3.4.20

Recensione "Spring" - Passeggiate, il cinema della poesia - 3 - di Roberto Flauto



Torna col suo terzo appuntamento il nostro recensore poeta Roberto Flauto.
E stavolta lo fa con un film che mannaggia a me sono 5 anni che rimando, forse proprio perchè volevo vederlo troppo.
Poco male, rimedia Roberto all'assenza nel blog.
A pelle consiglio sia film che recensione

L’amore è un mostro.
L’amore è inchiostro
Lettere, alfabeto.
Alba: feto.
Vita o eternità?
E l’amore, senza morte, esiste?
Thanateros.
Primavera. Molla.
Evan.
«Sei felice?».
Andare. Perdere tutto. La solitudine, il buio, i bar, Hopper, mal di testa. E mesi e mesi e mesi e cosmesi del nemico. Aereo viaggio nulla. Auto paesaggio silenzio lacrima. Niente di niente del tutto. Jimmy LaValle. Mare, altre dimensioni, dimensioni altre. E poi lei.
Lei.
Louise.
Evan e Louise.
Louise e Evan.
Lei e Lui. Qualcosa, ogni cosa.
E poi uno scorpione, un geco, un ragno che ha catturato una mosca. L’amore è un insetto. L’amore è un insetto che piange. Le sue lacrime preziose che contengono il mondo. Lo so. L’ho sempre saputo, l’ho sempre inventato. I musei, la genetica evolutiva. L’amore è una conchiglia del pleistocene. L’oceano scosso dalle fondament’ali: per volare alla radice. Radice quadrata del seno da baciare. Baustelle. La moda del lento scorrere del tempo quando incontri i suoi occhi, e ti innamori e hai fame e vuoi divorarle l’anima. L’amore è un (mi) mostro: ecco, questo sono io. Ho paura di morire da vivere. Gli scogli, gli appuntamenti di sera, un bicchiere di vino, il lavoro nei campi. Vermi, lombrico, cavalletta, bruchi, millepiedi.
«Scrivimi una lettera».
Sorrisi, notte, silenzio, perfezione.
La A di adesso andiamo ad abbracciarci ancora. Una bambina, un secondo, il suo sorriso. La B di baciami bruciami. I tuoi occhi di tutti i colori del mondo. La C di convincersi che convivere con certe convinzioni coronariche crea caos cosmico. Perché sì, è vero, ho paura e quindi la D di dannazione dio deve decisamente darmi delle delucidazioni. Lui e Lei. Si guardano, fanno sesso, fanno l’amore, ma lo fanno per davvero: lo costruiscono. Pezzo dopo pezzo, squama dopo squama, artiglio dopo artiglio. La E di e adesso che facciamo?
Sono un malato interminabile.
Sono affetto da un morbo letale.
Amorevirus.
Contratto al mercato dei sentimenti. Per questo ho paura: senti, menti? Quindi la F di efferate dolcezze che mi pulsano nelle vene, nelle tempie ho eretto un tempio al dio degli amori impossibili, che sono gli unici possibili. «Perché un cuore giace inerte. Rossastro sulla strada. E un gatto se lo mangia». Inciampi in Ciampi e ti innamori. È successo a ogni mostro. Sono nel labirinto. Sono un minotauro, sono Borges, sono una cosa. Lei e Lui. Sono a casa sua, una zuppa per cena, i dinosauri sulle pareti, una mosca nella doccia, una siringa nelle vene, insieme alle efferate dolcezze. La G di giochiamo: Jo, chi amo? Chiamo chi amo, chiaro chi amo. È lei, l’amore mio, buio della mia vita, grata dei miei fuochi. Mio mostro, anima mia. Mo-st-ro. La punta della lingua compie una strage e non lascia superstiti e quindi H e I di Homo Innamoratus: specie in via di estrazione del cuore dal petto, per riporlo nel mio: ascolta come mi batte forte il tuo cuore.
Lei, Lui, Loro.
Si baciano, si cercano, si intrecciano.
Sugli scogli, sulle soglie, sulle spoglie di un passato di duemila anni. Da sempre, per sempre, per un unico minuto di beatitudine, per quella bellezza che salverà il mondo, per i tuoi occhi nel mio sguardo, per le rovine, per i conigli decapitati, per le ragnatele, per le mie squame, per le deformità della mia esistenza.
La L di la luce lieve libera la luna perché è notte e io sono innamorato, sono mostruoso, mastico le pietre sporche del sangue degli scarafaggi suicidi per amore. Mio mostro, anima mia. La punta della lingua continua a compiere stragi. Era Mo, null’altro che Mo, al mattino, in quelle aurore d’orrore quando mi sveglio e tu non ci sei e credo di averti sognata, temo che sei solo un parto della mia mente malata di immaginazione. Era Scarabocchio nei fumetti. Era Dea a scuola di futuro. Era Ye Ye sulla linea sussurrata del suo viso d’oltrespazio. Ma nelle mie mani fu sempre Mostro.
La M di Mostro. E di Miao, Mani, Mattino, Morte, Marinasentisìniente. Esatto, la N di Niente. Oppure la O di Oppure la Oppure di O: ossi di seppia. Poesia.
Sono sempre Lei e Lui, ma insieme.
L’amore è un mostro a due teste. L’amore è un animale da somma: io più te. Dobbiamo arare il campo minato dei sentimenti. Un solco. Un bacio. Un bruco. La voce bagnata del verbo mare. L’amore è trasformazione, cioè mutamento, cioè metafora, cioè un bosco affamato, rumoroso, selva oscura, belve fiere d’essere sul bordo del precipizio del tuo cuore: benvenuto a casa.
«Io sono un mistero anche per me stessa, riesco a capirmi solo a metà. Una mia metà è sconosciuta alla scienza, sono solo un ammasso di biochimica confusa e anche di ormoni impazziti». Sì, proprio un animale da somma. Il cui prodotto fa la differenza. È l’algebra del tenersi per mano, teoria degli insiemi: Lei e Lui.
Solo noi.
Infatti la P di perché possiate proseguire pacificamente premere primo pulsante. La domanda è: vita o eternità? L’amore ha dato la sua risposta. Quel mostro senza pietà. Che fa piangere e disperare. Anche alla O di Ognuno scende una lacrima e diventa la Q di quanta gioia, quanto tempo, quanti sbagli. È la fisica dei quanti giorni ancora dovrò aspettare fermo sulle curve omicide delle tue labbra che amo più di qualsiasi oceano sconfinato. Lei lo lascia. È tutto così confuso, ma una cosa la so (la sa, lo sai): «credo che tu sia la donna della mia vita».
L’amore è un mostro.
Lei è un mostro.
Lo sono anche io. Per altri motivi. Lei è un mostro. L’amore è un mostro. Mi fanno male i pensieri. Non ho niente. Sei cambiata, sei sempre tu. Rinasci e resti uguale ma diversa. Sarà come se non ci fossimo mai conosciuti. Cosa dirà Dirac? Dirà che «la R di regolarmente restano residui, reminiscenze, ricordi resistenti, rumorosi» è la (S di) solita sopraffina soluzione sempre spendibile. No, non posso dimenticarti. Sei nelle pieghe del mio cervello, circoli nel mio sangue. Nessuna può prendere il tuo posto. Esiste un solo mostro. Il resto è un campionario di esistenza che mi scivola addosso. «Hai paura di me?». Il mare nella notte. «Usiamo tutto il tempo che ci è rimasto». E poi? Non lo so. L’amore è un non so a forma di casa, gatti di polvere e quindi Amari, una canzone, l’amore è una moltiplicanzone: mm mmm mm mmm mm, io e te che intoniamo l’universo.
Mostro.
Lei non invecchia, si rigenera, attraversa le epoche, non muore mai, i suoi occhi di colore diverso, il suo cuore di colore del verso «arrendersi alla grande certezza, oscuramente, che un altro essere, fuori di me, molto lontano, mi sta vivendo». Ecco la T del tempo travolgente tutto: trionfi, tombe, tuoni, teorie; timore? Tumore? Tempo trascorso troppo tumultuosamente, tutto tentenna, tutto tritura, tempo testardo, terrorizza tirannosauri triassici, tropi topici, tropici topi, tipi tristi, turisti temerari, tremanti tamerici: tutti tentano, taluni trionfano, tanti tremano terrorizzati. Tempo tremendo, tu Uccidi, Urli, Umili, Violenti, Voli, Vaneggi, Zitto Adesso! Basta Così, Dannata Eternità! Forza, Gioisci Homo Innamoratus! Lasciati Mostrare, Non Opporre Polemici Quesiti Retorici, Solo Tenera Umanità Verso Zanne Affamate. Beato, Canto Di Ele Fanti Giurassici (Habitat Immaginario), Lievitando Metafore Nascenti Opportune Per Questi Respiri Siderali, Tutti Uniti Verso Zero. Ancora. Baciami.
«Scrivimi una lettera». Te le scrivo tutte. Ogni parola, tutte le parole, non mi bastano, ne invento di nuove perché così posso panthadustrobe saturnprince.
L’inesprimibile sulla punta assassina della lingua. Chiaro chi amo. E le mie dita sulla schiena e indovina cosa scrivo. Lei e Lui, ma insieme. Non si può tornare indietro, non più. «E se invece capissi che ti sei innamorata di me?». Allora morirebbe perché inizierebbe a vivere. Duemila anni e mai un amore. Eternità o vita? L’amore è una lunga carezza al demone che urla dentro al cuore. Se lei si innamora di me allora non si trasformerà più. Smetterà di vivere per sempre. Avremo una possibilità. Una vita.
E faremo l’amore, costruiremo una casa, litigheremo, avremo figli, quaderni, cornici, oscenità, pastelli a cera, favole, dolori, notti insonni, sogni, frammenti, scrigni, fiori, costellazioni, sofferenze, applausi, dubbi, atrocità, splendori, tremori, insetti che corrono sulla pelle, momenti di assoluta magia, rimpianti, aghi, cibi precotti, abbracci fatti di mondo, interruzioni, colazioni sotto un ciliegio, pistole puntate alla tempia, versi di poesie assetate di sangue. L’amore è un mostro. «Parlami ancora della vita di voi mortali». Nessuno decide di innamorarsi, accade e basta. «Appena prima di trasformarmi, se dovessi trasformarmi, il mostro sarà il più grande e violento di tutti».
Le mani sono intrecciate.
La testa di Lei è sulle gambe di Lui.
Alle loro spalle c’è il cielo dell’alba.
Lui parla della vita dei mortali, lei ascolta, insieme sognano.
Rumori mostruosi si sentono in sottofondo.
Eccolo, è arrivato: il mostro è qui.
Sono sempre Lui e Lei, ma innamorati
È avvenuto un altro tipo di trasformazione.
Una catastrofe in senso matematico.
Tutto è appena nato. La vita ha inizio.
Prendo l’inchiostro, continuiamo a scrivere la nostra storia.
Alba: feto.
Alfabeto.
Inchiostro.
Qui e ora e altrove e sempre e ancora.
L’amore è un mostro.
Amore mio.



Mio Blu.



26 commenti:

  1. Ooooooddio si! Spring si!! L'ho amato totalmente, è pieno di bellissime immagini ed emozioni,ha un che di poetico e il finale è stupendo.. il plot è molto originale e i due attori sono completamente in parte, il lavoro dei due registi (alla loro seconda opera) per me è fantastico.. una piccola storia, li li contattai tramite Instagram per fargli i miei complimenti e Justin Benson mi rispose in modo davvero carino!

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  2. Film perfetto per una visione primaverile.
    Anche in una primavera tutt'altro che perfetta come questa.

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    1. Film per la primavera di ogni stagione dell'anno (e dell'animo) ;)

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  3. Trovo che sia davvero difficile non amare questo film, che è davvero splendido. Dici bene: ha qualcosa di poetico che lo pervade dall'inizio alla fine. L'atmosfera che si respira è carica di emozioni, ed è merito di tutti: i due attori, in perfetta sintonia (lo si nota anche in alcune scene nei contenuti extra del dvd), la coppia di registi, le musiche di Jimmy LaValle, Polignano a Mare in tutta la sua bellezza.
    E che bello che Justin Benson ti abbia risposto! Se lo facesse la metà dei registi a cui i fan scrivono, vivremmo in un mondo più felice.
    Grazie per il commento!

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  4. Visto e sufficientemente piaciuto, ho apprezzato la poetica non tanto il resto, comunque bello ;)

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    1. Penso che la poetica, intesa come "equilibrio" tra la dimensione estetica e quella contenutistica, sia il suo punto forte. Cioè: dice una cosa bella in un modo bello. Almeno per me ;)

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  5. .......
    Ogni inizio infatti
    è solo un seguito
    e il libro degli eventi
    è sempre aperto a metà W.S.



    L'amore è un (mi) mostro.... stupendo!

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    1. Sì, perché l'amore è il tuo cuore che batte nel mio petto, è la vita vista con granello di sabbia, è nulla due volte perché "la rete aveva un solo buco, e tu proprio da lì?", è W. S. con una scimmia tra le braccia che passeggia in uno zoo di Cracovia.
      :)

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    2. Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante. W.S.

      è difficile ma bellissimo riuscire a tradurre tutto in versi, colorare le frasi o renderle musicali, farlo con un film è innovativo oltre che coraggioso. Grazie!

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    3. In questo film, nella sua declinazione mostruosa, deforme e deformante dell'amore, io ci ho visto molto della poetica della Szymborska. E ho provato a dirlo a modo mio.
      Grazie a te!

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    4. Sono contenta allora che pur non avendolo visto, ho catturato il senso.
      Per la verità questi film non li ho visti, mi attirano questi ultimi due se esiste il DVD li cercherò. Ciao

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    5. Più che altro, hai colto il senso che io ho voluto dargli, la mia "visione", la quale può non trovare, naturalmente, alcun riscontro da nessuna parte.

      Se con "questi film" ti riferisci a quelli che ho recensito/passeggiato qui, sì, li trovi tutti in dvd.

      Ciao.

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    6. Certo, mi riferivo ai film "poesiati" da te; dei tre, gli ultimi due mi attirano. Certamente, ognuno ha la sua "visione", ognuno la racconta poi nel modo che più gli appartiene, mettendo in risalto aspetti o situazioni che maggiormente hanno colpito. Anche la poesia è un modo per raccontare e lo stesso argomento sarà diverso per tutti nell'esporlo, così come il recepirlo. Amo la poesia, quella non troppo criptica, poesia moderna, cerco e condivido, non ci crederai lo faccio tramite il mio stato su WhatsApp, a volte le invio personalmente, c'è ad esempio una poesia che ogni volta che la leggo mi commuove incredibilmente, inviata a delle amiche, tutte e due mi hanno risposto, "mah, a me non dice niente". Ahahah, i gusti sono particolari, davvero troppo personale il proprio sentire....
      La poesia va molto, moltissimo in rete, nella realtà i libri di poesia si vendono pochissimo, ma penso che tutti abbiamo una poesia, quei versi che sono "solo nostri".

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    7. Hai tirato in ballo, seppure fugacemente, alcuni concetti, determinate tematiche, di cui mi sono occupato molto negli ultimi anni. Poesia, significato, identità, comunicazione, oscurità, eccetera. Dico questo solo per farti capire che ho colto il senso di ciò che dici. Certo, il discorso è decisamente complesso, e questa non è esattamente la sede più adatta per parlarne in maniera dettagliata. Ci sarebbe tantissimo da dire, ma mi limito a una sola cosa. La poesia, come l'amore di cui parla Spring, si trova in quei versi che sono "solo mostri".

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    8. Se scrivi di poesia su qualche sito,blog, o ne hai uno tuo, se ti va, fammelo sapere, leggerò senz'altro.
      Ho visto tra l'altro che Giuseppe ha appena recensito un libro, considerata la sezione dedicata ai libri, sarebbe interessante potessi recensire o parlare magari di un libro di poesie, un poeta; un modo per fare conoscere, riscoprire, condividere i nostri gusti, sarebbe interessante.
      Grazie per le tue risposte velocissime, volevo aggiungere una cosa, o meglio farti una domanda, hai mai partecipato a un poetry slam ?

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    9. Accolgo il tuo invito, Lory, magari prossimamente potrei fare un'incursione nella sezione libri con una mia recensione. Vedremo.
      Sì, scrivo di poesia, che è uno dei miei principali ambiti di ricerca. E in questa sede, ne Il buio in sala, ho l'opportunità di "giocare" con il poetico che si fa cinema, due mondi meravigliosi (ma in realtà è lo stesso: l'umano abitare).
      E no, non ho mai partecipato a un poetry slam. Dubito che lo farei. O forse sì, non lo so. Penso, però, che abbia ragione Alfons (dal film Elling) quando, trovandosi ad assistere a un evento del genere - nel vedere questi "poeti" declamare i propri versi, il pubblico e le poesie proposte - si rivolge a Elling dicendo "non lo trova orrendo?, più sono brutte e più applaudono".

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  6. Ahahah, splendida chiusa, concordo abbastanza, almeno che non sia un testo particolarmente interessante, che ti cattura, preferisco la poesia scritta dove posso soffermarmi; ci sono frasi e concetti che mi fanno dire 'wow'! difficilmente mi è successo vedendo qualcuno recitare, articolare a manetta come un rap provare un'emozione profonda. E leggere questi testi così lunghi, a volte mi annoiano pure un po', spero hai capito il senso...poi ci sono Enrica Tesio, Alessandra Racca, che scrivono la vita di tutti i giorni sotto forma di poesia e mi piacciono molto. Ti chiedevo se avevi mai partecipato a un poetry slam per l'uso che fai delle parole, così particolare e mi ha fatto pensare che forse ti ci eri cimentato.
    Mi fa piacere che hai colto un suggerimento, sarà interessante.

    Ho fatto una considerazione, chiaramente se hai parlato di questi tre film è perché ti sono piaciuti, ma forse, e probabilmente sbaglio non avendoli visti mi sembrano comunque film che si prestano molto all'uso della poetica: amore, diversità, paura, credo sia "facile" renderli in versi...la mia domanda è: riusciresti a fare lo stesso con un film tosto, duro, me ne viene in mente uno, se un giorno accetterai delle richieste te lo propongo, sarei davvero curiosa!
    Spero di essere stata chiara nel mio scritto, ciao

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    1. Non lo so. Enrica Tesio, Alessandra Racca. E Guido Catalano, e Gio Evan, e tanti altri. Sì, qualcosa c'è, qualche traccia, qualche briciola. Ma la poesia non è fatta di briciole, di piccole cose, ma di scogli, di incudini, di naufragi. Il poeta non scrive la vita di tutti giorni sotto forma di poesia, ma esattamente il contrario. Non so se mi spiego. La poesia è un come, non un che cosa.

      L'uso che faccio delle parole... Sì, io e loro ci divertiamo parecchio, stiamo insieme da una vita, facciamo nesso senza alcuna precauzione e non ho nessuna intenzione di smettere.

      Veniamo ai film.
      The Grey è il racconto metaforico della paura della morte, dell'assenza di significato, del buio incessante, del silenzio di dio, dello smarrimento umano di fronte all'incedere del tempo.
      Elling è una meraviglia. C'è tutta la brutale dolcezza della poesia, tutta la sua splendida violenza.
      Spring è una mostruosa, deformante e catastrofica storia d(ell)'amore.

      Dimmi pure qual è il film "tosto, duro" che ti è venuto in mente.

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    2. Hola Roberto, punto per punto: Catalano e Gio Evan no, assolutamente non rientrano nei miei gusti. Ho letto abbastanza della Racca. Enrica Tesio la preferisco nelle poesie o filastrocche o rime, a questo punto non saprei come definirle, rispetto ai romanzi, ne ho letto uno e non sono riuscita a terminarlo. Mi piacciono per quello che raccontano e per come lo fanno. La poesia deve rientrare in canoni specifi di metrica, eccc. chiedo venia, probabilmente tutto ciò che è musicale o in rima io lo definisco sbagliando poesia. I classici li ho studiati poco anche a scuola, di poeti famosi conosco una o due delle loro poesie, oggi sinceramente cerco di leggere qualcosa di più recente e che riesco ad assimilare. Oltre la Merini conosco abbastanza la W.S., Blaga Dimitrova, Grace Paley, leggo un po' di tutto, quando mi piace il contenuto approfondisco.
      Non sono un'esperta in materia ma amo il giocare con le parole, rendere musicale qualcosa che forse musicale non è, la poesia ha il potere di farti entrare in un mondo diverso seppur uguale e ha un effetto terapeutico. "La poesia è un come non un cosa", spero avrai la voglia qui o magari in un prossimo contesto in cui parlerai di poesia, di approfondire il concetto, mi piacerebbe capire meglio.
      L'uso che faccio delle parole, eccc...hai spiegato benissimo, mi hai anche divertita.
      I tre film li avevi già spiegati bene, ma grazie.

      Veniamo al film, voglio precisare che non è una sfida come potrebbe apparire dalla mia domanda che rileggendomi potrebbe dare quella sensazione, no, definiamola un'urgenza, un film che ho odiato...ma che mi è rimasto nel cuore. Il film è "Il ritorno" di Andrey Zvyaginstev. Credo che si presti comunque a una lettura poetica.
      Grazie per la pazienza, ciao!

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    3. Poesia è musica. E' così che nasce. Elliot diceva che la poesia è cominciata con un selvaggio battere di tamburi nella giungla. Poesia è ripetizione, è ossessione e possessione, è attraversare il bosco, tornare vivi a casa, è uccidere prima di essere uccisi.

      Fai bene, leggi tutto ciò che puoi. Ascolta la musica che ami, consuma ogni film, inventa i colori, tagliati i capelli con un elicottero, fai una gara di latrati con il cane del tuo vicino.

      Il rapporto forma-contenuto, per usare una dicotomia crociana, in poesia, per come la intendo io, si orienta verso il primo termine. Cioè: la poesia è un modo di essere, un modo di agire, di pensare, se stessi, gli altri, il mondo, è un'interfaccia.
      Il discorso è lungo, lo spazio è tiranno(sauro), quindi mi scuso se ho sintetizzato troppo il concetto.

      "Il ritorno", gran bel film. Certo che si presta a una "lettura poetica"! Tra l'altro, Zvyagintsev è un autore che mi piace molto. Ecco, vedi: assunta come filtro del reale la prospettiva poetica, ogni cosa può essere letta attraverso di essa. C'è solo una cosa che la poesia non contempla: il mediocre, il banale, tutto ciò che è fine (a se stesso).

      Ciao a te.

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  7. Bello bello bello, per ambientazione, trama, a mio avviso anche recitazione. C è un bellissimo pezzo della nostra Italia.

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    1. Decisamente sì! Trama, sceneggiatura, intreccio, recitazione, tutto davvero molto buono, equilibrato, pur senza tracimare nel meraviglioso.
      E poi che splendore quegli scorci, quelle vedute, quei vicoli, quei paesaggi, bellezze assolute.

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  8. Grazie per aver dato vita alle lettere :) Ho scoperto così il film.

    Insegna O' Sole Mio. A Polignano sono stata qualche giorno fa per la terza volta, e nel film mi è mancato il suo sole, mi è mancato tanto altro e non avrei voluto vederlo così, con diverse riprese di bassa qualità inserite quasi come spot. Ho trovato inizialmente il film brutto per buona parte, un po sgradevole e un po insignificante. E poi, idee interessanti, ma realizzazione lacunosa, regia-sceneggiatura-montaggio-recitazione modeste, imperfezioni (vulcano inventato nella campagna pugliese, carabinieri su macchina della polizia, questione clandestinità). C'era comunque della poesia, e una rete simbolica di superficie che si può prestare ad un'analisi decostruzionista.
    E poi, l'ho trovato bello.
    Forma di formaggio, insetti e gatti e parassiti, animali e lingue morte. Roma, Polignano, Napoli.
    Non l'ho mai usato, posso fare una foto con te? Ti senti bene? Tu credi che mi senta bene?
    Una pianta con due diversi tipi di frutti. Due diversi tipi di occhi. Innesto, lesione intrauterina. "Magari è solo chimica, ma forse è anche magia".
    Leggere, sorridere, rotolare e aprirsi. Finita la primavera, è un vero delirio. Noi non possiamo continuare a vederci. Me ne vado ed è come se noi non ci fossimo mai conosciuti? Noi non ci vedremo mai più. Usiamo, il tempo, rimasto. È stato bello comunque, no?
    Il bello e la bestia di una storia: ginestre e cadaveri. "Il vulcano rende il terreno fertile". Amore vulcano, eruzione distruttiva e ferace di terreno nuovo ricco da far vivere. Tenuto in grembo, la culla di un mostro che dorme, rumore. Chi è. Ti (s)veglio di premura. Sei tu. Spring.
    E la culla diventa una barca nel mare bluissimo della città del blu dipinto di blu. Penultimo suono, di sospiro. L'ultimo suono, di sorriso. Musica.
    Tutto è trattenuto.

    Una musica bella, per riaccompagnare le mani sul lungomare la sera un bicchiere di vino anzi di mosto cotto pugliese. Perché in realtà, soprattutto, quasi tutto,
    l'amore è un mosto
    dolce

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    1. Spring è un film sicuramente imperfetto, al quale però si perdona tutto. Almeno per me. L'ho trovato subito bello, ma capisco il tuo iniziale scetticismo. In qualche modo, però, ogni storia d'amore è una storia di mostri (e spesso anche viceversa). Quella di Evan e Louise ne è una significativa metafora. E sì, l'amore è un mostro dolce, e affamato, insaziabile, rivelatore come solo certi cuori che pulsano senza sosta. In altre parole, il bello è la bestia di una storia: cadaveri in fiore, esplosioni cardiache, l'amore che sorge, il mostro che sboccia.

      Grazie per lo splendido commento.

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due cose

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3 ciao