13.11.14

I Tesori Segreti di Jolly Roger (N°7) Film sui Lupi Mannari - PARTE 2 - anni 80 e 90

Prosegue l'interessantissimo viaggio di Jolly (di cui trovate le precedenti puntate nella scheda relativa sotto l'intestazione del blog) alla ricerca della figura del Licantropo in tutta la storia del cinema,  e possibilmente in opere, tranne in rari casi, non conosciutissime.
Questo viaggio, a mio parere, ha anche qualcosa in più, non è solo mera cinefilia o passione individuale, ma anche occasione "culturale" per conoscere meglio questo archetipo.
Dopo la prima puntata siamo adesso agli anni 80 e 90. Restate collegati, domani chiuderemo con i 2000.

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Per questa puntata della rubrica (e pure per la prossima che arriverà a strettissimo giro!), ho scelto di tornare sul tema di una puntata precedente, cioè il Lupo Mannaro nel cinema horror J
Nella prima parte si era parlato di due fattispecie: il classico Uomo Lupo, una persona (inizialmente) normale, solitamente un uomo di fede e di buoni principi, che durante una notte di luna piena viene morso da un uomo lupo e diviene egli stesso vittima della Maledizione. Figura tragica, condannata ad una lotta tra la sua fragile condizione umana e la Maledizione che lo porta ad essere un pericolo mortale proprio nei confronti delle persone che più ama.
Dall’altra parte, i Licantropi (esempio: L’Ululato, film del 1981): essi non sono per niente figure tragiche, anzi…se la spassano proprio! Si trasformano a proprio piacimento, vivono come in branco in piccoli villaggi sperduti nei boschi dedicandosi al divertimento, alle orge e alla caccia (ovviamente intendo caccia di persone :-)
Ora lasceremo stare l’Uomo Lupo a piangere sé stesso e i Licantropi a sballarsi nei boschi, per parlare di una fattispecie diversa: il Lupo Mannaro!
Egli è una figura con un risvolto filosofico e spirituale, una creatura che conosce la ferocia del lupo ma allo stesso tempo conserva la propria umanità. Non è né completamente vittima né completamente carnefice. Mantiene un piede fermo nella civiltà, ma contemporaneamente avanza zampettando in un inesplorato mondo selvaggio, riscoprendo istinti rimasti sopiti nella natura umana a causa di millenni di civilizzazione.
Il Lupo Mannaro è (più o meno) in grado di controllare la propria “malattia”, anzi…riesce persino a sfruttarla a suo vantaggio, garantendosi un riscatto, se non addirittura il successo, nella società moderna.
Il Lupo Mannaro ha ricevuto una Maledizione ma la trasforma in un Dono, quello di poter liberare una forza sconosciuta, travolgente, inumana, che sostituisce – anzi perfeziona – la sua più debole struttura umana.
Beh…messa giù così, sembra che diventare lupo mannaro sia una figata!
Ma non è proprio così, ci sono ovviamente anche i lati negativi…e la sua figura, nel cinema horror, resta comunque prevalentemente negativa.
Comunque, tornando alla puntata, qui di seguito sono elencati una serie di film che trattano il tema del Lupo Mannaro. Non sono proprio tutti sconosciuti come vorrebbe la rubrica, anzi, ce ne sono due stra-conosciutissimi, ma c’è qualche chicca davvero underground, meritevole di essere recuperata. Se nella prima puntata si era parlato di film sugli uomini lupo abbastanza datati, risalenti addirittura al 1935 (il primissimo!) fino al 1981, ora ripartiamo da lì, con questi cinque film targati anni 80 e 90.
E poi domani si torna ancora con un flash sui Lupi Mannari anni 2000!

An American Werewolf in London - Un Lupo Mannaro Americano a Londra (1981)


Questo film è conosciutissimo perché, per la prima volta, il tema dell’uomo lupo è stato trattato con meno gravità rispetto al passato, in un contesto horror che sconfina nella commedia e nel grottesco.
Gli anni passano ma questo film resta affascinante. Sarà forse per la sua semplicità e per la sua genuinità. Per le splendide atmosfere. Per l'azzeccatissima colonna sonora. Per qualche colpo sulla sedia che ti fa pigliare.
Sicuramente, “Un Lupo Mannaro Americano a Londra” è il miglior film sul tema “lupi mannari” nonché uno dei migliori horror della storia del cinema.
Ti fa sentire dannatamente dentro il film.
Sembra di stare lì insieme a David ed al suo amico Jack, nella lugubre “Locanda dell'Agnello Macellato” (che peraltro è un pub che esiste ancora, anche se il nome non è mai stato quello), gustandosi una birra nel mezzo della campagna dello Yorkshire, con fissi su di sé gli sguardi diffidenti dei campagnoli. Sembra di passeggiare insieme a loro due, al chiaro di luna, nelle tetre brughiere, mentre si avverte il ringhiare di una bestia che si fa sempre più vicino… 
Effetti speciali fantastici nella famosissima trasformazione da uomo a lupo (chi è che non l’ha mai vista una volta nella vita?!?), geniale inoltre la contrapposizione tra la spontaneità moderna di stampo americano, da una parte, e l’irreprensibile e rigido approccio inglese, carico di gravità e rispetto dei misteri persi nella storia dei tempi.
Blue Mooooon…Now I'm no longer alone…
Semplicemente un MUST.

In compagnia dei Lupi – “The Company of Wolves” (1984)



Film strano, fantasy e onirico. Non proprio horror, è più un gotico fiabesco. In sostanza è la rivisitazione della fiaba di Cappuccetto Rosso in chiave metaforica.
In questo senso infatti la Licantropia assume le sembianze di una metafora della crescita della giovane protagonista: ella ha paura del lupo (da leggersi come la "belva che si nasconde dentro l'uomo"), ma allo stesso tempo ne è attratta. E’ affascinata dall’idea di abbandonarsi a quegli istinti selvaggi che il suo corpo, considerando anche la pubertà, inizia a sentire. Non è però solo una questione di sessualità, ma anche di ribellione: ella sente la voglia di cambiare la propria vita, di fuggire via, di abbandonarsi alla libertà – anche in contrapposizione alla rigida educazione fino a quel momento ricevuta.
Il film è molto ben realizzato, l'attrice, Sarah Patterson, è molto brava (mi chiedo come mai poi non abbia sfondato nel cinema).
E' un horror classico, di quelli che puntano più sull'atmosfera e sull'ambientazione per creare paura, quindi vedendolo con gli occhi di oggi (alla luce degli horror moderni) appare molto lento. L'atmosfera lugubre del bosco fa effetto e la poesia del film conquista, però il film è vecchiotto e la sua età si fa sentire.
Comunque è un film di nicchia, cioè per pochi, ha molti fans in giro che ne esaltano la bellezza; io a dir la verità non sono fra questi, ma ne rispetto i gusti e mi spiace che non arrivi a me tanto quanto arriva a coloro che lo apprezzano così tanto.



Unico Indizio: la Luna Piena – “Silver Bullet” (1985)



La notte, la luna piena, la nebbia, i boschi, in mezzo a tutto ciò una piccola, sperduta cittadina americana di provincia.
Cittadina in cui – come succede sempre nei romanzi di Stephen King - ognuno ha il proprio ruolo e la propria caratterizzazione, curata e credibile. Un film carico di sentimento: mi riferisco al rapporto tra la sorella ed il fratellino, purtroppo semiparalizzato. Gli screzi, i litigi, le piccole incomprensioni quotidiane – alle quali si contrappongono le successive riappacificazioni, l'unione, la fiducia reciproca.
E’ davvero carica di sentimento, ad esempio, la scena che segue uno scherzo mal riuscito – a causa del quale la sorella cade e si rompe le calze. Il fratellino, la notte, entra in camera di lei e le porta tutti i propri risparmi (3 dollari!), affinché lei possa ricomprarsi le calze. Lei prende quel che è giusto e gli restituisce il resto, perdonandolo.
E’ facile rappresentare mostri, lupi mannari o vampiri…quello che è difficile è rappresentare il rapporto tra parenti, padri / madri / figli o fratelli…perché la profondità di quel rapporto non può essere resa con scene plateali, ma solo tentando di raffigurare l’immenso carico di affetto che si cela dietro a quelli che sembrano piccolissimi, trascurabili, gesti quotidiani.
Il loro rapporto tra fratellino e sorella, inizialmente conflittuale, trova il culmine nel momento in cui la sorella, di fronte al racconto del fratellino (che le rivela di aver visto un lupo mannaro!) – fa una cosa che nessun altro fa, né i genitori, né il simpatico zio: decide di credergli.
E quando credi a qualcuno che ami, non puoi permetterti di riservarti il benché minimo dubbio che egli non ti stia dicendo nient’altro che la pura verità. Ci vuole un profondo amore per concedere ad una persona la gioia di essere creduti in tutto, quanto più assurde paiano le cose che ti sta rivelando.
I due lotteranno insieme, per stanare il Lupo Mannaro, che si cela sotto una delle facce fintamente buone del loro paesino…

Wolf – La Belva è Fuori (1994) 



Wolf non è un vero e proprio horror, è più che altro un film drammatico e d’azione, però merita di essere citato in questa puntata perché rappresenta esattamente il tema del Lupo Mannaro: il protagonista, morso da un uomo lupo, non resta vittima della maledizione che riceve…bensì riesce a controllarla, per sfruttare a proprio vantaggio le immense possibilità che offre.
Jack Nicholson interpreta la parte di un editore cinquantenne, messo da parte dalla ditta per cui lavora per essere sopravanzato da un collega antipatico, un giovane arrembante senza scrupoli (che peraltro “inciucia” con sua moglie ;-).
Tradito da tutti, Jack troverà – nella “malattia” ricevuta dal morso – uno spirito più selvaggio e combattivo e la forza di riscattarsi, non solo in carriera ma anche in amore…


Gabriel Knight II: The Beast Within (1995)




Ecco, qui nel finale parto per la tangente…
Gabriel Knight 2 non è un film, è un gioco del pc!
Più precisamente, è un’“avventura grafica”, del genere “punta e clicca”. In pratica, chi gioca interpreta un personaggio che va in giro ad esaminare oggetti, li raccoglie, li combina in qualcosa di utile, legge documenti, racimola indizi, risolve enigmi, dà la caccia al Male...
Pur essendo un gioco, è anche (e soprattutto) un film a tutti gli effetti, con una sua sceneggiatura e interpretato da attori veri, in cui noi siamo i protagonisti e sulla base delle nostre scelte avanziamo nella trama, che ci regala nuovi filmati man mano che proseguiamo.
Gabriel Knight, scrittore di libri horror, si trasferisce in Baviera, vicino alla Foresta Nera. Qui viene avvicinato da alcuni contadini, che chiedono il suo aiuto perché il bimbo di uno di loro è stato divorato da un lupo. Non un lupo normale…ma un lupo che “sapeva quello che stava facendo”, i cuoi occhi erano agghiaccianti e consapevoli.
Qui parte la nostra avventura, che ci porterà sulle strade del pericolo e del mistero, fino a trovarsi coinvolti in un Club di cacciatori, il cui capo è una figura gigantesca, affascinante e maestosa: il Barone Friedrich Von Glower.
Bello, ricco, nobile, colto….con una filosofia di vita improntata sulla selezione sociale darwinistica, sulla ricerca degli istinti più reconditi e sul piacere, ma che, nel contempo, cela profonde oscurità…e che metterà a seria prova le nostre più ferme convinzioni.
Sono particolarmente legato a questo film, è un ricordo agrodolce, perché mi ha permesso di proiettarmi in una fiaba virtuale in un momento in cui la mia vita reale era insopportabile.


11 commenti:

  1. I film li ho visti tutti ma non ho mai giocato con l'ultimo, un tempo adoravo le avventure grafiche (anche se ancora sono bloccata in una stanza di syberia da 15 anni vabeh) ''Un lupo mannaro americano a londra'' è uno dei miei preferiti sui licantropi, come non amarlo con quella scena di trasformazione! Vorrei però citarne un'altra di scena che non ha nulla da invidiare a questa ahahaha https://www.youtube.com/watch?v=B611ROsP7Vc fa smascellare! Ho amato anche ''In compagnia dei lupi'' e confesso che ho goduto quando il lupastro si è magnato la signora in giallo ahahaha!

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    1. ah ah ah! niente può eguagliare la trasformazione del "lupo mannaro contro la camorra"! Parlavo proprio oggi di sto film con Caden, magari un giorno qualcuno lo recensisce qui :-) Tra l'altro nel momento finale quando mette la maschera, anziché ululare si sente che squittisce, sembra più un uomo topo che un uomo lupo. Comunque complimenti se hai visto tutti questi film! Intendo soprattutto "in compagnia dei lupi", è un film che non hanno visto in tanti

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    2. anche io adoravo le avventure grafiche...mannaggia ora non ho più tanto tempo per giocarci

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  2. Introuzione spettacolare Marco.
    E le differenze tra Uomo Lupo, Licantropo e Lupo Mannaro davvero interessantissime, mai saputo ce ne fossero.
    Per i film ne ho visti solo due ma bastano e avanzano.
    Sì perchè uno., Unico indizio la luna piena, è un bellissimo ricordo per me, visto che son quasi sicuro sia stato il primo libro di King che ho letto (forse a 7 anni?).
    Ricordo ancora che c'erano anche le "figure", le immagini oltre il testo.
    Il film lo ricordo pochissimo, anche leggendoti ritorna fuori poco, ma avevo al massimo 9 anni, sicuramente sarà stata un'esperienza fantastica per un bambino che amava perdersi nell'horror.

    Per Un Lupo Mannaro Americano a Londra vado oltre ROmina e vengo con tutte le scarpe dalla tua parte.
    Non il più bel film di sempre sui licantropi ma uno degi 5 horror più belli che abbia mai visto.
    E ho pure le prove per dirlo, in quella classifica che feci sugli horror più importanti della mia vita.
    La trasformazione non solo non sfigura rispetto al cinema di adesso, ma non è mai più stata replicata a quel livello, qualsiasi effetto visivo avessero avuto.
    E non solo a livello tecnico ma anche emotivo, empatico.

    Lavoro enorme, complimenti

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    1. addirittura spettacolare, grazie. In realtà è tutta roba che ho trovato su internet in vari siti, inizialmente mi sembrava suonasse un po' grottesco sottolineare queste differenze tra tre figure che tutti, me compreso prima di approfondire, consideriamo uguali...ma effettivamente nel cinema e quindi anche nella cultura popolare rappresentano cose diverse. Insomma sto giro mi son divertito perchè mi son letto un po' di roba carina ;-)

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    2. Anch'io serbo ricordi nostalgici per la fascinazione che provavo quando, da ragazzino, sfogliavo "Unico indizio la luna piena" con le splendide tavole di Bernie Wrightson.

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    3. Ecco, mi dai la conferma allora...
      Ritrovarsi in un ricordo così particolare e "piccolo" è una bella cosa, non capita spesso

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  3. AMERICAN WEREWOLF è uno di quei film che ogni tanto rivedo, ed èsempre come la prima volta, l'emozione è sempre grande, acquista sfumature diverse, a seconda del momento della vita in cui lo vedo. però, le costanti legate all'inquietudine e all'ironia, ritornano ogni volta. Insimma, più lo ripenso, più mi convinco che la miscela delle varie parti sia pressoché perfetta.
    Gli altri film non li ho visti, anche se di molti conosco il titolo.
    Ottimo lavoro, comlimenti!

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    1. grazie! Beh sicuramente American Werewolf è una botta sopra tutti gli altri, nemmeno da paragonare. Uno dei miei horror preferiti, anche io ogni tanto me lo riguardo :-)

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  4. Divertente secondo capitolo della rubrica, complimenti Marco!
    Ignoravo le differenze fra Lupo Mannaro, Uomo Lupo etc... ma mi fido della tua ricerca (anche se su Internet si trovano anche tante bufale, oltre che lupi).
    Ho visto tutti i film da te recensiti (tranne il videogioco) ma molti molti anni fa, quindi i miei ricordi sono labili.
    Fantastico il Lupo Americano a Londra di Landis (la freschezza del film e la trasformazione che non lascia nulla all'immaginazione mi sono rimaste impresse), ho bei ricordi per Unico Indizio (se non altro perché tratto da un libro che ho amato); ricordo che mi annoiai moltissimo In Compagnia dei Lupi e che disprezzai Wolf... film pallosissimo realizzato con la puzza sotto al naso (se non sbaglio con degli slow motion insopportabili).
    Grazie per la bella rubrica.

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  5. Grazie mille! Sì hai ragione, su Wolf c'erano degli effetti slow motion altamente ridicoli; mi ricordo ad esempio il combattimento tra lupi, dove sti lupi mannari saltavano facendo balzi di 10 metri d'altezza, il tutto in slow motion, poi si incontravano a metà strada e si tiravano zampate in faccia...,davvero comico.
    In Compagnia dei Lupi è noioso anche per me. Lo avevo votato anni fa su un sito dandogli un'insufficienza e qualche utente di quel sito se la prese un po' a male (mi sono stupito di quanti amino quel film!). Sugli altri due, niente da dire, quello di Landis è il capolavoro indiscusso, mentre Unico Indizio è anche per me uno stupendo ricordo, anche se purtroppo non avevo letto il libro

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