4.2.21

Recensione: "American Murder : La famiglia della porta accanto" - BuioDoc 48 - Su Netflix

 

Un grande docu-film su Netflix.
La storia di una vicenda terribile che ha sconvolto l'America, quella di Chris Watts e della sua famiglia.
Un documentario "puro", pazzesco, perchè non ha alcuna scena ricostruita, nessuna intervista, nessun raccordo, nessun racconto. Tutto quello che vediamo sono le immagini reali di quei giorni, tanto che lo spettatore rimane quasi confuso, incapace di capire se sia un'opera di fiction o no.
No, è tutto reale.
L'ennesima storia che racconta quello di cui può essere capace l'Uomo, non inteso tanto come essere umano ma come genere maschile.
Una storia che vi farà star male e vi porterà a profonde riflessioni

presenti spoiler, anche se non tanti


Una vicenda che mette veramente i brividi.
Quando mi sono approcciato a questo documentario non pensavo di ritrovarmi dentro una vicenda che, da grandissimo appassionato di cronaca nera come sono, in realtà conoscevo molto bene.
Ma una cosa è conoscere molto bene una vicenda (terribile), leggerne articoli o vedere foto, e un'altra trovarsi davanti la realtà vera degli eventi. E non del "dopo", ma del durante.
Perchè quello che fa di American Murder un documentario davvero straordinario è l'essere realizzato completamente con materiale reale di quei 2-3 giorni in cui si svolge la vicenda (a parte qualche flashbak delle vite precedenti, comunque raccontati anche questi solo attraverso documenti).
Nessuna scena ricostruita, nessuna intervista postuma, nessuna voce fuori campo che racconta, nessuna immagine di raccordo, nessuna considerazione, niente.
Semplicemente un grandissimo montaggio di una variegata quantità di materiale già esistente.
Dirette di facebook dei protagonisti, telecamere di sorveglianza, GoPro dei poliziotti, messaggi vocali ed sms, telecamere a circuito chiuso della stazione di polizia e via dicendo.
Tutto quello che è successo lo vediamo scorrere davanti ai nostri occhi semplicemente attraverso la realtà dei fatti, davvero straordinario.
Delle tantissime riflessioni che da questo documentario (e dalla vicenda dei Watts in generale) possiamo tirar fuori inizierei proprio da quella "generale" che scaturisce da quanto ho scritto fino ad adesso.
E cioè l'ennesima dimostrazione di come viviamo ormai un pò tutti in una specie di Truman Show per cui quasi ogni nostro spostamento, ogni nostro messaggio, ogni nostra azione alla fine potrebbe essere stata registrata o filmata.
Un documentario come questo 20 anni fa sarebbe stato impossibile da realizzare. Certo avremmo avuto comunque qualche immagine di repertorio (diciamo un 30%) ma per il resto avremmo dovuto aggiunger un 70% del nostro lavoro di documentaristi (indagini, interviste, riflessioni, racconto dei fatti) per completare l'opera.
Invece American Murder è un grandioso lavoro di "solo" montaggio. Da un lato bellissima come cosa, dall'altra inquietante. Ero così sbalordito di quello che stavo vedendo (ad esempio della prima visita del poliziotto in casa) che non potevo credere che tutto quello che avevo davanti fosse la realtà, che quello fosse il vero poliziotto, che quello fosse il vero Chris Watts, che quelle immagini fossero la vera realtà a poche ore dalla scomparsa della moglie e della figlia.
Invece è tutto reale.
E per finire questo pippone di preambolo è ancora più inquietante notare come American Murder potesse essere tranquillamente scambiato per un mockumentary, completa finzione, per come è costruito. Ormai ci sono prodotti in cui se non conosci le cose puoi tranquillamente prendere la realtà per finzione e viceversa.
Invece qua è tutto, ma veramente tutto, reale.



E' la storia allucinante di Chris Watts e della sua famiglia, una moglie e due bimbe molto piccole.
Se state leggendo senza sapere nulla vi consiglierei di fermarvi qua, vedere prima il doc, e poi tornare.

Il documentario comincia con delle dirette facebook.
Sono quelle che realizzava Shanann (mortacci sua che nome, sbagliallo a scrive è n'attimo...), una giovane donna con già un matrimonio alle spalle e che adesso, dopo il necessario periodo per elaborare il lutto precedente e riprendersi, ha trovato adesso quello che sembra uno splendido uomo e uno splendido padre, Chris. 
Vediamo immagini gioiose della loro famiglia, loro due e le piccole bambine.
Tra l'altro la donna scopre di essere incinta per la terza volta (vediamo in video anche il momento in cui lo fa scoprire al marito).
Sinceramente fa anche un pò "pena" (nel senso più bello del termine) vedere questa donna che riprende ogni attimo della sua vita, quasi come volesse gridare al mondo la propria felicità. La trovo una cosa al tempo stesso bellissima ma anche "pericolosa", spesso dietro a questi comportamenti ci sono grandi insicurezze e la necessità di dirsi "sì, io sono felice" in questa maniera, come se mostrandolo al mondo allora la cosa sia più vera. Che poi Shanann di sicuro non cercava il "successo", le sue dirette hanno a volte 3-4 mi piace di qualche parente e basta. E' proprio una sua necessità, dopo un periodo molto buio avere un uomo stupendo vicino a sè e due bellissime bimbe è un traguardo talmente grande da doverlo urlare al mondo.
Chris è un padre eccezionale, lo vediamo giocare  con le bimbe, amare sua moglie, essere sempre sorridente. E' un bellissimo uomo appena più che trentenne (anche se ne dimostra 10 di più..) che solo pochissimi anni prima era veramente irriconoscibile, grassottello, anonimo, spento. Adesso è palestrato, capelli rasati e brizzolati, un figo.
E, alla luce dei fatti, questo suo cambiamento potrebbe nascondere anche il segreto che portava dentro di sè, del resto sarà lo stesso poliziotto a dirgli questa cosa.
Comunque dopo soli 3 minuti capiamo che è successa una cosa veramente grave. Shanann e le sue bambine sono scomparse nel nulla. Arriva un poliziotto e qui l'effetto è straniante perchè quella prima visita dentro la casa di Chris è quella reale, una cosa che io non avevo mai visto (hanno una GoPro credo). Quindi tutte le reazioni di Chris, tutte le frasi, tutti i comportamenti, sono quelli realmente successi. Fa inquietudine quella casa stupenda e linda dove, però, sono scomparsi 3 abitanti su 4. A posteriori vedere il cellulare di lei sopra il tavolino con i messaggi di lui non letti dà veramente rabbia. 
Ma quando il poliziotto va dal vicino (ricordo, sono passate giusto 2 ore dalla scomparsa) per vedere i filmati della videosorveglianza e quel vicino confida allo stesso poliziotto che Chris gli sembra strano, ecco, vengono i brividi (ripensando, e lo dico ancora una volta, che è tutto reale quello che stiamo vedendo).
Piano piano Chris inizierà ad essere sempre di più il principale sospettato.
Fino a che non scopriremo la tremenda verità.

Questo è un documentario particolare perchè non prova ad analizzare le cose, non prova a capire le ragioni di alcuni gesti, non fa della psicologia. A qualcuno potrebbe non piacere per questo, per me è l'opposto, è il motivo per cui l'ho adorato.
Perchè lo spettatore è "limitato" a vedere le cose come sono successe, i fatti, le prove, e deve farsi un'idea da solo.
Non tanto un'idea su quando sia colpevole Chris (100%) ma profonde riflessioni sulla psicologia umana, su quello di cui sia capace l'Uomo (l'ho messo con la lettera maiuscola ma è anche un grande grido d'accusa al maschio, fare finta che queste vicende riguardino uomini e donne è ridicolo, no, il 90% delle volte siamo "noi" a commettere simili atrocità).
La figura di Shanaan al tempo stesso potrà risultare "patetica" (sempre in senso molto umano) ma anche profondamente commovente. Vedere questa donna parlare così della sua famiglia, sentire quanto credesse a quella felicità, vederla soffrire in quella maniera quando ha cominciato a non sentire più l'amore di lui e a sospettare di un'altra, ecco, spezza il cuore.
Perchè abbiamo davanti una ragazza veramente magnifica, buona, soltanto disperata perchè sta vedendo il suo amore crollare davanti a sè.
La lettera che lascia a Chris proprio due giorni prima della tragedia ci distrugge perchè è la lettera di una donna che, a costo di "annullarsi", vuole assolutamente che il loro amore torni come prima. Una donna che paradossalmente si sente in colpa (pensa ad esempio che i suoi litigi con la suocera siano il dato scatenante), che è convinta che migliorando sè stessa poi loro possano farcela. Ovviamente non è così, ovviamente Shanaan non ha colpe, ovviamente è lui il pezzo di merda che la sta prendendo in giro da sempre. Ma questa ostinazione della ragazza nel crederci, questo suo "cuore, colpiscono davvero.
Eppure i "dati" per capire che quell'uomo non c'era più erano tanti, ma quando una donna è innamorata e ha costruito qualcosa è disposta anche a non vedere niente pur di salvare tutto.
Un uomo che in 3 giorni di vacanza non chiama mai la famiglia, che in tutti gli sms mette punti esclamativi (indice di insicurezza), che non ha più appetito sessuale, che pensa solo al suo fisico, erano tante le spie.



E Shanaan aveva forse capito tutto (quei suoi sms all'amica, "piango sempre"), ma quell'amore era stato troppo grande, non poteva pensare finisse così.
Ho trovato davvero inquietante che l'amante di Chris fosse anche lei una maniaca del fitness e della palestra. Non che ci sia niente di male ma questa sua nuova passione per il fisico e questa giovane donna "uguale a lui" mi hanno dato un pò fastidio e fatto provare anche più empatia per Shanaan.
In ogni caso di persone che non amano più le altre, che non sanno come comportarsi, che fingono per piccoli o lunghi periodi, ahimè, ce ne sono milioni, anche un solo giorno credo sia capitato a tutti.
Una cosa è questa, un'altra quello che sarà capace di compiere quell'uomo.
Fa specie dirlo ma la parte più "bella" del documentario è anche quella più tragica.
Quell'uomo al poligrafo che finge di essere sincero, la chiamata dell'amante, la confessione al padre, poi quella alla polizia (polizia che ho trovato davvero ottima, molto perspicace e molto umana).
Sinceramente analizzare quei fatti mi fa molto male e poi se qualche lettore ha voluto comunque leggere fino a qua senza vedere prima il film almeno si salva da troppi spoiler.
Mi limiterò solo a scrivere due frasi, due frasi che mi hanno ucciso.

"Cos'ha la mamma?"

e poi

"No, papà, no"

Fossi una donna avrei paura in questo mondo. Sono talmente tanti ormai i casi di femminicidio che sembra che dietro ogni uomo possa nascondersi un mostro, anche nei casi, come in quello di Chris, in cui non c'era un solo campanello d'allarme.
Che ognuna di voi possa trovare un uomo che la ami sempre, che la rispetti sempre, che la faccia sentire felice.
Non un uomo perfetto, che di uomini perfetti non ne esistono.
Ma se riuscite ad amare in primis voi stesse allora, di conseguenza, avrete anche molte più possibilità di trovarlo quell'uomo che vi farà sentire felici perchè non dipenderete da lui, perchè non vivrete in una felicità "forzata" che vi raccontate da sole (o che raccontate al mondo), perchè se non starete bene avrete la forza di reagire.
Amatevi.
 E solo amandovi sarete amate e saprete amare nel miglior modo possibile


26 commenti:

  1. Questo documentario assieme a The Bridge , su prime video , sono quelli che in assoluto mi hanno colpito di più, anzi questo mi ha fatto più rabbia e l'altro mi ha dato un senso di impotenza come nessun altro documentario.
    Un consiglio : se siete persone sensibili non vi ci approcciate, guardate altro.

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    1. Concordo amico/a

      Ma sai che The Bridge stavo per vederlo tanti tanti anni fa, e anche più volte, e poi sempre rimandato?

      Ma lo conosco bene, mi era stato consigloiato più volte. Grazie di avermi segnalato che è su Prime

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  2. Dal rapporto morboso con i social alla inquietante scena dello smascheramento post-poligrafo penso che questo documentario sia una vera e propria esperienza di Incubo. Soffocante e senza vie di fuga, gran bel prodotto.

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  3. Non so che dire.
    Ti confesso che avevo creduto all’ipotesi che le figlie le avesse uccise lei.
    Cosi a mente fredda.
    Infatti la parte finale dove ammette tutti i capi d’accusa mi ha lasciato un po’ così...
    Poi che han fatto rivedere il momento in cui tornava a casa ...Shannan infatti non poteva starci.
    Incredibile come lui possa avere premeditato tutto.
    Voleva disfarsi della vita vecchia per cominciarne una di nuova.
    Sai che ho da guardarmi L’avversario di Nicole Garcia?
    Lo conosci? È ispirato da una storia vera , quella di Jean-Claude Romand che si è comportato in pratica alla stessa maniera di Watts.
    Poi leggo tutta la tua recensione, son curioso di che vai a parlare su una storia del genere , sto parlando di questa rece.
    Ciao

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    1. No dai, come potevi credere a quella cazzata ;)

      Certo che ho visto L'Avversario, vicenda incredibile...

      Tra l'altro ci fecero pure un altro film su Romand, A tempo pieno, che ho pure recensito (l'avversario invece lo vidi prima del blog)

      E' una vicenda diversissima da quella di Watts però eh, epilogo simile a parte

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  4. Si sì....che vuoi farci la realtà supera la finzione.
    Un po’ alla sua innocenza ci speravo ...nel senso che non credevo fosse riuscito ad uccidere le figlie.
    Però la realtà schiaffata così in faccia nel momento in cui lui confessa , mi ha fatto male.
    Ho letto la tua rece.
    Non c’è tanto da aggiungere.
    Ma una ricostruzione simile con immagini reali non era stata fatta anche per Dead Zaccary?
    Adesso son curioso di vedere anch’io The bridge.
    Su Romand ne parlavano in un altro blog soffermandosi sul libro di Carrere.
    Poi qualcuno che è intervenuto ne è uscito pure con il film.
    E son riuscito a recuperarlo.
    È che la vicenda del bugiardo mi ha preso un po’ sul personale.
    Per tre anni ho nascosto anch’io la verità ai miei .
    Non so se te l’ho mai raccontato.
    Ho mentito sulla mia promozione al terzo anno di superiori e son riuscito a tenere botta con la menzogna per tre anni.
    Finché son stato” costretto “ a confessare la verità.
    Ero molto giovane.
    Poi dai commenti usciti sul quel post ho visto che non ero manco l’unico che ha mentito .
    Insomma ero in buona compagnia.
    Pazzesco


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    1. Beh, ma se non fosse stato lui sarebbe stato lei, la vicenda paradossalmente sarebbe stata solo più mostruosa...

      Ora non ricordo Dear Zachary nel dettaglio e per l'osservazione che ho fatto va ricordato proprio nel dettaglio.. (ad esempio già se ci fosse una voice over in alcuni punti l'intervento esterno sarebbe maggiore che qua)

      no, non sapevo assolutamente della tua vicenda...

      davvero strano che per 3 anni non si sono accorti che eri una classe indietro a quella che dovevi ;)

      ma sono vicende che conosco bene, non mie mie ma di persone vicine a me

      sì sì, capita a tanti. Poi vanno visti caso per caso, ci sono casi che non fanno male a nessuno se non a chi mente

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    2. Madonna Giuseppe averti conosciuto prima...!
      Potevo si ripetere l’anno facendo finta di essere a quello successivo.
      Finché non venivo promosso davvero , come suggerisci te.
      Non ci avevo mica pensato allora..poi non c’era manco internet.

      No mi limitai a dire ai miei a fine anno scolastico che ero stato prima rimandato a settembre quando invece ero stato bocciato, poi a settembre dissi che ero stato promosso ma che non volevo piu continuare gli studi e andai a lavorare in fabbrica.
      Erano anni che potevi farlo.
      Poi ripresi la mia vita in mano a diciotto anni e recuperai gli studi che avevo lasciato indietro.
      Non mi vergogno di quei tre anni nella menzogna.
      Son serviti a farmi maturare.
      Non penso nemmeno di essermi fatto del male.
      Certo non è una cosa di cui andar fieri ma penso che se potessi tornare indietro rifarei gli stessi errori.
      Perché son soddisfatto di tutto quello che è successo dopo nella mia vita e credimi non sarei sicuro che correggendo quell’errore di quando avevo 15 anni avrei fatto la cosa giusta in futuro.
      Di quei tre anni ricordo che c’è stata attorno a me una specie di coltre omertosa.
      Tutti sapevano ma nessuno parlava.
      Lo sapevano i miei amici che frequentavano la stessa scuola e con i quali ho continuato ad uscire assieme.
      Io non parlavo e loro non chiedevano.
      Lo sapevano i loro genitori ...che erano paesani con i miei , ma nessuno parlava.
      Ti dico che da poco ripensando a quella storia mi è venuto pure il dubbio che l’omertà degli “adulti” fosse causata dal fatto che questi pensassero che l’artefice di questa menzogna fosse mia madre.
      Che si vergognasse di dire che ero stato bocciato ..per la seconda volta pure ( ero già stato bocciato in prima).
      Adesso non credere che fossi un asino eh...so che il pensiero magari ti ha leggermente solleticato 🤔 semplicemente non mi impegnavo a studiare ...non ero maturo.
      Ero sempre distratto dalla tele ..erano gli anni di Drive in , Hazzard , Dallas ..i Visitors ..mamma mia i Visitors !
      Facevamo dei simposi sui Visitors a scuola..altro che studiare!
      Mi promettevo di studiare la notte ..svegliandomi a mezzanotte facendomi una moka di caffè, ma non sapevo manco cosa fosse la sveglia e quindi dormivo come un ghiro.
      Maledetti anni 80 colpa loro se non ho dato quello che dovevo negli studi.
      Mia madre quando glielo ho confessato perché a diciotto anni volevo riprendere gli studi facendo le serali.
      Quattro anni in due in una scuola privatista ( scelsi geometra perché aveva meno materie da studiare -era ragioneria che mi avevano bocciato) e il terzo anno completo presso una scuola pubblica .
      Mia madre mi chiedeva perché volessi partire con i primi due se in teoria da quello che sapeva lei dovevo passare subito al terzo -quarto anno .
      Fui costretto allora a confessare la verità..-alla mamma che
      mi apostrofo’ con un bestemmione.😂
      La cosa fini in questo modo senza strascichi.





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    3. Ma figurati che ti "giudico", hanno bocciato due volte alle superiori anche me, ahah

      E ho finito le superiori giusto perchè so andato in una scuola privata credo (anche se non ho fatto più anni in uno)

      Comunque non la considero una bugia grave, alla fine avevi comunque avuto il coraggio di smettere e andare a lavorare, che fossi stato promosso o bocciato era la stessa cosa...

      In ogni caso mi riconosco sia nel tuo assoluto non studio (evidentemente abbiamo avute due famiglie che ci sono state poco dietro in questo e noi ne abbiamo approfittato) che nel tuo racconto di quelle particolarissime omertà che si creano

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    4. Si la mia famiglia si fidava ..mia madre più che altro.
      Mio padre delegava l’istruzione dei figli a lei.
      E mi è stata dietro eh.. è sempre stata in gamba almeno fino alle medie poi evidentemente avendo lei forse la terza media o quegli anni era la quinta elementare più uno non è che potesse avventurarsi su logaritmi e altre diavolerie ecc..😂
      Ah e non è che mi bastonassero se sbagliavo o cose del genere no...son io che son stato troppo immaturo.
      Mi son “svegliato” dai diciotto in su.

      Ah ho visto The bridge su Amazon : insomma ..non c’è paragone con American Murder.
      La si parla di gente che si toglie la vita saltando da un ponte ..non so .
      Il suicidio è sempre una scelta.
      Però non aggiungo altro a meno che non me lo chiedi direttamente qua.
      Magari hai intenzione di scriverci una recensione prima o dopo sul ponte.
      Ciao

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    5. No, i miei purtroppo non mi sono stati dietro, ero terribilmente libero. Ma ovviamente, come sempre, le colpe sono solo mie, e infatti riguardo la scuola, come te, ho dei sensi di colpa davvero grandi

      The Bridge lo vedrò perchè il tema del suicidio mi interessa molto e mi è stato vicino più volte. Non parlo tanto di me stesso (quello solo una volta, ormai sono tanti anni che pur nelle difficoltà amo tanto vivere) ma di cose che mi sono capitate vicino o hanno rischiato di capitarmi vicino

      quindi credo lo vedrò, anche solo per fare qualche considerazione o conoscere qualche considerazione

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    6. Non hai capito.
      Io non ho sensi di colpa così grandi.
      Cioè alla fine non è che desiderassi fare una certa scuola a 14 anni o che volessi imparare un mestiere.
      La scuola di ragioneria fu quasi una scelta obbligata ( dai miei)...ma veramente se avessi scelto un altro indirizzo non penso che le cose sarebbero cambiate..per come ero.
      Infatti la moglie mi rimprovera di non essermi imposto com i miei alla fine della terza media.
      Ma che mi imponevo a fare?
      Non avevo minimamente idea di cosa fare ne con la scuola ne con il lavoro.
      Mi ci son voluti tre anni per capire cosa volevo dalla vita.
      Il posto fisso!
      Qualsiasi posto fisso e mi son adoperato per raggiungerlo.
      Ma te perché sensi di colpa con la scuola?
      Non ti sei laureato..?
      Si , non era quello che volevi?

      Son contento che non ci pensi più a farla finita.
      Ne avevi già parlato una volta..più o meno direttamente qua nel blog.
      O almeno io l’avevo capito tra le righe.
      Non pensarci più.
      Un abbraccio


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    7. Ho sensi di colpa perchè sono stato 7 anni senza aprire un libro, credo sia una cosa abbastanza vergognosa che non è "pulita" da una laurea col massimo dei voti

      mi prenderei a schiaffi

      riguardo la seconda parte non c'è assolutamente nessun rischio, c'è stato solo 7 anni fa e mai più riproposto

      anzi, sinceramente mai avuta tanta voglia di vivere e far cose come adesso, anche se riguardo un aspetto molto importante c'è una grande tristezza e una grande mancanza

      quindi stai tranquillo ;)

      e grazie

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  5. Vidi questo film senza sapere nulla, perché attirato dal sottotitolo: "The family next door". Mi rimandò immediatamente al libro di Ketchum. Mi aspettavo una storia carica di orrore, così è stato. Il documentario è perfetto, nemmeno io avevo mai visto niente di simile. Probabilmente, l'idea di costruire un film attraverso queste modalità può segnare il genere. Sta di fatto che entrare nella vita e nella morte di questa famiglia della porta accanto è un'esperienza sconvolgente. All'inizio faticavo a credere che potesse essere tutto "reale", che quelle immagini fossero davvero autentiche. Quella felicità condivisa sui social, carica di tenerezza e malcelata tristezza, inquieta e disorienta fin dall'inizio. Gli abbracci di quel padre che pare l'uomo perfetto, che gioca e sorride con le figlie, sembra incredibile provengano dallo stesso uomo che strangolerà con una coperta le sue due bambine di quattro e tre anni. Vedere il modo in cui si è comportato nelle ore e nei giorni seguenti è davvero tremendo. Lui che chiede alla tv che ritornino a casa, quando il giorno prima ne aveva seppellito i corpi. Dio mio, che orrore di persona. Una storia atroce, anche (forse soprattutto) per coloro che restano. Penso ai genitori di Shanann, per esempio. Alle sequenze conclusive in tribunale. Così come la confessione al padre, la prova del poligrafo, gli sms di lei, la mostruosità di quest'uomo che accusa la moglie. Agghiacciante tutto ciò. Mi ha scosso profondamente.
    E poi, oltre ai "fatti", all'atroce vicenda narrata in questo doc che potremmo definire "asettico" (in senso buono: mi riferisco alla sua narrazione priva di sciovinismo, di esaltazione della vittima, di condanne e prese di posizione, di psicologia spicciola), ecco, oltre a tutto questo, ci sarebbe tantissimo altro da dire a proposito del nostro rapporto coi social, dell'oscena bassezza di cui l'uomo è capace, di femminicidio, di violenza di genere, delle menzogne che sappiamo raccontare e raccontarci, di quanto possiamo tacere, quanto siamo disposti a perdonare, quanto siamo capaci di fingere, in ogni senso possibile, e tanto altro ancora. Ma penso a quelle due bimbe che entrano nella camera dei genitori (il luogo che secondo certa psicologia è il primo mondo che il bambino vuole scoprire e conoscere, la prima soglia da attraversare) e trovano la madre morta, e questo stronzo che le porta via, loro sedute in auto col cadavere della mamma, e loro che ovviamente si fidano, è il loro papà, lo stesso uomo che le ha abbracciate così tante volte, le sua mani sono le più sicure del mondo, non potrebbe mai far loro del male...

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    1. al solito, grazie per impreziosire questo spazio, non ho veramente niente da commentare...

      (molto bella la cosa della "soglia"...)

      e anche quel riferimento all'abbraccio, così simile poi a come sono state uccise

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  6. Forse non le ha nemmeno strangolate. “Non abbiamo mai – nessuno aveva mai pensato che le ragazze fossero vive quando le ha portate fuori al sito petrolifero”, ha detto Wrenn.
    Invece Watts ha detto che quando è arrivato lì, ha ucciso per la prima volta Celeste e l'ha buttata nel pozzo, spingendo Bella a chiedergli: “Mi succederà la stessa cosa come CeCe?” Ha detto le ultime parole che Bella pronunciò mentre la uccideva furono: “Papà, no!” .
    Tornando a casa nostra, il caso è la fotocopia di Carlo Lissi. Accoltella la moglie dopo un rapporto sessuale, e sgozza la figlioletta e il figliolino mentre dormono. Poi va a guardare i mondiali di calcio e inscena una rapina. Si era innamorato di un'altra donna e la famiglia era qualcosa che si è trovato addosso fino a dventare ingombrante. I suoceri, la comunità..Il soffocare giorno per giorno per restare in un ruolo che non vuole. Il diorzio sarebbe stato un cataclisma

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    1. Non so quale sia la verità ma paraddossalmente quella che dice Watts, ovvero di quel viaggio in macchina con loro vive e la madre morta e quel suo ucciderle lì, è solo peggio per me

      Sì sì, molte analogie. In realtà ho letto, conosciuto e visto su you tube almeno 200 casi di cronaca nera e questa tipologia (credo la peggiore) del marito che uccide la compagna e poi i figli è diffusa, di casi ce ne sono davvero tanti

      tra l'altro questo che citi te di Motta Visconti l'ho conosciuto appena una settimana fa, in un canale you tube che seguo di una ragazza

      https://www.youtube.com/watch?v=INl7GuowyGo&ab_channel=L%27occhiocreepydiYoutube

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  7. Sul fatto che non ci fosse un solo campanello di allarme ho qualche perplessità. Questo non lo possiamo sapere. Quello che sappiamo è che ad esempio a Carlo Lissi stato diagnosticato un disturbo narcisistico di personalità. E questo disturbo, come altri, porta con sè eccome dei campanelli di allarme, segnali che però non sono semplici da cogliere. Per riallacciarmi al tuo discorso finale, è solo amando sè stessi e fidandosi delle proprie intuizioni e sensazioni che si riescono a cogliere questi segnali e prendere le distanze da questi predatori emotivi che a volte, oltre a prendersi il tuo tempo e le tue energie, purtroppo si prendono anche la tua vita in senso letterale.

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    1. perfettamente d'accordo su tutto

      è anche vero che a volte pur amando sè stessi e "capendo tutto" non c'è comunque la forza di fuggire da certe situazioni e da questo tipo di uomini (o donne)
      è come se il fuori (da quella relazione) faccia più paura del dentro o come se si pensi che sicuramente prima o poi andrà meglio

      predatori emotivi non l'avevo mai sentito, molto bella (e terribile) come espressione

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    2. eh sì...una definizione perfetta di ciò che sono i narcisisti maligni & compagnia bella. Riconoscere e fuggire da queste persone non è semplice, anche perché hanno una carica seduttiva e manipolatoria in grado di ingannare chiunque. Però nel privato la maschera a un certo punto cade, anche se questo avviene quando è troppo tardi per l'altro, ormai "agganciato" a doppio filo.

      Quello che molti non sanno è che questi soggetti prediligono un certo tipo di persone: sensibili, emotive, trasparenti, oneste ma dalla bassa autostima...sono i loro complementari naturali. Se una persona si riconosce in questa descrizione e riconosce nei propri rapporti passati la cifra della tossicità è bene sappia che può uscirne, ma solo lavorando su di sé.

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    3. guarda, non so chi sei ma mi vengono i brividi a leggerti perchè hai descritto in un modo impressionantemente simile quello che mi è successo questi ultimi due anni

      stavo con una ragazza meravigliosa (veramente, non un difetto) e precisamente come dici te, sensibile (tanto), emotiva (tantissimo), trasparente (come mai incontrato nessuna), onesta (anche troppo) ma dalla bassa autostima.
      Questa sua bassa autostima, questo non suo capire quanto fosse splendida e quanto fosse dal primo giorno che l'ho vista (colpo di fulmine) ad ancora oggi l'unica per me l'ha portata a grandissime insicurezze (dovute anche ad un sentimento immenso che mi dimostrava) che io non ho saputo affrontare.
      E, impaurito, invece di aiutarla mi sono irrigidito, sono cambiato e sono diventato per alcuni mesi una persona mai stata in 42 anni e che mai più sarò. E proprio questo ha percepito lei, il mio essere un narcisista e un manipolatore. Qualcosa che, ti giuro, è lontanissimo da me. Ma quei mesi in cui siamo caduti entrambi in quel loop infernale (dovuto a un sentimento troppo forte e a tante paure per me, paure che secondo me ora nessuno dei due ha più ma non stiamo più insieme) lei è stata talmente male che è dovuta andar via. E non solo ha fatto la cosa giusta in quel momento ma solo grazie a questo suo andar via e, come hai detto, questo suo lavorare su sè stessa (e anche io nel frattempo) secondo me avremmo poi avuto la condizione ideale, perfetta, per ritrovarsi ed essere quello che, in realtà, siamo sempre stati per me, una coppia magica

      insomma, quel dolore non avrebbe dovuto esserci ma visto che c'è stato secondo me poteva essere solo la base per qualcosa di stupendo. Non c'è coppia al mondo di innamorati che può essere più forte se non è passata anche dal dolore e dal lavoro su sè stessi

      ma purtroppo questo ricominciare figlio dello stesso dolore non c'è stato. E l'unica cosa che si può fare, se davvero si ama l'altro, è rispettare quella scelta. E' durissima quando si sa chi si è, cosa si prova, cosa si era in due, i muri che grazie a lei si son superati.
      Ma bisogna accettarlo e, anche se con difficoltà, con la "gelosia", con una mancanza dell'altro pazzesca, tifare l'uno per l'altro

      grazie di questo commento

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  8. Potresti rivedere questa tua considerazione finale e darti , darvi un altra possibilità .
    Se ci tenete entrambi.
    E se entrambi avete il cuore libero altrimenti no.
    D’altronde l’unica cosa certa nella vita è la morte.
    Il resto è soggetto alle più disparate variabili.

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    1. no Max, è finita, è veramente finita, oltre ogni evidenza :)

      ed è anche arrivato il momento che su questo spazio non ne parli più

      ma sei stato davvero dolce :)

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  9. "... come fossimo in una fantascienza in cui, però, abbiamo la fiaba al posto della scienza, il mondo convive in uno status quo in cui tutte le sue credenze esistono davvero...

    Il Kratt di Neve comincia a parlare.
    E i suoi discorsi sull'amore mettono i brividi.
    Lui li ha visti tanti, lui è stato acqua, lui scorreva ovunque, solo adesso che è diventato neve qualcuno lo ha fermato, dandogli una forma.
    Arriviamo a vertici di poesia davvero altissimi.
    Ma in effetti - si parla di amori assoluti, capaci di annullarsi e scomparire per la felicità dell'altro, capaci di amare in senso lato, volere solo che l'altro sia felice"


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    1. :)

      ma lui è lo splendido Kratt di neve, noi siamo solo piccoli esseri umani

      e io c'ho provato anche ad arrivare a quell'amore assoluto ma poi quando giri la testa e non c'è quel corpo da stringere e quel volto da vedere c'è poco da fare, torniamo esseri umani che sbagliano con i loro piccoli e grandi egoismi, con le loro mancanze

      ora davvero, basta, non ho mai saputo se Ali ogni tanto viene a leggere qua ma le ho fatto un giuramento proprio ieri e voglio mantenerlo anche qua nel blog

      andiamo avanti, tutti

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