recuperarlo!

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    1. C'è addirittura il trailer?
      Io, a parte quelli che mi becco al cinema per sbaglio, non ne vedo uno da 7,8 anni!
      ahaha, fammi sapere ;)

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  9. Suggestiva la foto dei luoghi, con baite e montagne in freddo autunno, più cupo di così si muore!

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    1. E anche gli animali Giovanni hanno un ruolo primario...
      Ti dico solo che lui è un etologo...

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    2. Si, ho letto nella rece. Siamo dalle parti del sotto filone "animali invasione" , tipo squalo, ecc?

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    3. Ahah, non posso risponderti ;)



      (no, sì, forse)

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  10. Ti consiglio di recuperare di Bianchini anche Custodes Bestiae. C'è sempre qualche difficoltà col dialetto (meno rispetto a Radice quadrata di 3) e ovviamente non è al livello di Oltre il guado, ma ti fa capire che l'Italia ha un patrimonio folcloristico tale che se saputo sfruttare potrebbe trainare da sola quasi tutto il cinema horror mondiale.

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    1. Tu di horror ne capisci proprio eh?
      L'hai visti tutti, sai parlarne, sei competente.
      Se non fossi una spia del KGB sarebbe bello vedersi.
      A parte gli scherzi, lo vedrò

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  11. Ne avevo già letto forse da Lucia o dal Bradipo e mi ispirava parecchio. Spero di trovarlo prima o poi, ché di horror italiani validi c'è un disperato bisogno!

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    1. Erica, credo che lo troverai facilmente.
      In caso contrario quando vuoi vederlo fammi un fischio pèerchè c'è su mymovieslive (io l'ho visto lì) e col mio account posso fartelo vedere quando vuoi

      ciao!

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  12. Letamaio di film. Gli unici discorsi che vengono fatti in sto cesso di film sono di 2 sloveni che non sono nemmeno sottotitolati. PORCATA

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    1. Vedi?

      te te chiami ABC

      io, che m'è piaciuto così tanto, dovrei aver quindi come nick le 3 lettere successive

      DEF

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    2. Se il film fa schifo non devi prendertela. Non sei tu il regista.
      Ho avuto più paura a mettermi i calzini che a guardare sto film demenziale.

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    3. No, ma figurati, ti prendevo bonariamente in giro. Per me è un gran film, l'ho scritto in tutti i modi. Sarà per il prossimo...

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  13. Un horror magnifico. Forse un pelino sono di parte essendo il regista della mia città ;) Tra l'altro radice quadrata di 3 è stato girato nei sotterranei della mia scuola, Across The river l'ho conosciuto così.

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    1. Questo è il film delle coincidenze ;)

      La prima è che, incredibilmente, parlavo di questo film a una ragazza di perugia che ieri stava tornando da torino insieme a me. Studiando etologia e parlando di cinema mi è venuto in mente Oltre il guado, che sappia io l'unico film con protagonista un etologo

      la seconda coincidenza è che la casetta della coppia anziana nel film è di una lettrice del blog, ciku

      la terza coincidenza è che la scuola dell'altro film di Bianchini è la tua

      ma pensa te...

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