23.7.19

Oltre l'immagine, viaggio nel significato nascosto dei film (10) - Twin Peaks - di Edoardo Romanella



Per "festeggiare" il decimo appuntamento con questa rubrica (analisi di film o serie molto complesse) Edoardo Romanella ha deciso di fare "l'analisi della vita", ovvero quella di tutte e 3 le stagioni di Twin Peaks.
A detta dell'autore non troverete in rete disamine così dettagliate, ricche di particolari ed esaustive (non considero ovviamente i saggi e cose del genere).
Insomma, questa dovrebbe esse na specie de piccola Bibbia de Twin Peaks.
Inutile dire che l'articolo si rivolge a chi ha visto tutte le stagioni.
Buona (lunga) lettura :)

Dunque cari lettori, se avete letto il mio articolo su Lost avrete sicuramente notato che, pur ritenendola la più grande serie televisiva mai realizzata ad oggi, ho scritto che non è affatto rivoluzionaria.
Il motivo è semplice, perché la rivoluzione era iniziata molti anni prima, nel 1990, con questo immortale capolavoro: I segreti di Twin Peaks (o semplicemente Twin Peaks), di David Lynch, scritta con lo sceneggiatore Mark Frost.
E’ stata una rivoluzione televisiva nel vero senso della parola, perché da essa hanno praticamente attinto tutte le serie successive: Lost, I Soprano, Black Mirror, Fargo, X-Files, Breaking Bad, Stranger Things, solo per citarne alcune.
Fu trasmessa in Italia per la prima volta nel 1991, e fin da subito si dimostrò un successo colossale, dove perfino la sigla iniziale è diventata cult. Ma è facile rendere una sigla musicale un cult quando a realizzarla è quel genio che si è occupato dell’intera colonna sonora, e che ha seguito Lynch nel corso di tutta la sua carriera: Angelo Badalamenti (per intenderci, quello che sputa il caffè sul tovagliolo in Mulholland Drive).
A tal proposito vi linko qua sotto un video su come è nata la colonna sonora di Twin Peaks, per farvi capire di chi stiamo parlando e di quanto sia straordinaria la sua ispirazione musicale.



Partiamo dalla trama, che vi consiglio di non saltare. Leggetela attentamente, perché in essa ho inserito diversi elementi chiarificatori. In caso non abbiate ancora visto la serie, fermatevi qui nella lettura, poiché sarà pieno di spoiler.
Twin Peaks è una tranquilla cittadina di montagna nello Stato di Washington, vicino al Canada, dove un giorno, sulla riva di un fiume (o era un lago, non ricordo) viene ritrovato il corpo senza vita di una ragazza. Il suo nome è Laura Palmer (Sheryl Lee).




Questo sarà il fulcro centrale delle prime due stagioni, attorno al quale ruotano tutti gli strani personaggi ed eventi di contorno. In primis, l’agente dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachlan), inviato a Twin Peaks per indagare sull’omicidio.






Iniziamo poi a fare conoscenza degli abitanti: Peter "Pete" Martell (colui che ha ritrovato il cadavere di Laura, interpretato da Jack Nance), Bobby Briggs (il “ragazzo” di Laura, e principale indiziato, interpretato da Dana Ashbrook), lo sceriffo Truman (Michael Ontkean), la cameriera Shelly Johnson (Mädchen Amick), Donna Hayward (Lara Flynn Boyle), i genitori di Laura, eccetera, eccetera, eccetera, non occorre che ve li presenti tutti (anche perché ci impiegherei mezza giornata). Posso solo dirvi che ogni personaggio (o quasi) è memorabile nella sua costruzione e interpretazione.
Nel bel mezzo delle indagini, a un certo punto, viene ritrovata una compagna di scuola di Laura, Ronette Pulaski, in stato confusionale e in precarie condizioni di salute. Poco dopo finirà in coma.
Mano a mano che la trama va avanti, ci vengono presentati nuovi personaggi, tutto in funzione delle indagini sull’omicidio di Laura Palmer.
Il primo episodio si conclude con Sarah Palmer (Grace Zabriskie), la madre di Laura, che guardando lo specchio ha la visione di un uomo coi capelli lunghi.

Già dal secondo episodio inizia a farsi largo una tematica molto cara al regista, quella dei sogni, in un discorso che l’amica del cuoredi Laura, Donna, fa alla madre: “E’ come se fossi immersa in un sogno bellissimo. E al tempo stesso in un terribile incubo”.
E poi nel terzo, quando Cooper parla del sogno del Tibet, o quando, per la prima volta, verso la fine assistiamo alla manifestazione diun suo sogno, dove vediamo un uomo con la barba che gli parla in metafore (il suo nome è MIKE), e un altro uomo con i capelli lunghi. Il nome di quest’ultimo è BOB (Frank Silva).



Poi ci appare Cooper invecchiato e coi capelli bianchi, seduto in una stanza con le tende rosse, e affiancato da un nano vestito di rosso e da Laura Palmer. I due gli parlano in metafore, fornendogli indizi su dove è stata uccisa la ragazza.




Per la prima volta possiamo ammirare la stanza con le tende rosse e quello strano pavimento, rimasti impressi nell’immaginario di tutti quando si parla di Twin Peaks.
A proposito, quel pavimento non vi ricorda nulla?




Questi primi tre episodi sono stati diretti e sceneggiati da David Lynch e Mark Frost.
Gli eventi proseguono col funerale di Laura, l’entrata in scena dell’agente Albert Rosenfield (Miguel Ferrer) come aiuto a Cooper, un brandello di plastica con la lettera J trovato nello stomaco della ragazza durante l’autopsia, la lettera trovata sotto l’unghia, lo strano dottor Jacoby, Ed che è innamorato di Norma ma sposato con Nadine, Andy e Lucy, la cugina di Laura (Maddy Ferguson) che è identica a lei, l’innamoramento di quest’ultima per James Hurley (che era l’amante di Laura), i conti falsificati della segheria di Catherine Martell, l’uomo con un braccio solo (che si rivelerà essere MIKE), la camicia insanguinata di Leo Johnson (il violentomarito di Shelley), l’One Eyed Jack’s e il losco Jacques Renault (sospettato di avere a che fare con l’omicidio della ragazza), il marito di Norma che esce di galera e che sembra non essere cambiato, la Signora Ceppo che ha delle strane premonizioni, Audrey Horne che si fa assumere all’One Eyed Jack’s per indagare sull’omicidio...
Questi pressappoco gli eventi che si susseguono negli episodi 4-5-6-7 (molto molto riduttivo dire così, ma lo scrivo solo per semplificare le cose), diretti e sceneggiati da registi perlopiù esordienti, ma sempre rispettando la linea generale imposta dai due creatori.
Nell’ultimo episodio della stagione (diretto da Mark Frost), Jacques Renault viene arrestato dalla polizia (Andy gli spara), e mentre è ricoverato in ospedale, Lenland Palmer (il padre di Laura) lo soffoca con un cuscino. Leo Johnson intanto lega sua moglie alla segheria per vendicarsi dei suoi tradimenti e dà fuoco all’edificio. Nel finale un misterioso individuo spara all’agente Cooper.

Questa prima stagione fu un successo assoluto, sia in America che all’estero. Un successo in cui venivano combinati ogni sorta di generi cinematografici: dall’horror, alla commedia, alla soap opera, al mistery, al poliziesco, al thriller, al demenziale, al weird, in un esercizio di tecnica spaventoso. Come a dire: “Posso fare quello che voglio”.
E a rimarcare l’assoluta qualità della serie vi narro un curioso episodio: era da poco finita la prima stagione, Stati Uniti e Russia (ex Unione Sovietica) avevano da poco posto fine alla Guerra Fredda e iniziati i vari scambi commerciali, compresi show televisivi e programmi cinematografici, tra cui questa serie.

L'allora presidente russo Michail Gorbachev ne rimase talmente ammaliato, che volle sapere a tutti i costi chi avesse ucciso Laura Palmer.

Fu così che telefonò al neo eletto presidente americano George W. Bush, per chiedere in merito alla questione. Bush rispose che non ne sapeva nulla, ma essendo anche lui un grande fan della serie, decise che dovevano scoprirlo. Così telefonò a Carl Lindner, che aveva rilevato metà della Aaron Spelling Production; ma Lindner non ne era a conoscenza, e chiamò Aaron Spelling, il fondatore; ma anche lui non lo sapeva, e chiamò Jules Haimovitz, il principale promotore e diffusore della serie; tuttavia anche lui era all'oscuro di tutto, così Haimovitz telefonò direttamente a David Lynch, raccontandogli la vicenda e mettendolo al corrente della situazione. Ma, nonostante tutto il trambusto, Lynch non glie lo rivelò. 

"Non mi interessa se di mezzo ci sono questioni di Stato. Non posso rivelare chi ha ucciso Laura Palmer" fu la sua risposta.

Veniamo alla seconda stagione. Il primo episodio inizia con una visione (o sogno) di Cooper mentre è a terra, ferito dal colpo di pistola. Gli appare un gigante, che enuncia tre frasi metaforiche: “C'è un uomo in un sacco che sorride", "I gufi non sono quello che sembrano" e "Senza le medicine lui è perduto". Tutte e tre le premonizioni prenderanno forma nel corso delle puntate (la prima si riferisce al cadavere di Jacques Reanult, la seconda a BOB e la terza a MIKE, e a tal proposito, vi consiglio di vedere la serie sottotitolata, il doppiaggio contiene diversi errori di traduzione). Poi un altro indizio: "Leo è stato rinchiuso dentro un cavallo affamato", riferendosi alla notte in cui Leo Johnson fu rinchiuso in una prigione chiamata Hungry Horse, il 9 febbraio 1988, giorno in cui fu uccisa anche Teresa Banks, a Deer Meadow, dallo stesso assassino di Laura (la lettera sotto l’unghia ne è la prova). Ergo, se era in prigione, Leo non può aver ucciso né l’una, né l’altra.


Quindi, se Leo e Jacques Renault erano con Laura e Ronette la notte dell’omicidio, ma nessuno dei due ne è il responsabile, resta dascoprire chi è il terzo uomo. Il vero colpevole.

La trama prosegue: Catherine e Josie Packard spariscono misteriosamente dopo l’incendio alla segheria, Benjamin Horne assolda Hank per uccidere Leo (che va in coma), Ronette Pulaski si risveglia dal coma e identifica il suo assassino in uno dei disegni mostrati da Cooper, Windom Earle (lo psicopatico ex collega di Cooper) intanto è evaso dal manicomio, Donna fa conoscenza con Mrs. Tremond e con suo nipote Pierre (il quale sembra avere degli strani poteri), poi conosce un ragazzo agorafobico di nome Harold Smith.
Intanto Audrey Horne viene scoperta e presa in ostaggio al One Eyed Jack’s dal fratello di Jacques Renault: Jean, che è intento a uccidere Cooper (lo ritiene responsabile della morte del fratello). Poi Lucy, la segretaria dello sceriffo Truman, scopre di essere incinta, il dottor Jacoby confessa a Cooper di aver visto Lenland Palmer uccidere Jacques Renault, Nadine si risveglia dal coma e crede di essere un’adolescente, Harold Smith conserva un diario segreto appartenente a Laura Palmer.
Inizia l'interrogatorio a Leland Palmer per l'omicidio di Jacques Renault. Benjamin Horne, dietro pressione di Jean Renault, chiede a Cooper di consegnare di persona il riscatto per Audrey. Josie ritorna da Seattle con suo cugino Jonathan. Donna diventa gelosa del rapporto tra James e Maddy e comincia a frequentare Harold Smith.
Cooper riesce a salvare Audrey, ma Jean Renault scappa (verrà ucciso successivamente).
Arriva in città Gordon Cole (David Lynch), superiore di Cooper all'FBI, che porta un foglio a quest’ultimo, ricevuto probabilmente da Windom Earle, con su scritta una mossa degli scacchi, mentre MIKE parla a Cooper di BOB, definendolo come un demone che si nutre della sofferenza degli esseri viventi.
Intanto, col progredire degli eventi, si scopre che il maggiore Briggs sta lavorando con le forze militari a un progetto segreto, che mira a prendere contatto con forme di vita extraterrestri (è straordinario il mix di questa serie: da thriller diventa poliziesca, poi sentimentale, poi horror con uno sguardo allo spiritualismo e al soprannaturale, poi gli alieni…quando lo spettatore crede di avere una risposta chiarificatrice, ecco che Lynch rimescola le carte in tavola).
La Signora Ceppo porta Cooper alla Roadhouse, dove il gigante gli dice che sta succedendo di nuovo qualcosa di terribile. Infatti nel frattempo Lenland Palmer, posseduto da BOB, sta uccidendo Maddy Ferguson. Scoperta la morte di Maddy, James Hurley lascia la città. A questo punto Cooper, intento a incastrare il colpevole dell'omicidio, raduna tutti alla Roadhouse, compresi Lenland Palmer,Ben Horne, Leo Johnson, Bobby Briggs e un anziano cameriere del Great Northern. Rivive il sogno iniziale (episodio 3x1), e riesce a sentire che Laura gli sussurra all'orecchio "mio padre" .




Con una scusa conducono Lenland Palmer in una cella, e lo chiudono dentro. E’ ora che BOB si manifesta davanti a tutti, e porta l’uomo al suicidio, sbattendo la testa contro la porta. Poco prima di morire, Lenland rivede sua figlia Laura. Il mistero è stato svelato. 
Ancora shocckati per l’accaduto, Cooper, Truman, Albert e il maggiore Briggs escono dall’edificio, e chiariscono una volta per tutte la natura di BOB, ovvero il male.
Ormai è appurata l’esistenza di due luoghi mistici, che si riconducono a una leggenda indiana: la Loggia Bianca e la Loggia Nera. La stanza con le tende rosse è una specie di purgatorio, dove gli spiriti sostano per poi passare alla Loggia Bianca o alla Loggia Nera. Nello specifico, la “parte buona” di ognuno andrà a finire nella Loggia Bianca, la “parte cattiva” (il doppelanger) nella Loggia Nera, per dirla in maniera semplicistica.
Il giorno dopo viene celebrato il funerale di Lenland, Josie Packard fa ritorno a Twin Peaks e si incontra con lo sceriffo Truman.Durante la notte, quando Cooper e il maggiore Briggs si trovano nel bosco per una gita, quest'ultimo scompare misteriosamente.Questa è pressappoco la trama fino al decimo episodio.
Da qui in poi, complici forse i cali d’ascolto, la serie scende di qualità in maniera spaventosa (il culmine viene toccato col personaggio di Windom Earle, imbarazzante). Pochi gli eventi da segnalare: gli interessi misteriosi di Josie, il ritorno del fratello di Catherine (cheaveva finto di essere morto), Nadine che torna al liceo, la scoperta che a sparare a Cooper è stata Josie, a cui segue la sua morte improvvisa (nella quale è implicato BOB).
Si riprenderà con gli interessi nell’ultimo episodio (diretto da Lynch), dove Cooper riesce a entrare nella Loggia Nera, e lì incontra nuovamente Laura Palmer (che gli dice si sarebbero rivisti dopo venticinque anni) e il nano (che gli dice che quando lo vedrà di nuovo avrà cambiato forma). Entrambe le premesse sembrano quasi studiate apposta per il successivo ritorno di questa amata serie, esattamente venticinque anni dopo.
Cooper rimane intrappolato nella Loggia Nera, e BOB si impossessa del suo corpo (il doppelanger di Cooper, ovvero il “gemello malvagio”, riesce a uscire, mentre lui rimane intrappolato). Memorabile la scena dove il suo doppelanger lo insegue, catturandolo. Un omaggio al capolavoro Operazione Paura, del fenomeno Mario Bava. Inseguire se stessi.
Parallelamente Pete Martell rimane ucciso da un’esplosione nella banca dove era andato con suo cognato a ritirare dei soldi, e Audrey Horne (che si era incatenata lì per protesta), finisce in coma.
L’episodio termina con Cooper che colpisce lo specchio con la testa, e vede riflesso il volto di BOB ghignante.




Terminata la stagione, l’ABC cancellò la serie, complice il calo d’ascolti. L’inizio della Guerra del Golfo aveva concentrato l’audience verso i telegiornali (complice anche il fatto di aver rivelato prematuramente l’assassino di Laura Palmer), e anche se l’ultimo episodio fu un successo, non bastò per rinnovare il contratto. Nonostante ciò, Twin Peaks era ormai diventata un cult a livello mondiale, destinata a rimanere impressa nell’immaginario collettivo.
Perfino I Simpson, che io definisco “la più grande creazione mai apparsa su uno schermo”, omaggiano per ben due volte quest’opera straordinaria.


Avete davvero un ottimo caffè qui a Twin Peaks…



 Nell’abito di Burns


Fuoco, cammina con me

“Nell'oscurità di un futuro passato il mago desidera vedere. Un uomo canta una canzone tra questo mondo e l'altro. FUOCO, CAMMINA CON ME.”

Arriviamo al film, che è in realtà un prequel, realizzato nel 1992, con l’intento di spiegare gli eventi precedenti all’omicidio di Laura Palmer. A differenza della serie, in cui Lynch era vincolato nell’esprimere il proprio cinema (soprattutto nel lato astratto) per esigenze di mercato (visto che era rivolta a un pubblico di ogni genere e di tutte le età), stavolta si riappropria del suo estro, e lo gira alla sua maniera: strano, oscuro, metaforico, destrutturato, bellissimo.
Curiosità: l’attrice Lara Flynn Boyle non poté prendere parte alle riprese, perché impegnata sul set di un altro film, la parte di Donna Hayward fu assegnata dall’attrice Moira Kelly. Devo dire che questa scelta non l’ho particolarmente apprezzata, sono sempre contrario al cambio di interprete riguardo un personaggio. Equivale a cambiargli l’identità.

Il film inizia a Deer Meadow, dove l’agente dell’FBI Chester Desmond viene convocato da Gordon Cole per indagare sull’omicidio di Teresa Banks.
Già dall’inizio parte il simbolismo ossessivo del film, dove gli agenti ricevono una danzatrice, che dà loro le informazioni danzando anziché parlando. Dopo la suddetta scena, l’agente Desmond spiega al collega il significato di quella danza, e il perché la ballerina portasse una Rosa Blu sul vestito (è la prima volta che viene nominata la Rosa Blu).
Arrivati all’obitorio, sul corpo della ragazza viene trovato un pezzettino di carta con scritta la lettera T, sotto un’unghia della mano. Le indagini proseguiranno nel campeggio delle roulotte dove ella risiedeva (gestito da Carl, Harry Dean Stanton). Qui l’agente Desmond trova un misterioso anello verde, e svanisce nel nulla.

Nel frattempo a Philadelphia riappare l’agente Phillip Jeffries (David Bowie), scomparso da tempo, e racconta a Gordon Cole e a Cooper di essere stato in una specie di incubo per due anni. Sta parlando della Loggia Nera, dove era rimasto intrappolato (infatti vediamo BOB, il nano, Mrs. Tremond e suo nipote lì, sono tutti spiriti malvagi della Loggia Nera, mentre il gigante appartiene alla Loggia Bianca).
Anche qui diverse sono le scene enigmatiche, come l’immagine di Cooper che rimane impressa nella telecamera di sorveglianza poco prima dell’arrivo di Jeffries. O nelle strane cose che dice lo stesso Jeffries: “Non voglio che si parli di Judy”.

 “Chi credete che sia questo qui?”

Gli eventi passano a un anno dopo, a Twin Peaks, nei giorni precedenti l’uccisione di Laura Palmer. Ci vengono mostrati i comportamenti della ragazza verso la sua famiglia, i suoi amici, i suoi compagni di scuola. E’ una ragazza che soffre profondamente, arrivando perfino a prostituirsi. Alla base della sua sofferenza c’è il padre, che la violenta da quando aveva dodici anni, guidato da BOB.
Una notte la ragazza sogna di essere insieme all’agente Cooper e al nano, nella Loggia Nera. E’ a questo punto che il nano rivela di essere il braccio di MIKE, che lui stesso si era mozzato come segno della sua “conversione” al bene (sul braccio si era tatuato la frase “Fuoco, cammina con me”).
Col progredire degli eventi apprendiamo che fu Lenland Palmer a uccidere Teresa Banks a Washington (sempre posseduto da BOB), che era diventata la sua amante durante i suoi viaggi d’affari nella città (la ragazza era drogata, e si prostituiva per comprarsi una dose). L’anello verde ritrovato altri non è che un segno lasciato dagli spiriti della Loggia Nera (in questo caso Mrs. Tremond e suo nipote) alla vittima di turno. Così è stato per Teresa Banks, così sarà per Laura Palmer, uccisa dal proprio padre, tramite irruzione durante un’orgia con Leo Johnson, Jacques Renault e Ronnette Pulanski (quest’ultima riuscirà a scappare grazie all’intervento di MIKE).
Il corpo della ragazza sarà ritrovato da Pete Martell (è l’inizio di Twin Peaks). La sofferenza di Laura (garmonbozia) sarà il nutrimento per gli spiriti della Loggia Nera.




Di rilievo in questo film è la costante presenza dell’elettricità, come del resto iniziava a essere molto presente nella seconda stagione della serie (cali di tensione delle luci, fulmini, rumore di corrente, eccetera, eccetera, eccetera).



Il ritorno

E fu così che nel 2015 il canale satellitare Showtime decise di finanziare il ritorno di questo grande progetto, stavolta lasciando al regista totale libertà d’azione.
Il risultato è Lynch allo stato puro, è cinema allo stato puro, un prodotto rivoluzionario, una delle più alte manifestazioni visive mai realizzate, anni luce avanti a ogni altra serie televisiva.
Stavolta non c’è un freno, gli episodi li gira tutti lui e decide lui cosa fare, così come era sempre accaduto per i suoi film. L’unica cosa su cui restavo perplesso derivava dalla prematura dipartita di alcuni membri del cast, come Frank Silva (BOB), Jack Nance (PeterMartell), David Bowie, o dal rifiuto di alcuni attori a partecipare a questa terza stagione, come Michael Ontkean (lo sceriffo Truman) oLara Flynn Boyle (Donna Hayward), il primo perché ritiratosi dalle scene, la seconda per dipendenza da alcool. Per non parlare poidell’esclusione di Michael J. Anderson.
Nonostante ciò, Lynch risolve al meglio questi inconvenienti, tramite effetti digitali e l’introduzione di nuovi personaggi, come ad esempio il fratello dello sceriffo Truman, che prende il suo posto fintanto che lo stesso non sarà guarito dalla malattia (è evidente che il regista vuole provare a convincerlo a ritornare nella quarta stagione, e sarebbe magnifico se accettasse, soprattutto visto il risultato).
Ritroviamo la quasi totalità dei personaggi abbandonati venticinque anni prima: Cooper che è ancora intrappolato nella Loggia Nera, dove il tempo e lo spazio non hanno importanza (“Questo è il futuro o è il passato?”), mentre la sua parte malvagia (il suo doppelanger) è impegnato in omicidi e loschi traffici; il fratello dello sceriffo che, come detto sopra, ha preso il suo posto; il vicesceriffo Hank, Lucy e Andy (che ora sono sposati e hanno un figlio), Benjamin Horne e suo fratello, la signora Ceppo, il dottor Jacoby (più strano che mai), Hank, Norma, Sheryll, e così via.
Ora l’azione non è limitata alla sola cittadina di Twin Peaks, ma coinvolge moltissimi altri personaggi e le più svariate location, praticamente l’intero pianeta Terra (New York, Las Vegas, Montana, New Mexico, South Dakota, Brasile).
Si evince fin da subito l’intento del regista nel voler dare alla serie una connotazione universale, anche dagli attori partecipanti. Stavolta il cast è estremamente variegato, dalle sue glorie storiche (Laura Dern, Naomi Watts, Harry Dean Stanton, ecc…), fino a James Belushi, Ashley Judd, l’ex atleta UFC Michael Bisping, Ethan Supee, Meg Foster, Tim Roth, Jennifer Jason Leigh, e così via, tutti fan di questa straordinaria serie televisiva, tutti che ci tenevano a far parte di questo grande ritorno (e credo che per la quarta stagione saranno molti di più).
Curiosità: quasi tutti gli episodi della stagione terminano con un concerto alla Roadhouse, dando sfoggio a grandi performance artistiche e offrendo uno straordinario omaggio alla musica, basilare in tutti i lavori del grande regista.


 Grandioso omaggio a Marlon Brando

L’azione si sposta nella cittadina di Buckhorn, dove in un appartamento viene ritrovata la testa di una bibliotecaria, Ruth Davenport, posta sopra il corpo decapitato di uno sconosciuto. A New York intanto si sta conducendo uno strano esperimento: in una stanza, un giovane è pagato per fissare una scatola di vetro; quando una sera una ragazza entra con lui e iniziano un rapporto sessuale, si materializza una misteriosa entità, che li uccide entrambi.
Nel frattempo il doppelanger di Cooper uccide alcuni dei suoi soci in affari, avendo scoperto che un ignoto interlocutore aveva ordinato loro di ammazzarlo.

 Domani...dovrei essere riportato 
in quella che chiamano la Loggia Nera

Intanto il vero Dale Cooper incontra MIKE, Laura Palmer e Lenland Palmer nella Loggia Nera, e MIKE lo conduce all’evoluzione del braccio. In rete ho letto più volte la definizione di “albero parlante”, e sono abbastanza meravigliato che nessuno abbia notato la forte carica simbolica che determina questa figura: non è un albero parlante, è un sistema nervoso centrale, un cervello che tramite impulsi elettrici controlla il corpo, quelli che sembrano rami sono i nervi. Il braccio non ha alcun potere senza il cervello, e solo materia, non può compiere il male.



Ancora una volta l’elettricità ha un ruolo determinante, e così sarà per tutta la stagione.
Il gigante (che stavolta si presenta: il suo nome è Fireman) osserva tutto dalla Loggia Bianca, e richiama a se Cooper, dicendogli che deve tornare nel mondo per fermare BOB. Così finisce catapultato nella scatola di vetro a New York, prima che i due ragazzi fossero entrati insieme nella stanza, e quindi prima della manifestazione dell’entità malvagia. Da lì viene catapultato di nuovo alla Loggia Nera, dove incontra una donna senza occhi (la quale però si capisce essere asiatica), che lo protegge da una misteriosa entità (la scena è pazzesca). Poi si ritrovano entrambi in quella che sembra essere una struttura nello Spazio, dove la donna tira una leva, e parte una scarica elettrica (probabilmente la sedia elettrica è in funzione).

La sedia elettrica è in funzione

Nello spazio aperto, Cooper vede il volto del maggiore Briggs, che nomina la Rosa Blu.



Da qui, il vero Cooper scambia il posto con un altro doppelanger, Dogie Jones, creato appositamente da MIKE. Così torna nel “mondo reale”, mentre nella Loggia Nera il doppelanger prenderà le sembianze di una pallina di metallo.

Nel frattempo il suo alter ego malvagio ha un malore mentre è in macchina, poi vomita e perde i sensi.


 Non vi ricorda nulla?


La sedia elettrica è in funzione


A Las Vegas, nelle sembianze di Dougie il suo cervello è annebbiato, sembra aver perso anche la facoltà di parlare. Una prostituta gli dà un passaggio e lo lascia al casinò. Qui gioca alle slot machine, guidato da un’immagine della Loggia Nera, e vince più di 400mila dollari. Bellissima la metafora sull’inferno.


 HELL-ooooooo


Intanto a Philadelphia, Gordon Cole riceve una chiamata: Cooper (Evil Cooper) è stato arrestato, nel Sud Dakota; Dougie/Cooper torna a casa (è sposato con Janey-E, Naomi Watts), mentre a Twin Peaks Bobby Briggs (che è diventato anche lui vice-sceriffo) informa Frank Truman che Cooper è stato l’ultima persona a vedere suo padre, prima che morisse in un incendio alla stazione; Gordon Cole e Albert vanno a trovare Evil Cooper in prigione, e lui li informa che lavorava per conto di Phillip Jeffries; Janey-E accompagnasuo marito al luogo di lavoro, e sembra che un collega giochi sporco; dei sicari intanto stanno cercando di uccidere Dougie, lasciandogli una bomba sotto l’auto (Dougie deve loro dei soldi, e il debito sarà saldato da sua moglie).



I fratelli Mitchum licenziano il direttore del casinò, pensando sia complice di Cooper; a Twin Peaks, Shelly presta dei soldi a sua figlia, li spende per sniffare coca insieme al ragazzo; il dottor Jacoby trasmette un programma di teorie del complotto e vende delle vanghe dorate; a Buckhorn, si scopre che il corpo decapitato è quello del maggiore Briggs, con l’anello di Dougie Jones nello stomaco; Evil Cooper manda in tilt l'impianto elettrico della prigione usando un telefono; a Buenos Aires un dispositivo elettronico si autodistrugge; un killer affetto da nanismo riceve una busta con una macchia scura contenente una foto di Dougie e una foto di Lorraine, uccide Lorraine, ma non riesce a uccidere Dougie.

Dopo ciò, per la prima volta ci viene mostrato il volto della persona che fino ad oggi gli spettatori conoscevano solo per nome: Diane (Laura Dern).
Cole la convince a parlare con Cooper, e la porta nella prigione dove è rinchiuso. Quando si incontrano rimane sconvolta, asserendo che quello non è Dale Cooper. Poco dopo Evil Cooper ricatta il direttore della prigione, e riesce ad andarsene dalla struttura, scortato da Ray, un suo ex scagnozzo al quale era stato ordinato di ucciderlo.

Questi pressappoco gli eventi fino all’ottavo episodio, dove si raggiunge un livello weird da fare invidia a tutta la filmografia di Lynch (escluso INLAND EMPIRE naturalmente).
Evil Cooper prova ad uccidere l’uomo, che però gli spara per primo. Ray crede di averlo sistemato, ma improvvisamente appaiono dei fantasmi di boscaioli (spiriti della Loggia Nera), che lo riportano in vita.
A questo punto la destrutturazione tocca livelli record, sia nello spazio che nel tempo (dal primo test nucleare del 45, a un rifornimento di benzina “colonizzato” da questi spiriti, agli strani messaggi che il boscaiolo pronuncia alla radio, l’origine di uno strano insetto nel 1956, a una misteriosa entità che si tramuta in BOB, alle origini dell’universo, con le supernove e le nebulose...e ancora l’elettricità).


 Hai da accendere?

"Questa è l'acqua e questo è il pozzo. Bevi appieno e discendi. Il cavallo è il bianco degli occhi e oscuro all'interno". 


 Il cavallo bianco torna più volte nella serie, 
probabile segno di sventura.



Indagando su Dougie, la polizia scopre che non esiste traccia di lui prima del 1997, e intanto Bobby, lo sceriffo Truman e Hawk fanno visita alla madre di Bobby per parlare del maggiore Briggs; la donna rivela che il marito aveva predetto il loro arrivo e dà loro un cilindro: all'interno sono scritti un luogo, una data e il nome di Cooper ripetuto due volte (il punto di contatto tra la Loggia Nera e il mondo reale); Hawk intuisce che ci sono due Cooper.
Intanto a Las Vegas, i fratelli Mitchum scoprono che il killer nano è stato arrestato, e riconoscono Cooper nelle immagini del telegiornale; l’FBI ritrova il corpo decapitato di Ruth Davenport con delle coordinate scritte sul braccio, mentre a Twin Peaks, lo sceriffo Truman e Hawk stanno studiando un'antica mappa indiana.
Poi vediamo Gordon e Albert reclutare Tammy (una nuova agente che ha dato prova di essere in gamba) come membro attivo della Blu Rose, e le spiegano il significato della Rosa Blu: in passato, quando stavano indagando su una donna, scoprirono che di essa esistevano due versioni, e nel momento cruciale una di esse sparò all’altra; quest’ultima, prima di sparire, disse di essere “come la Rosa Blu”, una rosa che in realtà non esiste. Ergo, era un doppelanger creato dalla Loggia Nera. Una presenza scaturita dall’immaginazione di qualcuno.

Per la prima volta rivediamo Audrey Horne, e scopriamo non essere deceduta nell’esplosione di venticinque anni prima. E’ sposata con un uomo affetto da nanismo, ma il loro rapporto sembra problematico.
Nel frattempo Evil Cooper ritrova Ray e la sua banda, uccide il loro capo (memorabile la scena del braccio di ferro) e poi uccide anche Ray.
Intanto Sarah Palmer sembra essere sempre più disturbata, dal momento che guarda in continuazione lo stesso incontro di boxe, o documentari di animali che ne uccidono altri (torniamo a una tematica iniziata con Velluto Blu, il superamento dei limitati problemi umani, la crudele natura del mondo, in cui si deve uccidere qualcun altro per poter sopravvivere). Alla Roadhouse, James Hurleydedica a Renee (la donna che ama) la stessa canzone che un tempo cantò a Donna e Maddy (Just You, scritta anch’essa da quel genio di Angelo Badalamenti).

In base alle coordinate sul braccio della donna decapitata, Bobby, Andy, Frank e Hawk trovano la donna senza occhi svenuta nel bosco, e la portano alla stazione di polizia; poi veniamo a conoscenza di Freddie, compagno di lavoro di James, e del suo guanto verdeche gli dona una forza soprannaturale. Stavolta non ci vuole molto a notare a chi è rivolto l’omaggio: il nome del ragazzo, il guantoche indossa sulla mano destra, James che va a controllare le caldaie... questo è Nightmare, del grande Wes Craven, e non è un omaggio casuale, visto che la serie è costantemente permeata dai sogni e...il resto lo leggerete più avanti. 




Scopriamo poi che quella che credevamo essere Sarah Palmer è in realtà uno spirito maligno della Loggia Nera.
Finalmente, dopo più di venticinque anni, Nadine libera Ed dalla sua promessa di matrimonio, e lo lascia libero di stare con Norma. Evil Cooper va a visitare Philip Jeffries (che ha preso la forma di una specie di teiera che emette vapore) per chiedergli di Judy, e quest’ultimo gli risponde che si sono già conosciuti.


Parallelamente Dougie Jones infila la forchetta dentro una presa elettrica (ancora l’elettricità) ed entra in coma, mentre la Signora Ceppo chiama Hawk al telefono dicendogli che l’elettricità è la chiave (sempre l’elettricità) e di stare attento all’uomo sotto la Luna, prima di congedarsi per sempre (l’attrice stava realmente per morire, e ha voluto salutare per l’ultima volta i telespettatori che l’hanno tanto amata).

Finalmente Cooper esce dal coma e torna in se, chiama Gordon e si dirige a Twin Peaks.


 Io sono dell’FBI

Diane nel frattempo si rivela essere un doppelanger, gli sparano e finisce nuovamente nella Loggia Nera, sotto forma di pallina dorata. Audrey Horne va alla Roadhouse col marito, si mette a ballare, ma all’improvviso scoppia una rissa. Quando implora l’uomo di riportarla a casa, lo scenario cambia: si risveglia in una stanza bianca, mentre si guarda allo specchio, terrorizzata (forse non si è mai risvegliata dopo l’esplosione).



Gordon sogna Monica Bellucci, poi rivela ad Albert l’esistenza di Jowday (ovvero Judy): Judy è un demone.

Negli ultimi due episodi, Evil Cooper si rivela essere BOB, e inizia uno scontro con Freddie, che grazie al suo guanto lo “sconfigge”. Riappare la vera Diane, che si ricongiunge con Cooper.
Cooper va alla ricerca di Laura Palmer, e trova una donna identica a lei, che però gli dice non essere Laura Palmer. Gli eventi proseguono fino allo strepitoso, memorabile finale.



Finora non ho potuto dilungarmi troppo sugli eventi mostrati nelle varie puntate, sono troppi e destrutturati sia nello spazio che nel tempo. Lynch ha aperto un milione di finestre, che si prestano ad altrettante teorie, in un trionfo del cinema, pertanto sarebbe inutile descrivere ogni episodio scena per scena (anche perché ci impiegherei davvero troppo tempo).

Torno però a ripetermi dicendo che questa serie è qualcosa di incredibile, forse, in termini qualitativi, ad oggi il prodotto più alto tra le serie televisive. Ad oggi comunque, non essendo ancora terminata, non posso esprimere giudizi in merito al fatto che sia o no più grande rispetto a Lost o Breaking Bad.
L’unico mio rammarico è l’aver appreso, nel frattempo, la prematura dipartita di altri membri del cast, rimasti nel cuore di tutti gli spettatori: Harry Dean Stanton (morto poco dopo la fine delle riprese), Catherine E. Coulson (la Signora Ceppo, morta poco dopo la fine delle riprese), Warren Frost (il padre di Donna, morto da poco tempo), il grande David Bowie e Peggy Limpton (morta da qualche settimana. Mi mancherai tanto, Norma).
Mi si spezza il cuore, ma questa è la vita, questo è il mondo.

Bene, arrivati a questo punto vi spiegherò perché questa sarà probabilmente l’ultima opera cinematografica del grande David Lynch, e forse risulterà essere non solo il più grande prodotto della sua filmografia, ma anche la più grande serie televisiva che sia mai stata realizzata.
Premetto che, ad oggi, riguardo una spiegazione posso solo avanzare teorie. Non vale lo stesso discorso fatto per i suoi film, perché la serie non è ancora terminata. Per cui ciò che leggerete da qui in poi sono solo mie ipotesi, frutto della mia mente. Non so neppure se si possa parlare di spoiler, quindi sta a voi decidere se proseguire o no nella lettura. Godetevi la TEORIA DEL FINALE.

LA TEORIA DEL FINALE


Come ho scritto all’inizio, fin dal secondo episodio della prima stagione vengono richiamati in continuazione i sogni: nei dialoghi, nelle riflessioni, e nei sogni stessi di Cooper. Mano a mano che la serie procede, questi richiami diventano sempre più frequenti, fino all’episodio 14 della terza stagione, nel quale Monica Bellucci ci rivela cos’è Twin Peaks.


 “Siamo come il sognatore, che sogna e poi vive dentro il suo sogno. 
Ma...chi è il sognatore?”


E poi lo stesso Dale Cooper, nell’episodio 17.

 “Noi viviamo all’interno di un sogno”

Quindi, signori, la soluzione ce l’avete: Twin Peaks è un sogno.
Nell’articolo su INLAND EMPIRE vi ho svelato il trucco per capire il significato dei film di Lynch, ma lo ripeto: ci sono due piani (o “dimensioni”) paralleli, dei quali uno rappresenta la realtà, e un altro è rappresentato dalla mente di un personaggio, che filtra la realtà. Il trucco sta nel capire chi sia il personaggio. Bisogna capire CHI E’ IL SOGNATORE.
Ripetendo nuovamente che la qualità visiva, onirica e simbolica di questa serie rimane qualcosa di assurdo, tuttavia questa soluzione risulterebbe già vista, e farebbe di Twin Peaks si, un lavoro superbo, ma anche l’ennesimo clone con un finale già scritto per chi conosce la filmografia di David Lynch. E Lynch è troppo intelligente per filmare un capolavoro fine a se stesso, con un finale che non si discosterebbe da opere come Eraserhead o Mulholland Drive.
Per cui, alla luce dei fatti, raccogliendo tutti gli elementi sono arrivato alla conclusione che ci possono essere solo due teorie che farebbero quadrare tutto e che consegnerebbero questa serie alla storia. Se tutto va come deve andare, allora Twin Peaks risulterebbe essere la sua più grande creazione, un capolavoro colossale mai tentato nella storia del cinema, che sovrasterebbe ogni altra serie Tv ed entrerebbe di diritto tra la più grandi opere cinematografiche mai concepite.


Prima teoria


Per capire questa teoria dovete prima leggere l’articolo su Velluto Blu, che trovate QUI. In questo caso, la soluzione è questa: il sognatore sarebbe da ricercare nel personaggio di Cooper, ma che non è Cooper. La frase pronunciata da Jeffries (David Bowie) in “Fuoco, cammina con me”, mentre lo indica è esemplare: “Chi credete che sia questo qui?”. In realtà Cooper è Jeffrey, il protagonista di Velluto Blu (interpretato dallo stesso Kyle MacLachlan).


Seconda teoria

Questa è forse la teoria più probabile, che oltretutto comprende anche la prima. Quindi possiamo dire che le due teorie in realtà sono tutt’una.
Se siete arrivati a leggere fino a questo punto, avrete sicuramente notato che il pavimento della Loggia Nera è identico al pavimento presente in Eraserhead. Poi avrete notato i riferimenti a Strade Perdute, come quando Evil Cooper è al volante della sua auto, o quando la donna senza occhi tira la leva (la sedia elettrica è in funzione).
Ma siamo solo all’inizio. Seguitemi.

La signora Ceppo, parlando con Hawk, gli dice che devono stare attenti all’uomo sotto la Luna.











E tutto il vapore che ogni tanto appare in Twin Peaks, è praticamente onnipresente in The Elephant Man. Avete presente poi la scena finale, nello spazio aperto?




Vi ricordate poi la scena del Navigatore della Gilda in Dune, quando si prepara per il teletrasporto, emettendo una specie di raggio dalla bocca? E la prima manifestazione di Judy (o Jowday), nell’episodio 8, poco prima di prendere le sembianze di BOB?








E visto che non occorre citi Velluto Blu (forse il suo film più importante in quest’ottica, e non solo), passo direttamente a Cuore Selvaggio, l’omaggio a Il Mago di Oz. La scena di sesso tra Cooper e Laura Dern (con Kyle MacLachlan al posto di Nicolas Cage), il vomito sul pavimento della stanza...



 Twin Peaks



 Cuore Selvaggio



 Il cavallo, presagio di sventure.


Laura Palmer non è morta.


Ho già accennato nel corso della narrazione ad alcuni riferimenti a Strade Perdute, ma ce ne sono molti altri. Ad esempio quando Evil Cooper in prigione parla con Diane dopo tanti anni, e lei gli chiede dove si sono incontrati l’ultima volta, lui risponde: “A casa tua”.




"A casa tua."


 E James, verso il finale di stagione, dice di essere innamorato di Renee, che però è già sposata...non vi ricorda niente?




 "Chi è Alice? Il suo nome è Renee."


L’intro di The Straight Story poi è molto simile all’intro di Twin Peaks, per non parlare delle analogie del protagonista Richard Farnsworth, che recitò la parte mentre era malato terminale, regalando al pubblico la sua più grande performance. Girò il film soffrendo, come hanno fatto anche Catherine E. Coulson (la signora Ceppo) e Harry Dean Stanton (che The Straight Story interpreta il fratello del protagonista, al quale si ricongiunge alla fine), come a voler dare l’ultimo saluto al pubblico che li aveva tanto amati. E il finale del film è di nuovo una facciata sull’Universo. A riveder le stelle.









Non è un caso poi che a interpretare Janey-E (la moglie di Dougie) sia Naomi Watts, l’indimenticabile protagonista di Mulholland Drive. E non è un caso neanche il nome di Diane.









E infine arriviamo a INLAND EMPIRE. Avete notato che l’assassino affetto da nanismo uccide con un cacciavite? E i coniglietti di cioccolato che si è mangiata Lucy? E il palazzo di Jack Rabbit (Jack il Coniglio)? E la carta da gioco che dovrebbe rappresentare Judy? E non è certo un caso che Diane (sorellastra di Jane-E) sia interpretata da Laura Dern (mia cugina, che vive a Pomona...indossa una parrucca bionda...sembra una star).







La bomba atomica è già stata sganciata su Hiroshima, su Nagasaki, nel deserto... e non possiamo farci nulla, il passato determina il futuro.





Così, alla luce dei fatti, questa serie non può non essere l’ultima opera cinematografica del grande regista, perché racchiude in se tutti i suoi lavori precedenti. Il passato determina il futuro.
Ancora non avete capito chi è il sognatore?
Il caso vuole che, una volta terminata questa terza stagione, sono andato a cercare in rete chi fosse l’attrice che interpretava la padrona di casa Palmer, e subito lessi una curiosità: la donna è la vera padrona di casa, quella che ci abita nella vita reale. La quarta parete è stata rotta, il finale è già scritto.
Non mi resta altro da fare che inchinarmi davanti a un capolavoro immortale e unico nella storia del cinema, e che sarà ricordato come la più grande serie televisiva di tutti i tempi.
Ma sul serio non avete ancora capito chi è il sognatore?
Alla fine di quella che sarà la quarta e ultima stagione di Twin Peaks, tutti gli interpreti si volteranno verso Gordon Cole, e a fare da sottofondo la musica, quella musica che la serie ha omaggiato in ogni modo possibile (magari dei Pink Floyd, a simboleggiare la definitiva rottura del muro, di quella quarta parete che separa il cinema dalla realtà).
Vi rivedrò all’inchino finale.
Tutti in piedi, e giù il cappello, davanti alla mente che ha creato tutto questo.
Il sognatore è DAVID LYNCH


9 commenti:

  1. ci sono praticamente cresciuta, twin peaks ha cambiato la concezione di serialità televisiva, ma non solo, personalmente mi ha cambiato la vita, da allora nulla è stato più lo stesso, e credo che solo un capolavoro del genere che è stato un evento che ha cambiato per sempre la tv, poteva cambiarmi la vita, da allora sono diventata cinefila, ho studiato Lynch, Twin Peaks, mi sono confrontata con altri appassionati, ho cominciato ad apprezzare il cinema horror, giallo, thriller e via dicendo.

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  2. Sai che il mio post sulle prime due stagioni più il film è attualmente quello più lungo da me scritto? Chissà perché poi...
    A parte questo Twin Peaks scoperta anche tardi, è qualcosa di pazzesco ed indescrivibile ;)

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  3. Ho trattato anche io più volte l'argomento, da me, anche di recente: non si finice mai di parlare di TP.
    A me piace anche la seconda parte della seconda stagione, non ho mai creduto alla costrizione del rivelare l'assassin.ìo.
    Twin Peaks è multimediale, non può esistere senza i libri, ad esempio. Specie gli ultimi due usciti (Audrey è uscita dal coma, viene rivelato lì, assieme al destino di altri personaggi).
    La terza stagione, sì, è il sogno di Lynch e del cinema, all'ennesima potenza. Un multimondo che entra nel nostro, con personaggi iconici.
    Una quarta stagione? Non so: le defezioni sono tante (ultima, appunto, la povera Peggy...) e quindi non saprei.
    Potrebbero allargarne la mitologia, chissà...

    Moz-

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    1. Non sapevo ci fossero i libri. Li ha scritti Mark Frost o Lynch? Mi potresti linkare i post qua sotto?

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    2. Ci sentiamo in privato ;)

      Moz-

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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