2.1.22

Sondaggio Miglior Film distribuito in Italia nel 2021 - Regolamento completo, votate tutti!!


(poster preso da Cinefacts)

E così dopo un anno di pausa torniamo all'appuntamento più amato da tutti, quello del Mega Sondaggio sul miglior film uscito quest'anno in Italia.
Negli ultimi due anni (2018-2019) avevamo raggiunto numeri altissimi, ben 115 votanti e quasi 130 film segnalati ciascuno dei due anni.
Chissà se adesso dopo questi due anni ci sarà lo stesso entusiasmo, se molti di voi nel frattempo sono andati "persi" o se addirittura (ma mi sembra difficile) sarete ancora di più.
A seguire c'è tutto l'elaborato regolamento, per favore leggetelo perfettamente!

ricordo i vincitori delle passate edizioni

2016 Il Figlio di Saul
2017 Arrival
2018 Il Sacrificio del Cervo Sacro
2019 Parasite



POTETE VOTARE FINO A 10 FILM, DARO' COME PUNTEGGI 15, 13, 11, 9, 7, 6, 5, 4, 3, 2

NUMERO MINIMO DI FILM VOTATI: 5

POTETE VOTARE ANCHE SENZA GERARCHIA, IN QUEL CASO TUTTI I FILM PRENDONO 6 PUNTI

VALGONO SOLO I FILM USCITI IN SALA IN ITALIA NEL 2021, CONTROLLATE CON GOOGLE, MYMOVIES O COME VOLETE

QUESTO VUOL DIRE CHE ANCHE TITOLI USCITI ALTROVE ANNI PRIMA MA DA NOI SOLO NEL 2021 SONO ASSOLUTAMENTE IN GARA, PENSO AD ESEMPIO AD ANOTHER ROUND E TANTI ALTRI

SE AVETE VISTO IL FILM IN STREAMING ILLEGALE - A PARTE UNA TIRATA D'ORECCHIE - STICAZZI, SE IL FILM HA AVUTO DISTRIBUZIONE IN SALA NEL 2021 LO VOTATE LO STESSO.
 QUINDI CONTROLLATE CHE TUTTE LE VOSTRE MIGLIORI VISIONI 2021, ANCHE QUELLE FATTE IN RETE, SIANO POI STATE ANCHE DISTRIBUITE

VALGONO ANCHE GLI ORIGINALI DELLE VARIE PIATTAFORME (NETFLIX, PRIME ETC...) USCITI NEL 2021. ANCHE MUBI ITALIA!

NON VALGONO I FILM VISTI IN DEI FESTIVAL MA POI NON DISTRIBUITI UFFICIALMENTE E, OVVIAMENTE, NEMMENO I FILM CHE FINO AD OGGI HANNO AVUTO VITA SOLO IN RETE 

PREFERIREI CHE METTIATE I VOTI QUA NEL BLOG (dico agli amici di fb) PERCHE' SAREBBERO VISIBILI A TUTTI E, SOPRATTUTTO, NON AVREBBERO LA VOLATILITA' DEI SOCIAL, RESTEREBBERO QUI PER SEMPRE (ma vanno bene ovunque, Guardaroba, Pagina Fb del blog, Telegram, anche col piccione viaggiatore)

10 SE FARETE DEGLI ERRORI VE LO DIRO' NEI COMMENTI. SE NON CORREGGERETE SCALERO' IO ELIMINANDO I TITOLI NON VALIDI

11 AVETE TEMPO PER VOTARE FINO ALLA MEZZANOTTE DI DOMENICA 9 GENNAIO (per capirsi quando scatta lunedì)
FINO A QUELLA DATA POTRETE ANCHE MODIFICARE IL VOSTRO VOTO PIU' VOLTE

12 ALCUNI FILM USCITI NEL 2020 MA SOLO NELL'ULTIMA SETTIMANA, A CAVALLO DEI DUE ANNI INSOMMA (COME SOUL), IO LI CONSIDERO IN GARA. OGNUNO DI VOI USI IN QUESTI CASI I PARAMETRI CHE VUOLE

13 NON VALGONO VOTI ANONIMI!!

1.1.22

La novità più bella dell'anno, FilmAmo. Vi aspettiamo!

 


Qualche mese fa, direi ormai anche tanti mesi fa, io e l'amico Luca Redavid ci eravamo messi in testa di creare qualcosa insieme per il cinema.
La prima idea, che poi era la più grande (e che, come leggerete, resta ancora la principale) era quella di creare una piccola casa di distribuzione per far arrivare in Italia tutti quei film che, altrimenti, non trovano mai distribuzione.
Insomma, far diventare il progetto del Guardaroba qualcosa di ufficiale.
Successivamente, però, cambiammo idea perchè ci venne in testa un progetto intermedio, quello di una app sul cinema della quale adesso è anche inutile vi stia qua a raccontare.
Poi avvenne un incontro fortuito di Luca con i padroni del sito FilmAmo (anch'essi di Bologna, come lui) e tra una chiacchiera e l'altra si sono accorti che loro (quelli di FilmAmo) erano tutto quello che poteva servire a me e Luca e noi (io e Luca) eravamo tutto quello che poteva servire a loro.
Per capirsi FilmAmo, da anni, era (è) insieme a JustWatch (per onestà intellettuale nomino altri spazi senza problemi) il miglior motore di ricerca per trovare film in piattaforma.
Insomma, entrate nel sito, scrivete il titolo del film e vi dicono dove potete trovarlo legalmente tra tutte le circa 30 (avreste mai detto che sono tipo 30?) piattaforme legali di streaming italiane.
Però a FilmAmo mancava una cosa, la comunità. O anche solo la possibilità di iscriversi ed avere un proprio spazio personale dentro al sito.
Mentre io e Luca proprio questo volevamo creare, una comunità. E avere un sito già così grande, importante e fornito (35000 film) come base di partenza è stata una manna.
E allora ecco che è partito il progetto che, dopo tanti mesi di gestazione e creazione (è davvero dura a livello di software creare una cosa del genere), è arrivato a compimento.
O meglio, non a compimento perchè OGNI GIORNO aggiungiamo e miglioriamo cose (e ancora, lo ammetto, ce ne sono almeno 3 basilari che vanno migliorate o aggiunte al più presto) .
Però già adesso il sito è molto bello e pronto ad accogliervi.

MA CHE E' FILMAMO QUINDI ADESSO?

Si chiederà qualcuno di voi, magari non in umbro.
Ecco, è un sito dove creare un vostro spazio personale, spazio dove potete fare tante cose.
Potete mettere in archivio tutti i film che vedete/avete visto votandoli uno ad uno.
Potete mettere tanti altri film - infiniti - in una watchlist, ovvero una lista dove appuntare le cose che volete vedere in futuro.
Potete scrivere tantissime recensioni (anche brevissime) che poi finiscono tutte, oltre che nel vostro profilo, anche nella scheda generale del film (quella per capirsi dove può finire chiunque dalla rete).
Potete seguire (follow) amici o persone che stimate ed a vostra volta essere seguiti.
Insomma, qualcuno di voi starà pensando...Letterboxd.
Esatto. Con la consapevolezza che a numero di funzioni e alcune fruizioni (per adesso) siamo sicuramente indietro ma anche con la certezza che già a livello grafico siamo molto sopra (oddio, non dico che FilmAmo è sicuramente più bello eh, perchè tanti amano il minimalismo, io per primo, ma che sicuramente il nostro è più di impatto).


Per capirsi la vostra pagina, quella dove sono salvati tutti i film che avete visto (e che si disporranno in ordine rispetto al vostro voto), avrà una grafica molto simile a Instagram.
Ecco, però noi - a differenza di Letterboxd dove, almeno in Italia, sono quasi inesistenti - punteremo molto anche sulle recensioni dei film anche in vista di una "vetrina" dove mettere le migliori e quelle di una redazione.
Insomma, sommate Letterboxd, FilmTv, Filmscoop e via dicendo e avrete un pò tutto quello che vuole essere il nostro progetto.
Al momento (1 gennaio 2022) ci sono sicuramente alcune cose da migliorare, come il tasto della ricerca (dove per adesso, ad esempio, non potete ricercare altri utenti), come la mancanza di alcune notifiche quando un vostro "amico" fa cose, come l'assenza di alcuni film e tanti altri piccoli problemi che, con la solita onestà, credo sia giusto segnalare.
Ma c'è già tanta, tantissima roba che potete fare.

Trovate tantissime delle spiegazioni che possono servirvi a questo link

TUTORIAL FILMAMO

oppure potete vedere anche un piccolo video tutorial che ho fatto io stesso, con la mia voce (prendetelo per quello che è), questo:




MENTRE QUESTO E' IL LINK DEL SITO


Ma adesso la cosa più importante è che tanti di voi si iscrivano, che mettano tantissimi film dentro al proprio spazio, che scrivano tante recensioni (che ci aiutano ad indicizzarci), che ci segnalate tutte le mancanze che trovate (tranquilli, tantissime le sappiamo già e ogni giorno saranno messe a posto).
Perchè poi il progetto grande, quello successivo, è il primo che vi avevo scritto, la creazione di una piattaforma streaming legale.
Che ovviamente dovrà passare attraverso un crowdfunding.
Che ovviamente potremo fare solo se intanto sto primo step sarà andato bene.
Insomma, dateci fiducia, iscrivetevi, miglioreremo sempre.
E passate parola



31.12.21

Classifiche 2021 Il Buio in Sala - I migliori 20 film visti in sala usciti quest'anno in Italia

 


E' stata una stagione cinematografica indimenticabile, straordinaria.
A causa del Covid ci siamo ritrovati una seconda parte d'anno in cui ogni settimana non si riusciva a star dietro alla infinite - e bellissime - proposte che ci offriva il cinema.
Ho forse vissuto i due mesi più belli in sala da anni a questa parte.
Ecco, forse è mancato il capolavoro però, il film da 10 o quasi per me, ma la media generale è stata impressionante.
Con il cinema italiano dominatore assoluto.
Mai, ripeto mai come quest'anno, mi sono trovato così in difficoltà a mettere in fila i film, mi sembrano tipo 15 titoli tutti sullo stesso piano.
E niente, c'ho provato ma non ce la faccio, sono costretto a metterli a zone, non in completa gerarchia.
Andiamo.

I TITOLI RIMANDANO ALLE RECENSIONI


20 LA CASA IN FONDO AL LAGO


In un anno praticamente senza horror (sia in sala che fuori) questo qua è stato di sicuro la sorpresa più lieta tra i film del terrore visti al cinema.
Piccolo, corto, girato benissimo e dalla grande atmosfera.
Script debolissimo ma meno male, avrebbe rovinato il resto una scrittura migliore



Per almeno un tempo un film bellissimo, un noir, un thriller psicologico di grandissima raffinatezza e classe.
Poi, però, nel secondo tempo veste del tutto i panni dell'horror e perde ovunque.
Resta un grande titolo, da vedere e forse rivedere



Un grande film che, purtroppo, a causa di difetti per me evidenti (un personaggio, alcune forzature, alcuni dialoghi) non ce la fa ad essere grandissimo.
La storia di un giocatore di carte (black jack e poker) con alle spalle un passato terribile.
La sua amicizia con un ragazzo al quale sente di "dover" far da padre, lo porterà a riaffrontare quel passato e a giocare il suo futuro come fosse una partita di poker, calcolando i rischi e sperando di fare la scommessa giusta



Un film minuscolo, cortissimo, praticamente non scritto e all'apparenza quasi improvvisato.
Due amici trovano una mosca gigante in un bagagliaio. E che fanno? decidono di addestrarla per eventuali rapine future.
Film al solito divertentissimo, certo lontano dalla profondità di un Wrong o un Realitè, quasi un divertissement improvvisato che però ha anche un altro grandissimo pregio, ovvero raccontare con grande delicatezza una storia di amicizia vera, bellissima, e un tema abbastanza importante come quello degli outsider, persone che per handicap più o meno grandi si trovano al margine della società




Film lungo, lunghissimo, estenuante, parlatissimo, una fatica. Ma una di quelle fatiche che portano a qualcosa, una di quelle fatiche che non sono la conseguenza di ma il metodo per.
La storia di un regista teatrale imprigionato in una rettitudine morale e in una incapacità di reazione quasi patologica.
Un film probabilmente sul controllo, sulla necessità di averlo, sulla necessità di dover guidare la propria macchina perchè si è convinti che soltanto se la si guida da soli possa funzionare. Ma, come nella vita, non è vero, come nella vita a volte serve un autista esterno per farti capire che quella macchina, che quell'anima, può avere anche una guida diversa, e forse salvifica.



Uno di quei film di cui non riesco nemmeno a capire quanto son grandi, quanto son belli.
Per questo lo trovate abbastanza in basso, perchè non mi son reso conto di quanto fosse ben fatto o no.
Perchè per tutto il film ho pensato sempre e solo ad un'altra cosa, quanto The Father fosse importante



Tecnicamente un 2020, ma uscito proprio nell'ultima settimana dell'anno (e quindi quasi impossibilitato a partecipare a classifiche dell'anno scorso).
Il fatto che sia 2020 e quindi un pò ibrido forse ipocritamente me lo fa mettere in alta ma non altissima posizione.
L'ennesima perla della Pixar, sicuramente non la più lucente ma un grande cartone che è summa di tante suggestioni e tematiche raccontate in questi anni da quella casa



Chi mi segue sa quanto adori Roy Andersson.
E quanto la sua trilogia (ora quadrilogia) sia per me una delle cose più grandi di questi ultimi 20 anni di cinema.
Sulla Infinitezza è la sua ultima ed ennesima grande opera. Ma è inevitabile dire che quando per la quarta volta ti ritrovi davanti lo stesso film tutto è depotenziato.
Ma quel

"Non è comunque tutto bellissimo?"

resta una delle mie frasi dell'anno



La storia di Daniel, un giovane che, appena uscito da un riformatorio, finge di essere un sacerdote nel paese nel quale viene chiamato a lavorare (fare il prete era sempre stato il suo sogno).
Viene creduto e di lì a poco sostituirà il sacerdote della comunità.
Un film bellissimo con un giovane interprete eccezionale.
Un'opera di grandissima umanità in cui "il peggiore dei preti" diventerà probabilmente il migliore di tutti.
Un film che racconta del più bello e alto dei sentimenti umani, il perdono.
"Perdonare è amare"

29.12.21

Classifiche Il Buio in Sala 2021 - I migliori 10 film visti fuori dal cinema (in un anno passato quasi solo in sala), i peggiori film, le delusioni più grandi, le due miniserie perle e, se me girano i coglioni, altre cazzate varie (e ora che ho finito il post me so accorto che no, non ce l'ho fatta ad aggiunge altre cose, e per questo integro il titolo)

 

E' stato un anno stranissimo questo, dire quasi paradossale.
Questi ultimi anni il blog era caratterizzato dall'essere, nel suo piccolissimo, un luogo dove ritrovare tantissimi piccoli film, quasi sempre non distribuiti. Ricordo che gli anni scorsi nelle classifiche finali faticavo a segnalare "solo" 15 film di questa tipologia.
Poi, però, ho chiuso il Guardaroba e per tanti altri motivi mi sono allontanato da quel mondo, mondo che era un pò il "mio" mondo, quello che mi ha caratterizzato in questi ultimi 5-6 anni.
Dicevo che la cosa è paradossale perchè, in epoca di Covid, è vero semmai il contrario, per tanti è aumentato il cinema a casa, quello su pc, quello anche non "ufficiale".
Da me è invece scomparso, completamente. L'ultimo film non distribuito che ho visto è di 9 mesi fa, pazzesco.
E allora in questa classifica ho faticato ad arrivare a 10 titoli, tanto che ho doviuto metterci dentro anche film visti in piattaforma (un paio usciti quest'anno in Italia, tanto che potevano entrare nella classifica principale).
In più metterò altre piccole categorie, come 3 brutti film, 3 delusioni, due bellissime miniserie e, magari, ma questo lo capirò solo scrivendo, anche altro

Parto

I TITOLI RIMANDANO SEMPRE ALLE RECENSIONI

I 3 FILM PIU' BRUTTI VISTI QUEST'ANNO



Ecco, questo era "scientifico" perchè visto durante la serata "La Doppietta di Vieri", ovvero quella sera che vediamo con un mio grande amico un gran film (o almeno nelle speranze) e uno orribile (o almeno nelle speranze). Quello bello fu in parte deludente (La donna alla finestra) tanto che avrei potuto quasi metterlo nella terzina sotto a questa.
Ma quello brutto lo beccammo. questo qua.
Manco ve lo presento, semmai andate a legge qua sopra



Di sicuro il film più brutto visto quest'anno al cinema, a parte forse un paio in un festival.
E dire che il regista era pure quotato...
Un film terribile, che pensa de esse d'autore e de parlà de cose importantissime ma lo fa in una maniera fantozziana, insopportabile, a tratti ridicola.
Vedete Malkovich qua sopra?
Ecco, mette la bottiglia nella testa, poi se la leva, glie rimane il segno e ricomincia a parlà.
Il film è tutto in questa scena



Se volete cliccate la recensione qua sopra (tranquilli, ci mettete un secondo a leggerla).
Non voglio regalargli altri polpastrelli


LE 3 DELUSIONI PIU' FORTI



Per mettere al terzo posto un film così significa proprio che quest'anno, oltre al non distribuito, ho tralasciato anche l'orrido e ho avuto anche poche cocenti delusioni.
Qualcuno mi aveva detto che questo film era una chicca ed ho trovato invece un horrorino che vorrebbe anche puntare in alto ma, francamente, è sbagliato quasi dall'inizio alla fine..
E film che ci regala la figura del nonno morto, una figura che dovrebbe esse terrificante e invece è una delle cose più ridicole viste sti anni.
Adoro


Il film che più mi ha diviso (anzi, direi l'unico che ci ha diviso, ma tantissimissimo) col mio compagno di tante visioni Rocco.
Per lui film dell'anno o quasi (e magari sarà così).
Per me un film potenzialmente bellissimo ma sbagliato quasi ovunque.
Mi dicono che non l'ho capito, e magari è pure vero,  ma io l'ho trovato non tanto superiore a qualche film pomeridiano in tv

1 DAYS


Vado al cinema convinto, ma veramente, che Days sarebbe stato il mio film dell'anno.
E' stata un'agonia.
Cinema lento, lentissimo, cinema che amo.
Ma Days dietro i suoi interminabili long take non mi dava quasi niente, solo noia, tanta noia.
E la "famosissima" scena di sesso è veramente qualcosa che non concepisco, o quantomeno non ho capito.
Cantonata mia, sicuro


LE DUE MINISERIE CAPOLAVORO



Dal creatore di Bojack Horseman (che non ho visto) una miniserie di sole due ore e mezza che senza fatica considero un capolavoro.
Alma ha un incidente stradale dal quale si salva per miracolo.
Dopo il coma scopre di avere dei poteri speciali. Vede il padre morto, fa viaggi temporali, ha premonizioni, può modificare eventi.
Decide allora di farsi aiutare dallo spirito del padre nel ritornare nella notte in cui lui morì, per modificare il suo destino.
Vita, amore, malattia, filosofia, spiritualità, il tempo, le scelte, l'egoismo, il lutto, gli errori, c'è tutto in questa miniserie in animazione.
Un'opera totale, straordinaria.




Una minuscola serie tv capolavoro.
Due ore e mezza soltanto in cui non vedrete nessun attore, nessun luogo, niente.
Sentirete solo persone telefonarsi mentre sullo schermo appaiono delle onde radio, dei giochi grafici "emotivi" che renderanno ancora più pazzesca l'atmosfera.
Stanno succedendo cose incredibili e terribili nel mondo. Il tempo sembra collassato, al telefono il passato parla col futuro, la gente comincia a morire in modo mostruoso per delle ragioni che solo poi capiremo. Un fantascienza solo audio che nasconde dentro un significato talmente potente e bello che si fa davvero fatica a vederne la grandezza.
Una delle esperienze più coinvolgenti che io abbia mai fatto.


I MIGLIIORI FILM VISTI IN PIATTAFORMA



Un film italiano "nuovo", coraggioso sia nella struttura che nelle tematiche, scritto da zero (ci lamentiamo sempre dei soggetti dei film italiani e poi una sceneggiatura originale come questa ci sputiamo sopra), capace di creare una grande atmosfera, avere un paio di interpreti eccezionali e con dei 20 minuti finali assolutamente perfetti sia per effetto sorpresa (addirittura 4 colpi di scena, nessuno per me prevedibile) che per intreccio che per capacità di emozionare.
Peccato per degli evidenti problemi di scrittura in alcuni aspetti (un personaggio principale completamente sbagliato e dei dialoghi a volte debolissimi) che, purtroppo, ne minano il risultato finale e danno un "alibi" difficilmente smontabile a chi ha il piacere di stoncarlo.
Io me lo tengo stretto invece.




La storia di un giovane prete malato che scrive le sue (ultime?) memorie.
Ma l'avere a che fare con una terribile vicenda di suicidio lo porterà a mettere in crisi tutte le sue convinzioni, o quantomeno a "spostare" la sua battaglia spirituale in terreni molto più concreti.
Come in The Card Counter vedo un altro film di Schrader e ancora una volta trovo un'opera gonfia di dialoghi (a tratti bellissimi, altri meno), visivamente piena di momenti grandiosi, con riflessioni interessantissime, "impegnata" socialmente e con un protagonista, in qualche modo, in cerca di una risposta o di una salvezza.
Con un finale tronco meraviglioso



Visto appena l'altro ieri.
Probabilmente il film nella storia del cinema che racconta meglio il mondo del tennis.
Lo racconta così bene, fuori e dentro il campo, che questo è forse un suo limite, diventa un film principalmente per appassionati che rischia di annoiare o far capire poco a tutti gli altri.
Insomma, non posso consigliarlo a tutti.
Ma la storia di Thomas Edison, un tennista che a soli 19 anni arrivò a un passo (veramente un passo, non c'è niente di più simbolico ed esistenziale del match point a tennis) dal Paradiso e, non avendolo raggiunto, se ne allontanerà per sempre, è una storia bellissima, verosimile, psicologicamente perfetta.
Una storia di aspettative ormai morte, di impossibili rinascite, di riscatto, di castrazioni, di fatica a portare avanti una passione, di nuove emozioni, di match point persi.
Se avete amato The Wrestler troverete tante similitudini (anche se il film di Aronofsky resta ampiamente sopra, per me è un capolavoro quello).



Un grande film su Netflix che, ancora una volta, tratta dell'argomento più delicato e urgente di questi nostri ultimi tempi, il femminicidio o, in senso lato, l'autorità dell'uomo sulla donna, il suo farla sentire "strega", sbagliata, colpevole.
Ma Il Sabba diventa visione diversa e necessaria perchè riesce ad usare la Storia e la metafora (la caccia alle streghe appunto, il film è ambientato nel 1600) per parlare indirettamente ma con ugual forza di questi temi.
Lo fa attraverso una fotografia straordinaria (da infarto in alcune scene), una protagonista magnifica, tante scene simboliche, una forza "grezza" e anche una bella dose di coraggio.
Non sarà un capolavoro ma è un piccolo film che scava nel cuore e nella coscienza



Probabilmente il miglior film visto quest'anno in piattaforma (ne ho visti veramente pochi però).
Dopo lo stupendo Magical Girl (film che dovetti vedere due volte per capirne la grandezza) Carlos Vermut si conferma un autore straordinario, uno che risulta davvero incredibile che con due film del genere sia ancora praticamente sconosciuto.

Una famosissima cantante viene salvata da un tentativo di suicidio.
Ha perso però la memoria e tra poco deve partire il suo tour di rientro (dopo 10 anni).
Viene allora chiamata una sua grande fan (e cantante anch'essa) per reinsegnarle a cantare, a ricordare, ad essere chi era.
Come in Magical Girl un altro film eccezionale psicologicamente, del tutto polanskiano, un altro film ambiguo, con un mistero latente, con dei personaggi veri come le persone e con un dolore dentro talmente devastante e perfetto da fare male.
Un film sull'ìdentità, sulla personalità, sull'imitazione.
Stupendo.



I 5 MIGLIORI FILM - ALMENO AL MOMENTO DELLA VISIONE - NON DISTRIBUITI



L'opera prima di una giovane regista italiana andata a lavorare appena 19enne negli Stati Uniti ha tutto per diventare un cult.
Ritmo, "follia", livello estetico pazzesco, per una regia che sembra un riuscito mix tra i Safdie, Noè e Refn.
La storia malata di tre amiche in una villa. Ognuna di loro recita una parte, la madre, la figlia, il dottore. Un thriller psicologico con spruzzate splatter che esalterà i vostri occhi, vi "divertirà" e anche inquieterà. Certo la confezione è così patinata che il rischio di depotenziare le tematiche (che ci sono eh...) è alto. E la sceneggiatura è abbastanza esile, nemmeno troppo originale (anche se il film ha assolutamente un'identità propria nel suo complesso).
Ma sono sicuro che passerete un'ora e venti velocissima e che Braid sarà uno di quei film che difficilmente dimenticherete, perchè ha quel "potere" che non tante opere hanno, quello di restarti negli occhi e nel ricordo.



Sfiorato ma non visto alla Notte Horror del TFF 2018, ho recuperato Piercing per puro caso, "inseguendo" altri film da protagonista di uno dei miei nuovi attori preferiti, l'Abbott di Possessor.
Oltre ad aver avuto conferma della grandezza di Abbott (in un ruolo quasi identico a quello di Possessor) mi sono ritrovato davanti un piccolo film (un'ora e un quarto) ma interessantissimo.
Un uomo progetta di uccidere una prostituta.
La fa venire in una stanza d'albergo.
Le cose prenderanno una piega completamente inaspettata.
Sempre in bilico tra una possibile deriva ironica e una molto pesante, Piercing è un film "da camera" (in tutti i sensi) che affronta finezze psicologiche davvero molto interessanti.
Da vedere assolutamente



Una giovane coppia, molto innamorata, è alla ricerca della loro prima casa.
Finiranno in un quartiere nuovissimo, pieno di case tutte identiche una all'altra.
Un quartiere dal quale sarà impossibile andarsene.
A metà tra il film metaforico sociale e il thriller esistenziale Vivarium è un'opera spietata che parla di noi e delle vite che ci vengono imposte.
Tra The Truman Show, Dogtooth e The Bothersome Man un'opera affascinante, inquietante e surreale, forse non completamente riuscita ma che riesce sicuramente a far riflettere lo spettatore e regalargli una profonda inquietudine e disagio



Un film comico, drammatico, strampalato e dolcissimo.
Come del resto così è il suo protagonista.
Jim è un poliziotto a cui è appena morta la madre e che sta divorziando, con la paura di perdere anche sua figlia.
Un uomo vicino al crollo, al meltdown, che finge invece di stare bene. E per farlo parla continuamente, anche del nulla, per coprire quel silenzio cosmico che ha paura di affrontare.
Film scritto, diretto e interpretato da un giovane attore e regista, Jim Cummings, un autentico fenomeno.
Un one man show il suo, per un personaggio indimenticabile in un film dalla dolcezza, delicatezza e sottigliezza psicologica veramente rara.
Magnifico



Forse ho il mio nuovo thriller psicologico preferito degli ultimi anni.
Possessor, del figlio di Cronenberg (per favore giudicate lui e il film in quanto tali, e basta co ste cazzo de stroncature quando uno è figlio di, basta, sono solo i giudizi di chi non riesce a dire altro) è un'opera seconda grandiosa (dopo già l'interessantissimo  Antiviral), capace di creare un'atmosfera così densa, inquietante e straniante che si fa davvero fatica ad arrivare alla fine.
Un film sul controllo degli altri, sulla manipolazione, sulla spersonalizzazione, sulla parte oscura di sè.
Bellissimo da vedere, di una violenza psicologica e fisica impressionante ma anche di classe raffinata, sia estetica che contenutistica.
E non parliamo degli attori, specie di un Abbott mostruoso.
Madonna che film

28.12.21

Recensione: "Il Quinto Set" - Su Netflix - E anche l'occasione per parlare della mia esperienza da istruttore di tennis

 

Amo il tennis da morire.
Sono un gran conoscitore di tutta la sua storia e del suo presente (ad esempio conosco a menadito i primi 200 del mondo).
C'ho giocato pure tanti anni, vincendo tante partite, qualche torneino, ma non essendo mai minimamente un giocatore forte.
L'ho pure insegnato per 8 anni, ai bimbi, sia perchè non avrei potuto insegnarlo (so i miei limiti) a giocatori già forti sia perchè credo che ai bimbi piacessi molto, anche solo per il divertimento che gli davo e per il timido tentativo di insegnargli dei valori.
Dopo tutto questo preambolo posso dire che nessun film nella storia del cinema racconta meglio il mondo del tennis di questo bel film su Netflix, Il Quinto Set.
Lo racconta così bene, fuori e dentro il campo, che questo è forse un suo limite, diventa un film principalmente per appassionati che rischia di annoiare o far capire poco a tutti gli altri.
Insomma, non posso consigliarlo a tutti.
Ma la storia di Thomas Edison, un tennista che a soli 19 anni arrivò a un passo (veramente un passo, non c'è niente di più simbolico ed esistenziale del match point a tennis) dal Paradiso e, non avendolo raggiunto, se ne allontanerà per sempre, è una storia bellissima, verosimile, psicologicamente perfetta.
Una storia di aspettative ormai morte, di impossibili rinascite, di riscatto, di castrazioni, di fatica a portare avanti una passione, di nuove emozioni, di match point persi.
Se avete amato The Wrestler troverete tante similitudini (anche se il film di Aronofsky resta ampiamente sopra, per me è un capolavoro quello).
Per parlarne ho dovuto anche raccontare un pò di me.
Ma tanto lo faccio sempre.


Conosco il tennis come poche altre cose al mondo.
Conosco i primi 200 giocatori in classifica, uno per uno, e bene.
Conosco tutti i tornei, da quelli grandissimi che vedete anche voi a quelli minuscoli - come i futures - che seguiamo solo noi appassionati.
Conosco abbastanza bene anche tutta la storia di questo meraviglioso sport. Certo non come uno storico serio ma diciamo che per ogni epoca so individuare i più forti. E da fine anni 80 me li ricordo tutti.
Ma non tutti sanno che sono stato anche un istruttore di tennis. Certo non un grande giocatore, anzi, nemmeno un buon giocatore (però ho avuto una caratteristica, ho vinto tutte le partite che dovevo vincere e buona parte di quelle che in teoria avrei dovuto perdere), ho cominciato tardissimo, avevo uno stile in alcuni colpi davvero terribile.
Ero un agonista, perchè ho sempre pensato che il modo migliore per onorare lo sport fosse dare il massimo, voler vincere. Sì, si gioca per vincere, non per partecipare. E se giochi per vincere, se dai il massimo e poi perdi sarà bellissimo lo stesso.
Le mie 5 partite più belle sono state 5 sconfitte, tutte con giocatori tanto più forti di me.
Li ho quasi battuti.
Non ci può essere sensazione più bella quella di aver dato tutto e aver onorato lo sport.
E questo ho sempre insegnato ai miei bambini (insegnavo ai bambini, credo di esser stato molto portato in quello, certo non avrei mai potuto insegnare ad adulti già forti di suo, servono maestri migliori per quello).
Insegnavo cioè a divertirsi ma anche a non aver paura del confronto, della partita, del risultato. I genitori, pochi, mi dicevano "non gli far fare la partita, se perde sta malissimo".
Ma era un paradosso, a che serve fare uno sport di uno contro uno se hai paura dell'uno contro uno? Si dovevano educare i bambini a voler giocare le partite, a capire le situazioni di gioco (sempre diverse dall'allenamento), a vedere quanto è bello vincere o perdere se hai giocato al massimo.
Se qualche bimbo aveva paura di perdere la colpa era a monte, non certo mia.
C'è qualcuno nettamente più forte di te? ci giochi, ci perdi, migliori (perchè si migliora solo con i più forti), gli dai la mano a fine partita e tutto è bellissimo così.
E se invece perdi con uno più scarso, perchè hai giocato malissimo o per altro, ok, arrabbiati pure, ti farà bene.
La prossima volta sarai più forte e concentrato.


Ora..
Mi ritrovo davanti per la prima volta in vita mia un film che racconta in maniera perfetta tutto il mondo del tennis, sia quello fuori che quello dentro il campo.
Il mondo dei professionisti milionari, quello invece dei (semi)professionisti che faticano ad arrivare a fine mese, quello dell'insegnamento del tennis, quello delle sconfitte brucianti e dei successi che ti danno alla testa, quello delle aspettative che se ne vanno per sempre, quello dei sacrifici, quello di provarci ancora, quello del non poter accettare di non essere più forti come un tempo, quello dei viaggi in posti lontani dove se vinci il torneo guadagni qualcosa ma se se anche solo arrivi in semifinale è una rimessa, quello degli sponsor che non ti calcolano più e devi andare a comprare un paio di calzini da solo, quello dello sponsor che poi ritorna perchè adesso sei un caso mediatico che interessa la gente, quello del dover conciliare sta passione che ormai niente più ti porta con una famiglia, con la vita "vera" (ma sicuri che la vita vera sia solo quella? le passioni non lo sono?), quello delle madri che ti insegnano che esiste solo la vittoria e non credono in te, quello che ti racconti che Ivanisevic ha vinto il primo Slam a 30 anni e Connors era forte a 40 e quindi anche te, a 37, puoi tornare quello di un tempo, quello degli infortuni per cui non potrai mai più essere lo stesso ma non lo accetti, quello del renderti conto che sei vicino alla fine ma non sai fare altro (quegli spazi lasciati vuoti sul pc nel film), quello delle partite che sei sotto 2-6 1-4 ma poi piove, puoi fermarti un attimo e se per puro caso riesci a trovare motivazioni diverse poi vinci la partita (perchè il tennis è quasi tutta testa), quello del più terribile e simbolico dei punti forse di tutti gli sport, il match point, quell'unico punto che ti separa dal trionfo e che puoi raggiungere anche senza fare niente volendo (un doppio fallo, un errore avversario) ma a volte, anzi, spesso, lo perdi quel punto e poi a volte perdi anche la partita, e a volte perdi anche il torneo, a e a volte perdi anche la semifinale del Roland Garros a 19 anni, tutto per un punto, un punto, qualcosa che può arrivare anche dal cielo, e te perdi e ripenserai sempre a quel punto, la partita è persa ma era vinta, e quel punto quando ti va bene ti cambia l'intera giornata, quando va male la settimana, quando va malissimo un mese, quando - come nel caso di Thomas Edison nel fil -  va in modo tragico, ti cambia la vita intera.