17.2.20

I corti de il buio in sala - 20 - Cinque notevoli proposte di giovani italiani (Teresa/7.83 HZ/Altre/Relicious/Moon on fire)



Dopo quasi due anni torna la rubrica dei cortometraggi.
In questa puntata presenteremo 5 corti di giovani registi italiani, tutta roba che mi è stata mandata direttamente da loro.
E hanno fatto benissimo a farlo visto che tutti i corti meritano di essere visti sia per l'ottima tecnica sia perchè ognuno ha, a suo modo, qualcosa da dire.
Belli da vedere, grandi location, attori tutti in parte, belle musiche e, buffo, in tutti  c'è "qualcosa da capire"
E siccome io non mi sono voluto far dir nulla dai registi ovviamente non c'avrò capito un cazzo

ah, in ogni caso consiglio di vederli tutti senza leggere prima le mie 5 righe


TERESA

Di Tommaso Ferrero

Partiamo dal più realista di tutti.
Talmente realista che Tommaso racconta la storia di sua nonna (o meglio, l'inizio della storia di sua nonna).
Una madre che non c'è più, un trasloco forzato, un sentirsi quasi morti dentro.
E Teresa che vede cose che non ci sono.

Tommaso non muove praticamente mai la camera ma ci regala notevoli inquadrature fisse, alcune con una bellissima profondità di campo.
 Una regia austera in una location austera per una storia triste ma che un nipote, con amore, ha voluto regalare a sua nonna.
E quell'arcobaleno che appare più volte, forse il raggio di luce di chi non c'è più.




7,83 HZ

Di Theo Putzu 

Un vecchio uomo ferma la sua macchina.
Inizia a sentire rumori, voci, grida, spari.
Probabilmente i lontani echi di qualcosa vissuto tanti anni prima, forse la guerra.
Non resta che ricercare il silenzio e la pace nella terra, nella sua vibrazione, quella a 7.83 HZ, la vibrazione dell'armonia della natura.
Un corto brevissimo, fotografato splendidamente, che non racconta nemmeno una storia quanto una sensazione o, ancor di più, un insegnamento.
Nella sua brevità tremendamente incisivo





ALTRE (OTHERS LIKE YOU)

Di Eugenio Villani

(con sceneggiatura dell'amico Raffaele Palazzo, lo cito anche qui perchè ho avuto i corti tramite lui)

Una donna non può avere figli, forse a causa di una misteriosa operazione avuta in passato.

La segue un medico che le conferma la sterilità.
Ma la donna è ossessionata dal diventar madre e questa sua ossessione la farà finire in un incubo - sia reale che psicologico - che, forse, la distruggerà per sempre.
Recitato molto bene (ma del resto tutti e 5 lo sono), stupende inquadrature da droni, location suggestive (tutti i corti hanno giocato molto sulle location, sfruttando la nostra bellissima terra) e soprattutto una seconda parte notevolissima a livello "orrorifico".
Grande poi l'uso del sonoro, specie di quel lamento da bimbo che si confonde con pianti di gattino o lamenti ben più inquietanti.
Per il resto corto metafora (come l'altro della coppia di registi) con quella caverna quanto mai simbolica.
Un film probabilmente su un argomento molto delicato, l'invidia della maternità



RELICIOUS

Di Eugenio Villani e Raffaele Palazzo

L'unico girato e scritto in chiave umoristica è, però, una non banale riflessione sulle religioni.

Un uomo (lo stesso Raffaele, molto bravo) arriva in un supermercato, deve assolutamente comprare uno yogurt.
Si reca nello scompartimento giusto e inizia a cercare tra le varie marche.
Il fatto è che ogni confezione corrisponde ad una diversa religione o culto, con segnalati sugli ingredienti i dogmi di ognuna.
Ne nasce un corto molto divertente che gioca con le metafore (assaggiare yogurt di nascosto = provare nuovi culti, confezioni messe nel carrello = evangelizzazione etc....) che ha un gran finale.
Alla fine tutte le religioni del mondo sono fatte della stessa materia, tutte sono la stessa cosa a cui ogni popolazione ed epoca ha dato nomi diversi.
Un Dio, se c'è, è sempre lo stesso.
Ma forse scoprire il segreto di quel sapore, magari il senso della vita stesso, ci è impossibile, precluso.
Brancoleremo nel buio





MOON ON FIRE

Di Pierfrancesco Bigazzi

Se ci sono due generi che in italia non si fanno più sono il western e la fantascienza.
E Pierfrancesco riesce addirittura e fonderli insieme in un corto davvero bellissimo, un oggetto strano fatto di volti perfetti, di luoghi suggestivi e con quella componente fantascientifica che arriva dal nulla (anche se quei due pianeti alla Another Earth qualcosa lasciavano presagire) e che ti lascia senza parole, anche perchè gestita con effetti speciali minimali ma notevoli, perfettamente inseriti e mimetizzati col resto.
Chissà cosa rappresenta quella sfera nera, chissà chi è quella creatura che è tornata a prendersela.
C'è un passaggio bellissimo quanto misterioso. La giovane indiana guarda negli occhi l'alieno e vede tutte le meraviglie della nostra Terra.
Forse, come ci suggeriscono le ultime parole, quella creatura e la sfera che possiede rappresentano la Luna e tutto il potere che ha sulle nostro vite.
Gran bella colonna sonora (ah, cazzo, volevo scriverlo anche sugli altri corti e me so dimenticato).





22 commenti:

  1. Prima che me ne dimentichi ti dico subito che l’ultimo corto , quello di Bigazzi potrebbe far parte come episodio assieme ad uno di quelli che fanno parte de La ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen😀
    Belli tutti.
    Quello che meno mi ha convinto è Altre.
    Molto bella la fotografia in Teresa ...l’unico neo è quello spettro dell’arcobaleno.
    L’ho trovato “sdolcinato”..artificioso -finto-
    Non so potevano trovare un altra soluzione per far “sentire” una presenza.
    Surreale l’albero pieno di ragnatele.
    Quello più ad effetto è 7,83 hz .
    Molto “ semplice” lo virgoletto perché da ignorante penso che ci abbiano lavorato non poco per ottenere quell’effetto di”semplicità “.
    Cazzo, manco più la natura fa silenzio ( capisci che ieri ho visto a Quiet Place ...e sto corto ci sta proprio con il concetto di rumore e silenzio).
    Relicious ha già vinto tutti i premi possibili ...gli manca solo l’Oscar , che altro posso aggiungere io?

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    1. non so se i vari registi verranno a rispondere ma comunque grazie del commento

      pensa, io invece ho trovato quella cosa dell'arcobaleno bellissima, tra l'altro il modo più "piccolo" e meno retorico possibile per esprimere un concetto

      anzi, talmente minimale che non so nemmeno se è giusta la mia interpretazione

      sì sì, anche corti molto brevi ma così ben fatti comunque dietro hanno un grande lavoro, basta vedere i titoli di coda

      e mi h fatto scoprire sta cosa della vibrazione della terra a quella frequenza, argomento molto interessante

      sì, Relicious ha vinto tantissimo ma del resto nel suo piccolo è mezzo geniale e molto divertente e ben fatto ;)

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    2. Grazie Infinite Max... troppo gentile!
      Non ci avviciniamo neanche a quel ben diddio di film che è
      "La ballata di Buster Scruggs" dei fratelli Coen...eheheh... :) ma apprezzo tantissimo che sia piaciuto il corto. grazie davvero!

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    3. Penso tu sia Pierfrancesco .., prego!
      Grazie a te di aver risposto al commento 😀
      Riguardo alla “somiglianza “ con il film dei Coen ...ci sta tutta.
      Magari con i giusti mezzi il tuo corto ha tutte le carte in regola per non essere da meno a nessuno.

      Opinione personale naturalmente...però di questi corti presentati da Giuseppe il tuo è quello di maggior respiro.
      Quello che potrebbe tradursi in un lungometraggio perché è pieno di tanti spunti.
      Gli altri sempre a mio modesto parere sono “auto conclusivi” .
      Belli ..ma muoiono la!
      Sempre da ignorante posso supporre che sia quella alla fine la vita di un corto eh...!
      Anzi mi scuso con Giuseppe perché alla fine le sue rece ai corti le ho lette solo adesso prima di scrivere questo commento e quando ho visto “Teresa” cinque giorni fa’ non sapevo cosa rappresentasse per il regista quel corto ( il suo) a livello affettivo.
      Adesso lo riconsidero sotto un altra luce ....
      Poi continuando il discorso ci sono corti che lasciano spazio a interpretazioni più “mature” ...e si evolvono in film.
      Mi viene in mente Monster della Kent che è diventato Babadook o Il corto di La madre di non ricordò più quale regista 😀uno spagnolo mi sembra, che è diventato l’omonimo film...hai capito ciò che voglio dire no?
      :)

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    4. max, ma che succede, inizi sempre di più a capirci di cinema? :)

      sì, bravissimo, ho detto le stesse cose a Pierfrancesco, il suo corto era quello più adatto, o l'unico adatto, a diventare un lungo

      anche se palrando insieme ci siamo anche accorti che nel corto la componente della fantascienza appare alal fine e non te l'aspetti, nel lungo sarebbe un casino, o fai un film che per tutta la durata gioca tra western e fantascienza oppure anche in quel caso fai arrivare quest'ultima alla fine e allora mantenere il western è difficile

      insomma, quando inserire la sorpresa, il cambio di prospettiva?

      sì, il corto di tommaso acquisisce valore quando sai questa cosa (comunque dalla dedica ci si poteva arrivare)

      e sì, ci sono vari casi, come quelli che hai citato, in cui corti diventano lunghi

      specie nell'horror

      a volta l'allungamento migliora le cose (Babadook) a volte era meglio restassero corti (La Madre)

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    5. Se ci sono riusciti i Coen a stravolgere i cliché del western mi sa che puoi inserirci fantascienza , horror e pure porno😀 se vuoi!

      Ma a proposito io ho sentito parlare dei Coen da te ...e su Netflix ho trovato La ballata ...ma te quel film l’hai manco visto ?
      Non ci stanno recensioni qua nel blog.

      E poi chiedi a me suggerimenti..io faccio il tecnico di radiologia, siete voi gli esperti!
      Però se posso dirti cosa farei io , ci inserirei un rape , lei che sopravvive e scappando trova la sfera ...la prende senza sapere che è un manufatto alieno .
      Medita vendetta verso il gruppo che l’ha violentata.
      Trova riparo in un villaggio di indiani che sono alieni travestiti ...i bruti ci vanno per sbaglio e poi arrangiatevi...ah prima o nel mezzo s’innamora di un cowboy ecc...che in verità la cerca per la sfera e cazzo che ne so ...fate voi!

      Pensi ancora che ci capisco di cinema adesso ahahah?
      Comunque per me La Madre è un gradino sopra Babadook...ma già lo sapevi.
      -:)
      Sei in quarantena?

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    6. no tranquillo, con la frase "Comunque per me La Madre è un gradino sopra Babadook" ritiro tutto quello che ho detto ;)

      no, ancora non l'ho visto l'ultimo Coen ;)

      credo che la tua trama sia ottima, vediamo se Pierfrancesco la usa ;)

      no no, non sono in quarantena ma ho pensato di stare vicino a chi lo è

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    7. Ah dimenticavo, Theo di 7,83 Hz.

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    8. Grazie a tutti per la bella discussione che avete imbastito su un possibile futuro di Moon On Fire, chi lo sa! Ora con tutto questo tempo a disposizione, le idee posso nascere, anche dai vostri suggeritmenti... :)

      Pierfrancesco

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  2. oddio, l'ho eliminato!!! Non volevo... fortuna che l'h scritto nul notebook :-)
    Belli, tutti. In particolare, per me 7,83 Hz con la spettacolare sequenza/ascesa finale, su e su oltre gli alberi, inglobando l'uomo sdraiato, faccia in giù nella terra. Ho sentito quello scavare un buco per sprofondarvi la faccia, giù verso il ventre/cuore della terra, come un cercare rifugio dal fragore/caos tornando alle origini e ai suoni primordiali della Natura; e ho pensato al ventre materno, dove il suono predominante, costante e perpetuo è quello di un cuore che batte. Madre-Natura (e mentre lo scrivo mi scappa di pensare a Aronofsky, mah!) Vorrei saperlo dire meglio… Poi magari il regista volevo dire altro.
    Ah ma anche "Altre" nella sua parte horror è "grande", di Moon on fire splendidi i primi piani: il volto nascosto dal cappello, la mano sulla pistola, il volto di lei… secondo me piacerebbe a Tarantino ;-)Ho notato che sono tutti curatissimi: fotografia, suoni, musica, recitazione, la scelta di luoghi così suggestivi… Ho pensato che in un tempo così breve non puoi permetterti sbavature, non ci sarebbe modo di rimediare, tutto deve essere studiato, perfetto, perché rimanga in testa o nel cuore. Devo tornare sui titoli di coda per vedere se sono menzionate le location. Lo ripeto belli! pochi minuti e ti si aprono mille mondi!

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    1. mi sono dimenticato di citare quell'incredibile drone nel finale di 7.83 HZ, eppure negli appunti lo avevo evidenziato bene

      sì sì, la lettura è quella, l'hai espressa molto bene :)

      infatti quando mi hanno mandato sti corti (e ne avrei altre decine che mi hanno mandato sti anni...) non speravo fossero tutti così buoni, tanto che avevo paura di non poter parlar bene di qualcuno o non farlo proprio vedere

      per fortuna tutti belli ;)

      anche a me sono piaciute tantissimo le location, tanto che le ho chieste loro in privato, se mi ricordo metto anche qua

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    2. Grazie Marang per le belle parole!
      La location del corto è situata nelle Foreste Casentinesi, in prossimità dell'Eremo di Camaldoli.

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    3. grazie a te! non sono neppure troppo lontana dai luoghi delle riprese. Bello anche Paper Memories, più intimo, meno potente ma bello.

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    4. Grazie Mille!!!! :)
      Pierfrancesco - Moon on fire

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    5. Grazie a te per "moon on fire" e auguri per il Fantastic Film Festival.

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  3. Grazie per la segnalazione, anche se non me n'è piaciuto neanche uno :(

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  4. Con colpevolissimo ritardo vedo e scrivo. Peccato che non abbia potuto vedere quello che personalmente mi interessava di più, ovvero l'ultimo, richiede infatti una password, comunque di quelli visti mi è piaciuto di più il terzo, soprattutto per la componente horror, poi ecco il secondo e il quarto, piaciuti più per il messaggio che per altro, non mi è piaciuto invece il primo, delicato ma tedioso. In ogni caso tutto interessante ;)

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    1. ah, cavolo, la cosa della password prima non c'era, forse Pierfrancesco ha modificato l'accesso perchè il corto sta partecipando (e anche vincendo premi) a dei festival

      grazie delle visioni e del commento!

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